Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: JoJo    22/04/2011    3 recensioni
Prendete due ragazzini svegli e senza peli sulla lingua, aggiungeteci un'antropologa un po' svampita e giovane genio troppo timido. Shakerate per bene ricordandovi di non dimenticare di aggiungere la squadra di profiler più brillante del Paese, una tecnica informatica fuori dalle righe, un agente FBI più scorbutico di Brontolo e due scienziati litigiosi. Ricoprite il tutto e lasciate marinare per sette giorni. Chi l'ha detto che in una settimana non può succedere di tutto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie '49 ways to live'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- DAY 5 -


T'amo senza sapere come, né quando né da dove,

t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:

così ti amo perché non so amare altrimenti

che così,

in questo modo in cui non sono e non sei,

così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,

così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.


- Pablo Neruda


Nate Crowford si maledì mentalmente.
Quando aveva sacrificato un rene e la milza per salvare Alaska Ross da uno psicopatico assassino, aveva pensato di essere finalmente a posto. Che dopo mesi e mesi passati a cedere, certo sempre con riluttanza, ma pur sempre cedendo purtroppo per lui, sarebbe stato finalmente immune alle richieste assurde e fuori luogo dell'eccentrica antropologa. Invece, nonostante i suoi costanti sforzi, faceva ancora fatica a rifiutarle qualcosa. Crowford attribuiva quella sua unica debolezza al fatto che Alaska restava l'unica persona al mondo a non essere minimamente intimorita dalla sua immagine di agente federale burbero e irritabile, e, cosa del tutto incomprensibile dal suo punto di vista, che la giovane scienziata era, nonostante i propri sforzi di sostenere il contrario, la sua migliore amica.
Proprio per questo motivo, quando quella mattina la ragazza l'aveva chiamato per invitarlo ai laboratori di Quantico dove avrebbe tenuto una lezione speciale insieme al suo vecchio collega e mentore, e gli aveva chiesto con una vocetta sottile e implorante di passare a trovarla, lui non era riuscito a dire di no. Aveva grugnito una risposta difficilmente interpretabile e, salito in macchina, si era diretto verso l'accademia dell'FBI a Quantico, informando i suoi colleghi che non sarebbe passato dall'Hoover Building per quella giornata.
Nate sbuffò sonoramente mentre aspettava, picchiettando impazientemente l'indice seguendo il tempo della lancetta dei secondi del proprio orologio. Era sul punto di tirare fuori il cellulare dalla tasca per chiamare Alaska e intimarle di sbrigarsi quando le porte dell'ascensore si aprirono gettando nel corridoio una macchia verde mela.

Ross!” chiamò con voce cavernosa, attirando così l'attenzione della giovane antropologa che stava scivolando goffamente su delle scarpe da ginnastica munite di rotelle cercando al contempo di tenere in equilibrio uno scatolone enorme dall'aspetto pesante.
Nate, sei venuto!” trillò Alaska rivolgendogli un sorriso radioso, mentre l'agente federale le strappava letteralmente la grossa scatola dalle mani, reggendola come se non fosse affatto pesante.
Certo che sono venuto.- sbottò, stringendo gli occhi grigi- Hai detto che era importante.”
Oh, e lo è!” gli assicurò la giovane annuendo.
Crowford si guardò intorno circospetto “Lo spero davvero. Sai che io odio profondamente i secchioni.” spiegò, additando i personaggi che si aggiravano tra i corridoi che portavano alle aule di aggiornamento scientifico-forense di Quantico.

Quindi odi anche me?” domandò Alaska, sporgendo impercettibilmente il labbro inferiore.
Nate fece roteare gli occhi “Non fare la melodrammatica, Ross. Sai che sei l'unica persona della squadra forense con cui riesco ad interagire.”
L'antropologa non cambiò espressione, assumendo agli occhi del burbero federale un aspetto affranto decisamente troppo somigliante a Bambi braccato da un cacciatore “Solo questo?- continuò con gli occhi enormi imploranti- Interagire?”

Non credo che tu mi abbia fatto venire fin qui solo per avere rassicurazioni sulla nostra amicizia.” borbottò imbarazzato Crowford distogliendo lo sguardo: non era per niente avvezzo a parlare dei propri sentimenti.
Infatti!- esclamò Alaska, apparentemente già dimentica dell'argomento appena trattato- Oggi inizia il ciclo di lezioni di Davon per gli specializzandi in scienze forensi e...”
Ti prego, non dirmi che devo rimanere per tutto il tempo di una simulazione!- la interruppe immediatamente l'uomo, fulminandola con lo sguardo- Ho già a che fare tutti i giorni con ritrovamenti di cadaveri veri e non credo di poter sopportare di vedere degli incapaci cercare di riportare alla luce un cadavere finto.”
Ross scosse la testa, mentre additava l'aula in cui probabilmente gli iscritti al corso di aggiornamento stavano già aspettando “Oh, no, oggi non ci saranno le simulazioni. Davon vuole che i partecipanti al corso facciano un test d'ingresso. Non vuole perdere tempo con persone non preparate e, oltretutto, per le simulazioni devo ancora recuperare un bel po' di materiali. Hai idea di come sia difficile trovare dei piranha per il mio ciclo sulla scarnificazione non lesiva del tessuto osseo contaminato?”

Non me ne parlare. Quando ordino dei piranha la FedEx mi causa sempre un sacco di guai.” commentò con un ghigno sul viso dai tratti regolari, mentre notava che nessuno nella stanza si era accorto del loro arrivo.
Davvero?- domandò Alaska interessata- Li hai presi come animali da compagnia?”
Nate sospirò, chiudendo gli occhi per qualche secondo “Ignora il fatto che ho tentato di nuovo di essere ironico con te senza successo, e continua a raccontarmi quello che devi.”

D'accordo. Che cosa stavo dicendo?”
Blateravi di piranha, scheletri e una lezione per secchioni fissati con cadaveri.- riepilogò l'uomo stringendosi nelle spalle muscolose- Il solito.”
Giusto!Devo andare a distribuire i test d'ingresso di Davon e poi dobbiamo salire alla Bau.”
Perché?” chiese sospettoso Crowford. Non aveva calcolato di dover andare negli uffici dell'Unità di analisi comportamentale.
Per quel favore di cui ti parlavo.” spiegò la giovane con ovvietà.
Nate si sistemò meglio la scatola che reggeva ancora fra le mani sottobraccio e allungò un indice ammonitore verso la sua partner di indagine “Ross, io non intendo, e sottolineo non, dare ripetizioni di difesa personale al tuo ragazzo rachitico.”
Alaska aggrottò le sopracciglia, confusa “Ma non volevo chiederti questo.”

Ok, Ross, distribuisci pure i tuoi compiti a quel branco di scimmie ammaestrate e poi mi parlerai di questo fantomatico favore.- disse, ancora non del tutto certo di non doversi preoccupare per la richiesta che gli sarebbe stata fatta di lì a poco- Sempre che tu riesca ad attirare la loro attenzione.”
Ma certo, perchè non dovrei riuscirci?” domandò la ragazza, voltandosi verso la classe in attesa e fissando i presenti incuriosita.
“Perchè da quando ti conosco non ti ho mai sentita alzare la voce con nessuno.” le ricordò Crowford.

