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Autore: Sere_    22/04/2011    7 recensioni
Hinata vuol dire “Posto soleggiato”.
Neji lo sapeva e si era quantomeno stupito, la prima volta che l’aveva vista, notando come, invece, dell’astro diurno luminoso non ricordasse proprio nulla.
Pallida, dal volto tondo e incorniciato da una chioma corvina, con occhi chiari e rivolti costantemente verso il basso, quasi temesse di poter colpire qualcuno con un calore inesistente.
In effetti, raramente si era ritrovato un altro caso lampante dove il nome fosse l’esatto contrario della persona che lo portava.

Una One-Shot senza troppe pretese, che ho trovato spulciando nella mia cartella. Spero vi piaccia ^_^
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Note:

Questa fic partecipava al contest dei Contrari, che in teoria si sarebbe dovuto chiudere più di un mese fa…

Sicuramente per ovvi motivi non se n’è fatto più nulla, però, mentre ripulivo la mia cartella, l’ho trovata e mi sono detta: perché non pubblicarla?

Non so quanto sia stata saggia questa mia decisione XD

Diciamo che non sapevo cosa fare in questo tedioso venerdì pomeriggio, suona meglio, no?

Buona lettura (speroXD)!

 

Ps: Ammetto che qualcuno –e forse non a torto- potrebbe trovare il carattere di Neji , specie nell’ultima parte, un po’ OOC. Ho pensato a lungo se mettere o non mettere quest’avviso, ma, a  mio parere, il Manga mi da man forte e, a meno che io non abbia male interpretato ciò che ho letto, l’OOC, se c’è, dovrebbe essere davvero minimo.

Ora basta, mi dileguo che sono diventata logorroica XD

 

 

 

 

 

 

Dove batte il Sole

 

 

Hinata vuol dire “Posto soleggiato”.

Neji lo sapeva e si era quantomeno stupito, la prima volta che l’aveva vista, notando come, invece, dell’astro diurno luminoso non ricordasse proprio nulla.

Pallida, dal volto tondo e incorniciato da una chioma corvina, con occhi chiari e rivolti costantemente verso il basso, quasi temesse di poter colpire qualcuno con un calore inesistente.

In effetti, raramente si era ritrovato un altro caso lampante dove il nome fosse l’esatto contrario della persona che lo portava.  

Rimase, ciononostante, ad osservarla colpito, nascosta dall’abito di suo padre, non potendo fare altro che bearsi del suo aspetto innocente e candido, puro come il pallore che dominava il suo aspetto, simile in tutto al riflesso fugace di una Luna lontana.

Ecco, Hinata era come la Luna.

Se ne stava in disparte, prendendo posto nella volta celeste soltanto dopo che il pretenzioso astro le lasciava lo spazio, unendosi in connubio con le stelle, quasi ad indicare la sua paura nel dover dominare il cielo in solitario.

Si, era esattamente come la Luna; i suoi raggi a stento rendevano meno cupa la notte, sfiorando timidamente le superfici protese verso l’alto, nel chiaro tentativo di non voler lasciare un segno del suo passaggio.

Ciò, tuttavia, non fece che rinvigorire il fascino che riuscì in un solo istante a esercitare su di lui.

Esattamente come il corpo celeste a cui l’accomunava, aveva un che di misterioso, magico ed anche poetico.

Sei come la Luna, Hinata-sama, velata da una perenne coltre di nubi…

 

*

 

Neji fissò con odio lo sguardo pieno di vita negli occhi cerulei della ragazzina, maledicendo mentalmente il rompiscatole che le aveva urlato frasi d’incoraggiamento dalla tribuna.

Era cambiata, Hinata, alle parole del biondino eccentrico e piuttosto ridicolo, ed era stato un cambiamento repentino quanto totale. I suoi occhi non tradivano più terrore e le sue mani non tremavano di incertezza e disagio. Niente più gesti inconsulti; sorrideva mesta, perdendo ogni senso di inadeguatezza, posizionandosi con un gesto deciso, pronta a sferrare il suo attacco.

Non poté che sorridere sarcastico, imitando in tutto i suoi atteggiamenti, pronto alla lotta.

