Fissavo il soffitto e ripensavo a ciò che mi stava accadendo in questi giorni: avevo perso Caroline, o meglio lei aveva perso me; Jules mi aveva offerto il suo aiuto iniziando una storia d’amore con lei. Ciò che provavo per Jules non era amore, era più che altro amicizia, fiducia e un po’ di attrazione. La ragazza che amavo era Caroline, e questo lo sapevo bene.
Tutti gli individui e noi esseri soprannaturali, abbiamo un grosso difetto, il quale ci porta a logorarci nel dolore anche se non lo vogliamo: l’orgoglio.
D’altronde mi consolo pensando che io ho dato il massimo, ho dato il meglio di me, è lei nel torto. Sto facendo ragionamenti da bambino.
A volte penso all’ipotesi di perdonarla e immagino anche di riabbracciarla ma poi ricordo come mi ha spudoratamente mentito non importandosi della mia reazione.
Ogni giorno il pensiero di averla persa mi logora ma poi mi accorgo che per lei non è lo stesso visto che sta tanto appiccicata a Stefan; d’altronde sono la coppia perfetta: lei Barbie vampira e lui Ken vampiro. E io in questa cornicetta dove sono? Ma certo, sullo sfondo, come un ricordo sfocato, un pezzo di vita passato. E davvero questa la fine che mi spetta?
Dopo tutto quello che ho passato con Caroline è tutto qui ciò che sono per lei?