Non è necessario alzare la voce per attirare l'attenzione.” gli ricordò Ross, rivolgendogli un largo sorriso mentre estraeva dallo scatolone sorretto dal collega un fascicolo dalla copertina di cartoncino giallo.
Ah no?- ribatté Nate alzando un sopracciglio prima di indicare quello che sarebbe stato il reticente pubblico dell'antropologa- Perfetto, Ross. Stupiscimi.”
Alaska si allontanò da lui aria serena, raggiungendo la cattedra davanti all'enorme lavagna di vetro scivolando sulle proprie adorate scarpe con rotelle per poi appoggiare sul ripiano fino ad allora sgombro il voluminoso fascicolo che aveva appena recuperato.
Crowford ghignò vistosamente, accorgendosi che nessuno, nemmeno fra gli occupanti delle prime file, si era reso conto dell'ingresso in aula dell'antropologa. Ross, dal canto suo, non sembrava per niente preoccupata e iniziò a frugare nella propria borsa: quando trovò finalmente quello che cercava sorrise soddisfatta.
Pochi secondi dopo, nella stanza rieccheggiò un rumore acuto che fece sobbalzare tutti sul posto, riuscendo perfino a bloccare i passanti nel corridoio attiguo.
Nate sgranò gli occhi sorpreso e, come tutti, puntò gli occhi verso la ragazza che reggeva ancora fra le mani la piccola tromba da stadio con un'espressione serafica dipinta sul volto sorridente.

Buongiorno a tutti!” trillò, con una luce brillante negli occhi color cielo.
Gli iscritti al corso non risposero al saluto, ancora troppo intontiti e sorpresi dal modo in cui la giovane aveva attirato la loro attenzione.
Alaska non smise si sorridere, mentre si presentava “Mi chiamo Alaska Ross e sarò l'assistente del dottor Stein durante questo corso. In attesa del suo arrivo, vi farò una breve presentazione di quello che faremo in queste due settimane.- la giovane allungò una mano, per indicare lo scheletro che troneggiava di fianco alla cattedra- Duecentosei. È il numero delle ossa di un essere umano in età adulta ed è anche il numero degli indizi che abbiamo a disposizione per identificare un cadavere. Sono circa ventisette gli stadi di decomposizione del corpo umano e questo corso vi aiuterà a capire come agire qualora vi troviate di fronte un corpo apparentemente non identificabile e le cui cause della morte non sono certe. Attraverso questo corso imparerete a capire ciò che è possibile capire della vita di una persona, e della sua morte, semplicemente basandosi sull'analisi delle ossa.”

“Noi non siamo antropologi forensi, lei e il dottor Stein lo sapete questo, vero?” domandò una ragazza seduta in ultima fila, gli occhi scuri nascosti dietro a due lenti estremamente spesse.
Ross le sorrise incoraggiante “Lo sappiamo.- confermò- Ma siete patologi, tecnici di laboratorio o analisti forensi addetti allo studio della scena del crimine: è ovvio che non potrete imparare tutto quello che c'è da sapere sull'antropologia forense in soli quindici giorni, e che queste lezioni non possono rendervi degli esperti...”
“Quindi l'obiettivo che vi ponete qual è?” domandò un uomo dalla barba incolta, alzando lo sguardo dal portatile che teneva in grembo.
“Insegnarvi a capire quando è necessario chiamare un antropologo forense, ad esempio, e quando invece avrete bisogno di un archeologo forense oppure semplicemente di un patologo.- spiegò quindi Alaska- Imparerete ad analizzare la scena e a recuperare elementi che potrebbero essere utili a un antropologo prima del suo arrivo che, purtroppo, solitamente non è così tempestivo perché non tutti i dipartimenti di polizia hanno un consulente fisso a cui affidarsi in caso di ritrovamento di resti scheletrizzati.”
Ross fece saettare i propri vivaci occhi color cielo su tutti i presenti, prima di continuare a parlare “Quello a cui crediamo fermamente è che la pratica porti alla perfezione, quindi non aspettatevi delle lezioni frontali. Ho preparato delle esercitazioni pratiche e, vi prego, se avete uno stomaco delicato portatevi da casa i sacchettini per il vomito.”
Ci saranno cadaveri veri?” domandò una studentessa, una tecnica del laboratorio di Dna non del tutto abituata alla visione di resti umani.
Alaska scosse la testa “No, certo che no, anche se andremo a fare un giro in obitorio. Ma le mie esercitazioni sono piuttosto realistiche, ho avuto già casi di svenimenti e affini prima d'ora.”
Uno studente dall'aria annoiata alzò la mano “Inizieremo subito con queste esercitazioni, quindi?”

No. Il dottor Stein richiede un certo livello di preparazione a chi desidera partecipare ai suoi corsi, quindi dovrete affrontare un piccolo test di selezione.”
L'attenzione di tutti si amplificò all'istante: nessuno aveva detto loro che avrebbero dovuto sostenere un test “Di che si tratta?”

Vi ho preparato dei fascicoli che riportano dei casi già risolti.- spiegò Alaska, iniziando a consegnare i fogli contenuti nella propria cartelletta- Voi dovrete indicare per quali avreste interpellato un antropologo forense e come avreste gestito le indagini iniziali in attesa del suo intervento. Dopodiché, dovrete osservare e catalogare le foto di ossa che vi ho consegnato. Attenzione, alcune sono di animali: un piccolo espediente per capire se siete in grado di riconoscere le ossa umane e quindi non far partire un'indagine a spese dei contribuenti solo perché qualcuno ha trovato le ossa di un orso. Ci sono domande?”
Quando vedremo il dottor Stein?” domandò la ragazza con gli occhiali in fondo all'aula, mentre sfogliava scettica le foto nel fascicolo che le era capitato.
Non appena si presenterà in aula, ovvio.- rispose l'antropologa scrollando le spalle- Oh, già che me lo avete ricordato, ci sono alcune regole per controllare le interazioni con lui. Il dottor Stein non vuole essere interrotto durante le sue spiegazioni, quindi vi consiglio di segnarvi le domande e farle a fine lezione. E non ama chi continua annuire mentre parla, quindi non fatelo o vi riterrebbe dei saputelli, che lui detesta. Oh, e poi non sopporta i tic nervosi come continuare a schiacciare i tappi delle biro, o pestare i piedi, o far dondolare le gambe...Una volta ha letteralmente gettato fuori dall'aula uno studente che masticava una caramella troppo rumorosamente, ma di solito le sue lezioni sono piuttosto divertenti, ve lo posso assicurare.”
Alaska si interruppe, picchiettandosi il dito sul mento mentre cercava di pensare se ci fosse qualcos'altro che la classe doveva sapere e, quando non le venne in mente niente, rivolse agli iscritti al corso un sorriso radioso “Bene, credo che questo sia tutto. Avete mezz'ora per il vostro test: non fatevi distrarre dal dottor Stein, quando arriverà.”
Crowford, che era rimasto alla porta tutto il tempo ad osservare la scena, fissò la propria partner con occhi carichi di stupore mentre trotterellava nella sua direzione e abbandonava l'aula.