-Un perdente resta sempre un perdente- sbottò, deciso come non mai ad oscurare definitivamente il candido pallore che, cocciutamente, lei pareva ostinarsi ad elargire.

Sei Luna, Hinata-sama, e non brillerai mai abbastanza…

 

*

 

Neji rimase a guardarla interdetto, mentre con calma invidiabile si toccava le lunghe ciocche scure, intenta ad accarezzarle e ad abbandonarsi al turbinio dei suoi pensieri.

Avrebbe dovuto farci l’abitudine, eppure non riusciva ancora a credere che quella ragazza, stesa sul letto dell’ospedale a pochi giorni dall’attacco di un Pain che l’aveva lasciata tramortita, non patisse alcun senso di turbamento od inquietudine.

Era serena, avvolta da un’aura di tranquillità che lo mise a disagio, sentendosi invece terribilmente fuori luogo.. lui e quel suo avvertire continuamente la lotta con sé stesso e con gli altri.

La lotta con te, Hinata-sama.

Fuori il pomeriggio volgeva a sera, in un’atmosfera rossastra accompagnata dal solito venticello leggero.

Hiashi-sama se n’era andato poco fa, concedendo alla primogenita il beneficio di uno sguardo preoccupato, prima di tornare a fissarla con la superiorità crudele che le rivolgeva di continuo.

Hanabi-sama non era stata meno fredda e distaccata, gratificando la sorella con uno soltanto dei suoi memorabili ed ammalianti sorrisi fanciulleschi.

E poi c’era lui.

Si era ritrovato a farle visita così spesso, che Hinata aveva persino smesso di accoglierlo con la sua espressione sorpresa, la quale immancabilmente riusciva a lasciarlo senza fiato ogni qual volta aveva la fortuna di incrociarla.

Comprendeva a malapena il motivo del bisogno di vederla, di sentire la sua flebile voce, di rispondere imbarazzato ai sorrisi incoraggianti che gli rivolgeva.

Non capiva troppe cose, ormai, e da troppo tempo.

Sei ancora la Luna, Hinata? Che fine ha fatto il tuo pallore e la tua fugacità?

La voce sicura e testarda con cui le aveva sentito pronunciare parole inimmaginabili per lei; le parole che avevano aperto la strada a chi ancora non avesse compreso ciò che abitava il suo cuore, puro come era allora quello di una dodicenne imbarazzata.

Il tuo amore per Naruto pensò il ragazzo è questo il motivo del tuo cambiamento? Combattesti con me sino alla fine, sino alla morte, quasi, per le sole poche parole di quel ragazzo.

Sciocca ragazza innamorata di un sogno… sciocca figlia di una Casata che le aveva tagliato le ali prima ancora che potesse accorgersi di portarle…

E’ per questo che gli hai dichiarato il tuo amore, vero? Lui ti ha fatto capire che, anche priva di esse, potevi spiccare il volo, libera come non lo eri mai stata... come non lo sarai mai più…

-Fratello Neji, tutto bene?-

Ancora la sua voce gli suonò estranea, priva di quei tentennamenti a cui non avrebbe pensato di potersi affezionare sino a quel punto.

Chi sei tu, Hinata-sama?

Non ti nascondi più dietro le nuvole notturne, non ascolti il canto di coloro che ti implorano un unico, fulmineo bagliore…

Voltò le spalle alla finestra che aveva preso a fissare incapace di guardarla troppo a lungo, sforzandosi di sorridere in maniera naturale e riuscendo solo ad esibirsi in una smorfia impacciata.

Può la Luna diventare Sole?

Sei diventata il Sole, Hinata-sama?

Sei tu, adesso, che illumini di nuova luce la vita degli Hyuuga?

-Si, Hinata-sama, sto bene. Ero soltanto assorto nei miei pensieri-

Sorrise anche lei, rassicurata.

-Spero che i tuoi siano felici come i miei,fratello Neji-

Guardi altrove, nonostante continui a fissarmi.

Sei lontana Hinata.. lontana come il Sole, eppure riesci a scaldarmi lo stesso, mi illumini col tuo raggio benefico.

 

...Sono io la Luna, adesso?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


  
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