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Autore: syssy5    23/04/2011    0 recensioni
Tre one-shot per tre incontri virtuali con un elemento in comune: Facebook.
1 - L'Asta
2 - Il Video
3 - Il Segreto
Questa raccolta si è classificata terza al contest ‘I Click di Cupido’ indetto da Kukiness sul forum di EFP
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eros, dio dell'amore'
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                    Il Segreto

Ero ossessionata dai giochini di Facebook. Avevo sempre un sacco di regali da parte dei miei amici e puntavo ad avere la prima posizione su tutti. Spesso aggiungevo altre persone, limitando loro le mie info personali, per avere più regali e più opportunità di primeggiare sugli altri. Ovviamente ignoravo completamente i loro profili, non mi interessava sapere cosa facevano nella loro vita. Mi limitavo a fare loro solo gli auguri di compleanno.
E fu proprio in uno di quei giorni in cui stavo scrivendo un messaggio di auguri prima di dedicarmi alle richieste dei miei giochi preferiti, che notai una scritta che mi incuriosì. Recitava semplicemente “Ho un segreto” ma in qualche modo era come se ci fosse qualcosa dietro quelle poche righe, come se riuscissi a leggere un altro messaggio nascosto in quelle tre parole che solo io riuscivo a comprendere.
Iniziai a tenere d'occhio quel messaggio leggendo i commenti dei suoi amici e cercando di decifrare qualcosa dalle sue risposte. Sapevo che quella frase detta in modo scherzoso racchiudeva in sé qualcosa di vero. Cercavo di distrarmi coi giochi in attesa di scoprire qual'era questo segreto, ma a differenza delle altre volte non riuscivo a rilassarmi come dovevo.
Dopo qualche ora tornai a leggere i commenti e trovai il segreto finalmente svelato: a quanto pare era stata organizzata una festa e solo in quel momento ne era stata data notizia agli altri amici. Trovai anche un ringraziamento al mio messaggio che apprezzai. Ma ancora non ero convinta che quello fosse il famoso segreto che lui aveva.
Scelsi come approccio quello che mi era più familiare: lo contattai attraverso i giochi, mandandogli regali e chiedendogli quello che mi serviva. Sapevo che ci sarebbe voluto tempo, ma non avevo fretta. Dopo qualche mese eravamo proprio in sintonia, tanto che ci scambiavamo messaggini tramite le notifiche dei giochi. Fu allora che decisi mi mandargli un messaggio.

Scusa se ti disturbo, hai bisogno di qualche regalo in particolare? Se ti serve qualcosa chiedi pure...

Lui rispose con gentilezza e dato che era stato rotto il ghiaccio, ne approfittai e continuai:

A me serve tanto materiale da costruzione, non qualcosa di particolare, diciamo un po' di tutto... te lo dico così al prossimo regalo sai cosa mandarmi...
Ma dimmi un po', è tanto che giochi?

Iniziando a parlare di giochi cercai di scoprire di più su di lui senza sembrare invadente. Dal suo profilo leggevo che lavorava in un negozio di elettronica, aveva frequentato l'università e aveva una fidanzata in America. Tuttavia aspettai che mi parlasse lui spontaneamente della sua vita privata senza chiederglielo esplicitamente.
La mia pazienza portò i suoi frutti quando lui mi scrisse:

Sei proprio una buona ascoltatrice, mi sento come se a te potessi dire tutto...

Mi sentii lusingata, ma anche in quel caso non affrontai la questione. Cercai solo di mettermi dalla sua parte con poche semplici parole.

Anche se non ci conosciamo se non tramite computer, sappi che a me puoi dire davvero tutto. Sono qui, non ti giudico e sono brava a dare consigli.

Non so bene se furono quelle parole a scioglierlo o se quello che aveva dentro era diventato troppo grande.

Sai, credo che a te posso confidare il mio segreto: la mia ragazza in America mi ha lasciato. Sono quasi due anni ormai. Lei si è trovata qualcuno là. Non l'ho mai detto a nessuno perché la gente non sa farsi gli affari suoi; e dopo una storia di 9 anni puoi ben capire...
Comunque grazie...