Accidenti, Ross!- esclamò, sinceramente colpito- A parte la tromba da stadio, sembravi davvero una persona adulta, per una volta.”
La ragazza aggrottò le sopracciglia “Non capisco se è un complimento per come ho tenuto l'introduzione al corso oppure....Davon!”
Nate spalancò gli occhi, quando la ragazza cambiò repentinamente tono e si girò in seguendo la direzione del suo sguardo. Un vecchio dall'aria imbronciata, che indossava un ridicolo papillon rosso fuoco, si stava dirigendo nella loro direzione, i suoi passi claudicanti sostenuti da una stampella d'acciaio dall'aspetto duro quanto quello del suo proprietario.

Davon!- trillò di nuovo Alaska, e Crowford si aspettò quasi di vederla scodinzolare per quanto era evidente la sua adorazione per quell'uomo- Non vedevo l'ora che arrivassi!Vieni, ti devo presentare una persona.”
Ross si frappose fra i due, sorridendo felice “Davon, lui è Nathaniel Crowford, il mio partner nelle indagini.- lo presentò, indicandolo con una sventolata di mano- Nate, lui Davon Stein, il mio mentore.”
Sul volto di Nate si dipinse un ghigno obliquo “Dunque tu sei il vecchio che chiama ad ogni ora del giorno e della notte ignorando il fatto che DC ha un fuso orario diverso da quello delle Hawaii?”

E tu sei il cafone che le strappa di mano il telefono e mette fine alle chiamate perché vuole avere la sua attenzione tutta su di sé?” ribatté a tono Stein, alzando un sopracciglio bianco e cespuglioso.
Sapevo che sareste andati d'accordo!” cinguettò Alaska battendo le mani.
I due uomini la fulminarono con lo sguardo simultaneamente, curandosi di mettere abbastanza stizza nei propri gesti, Crowford mentre incrociava al petto le braccia possenti, Davon mentre gonfiava le guance in uno sbuffo trattenuto.

Oh, perfetto.- sentirono sospirare alle loro spalle- A quanto pare il mondo oggi sta cospirando contro di me. Satana in persona, il figlio di Satana e Biancaneve in un colpo solo.”
Davvero?- domandò Ross guardandosi intorno- Dove sono?”
Ross, la vecchia strega si stava riferendo a noi.”
La dottoressa Tanaka non sembrò curarsi del soprannome che le era appena stato affibbiato “Oh, a quanto pare, Texas, è il tuo partner a tenerti ancorata con il mondo reale, ora. In ogni caso, Stein, perché non sei in aula?”

Perché sapevo che avresti selezionato un branco di incapaci e ho preparato un test per scoprire chi è effettivamente in grado di capire quello che dico e chi è dotato di pollice opponibile solo per uno scherzo della natura.” spiegò il luminare dell'antropologia, alzando il mento non perfettamente rasato.
La donna di origini nipponiche puntò un dito verso la porta dell'aula “Quegli studenti sono tutti perfettamente qualificati: sono tutti patologi, tecnici di laboratorio e stagisti dei miei laboratori.”

Esattamente.- confermò Stein con un sorriso sprezzante- I tuoi laboratori: non la migliore presentazione.”
Che cosa vorresti dire?” gli occhi della Tanaka si erano ridotti a due fessure.
Che nonostante tu sia una brava patologa le tue capacità di comprendere l'antropologia forense sono decisamente sopravvalutate.” spiegò semplicemente l'uomo, stringendosi nelle spalle.
Stein!” ringhiò Amy, estremamente spazientita.
Alaska sventolò una mano fra i due litiganti, mentre Nate sembrava apprezzare il divertente siparietto che si era ritrovato davanti.

Davon?- chiamò la ragazza con tono supplichevole- Io andate agli uffici del Bau, ricordi?”
L'anziano antropologo fece sventolare una mano “Sì, sì, certo. Credo che con il ritmo con cui questi tizi stanno procedendo alla catalogazione, potresti anche rimanere là per tutta la mattina...”

Davvero?” domandò felice Ross, intrigata da quella prospettiva.
No.- tagliò corto l'uomo, puntandogli addosso uno sguardo serio- Ti do al massimo un quarto d'ora.”
Stein, non ti permetterò di escludere dal corso nessuno, lo sai, vero?” continuò a protestare la Tanaka, seguendo l'antropologo all'interno della classe.
Se volevi farmi trattare con incompetenti potevo tenere un corso in un asilo!” sbottò quindi lui, sbattendosi la porta alle spalle.
Prima di dirigersi verso gli ascensori, Alaska e Nate si scambiarono un'occhiata divertita. L'agente federale fece roteare gli occhi, riacquistando il giusto distacco quasi immediatamente e afferrò la tazza di caffè, ormai freddo, che aveva abbandonato poco prima dell'arrivo dell'antropologa.

Qual è il problema di quei due?” domandò Crowford alzando un sopracciglio mentre si infilava in ascensore seguendo la giovane antropologa.
Alaska fece sventolare una mano “Nessuno. Fanno così perchè si conoscono da un'infinità di tempo, andavano al college insieme. Sono fantastici, non trovi?”

Certo.- annuì Nate con una smorfia sul viso- Mi trasmettono le stesse sensazioni che mi danno quei documentari in cui si vedono animali selvatici che si sbranano a vicenda.”
Chissà com'erano quando erano sposati.” mormorò pensierosa Ross, alzando lo sguardo mentre si sforzava ad immaginare.
A momenti Nate si strozzò con il caffè che stava sorseggiando “Cosa?!”
La ragazza lo guardò stranita, inconsapevole del fatto che quella non fosse una notizia risaputa “Oh, sì. Quando erano al college si erano sposati. Peccato che abbiano divorziato dopo solo cinque anni di matrimonio, giusto?”

Quei due...Quei due erano sposati?” riuscì a domandare l'uomo, ancora sconvolto da quell'informazione.
Alaska lo fissò incerta, alzando un sopracciglio “Certo. Perchè ti sembra così strano?”

Hai ragione.- le diede ragione, facendo dondolare la testa- In effetti, sarebbe una spiegazione più che plausibile al loro comportamento.”
In realtà, un professore che li conosce da allora, mi ha detto che sono sempre stati così.” rivelò la giovane antropologa, proprio nello stesso momento in cui uno scampanellio li avvisava che erano arrivati al piano da loro desiderato.
Come al solito, il caos regnava nell'open space dell'Unità di analisi comportamentale.
Crowford storse le labbra sottili in una smorfia, rimpiangendo di non essere andato al proprio ufficio “Che cosa ci facciamo qui, si può sapere?”

