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Autore: Franca    05/02/2006    1 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LIV CAPITOLO

LIV CAPITOLO

 

I giorni passarono tranquilli e lenti. Le giornate cominciarono ad allungarsi e la neve ormai se n’era andata, lasciando piccolissime goccioline d’acqua sui rami degli alberi.

I genitori di Francesca erano tornati entusiasti dal loro viaggio a Venezia, pieni di foto e souvenir. Francesca era riuscita abilmente a non far trapelare la presenza di qualche notte prima di Giovanni a casa loro, e Stefano non si era neanche insospettito, quando tornato la mattina a casa, aveva trovato addormentata e sola nel divano- letto la sorella.

 

Tornati a scuola, i ragazzi dell’istituto ricevettero una circolare della preside: la settimana successiva, la dirigente li avrebbe aspettati in aula magna per annunciare una notizia.

Nei giorni successivi, la misteriosa convocazione della preside era l’argomento principale delle chiacchere fra i ragazzi, e girava già voce di strane novità che sarebbe accadute a scuola, come per esempio una sfilata di moda, un servizio fotografico, o addirittura, qualcuno bisbigliava che sarebbe stato indetto un concorso per un viaggio spaziale, offerto cortesemente dalla NASA in persona. Qualcuno credeva a queste fandonie uscite da menti piuttosto fantasiose e abili nell’imbrogliare il prossimo, tanto che  spesso si vedevano in giro avvenenti ragazzine di 14- 15 anni, truccate pesantemente per farsi notare da fotografi, che secondo qualcuno, giravano per la scuola, cercando i prossimi soggetti delle loro foto.

Francesco giurò anche di aver visto un ragazzo del quarto anno in biblioteca, chino su un libro di ingegneria aerospaziale, che cercava di capire qualcosa sui possibili effetti di un viaggio spaziale sopra un essere umano.

 

Il martedì successivo una folla di studenti si riversò ordinata in aula magna. Ad aspettare gli alunni c’era la preside, eretta nella sua bassa statura dietro al pulpito, da cui avrebbe parlato.

Il suo sguardo era severo e rigido e scrutava impaziente i ragazzi che stavano prendendo posto sotto di lei.

Quando ormai tutti gli alunni si furono seduti e un silenzio carico di curiosità piombò sopra di loro, la donna cominciò a parlare.

-ehm ehm- si schiarì la voce

-ehm ehm-

-HEM HEM- guardò torva un gruppo di squillanti ragazzine del primo anno che si ostinavano a parlare.

-allora.- -vi ho convocato qui per annunciarvi una novità che arriverà proprio nella nostra scuola.- i ragazzi presenti erano attentissimi.

-         in questo periodo vanno molto di moda i cosiddetti scambi culturali.-

 

le speranze di molte cinguettanti ragazzine che speravano in un loro lancio nella moda, cominciarono a svanire.

-proprio per questo,- continuò la preside abbastanza eccitata, non come l’insegnante di inglese di Francesca e Giovanni dietro di lei, che saltellava impaziente, sorridendo

-il nostro istituto ha deciso di accogliere uno scambio culturale. In cosa consiste: 4 ragazzi di nazionalità inglese, francese, tedesca e spagnola, già contattati da noi, saranno ospitati qua da noi e rimarranno per circa un mese. Naturalmente, visto che nelle loro scuole studiano la lingua italiana, per loro sarà mooolto utile frequentare le nostre lezioni-

un bisbiglio eccitato percorse l’aula. Molti ragazzi si guardavano e parlottavano chini fra loro.

-verranno ospitati- continuò la preside con un sorriso furbo stampato in faccia, - a casa di 4 rispettivi ragazzi della nostra scuola, che naturalmente con loro NON potranno parlare in italiano, ma nella loro lingua….-

un esclamazione di dissenso si alzò dalla folla.

-non avrebbe senso il progetto ragazzi….- ringhiò a denti stretti la preside

-         MA naturalmente trattandosi di uno scambio culturale…

-PARTE ANCHE QUALCUNO DI NOI!!- urlò un ragazzino del secondo anno, eccitatissimo

-ESATTO, sig.r  Bellini, 4 ragazzi della nostra scuola, partiranno per rispettive 4 famiglie e scuole straniere da cui saranno cortesemente ospitate-

-MA- continuò la preside zittendo la folla

-potrà partire solo un ragazzo di ogni anno, dal secondo anno…-

molte proteste si alzarono da ragazzi del primo anno

-……… per permettere ai ragazzi appena arrivati da noi…- continuò la preside ignorando le proteste

-……… di ambientarsi nella NOSTRA scuola, e non in una straniera…-

-i genitori dei ragazzi scelti dal corpo docenti, seguendo precisi criteri, saranno convocati nei prossimi giorni.- ah no stavo per dimenticare…- disse la preside dopo che una prof dietro di lei le ebbe ricordato un particolare. – i 4 ragazzi della nostra scuola che partiranno, dovranno sottoporsi ad un test di lingua finale, e chi avrà ottenuto il punteggio migliore, riceverà 2000 euro, utili per una futura borsa di studio universitaria…-

un grande ooooooooooooohh ammirato si alzò dai ragazzi.

-e con questo….- disse mettendosi a tracolla la borsetta nera di coccodrillo -.. ho finito-

 

la folla si alzò disordinatamente, chiacchierando eccitata. Francesca sentì dire dalla preside in modo seccato “sarà il caso di togliere queste stupide ghirlande, non le sembra il caso prof.ss Rodolfi?” mentre usciva dall’aula insieme al prof di chimica.

 

-chi sa chi sceglieranno….- disse sognante Giovanni, mentre lui e Francesca si indirizzavano verso l’uscita da scuola. –2000 euro non sono da buttar….- stava per sbattere contro la porta vetri dell’uscita, ma Francesca lo trattene in tempo.

-torna fra noi Giò- gli disse severo la ragazza. –abbiamo una possibilità pari del 2 % di essere scelti, ricordatelo.. noi del terzo anno siamo più di 100…-

-eh già……- disse sospirando un rassegnato Giovanni, slegando la propria bici.

 

-CAMI CAMI!!!- Francesca si sbracciava eccitata di fianco a Giovanni

Camilla si avvicinò lentamente. Indossava un giaccone di lana piuttosto pesante e fuori moda, una gonna nera da cui spuntavano due esili gambine coperte da un paio di collant rosso fuoco. Il tutto finiva in due tragiche scarpettine che sarebbero state perfette per il ballo di fine anno dell’anno scolastico 1915- 1916.

Teneva sulle spalle una grossa cartella e parecchi libri in mano.

-è Camilla, la mia nuova vicina- sussurrò a Giovanni  che guardava perplesso la ragazzina che si stava avvicinando.

-ah-

-ciao Camilla, ti volevo presentare Giovanni-

i due si strinsero la mano. Giovanni era sorridente mentre Camilla era diventata bordeaux. Forse era il suo primo contatto fisico con un maschio.

Dopo calò un silenzio di tomba mentre Camilla si guardava, ancora rossa, le scarpe.

Francesca diede una gomitata a Giovanni.

-c.. come stai?- chiese imbarazzato

Camilla alzò lo sguardo sorpreso. Fece un gran sorriso.

-bene..- mormorò

tornarono a casa assieme parlando del più e del meno.

Scoprirono che Camilla non era in classe né con Giovanni né con Francesca, ma che era finita in una “strana” classe, come diceva Camilla.

Quella classe era famosa per essere frequentata dai cosiddetti “perversi” della scuola.

 

  
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