Siamo venuti a prendere i miei fratelli.” lo informò la ragazza, muovendosi con naturalezza fra scrivanie e agenti indaffarati.
I tuoi fratelli?” ripeté l'uomo, alzando un sopracciglio.
JD e TJ.- confermò Alaska annuendo- Ti avevo parlato di loro, ricordi?”
Sì, ma...- Crowford aggrottò la fronte preoccupato per la piega che stava prendendo quella conversazione, mentre seguiva meccanicamente la ragazza fino ai piedi della scala che portava all'ufficio di David Rossi- Siamo venuti qui a prenderli?”
Certo.- confermò lei, fermandosi e voltandosi per guardarlo in viso- È il favore che ti volevo chiedere: se puoi badare ai gemelli mentre sono a lezione.”
Sei impazzita?- sbottò Nate, spalancando gli occhi e alzando il tono di voce di un'ottava- Non posso fare una cosa del genere!”
Certo che puoi, è molto facile: porti TJ e JD in giro per l'edificio, gli fai vedere qualche cosa di interessante mentre io sono bloccata con la lezione di Davon, all'ora di pranzo ci rivediamo in mensa, mi riconsegni i fratellini e il gioco è fatto!” concluse Ross felice, muovendo le spalle come se stesse ballando, condendo inoltre le proprie parole con un sorriso abbagliante.
Io non posso...”
Le proteste del federale vennero ignorate totalmente, dato che Alaska alzò un dito in sua direzione con un sorriso sulle labbra “Aspetta qui, vado a prenderli!” disse, prima di sparire lungo le scale e poi dentro all'ufficio del profiler di origini italiane.

Era ora che arrivassi.- la accolse l'uomo, non appena entrò nella stanza- La Strauss ha fiutato qualcosa, è già passata nel mio ufficio tre volte e ho dovuto nascondere i tuoi fratelli sotto la scrivania.”
I gemelli sghignazzarono al ricordo di quella visita inaspettata e Alaska rise con loro “E non vi ha beccati?Bravissimi!”

Alaska, non posso tenerli qui mentre fai lezione, lo sai, vero?” le ricordò Dave, con il tono di un padre troppo paziente con una figlia confusionaria.
Certo.- annuì Ross, puntando l'indice dietro di sé- È per questo che ho portato con me un baby sitter d'eccezione.”
Rossi lanciò uno sguardo verso l'open space, dove notò immediatamente Crowford aspettare con un'espressione estremamente annoiata stampata sul viso “Stai scherzando, vero?”

Riguardo cosa?”
Vuoi davvero affidare i gemelli a Crowford?” riformulò la domanda il profiler, non del tutto certo su cosa un uomo come il burbero federale avrebbe potuto fare a due ragazzini troppo vivaci.
Alaska gli sorrise fiduciosa “Ma certo, perchè no?”

E' Crowford.” ribadì quindi David, scandendo bene ogni sillaba.
L'antropologa lo fissò confusa “Lo so.”

Credi che sia in grado di badare a due bambini senza causare involontariamente un trauma infantile?” chiese di nuovo Rossi, cercando di farla ragionare.
E' una domanda retorica o una di quelle battute che non capisco?- ribatté quindi Alaska, confusa- Perchè lo sai che io credo davvero che i gemelli si troveranno davvero bene con Nate.”
Dave sospirò rumorosamente, scuotendo il capo vinto “Sai una cosa?Hai ragione. Fammi sapere come è andata, poi.”

D'accordo.” trillò la giovane, mettendo le mani sulle spalle dei gemelli per scortarli fuori dall'ufficio del profiler.
“Verrai a vedere la lezione?- domandò con entusiasmo, voltandosi di nuovo verso Rossi- Stein ha detto che mi farà condurre da sola la parte sulla ricostruzione dei tratti facciali.”
David le sorrise, contagiato dal suo buonumore irrefrenabile “Quindi sarebbe una lezione tenuta solo da te?”

Sì!- confermò, la voce acuita per l'eccitazione- E' la prima volta che lo faccio in un'istituzione ufficiale come quest'accademia.”
Verrò a vederti con piacere, Alaska.” assicurò quindi l'uomo, rivolgendole un sorriso inorgoglito.
Perfetto!A dopo, Dave!”
Ciao Dave!” lo salutarono in coro i gemelli, facendo sventolare una mano mentre precedevano la sorella maggiore.
Il trio scese le scale, ritrovandosi di nuovo nell'open space dove Nate li aspettava con un'espressione ostile stampata sul volto.

Ragazzi, lui è Nate.- disse Ross, additando l'amico e collega- Vi ho già parlato di lui, ricordate?Oggi passerete la mattinata insieme mentre sono a lezione.”
I due ragazzini trillarono un saluto e Crowford grugnì una risposta incomprensibile prima di tornare a fissare i propri occhi grigi sul volto dell'antropologa.

Tu sai che stare con dei ragazzini per un tempo superiore ai dieci minuti mi provocherà una sofferenza psicologica di almeno due settimane?” la informò l'uomo, una smorfia sulle labbra a rendergli il volto più imbronciato.
In realtà la sofferenza psicologica può durare al massimo quindici minuti. Tutto il resto è dolore autoinflitto.” spiegò TJ con tono saccente.
Nate fece roteare platealmente gli occhi “Facciamo
tre settimane.”
Alaska rise “Voi tre starete benissimo, ne sono sicura!”
Crowford sbuffò sonoramente, prima di fare un cenno con la mano ai due bambini per invitarli a seguirlo fino agli ascensori.

Tu sei l'agente speciale Nathaniel Crowford?” domandò con voce allegra JD, correndo per stare al passo con le lunghe gambe del federale.
Sì.”
Alaska ci ha detto che sei il suo collega preferito.” lo informò di nuovo il ragazzino, sorridendogli.
“Già.” borbottò di nuovo Crowford, pensando agli svantaggi che portava quella constatazione.

Possiamo chiamarti Nate?” chiese quindi TJ.
No.”
Nat?” propose di nuovo il biondino.
No.”
Nathaniel?” tentò invece il fratello, spingendosi meglio gli occhiali sopra il naso.
L'uomo sbuffò, mentre posava il dito sul pulsate di chiamata dell'ascensore “Chiamatemi Crowford.”

E' un pochetto impersonale.” gli fece notare JD, alzando un sopraccglio.
“Appunto.- rispose seccato Nate, prima di ricordarsi di avere a che fare con due bambini di otto anni- Il punto è che preferisco mantenere un certo distacco con le persone.”
TJ spalancò gli occhi, incuriosito “Perchè?”

Perchè è così.”
Ma perchè?” domandò di nuovo il ragazzino, per niente intenzionato a lasciar cadere l'argomento.
Perchè non mi piacciono le persone.” rivelò quindi l'uomo, incrociando le braccia muscolose al petto.
Ma perchè?” chiede JD, facendo eco al fratello.
Perchè in generale le persone sono fastidiose, mi fanno innervosire e mi mettono di cattivo umore.” spiegò Crowford con tono piatto, maledicendo mentalmente l'ascensore che sembrava non voler arrivare.
Ma perchè?”
Perchè di sì!” sbottò l'uomo, esaperato.
Ma perc-”
Nate gli rivolse un'occhiata gelida “Sono armato, volete davvero ripetere di nuovo quella domanda?”

Spencer ci ha detto che avresti fatto così.” risero in coro i due gemelli. E mentre le porte dell'ascensore si chiudevano su di loro, Morgan riuscì a notare l'espressione rassegnata sul volto di Crowford.
Quarantanove!- chiamò Derek, attirando l'attenzione della ragazza che era ancora nell'open space- Hai davvero affidato i gemelli a Crowford?”
Alaska si voltò verso di lui, la fronte corrucciata “Perché tutti continuate a domandarmelo?Non vedo che cosa ci sia di male.”

Già, lo immaginavo. Per caso hai un teschio nascosto da qualche parte?” si informò il profiler, scrutandola attentamente.
Ross lo guardò stranita “Che domanda assurda. Perchè mai dovrei andarmene in giro con un teschio?”
Morgan scosse la testa, con un sorriso lieve sulle labbra “Hai ragione. Chissà perché mi è venuto in mente.”

Hugo è giù nell'aula dove ci sarà lezione.- spiegò quindi l'antropologa, per poi allungare il collo verso uno dei blocchi di scrivanie- Spencer non c'è?”
Derek aggrottò le sopracciglia, puntando lo sguardo nel punto dove fino a pochi minuti prima era seduto Reid “Era qui fino a un attimo fa, si è volatilizzato non appena siete arrivati.”

Che strano.- commentò Alaska scrollando le spalle, anche se evidentemente non dava molto conto alle proprie parole- Mi piacerebbe rimanere ad aspettarlo, ma Davon mi aspetta: non gli piace stare solo con gli studenti.”
Scommetto che loro pensano la stessa cosa.- borbottò a mezza voce l'uomo, ben attento a non farsi sentire- Ci vediamo più tardi, allora?”
Certo, Derek.- trillò la ragazza, allontanandosi mentre faceva sventolare una mano- Salutami Spencer e gli altri.”


...


Scoprire dove fosse finito Spencer diventò la missione personale di Morgan nei minuti successivi alla partenza di Alaska.
Conoscendo il giovane collega alla perfezione, il primo posto in cui controllò fu l'area relax, pensando che probabilmente Reid avesse voluto concedersi una delle sue numerose pause caffè. Al contrario delle sue aspettative, però, la tazza del giovane genio giaceva abbandonata e piena sulla sua scrivania, obbligandolo ad abbandonare quell'ipotesi. Stava per l'appunto per andare a cercare l'amico nell'ufficio di JJ, quando Spencer tornò alla propria scrivania guardandosi attorno con occhi colmi di panico come se dovesse essere attaccato da uno zombie da un momento all'altro.

Si può sapere che ti prende?” domandò Derek, inchiodando il giovane genio con un'occhiata severa e incrociando le braccia al petto.
Cosa?Niente!- ribatté immediatamente Reid, la voce acuita dalla consapevolezza di non avere scampo da un confronto diretto con il collega- Non ho assolutamente niente!”
Le labbra carnose dell'uomo di colore si piegarono in un sorriso “Questo non è vero, e tu lo sai. Credevo che stessi avendo una crisi di panico, prima, quando è arrivata Alaska. E poi sei scappato letteralmente via da lei, te ne rendi conto?”

Non è vero!” protestò di nuovo Spencer, per poi abbassare lo sguardo sulla propria tazza di caffè, apparentemente intento ad analizzare la superficie del caldo liquido scuro.
Sì che lo è.- continuò a dire Morgan- Avete litigato, per caso?Oppure avevi paura che ti affidasse i gemelli di nuovo?”
Il giovane profiler alzò la testa di scatto “No, no!Morgan, davvero...non-non è successo niente. Va tutto bene.”
Derek gli puntò addosso un indice ammonitore “Ragazzino, non provare a prendermi in giro. Ti conosco troppo bene per non capire che hai qualcosa che non va e, te lo posso giurare, o mi dici cos'è spontaneamente o ti legherò a quella sedia e ti torchierò finché non me lo dirai.”

Morgan...” pigolò Spencer, le labbra piegate all'ingiù come un bambino costretto a confessare una marachella.
Non costringermi ad andare a cercare dello spago!” lo minacciò di nuovo Derek, costringendosi a non sorridere della reazione del collega.
D'accordo, io...- Reid si interruppe per prendere una boccata d'aria e pronunciò le parole successive talmente velocemente da essere a stento comprensibili- Io ho pensato alla mia relazione con Alaska, ultimamente.”
Morgan annuì lentamente “Ok. E?”
Il giovane genio abbassò lo sguardo e le sue guance si imporporarono di colpo mentre cercava di balbettare una frase di senso compiuto “E sono arrivato alla conclusione che noi...Sì, insomma, che io e Alaska forse...che noi due dovremmo...”

Maledizione, Reid, vieni al sodo!” sbottò Derek quando l'ultima pausa fra le parole del collega sembrava destinata a non finire mai.
Voglio dichiarare ad Alaska il mio amore.” buttò fuori tutto d'un fiato, arrossendo ancora di più, il giovane genio.
Morgan si lasciò sfuggire una risata “Credo che Quarantanove sia già consapevole del fatto che la ami.”
Spencer alzò finalmente lo sguardo, puntando i propri occhi scuri e determinati in quelli dell'amico “Morgan, io...Io intendo che voglio dichiararle amore eterno e chiederle...uhm, sì, insomma...di passare il resto della sua vita con me.”
Derek aggrottò le sopracciglia, confuso “Non ti seguo.”

Voglio chiederle di sposarmi.” riuscì a dire a fatica Reid, per poi deglutire rumorosamente.
Di tutte le cose che Spencer Reid avrebbe potuto dirgli quella, nonostante sapesse di per certo la forza del rapporto che lo legava all'eccentrica antropologa, era l'ultima che Derek Morgan si sarebbe aspettato di sentire in quel momento. Fu per questo che l'uomo rimase muto, con gli occhi ben spalancati per lo stupore, per diversi e lunghissimi istanti in cui il più giovane membro della squadra di profiler lo osservava con occhi carichi di aspettativa, impaziente di sapere la sua opinione.

Wow!- esalò infine Morgan- Nel senso di...”
Matrimonio.- concluse per lui Spencer, prima di mordersi il labbro inferiore- Sì.”
Ragazzino, è un grande passo.- dichiarò quindi l'altro, passandosi una mano sulla testa rasata- Enorme. Gigantesco.”
Lo so.” annuì di nuovo Reid.
Quindi tu vuoi chiederle di sposarti?” chiese di nuovo Derek, decidendo che per continuare a sostenere quella conversazione doveva assolutamente sedersi.
Sì. Stasera.” confermò Spencer, determinato.
Morgan spalancò gli occhi “Stasera?!”

Io non voglio ripensarci.- disse quindi il ragazzo, torturandosi le mani affusolate- Non che io possa cambiare idea, ma sai come sono fatto: inizierei a pensare e ripensare e poi mi farei prendere dal panico e rimanderei fino a quando non ne sarei sicuro al cento per cento e...non voglio rimandare. Non questo. Non rimanderò.”
Ok, Reid.- annuì Derek, sinceramente colpito- Quindi stasera...”
Spencer concluse quella frase per lui “Le chiederò di sposarmi. Sì.”

Sai che lei ti dirà di sì, vero?” decise di assicurargli Morgan, rivolgendogli un sorriso caldo ed incoraggiante.
Io...non ho idea di che cosa pensi lei del matrimonio.” rivelò quindi Spencer, abbassando di nuovo i propri occhi grandi e innocenti sulla propria tazza di caffè che stringeva fra le mani come se fosse un'ancora di salvezza.
Non preoccuparti, lo scoprirai stasera. Hai già l'anello?”
Sì, ma quello era l'ultimo dei miei problemi.- la voce del giovane profiler tremò impercettibilmente- Io non so che cosa dirle.”
Derek gli sorrise con la stessa dolcezza che avrebbe avuto nel farlo al proprio fratello minore “Reid, non credo che Quarantanove faccia troppo caso a discorsoni lunghissimi e pieni di luoghi comuni. Quello che devi fare è parlarle col cuore e il gioco è fatto. Perchè la ami?”

C-come?” balbettò Spencer, imbarazzato dalla piega estremamente intima che stava prendendo quel discorso.
Dovresti dirgli perchè la ami, spiegarle perchè lei è fatta apposta per stare con te per sempre.” spiegò quindi l'uomo di colore, dandogli un buffetto sul braccio esile.
Beh, lei...Lei...”
Reid fece una pausa e sospirò pesantemente e poi, quando ricominciò a parlare, non potè impedire ad un sorriso dolce di solcare il proprio viso “Lei sorride sempre, anche agli estranei, e se conosce qualcuno non si scorderà mai il suo nome. Chiama i suoi genitori tutti i giorni ed è la migliore amica dei suoi fratelli. Mi aspetta sempre sveglia quando torno tardi da un caso e se va a letto prima di me scalda la mia parte del letto. Lei...è la migliore persona che io abbia mai incontrato ed è esattamente quello che stavo cercando solo che...solo che non lo sapevo.”
Morgan gli rivolse un sorriso luminoso.

Che...che c'è?”
L'uomo scosse la testa, pur senza cambiare espressione “Niente. Sai una cosa, ragazzino?Stasera passerò a prendere i tuoi due futuri cognati e li porterò con me a una fantastica serata di divertimenti al luna park!”

Lo sguardo di Reid si accese all'istante “Davvero?”

Sicuro.- confermò Morgan- Tu pensa soltanto a preparare una bella serata per Quarantanove e a raccogliere abbastanza coraggio per farle la tua proposta.”
Spencer annuì con foga, prima di recuperare il fascicolo su cui stava lavorando prima di quell'interruzione in un debole tentativo di riacquistare la concentrazione.
Dalla propria scrivania Derek lo osservava divertito: non gliel'aveva detto, ma era davvero orgoglioso di lui. E anche se dentro di sé sapeva che ormai il giovane genio non era più solo un
ragazzino cresciuto troppo in fretta e troppo perso nel mondo dello studio per rendersi conto di quello reale, decise che non avrebbe mai rinunciato al suo soprannome preferito.

...


La voce cristallina di Alaska rieccheggiò nell'appartamento non appena la giovane si era richiusa la porta alle spalle “Marco?”
Polo!” rispose Spencer, dalla cucina, affrettandosi a raggiungerla in salotto.
La ragazza gli si fiondò fra le braccia ancora prima di togliersi il cappotto e si alzò sulle punte per lasciargli un bacio a stampo sulle labbra.

Hey, sai che cos'è successo di strano oggi?- ciarlò allegra, dopo aver sciolto l'abbraccio per iniziare a sfilarsi la sciarpa dal collo- Derek è passato a rapire i miei fratellini!”
Rapire?” ripeté Reid, cercando di sembrare ignaro di tutto.
Ross annuì mentre abbandonava la propria borsa su una sedia poco distante “Già, non mi ha voluto spiegare perché, ma ha detto che li avrebbe portati al luna park. Ha detto che se lo meritano dopo aver passato una giornata intera con Nate, ed è un ragionamento piuttosto strano dal mio punto di vista: TJ e JD mi hanno detto che si sono divertiti un mondo, anche se lui mi ha detto che non vuole più trovarsi da solo con loro...”

Morgan l'ha fatto per fare un favore a me.” spiegò quindi Spencer, interrompendola e mordicchiandosi il labbro inferiore in attesa della sua reazione.
Davvero?- domandò la ragazza inarcando un sopracciglio sottile- Perchè?”
Perché ti sto preparando una sorpresa.” rivelò quindi Reid, sorridendole dolcemente.
Gli occhi color cielo di Alaska si illuminarono all'istante “Una sorpresa?”
Il profiler annuì piano “U-uh.”

Io adoro le sorprese!” esclamò Ross facendo un piccolo salto sul posto.
Nel vedere la sua reazione al giovane genio scappò una risatina “Lo so.”

Che cos'è?” domandò di nuovo Alaska, evidentemente sempre più eccitata.
Se te lo dicessi non sarebbe una sorpresa, giusto?” ribatté Spencer allungando una mano per sfiorare la sua guancia con una carezza.
Ross seguì il suo movimento quasi come se fosse un gatto, mentre sporgeva il labbro inferiore per protestare “Ma sto morendo di curiosità!”

Perchè non vai a farti una doccia e a prepararti?” propose quindi il ragazzo, cercando di fare focalizzare la sua attenzione su qualcos'altro.
E dopo mi farai vedere la sorpresa?”
Reid scosse la testa, divertito dalla sua impazienza “Perchè non vai a preparati e lasci che sia io a decidere quando farti vedere la sorpresa?"
“Ooooook. Sicuro che non ti serve aiuto, di nessun tipo?- domandò Alaska, prima alzare le mani in segno di resa dopo aver visto l'occhiata esasperata del suo ragazzo- E va bene, e va bene. Vado. Che tipo di vestito devo mettere?Una tuta da scii può andare bene?”

Perchè non metti quello blu?Sarai stupenda, con quello.” un sorriso gli si allargò automaticamente sul volto mentre pronunciava quelle parole e se la immaginava perfetta per l'importante momento che stavano per condividere.
Andremo ad un ballo a tema anni Sessanta?” chiese di nuovo la ragazza, distraendolo dai suoi pensieri.
Spencer fece roteare platealmente gli occhi, prima di indicare il corridoio con un gesto della mano “Vai!”
Alaska proruppe in una risata cristallina e esclamando un Sissignore! sparì in direzione della loro camera.
Il giovane profiler rimase a fissare quella porta chiusa per diversi secondi, prima di prendere un grosso respiro e tornare alle proprie occupazioni in cucina.


Alaska Ross entrò nella cucina e strizzò gli occhi a causa del buio in cui era avvolta.
Spencer la aspettava in piedi di fianco al tavolo apparecchiato per due, un mazzo di rose rosse già perfettamente sistemato al centro del tavolo e due candele bianche che bruciavano davanti a ciascun piatto.

Hey, è andata via la luce, qui?” domandò l'antropologa, stranita da quella situazione.
E' una cena a lume di candela, Al.- spiegò quindi Spencer- Sai, per essere romantico...”
In quel momento Alaska si accorse che Reid si era cambiato, probabilmente mentre lei stava facendo la doccia, e indossava dei pantaloni blu scuro sotto una camicia bianca e una cravatta sottile dello stesso colore dei pantaloni “Hai cucinato per me?”

Sì.” rispose semplicemente il ragazzo, con un sorriso timido sulle labbra sottili.
Wow!E' una delle cose più carine che qualcuno abbia mai fatto per me.- trillò quindi Ross, entusiasta- Come quella volta che c'è stata quella nevicata tremenda e tu avevi il giorno libero e sei passato a portarmi la cioccolata calda allo Smithsonian, oppure come quando...”
Al, stai divagando.” la interruppe con tono bonario Spencer, ormai abituato alle sue chiacchiere senza capo né coda.
Oh, giusto. Che hai preparato di buono?”
Una cena finlandese.- rivelò quindi il profiler orgoglioso della propria scelta- Ho chiamato tua mamma per farmi dare le tue ricette preferite.”
Le labbra rosee di Ross si schiusero per lo stupore “Davvero?Sai, non credevo che tu sapessi cucinare, ma d'altronde, tu sai fare praticamente tutto.”
“Questo non è vero.- le ricordò scuotendo la testa Reid, prima di tornare in argomento- Comunque, cucinare è un po' come la chimica: basta mettere gli ingredienti giusti nelle quantità indicate e si otterrà la reazione prevista.”

Che cosa hai preparato?” domandò curiosa Alaska.
Spencer additò i fornelli dietro di sé, dove erano schierate le pentole e padelle piene delle pietanze che aveva preparato “Dunque, partiremo con un antipasto misto di Lohikääryleet e Karjalanpiirakat...”
La giovane di origini finlandesi sorrise per l'attenzione con cui il ragazzo aveva pronunciato i nomi in suomi “Rotolini di salmone alla crema di formaggio?Li adoro!E anche le tortine di Careila!”

E continueremo con una zuppa finlandese seguita da Graavilohi...” continuò a spiegare Reid, felice della reazione positiva dell'antropologa.
Carpaccio di salmone?”
Esatto.- confermò il ragazzo annuendo- E per dolce ti ho preparato la Suomalainen kakku accompagnata da glogi. Che ne pensi?”
Alaska si sporse verso di lui per avvolgerlo in un abbraccio caldo “Che per cucinare tutta questa roba devi aver preso il pomeriggio libero, che ho talmente fame che probabilmente prenderò una porzione doppia di tutto e che il golgi è una bevanda calda di Natale e...”
Reid si scostò da lei “Davvero?Ma Olga non me l'ha detto!”

Tu le hai chiesto i miei piatti finlandesi preferiti, non potevi sapere che alcuni erano a tema.” la giustificò quindi la giovane, sorridendo divertita dalla sua reazione leggermente infastidita.
Oh, accidenti!- imprecò di nuovo Reid- Volevo che tutto fosse perfetto stasera e invece ho preparato un piatto natalizio e...”
Alaska gli si avvicinò di nuovo e gli fece scivolare le mani sul collo “
Tu sei perfetto. A me basta questo.”
Spencer rimase ammutolito, incantato da quel tocco delicato, mentre sentiva le guance imporporarsi per le parole appena pronunciate dalla ragazza. Conscia del fatto che il giovane genio sarebbe rimasto fuori dal mondo per qualche secondo, Ross si alzò sulle punte e posò un bacio sulle sue labbra sottili. Istintivamente Spencer la circondò con le proprie braccia, attirandola a sé con forza, e approfondì quel bacio rendendolo appassionato e quasi disperato.
Si separarono solo dopo qualche secondo, appoggiando l'uno la fronte su quella dell'altra. Alaska lo fissava intensamente, gli occhi due zaffiri brillanti intrappolati dalle ciglia scure e folte.

Vogliamo cominciare?” sussurrò Reid contro i capelli corvini della ragazza, dopo averle dato un bacio leggero sulla fronte.
Lei gli sorrise “Potremmo starcene così per ore e sarebbe tutto comunque perfetto. Ma visto che ti sei impegnato così tanto a preparare i miei piatti preferiti...”
Spencer additò la sedia e la spostò per fare sedere Alaska e portò al tavolo gli antipasti.


La cena era stata perfetta.
Reid aveva aspettato ansioso che Alaska gustasse il primo boccone di ogni portata e, dopo che lei gli ebbe assicurato una decina di volte che era tutto squisito, si convinse finalmente di essere riuscito ad organizzare un'ottima serata.
Tuttavia, mentre infilzava con calcolata lentezza la forchetta nella fetta di torta che giaceva semi-abbandonata nel proprio piatto, Spencer non riusciva a concentrarsi sulle parole che uscivano veloci ed allegre dalla bocca della ragazza che gli sedeva di fronte.
Tutto quello che riusciva a catturare la sua attenzione era che si stava progressivamente avvicinando il momento di fare ad Alaska la propria dichiarazione, e che l'anello, contenuto in una scatoletta di velluto rosso nella propria tasca dei pantaloni, stava iniziano a diventare rovente. O perlomeno, così gli sembrava.
Nonostante Ross avesse sempre la testa fra le nuvole, capire che cosa pensavano davvero chi le stava intorno e quello che stavano provando era una delle sue abilità. Aveva notato subito che Spencer, a dispetto dei propri sforzi, stava sempre più perdendo attenzione verso quello che stava dicendo.

Oh, sai un'altra cosa?- continuò a chiacchierare, indugiando con lo sguardo sul volto distratto del profiler- Oggi ho scoperto di essere una mutante.”
L'espressione sul volto di Reid non cambiò di una virgola “Ah, sì?”

Già.- continuò nel proprio gioco Alaska, sforzandosi di non ridere divertita- Posso creare campi elettromagnetici con la forza del pensiero. Quindi, pensavo che se sei d'accordo potrei lasciare il lavoro e diventare una supereroina a tempo pieno. Credo che comprerò un costume viola, che dici?”
Perfetto.” annuì di nuovo il giovane genio, che evidentemente non aveva sentito una parola di quello che gli era appena stato detto.
Ross scosse la testa, guardandolo con uno sguardo colmo di tenerezza: non era la prima volta che Spencer gli sembrava distante e lei sapeva che, con il tipo di lavoro che faceva, non era poi un avvenimento così strano. Tuttavia, da quando si conoscevano e soprattutto da quando vivevano insieme, si era posta la piccola missione di farlo ritornare di buon umore e, soprattutto, di distrarlo dai pensieri oscuri che di tanto in tanto gli si affacciavano alla mente.

Ok, mi arrendo!” esclamò quindi Alaska, distogliendolo dai suoi pensieri.
Reid ruotò di scatto la testa verso di lei, aggrottando le sopracciglia “Ti arrendi?Perchè?”

Sono cinque minuti buoni che stai fissando le matrioske dei cinque continenti su quella mensola laggiù.- spiegò, additando il mobile dietro di sé- All'inizio pensavo che fosse perché non sono in ordine di grandezza, ma sembravi troppo concentrato per una cosa così semplice così mi sono messa a fissarle anche io, ma l'unica cosa che mi è venuta in mente è che la migliore cucina etnica che ho assaggiato finora fa parte di nazioni asiatiche. Quindi, mi arrendo: che cos' hanno quelle matrioske che non va?”
Spencer guardò per la prima volta le cinque bamboline e le analizzò stupito, come se le avesse notate solo in quel momento “Oh, le matrioske?Niente, sono belle...Stavo semplicemente pensando.”
La ragazza gli sorrise “Il mio G-man sempre in azione.”
Reid prese un grosso respiro e decise che non poteva aspettare oltre: era giunto il momento di farle la propria dichiarazione e di scoprire come avrebbe reagito e, soprattutto, cosa avrebbe risposto.
Alaska si ritrovò addosso lo sguardo intenso del giovane profiler “Al, di devo dire una cosa.”

D'accordo.” acconsentì immediatamente Ross, stupita dal tono estremamente determinato che era stato usato.
Spencer aggirò il tavolo e una volta di fronte alla ragazza gli afferrò entrambe le mani, stringendole dolcemente fra le proprie, che sentiva troppo fredde e incerte per via dell'agitazione.

Alaska Prudence Ross...” cominciò a dire, mentre l'antropologa di alzava per specchiare i suoi movimenti.
Oh-oh!- esclamò Alaska con tono gioviale- Quando mi chiami con il nome esteso vuol dire che sono nei guai. Sono nei guai?”
Reid scosse la testa, cercando di restare concentrato sul proprio obiettivo “Potresti, per favore, farmi finire?E' importante.”

Ok.”
Alaska Prudence Ross...” ripeté, dopo aver preso l'ennesima boccata d'aria.
Spencer Reid.” gli fece eco l'antropologa, con lo stesso tono.
Reid fece roteare gli occhi, mentre stringeva di più la stretta sulle mani della giovane “Alaska, tu sei molto importante per me. Sei entrata nella mia vita in modo in aspettato e...e, sinceramente, non avrei mai pensato che saremmo arrivati dove siamo ora...”

A Washington?” domandò incerta Ross, non capendo la direzione che stava prendendo quel discorso.
Spencer la ignorò, troppo agitato per potersi permettere di perdere il filo “Quello che volevo dire- continuò balbettando- quello che volevo dire è che...insomma che...”

Spencer, sei sicuro di star bene?- lo interruppe Ross, scrutandolo attentamente mentre scioglieva la stretta sulle proprie mani per sfiorargli la fronte con una carezza leggera- Sembri troppo teso.”
Alaska io ti amo.” buttò fuori tutto d'un fiato Reid, guardandola intensamente.
Lei gli sorrise, poggiandogli una mano sulla guancia “Anche io ti amo, tesoro.”

Alaska io voglio sposarti.” aggiunse quindi con foga, lo sguardo serio e determinato.
Gli occhi dell'antropologa si illuminarono di gioia “Davvero?”
Quella reazione lo incoraggiò immediatamente, anche se non riusciva a impedire alla propria voce di tremare “Certo, io...io credo che dovremmo sposarci, perchè...”

Sarebbe fantastico!” esclamò quindi con gioia Alaska, interrompendolo.
Quindi è un sì?” domandò, mentre sentiva un sorriso allargarglisi sul volto come manifestazione dell'estrema felicità che sentiva crescere dentro di sé.
La ragazza annuì con foga “E' un sì scritto a lettere maiuscole, di colore giallo fosforescente, posizionate su un pannello al neon!”
Reid rise, frugandosi nella tasca dei pantaloni e aprendo la piccola scatolina di velluto rosso “Quindi, immagino che ora dovrei infilarti al dito questo.- disse, indagando curioso la sua reazione- So che di solito sugli anelli di fidanzamento ci sono dei diamanti ma c'è tutta la storia dei diamanti insanguinati e non volevo regalarti qualcosa di comune, perché tu sei tutto fuorché comune, e credevo che uno zaffiro potesse essere la scelta più adatta dato che è il colore dei tuoi occhi e purtroppo non potevo permettermene uno reale quindi è uno sintetico ma non appena...”

E' perfetto.- lo interruppe Alaska con tono deciso, mentre fissava lo sguardo sul piccolo anello in cui un intreccio di fili d'oro bianco si intrecciavano per fare da cornice a una pietra di un blu brillante e luminoso. Dopo averlo contemplato per lunghi istanti, alzò lo sguardo pieno d'amore su Spencer- Tu sei perfetto.”
Lui allungò la mano, per sovrastare quella che si era posata delicatamente sulla sua guancia “Non è vero.- la contraddisse con un sorriso- Ma sto cominciando ad accettare il fatto che tu mi ami e mi vedi come tale.”
Alaska ridacchiò, e le sue labbra erano ancora piegate all'insù quando quelle di Reid vi si posarono sopra, reclamando con una nota di possesso quello che sarebbe rimasto suo per sempre.

Ho un'idea!” esclamò la ragazza mentre abbassava lo sguardo per osservare l'anello che svettava perfetto sul suo anulare.
Un'idea?- domandò Spencer inarcando un sopracciglio- Riguardo cosa?”
Ross gli strizzò l'occhio e gli rivolse un sorriso birichino “Vedrai!Prenditi il giorno libero, domani.”

Ma io non so se...”
Niente ma o se.- tagliò corto lei- Non accetto rifiuti.”
Spencer non poté fare a meno di rivolgerle uno sguardo intenerito “D'accordo. Vuoi dirmi cosa hai in mente, però?”
L'antropologa scosse la testa con veemenza “Assolutamente no. Sarà una sorpresa!”

C'entra il fatto che hai scoperto di essere una mutante e vuoi iniziare ad andare in giro vestita di una tuta di lattice viola?”
Alaska proruppe in una risata argentina e afferrò di slancio i lembi del colletto della camicia del ragazzo per attirarlo a sé in un bacio appassionato. Spencer sorrise contro le sue labbra, pensando che se poteva avere questo per tutta la vita sarebbe stato l'uomo più felice al mondo.


_________________________________________________________


Salve a tutti!Lo ammetto: ho pubblicato in ritardo perché avevo paura che altrimenti avreste pensato che non sono davvero io!Eheheh!
No, seriamente...Credo di avere un problema. C'è qualcuno che conosce un buon analista?Perché non è davvero possibile essere così irrimediabilmente ritardatari e incapaci di rispettare degli ultimatum imposti da se stessi, per giunta!
Vabbé, troverò un rimedio, intanto...Che ne pensate di questo capitolo?Vi aspettavate una dichiarazione del genere dal nostro amato dottor Reid?Ammetto di avere messo dei mini indizi a riguardo nei capitoli precedenti, ma erano talmente microscopici (fatto apposta, eheheh) che non so se ve ne siete accorti o meno...Fatemi sapere e commentate, se vi va! ;)
E ora, tan-ta-tan-taaa, una piccola sorpresina. O contest...In realtà, non so bene come chiamare questa cosa...Venendo al punto: per il prossimo capitolo sto lavorando a una scena romantica e vorrei fare un esperimento e inserire i versi di una canzone. A me ne sono venute in mente un paio, ma vorrei sapere anche che cosa ne pensate voi: che canzone usereste e quali versi specifici mettereste in una scena romantica (da carie ai denti, per intenderci!)? Mi piacerebbe davvero leggere le vostre opinioni e i vostri suggerimenti e la canzone che mi piacerà di più fra le proposte la metterò nel prossimo capitolo! :) Quindi, non siate timide e mandatemi un messaggio privato (per evitare spoiler di qualsiasi tipo) scrivendomi i titoli delle canzoni che vedreste bene inserite nella storia...
Spero davvero in un vostro piccolo aiuto! ;)
Orbene, non mi resta che augurarvi una buona Pasqua: spero che il coniglietto pasquale vi porti una quantità spropositata di cioccolato e che le vostre endorfine si alzino in modo esponenziale!
Kisses to y'all!
JoJo

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: JoJo