C'ero riuscita, avevo scoperto il fantomatico segreto. Fui felice e triste allo stesso tempo, in fondo non è piacevole sentire di una storia finita dopo 9 anni. E poi da come ne parlava si capiva che per lui la ferita era ancora aperta. La mia prossima missione diventò quella di confortarlo come meglio potevo senza fare accenni alla sua ex.
Poi dovetti trasferirmi. Per un po' di tempo non ci siamo più sentiti e io speravo che nel frattempo non si dimenticasse di me. Fortuna volle che la mia nuova casa si trovava a due passi dalla sua città.
Riaccesi il computer e trovai diversi messaggi in posta e in bacheca, segno che non mi aveva dimenticata. Gli dissi che il trasloco era terminato, che mi erano mancate le nostre chiacchierate e che anch'io ora avevo un segreto. Lui cercava di scoprire cosa nascondevo, ma in maniera esplicita, non come avevo fatto io; nel frattempo io cercavo di scoprire quali fossero i luoghi che frequentava.
Tutti i giorni, dopo pranzo, scendeva al bar dove vedeva gli amici. A volte prendeva un caffè, a volte faceva una partita a carte con qualcuno. Decisi che mi sarei fatta trovare lì uno dei prossimi giorni, poi gli dissi:

Se vuoi veramente scoprire il mio segreto ti perderai una sorpresa. Aspetta ancora un giorno e sarai accontentato.

Il giorno dopo lo attesi al bar. Lui non tardò ad arrivare. Lo vidi entrare, salutare gli amici e chiedere un caffè al bancone. Attesi che si voltasse verso il mio tavolo e alzai un braccio in segno di saluto. I miei occhi erano coperti dagli occhiali da sole e il mio sorriso lo lasciò basito; di sicuro si stava chiedendo chi fossi.
Prese il caffè e si avvicinò al mio tavolo. Io mi tolsi gli occhiali e gli dissi:
«Te l'avevo detto che sarebbe stata una sorpresa, Carlo. Ora sai il mio segreto.»
«Ma... Marina?» chiese sorpreso.
«Sì, sono io... ti avevo detto che mi sono trasferita; ebbene: vivo nella città affianco. Sei contento?» gli chiesi.
«Molto, è davvero una bella sorpresa.» disse ora palesemente contento.
«Così almeno ora potrai corteggiarmi non solo sul web.» e risi.
Lui lasciò il caffè sul tavolo, si avvicinò e mi baciò. E io da quando mi ero seduta a quel tavolino non avevo aspettato altro.





Dimenticavo: grazie di cuore ha chi ha letto la primaQuesto è l'ultima one-shot della raccolta... grazie mille a chi ha letto, vi lascio con la valutazione finale del contest (che condivido in pieno; come avevo già espresso nel topic, non sono soddisfatta della raccolta):
Originalità della trama: 3/5
Stile narrativo: 6/10
Sfruttamento del tema proposto: 5/5
Caratterizzazione dei personaggi: 6/10
Grammatica e sintassi: 9/10
Giudizio personale: 6/10
Totale: 35 su 50

Cara syssy, da alcuni messaggi che hai lasciato nella discussione ho intuito che tu non sia molto soddisfatta di questo racconto. Secondo me, i problemi sono principalmente due: il primo riguarda l'assenza di conflitto e il secondo riguarda la gestione del punto di vista. Ma procediamo con ordine.

Prima di tutto, mi è piaciuta la struttura che hai scelto per la raccolta. Tre episodi, tutti e tre dedicati a protagoniste femminili, tutti e tre orbitanti attorno a Facebook. L'idea di suddividere il racconti in episodi è a mio parere molto felice, perché ti permette di gestire i vari satelliti come singole parentesi per poi considerare tutto l'insieme. È interessante anche la scelta di focalizzare l'attenzione sulle utenti di sesso femminile, che dà un senso di unità in più all'intera raccolta.

Tutti e tre i racconti sono impostati nello stesso modo: c'è una protagonista femminile che, per un motivo o per l'altro mai dichiaratamente finalizzato alla ricerca di nuove amicizie, si mette in contatto con un utente di Facebook che non conosce nella vita reale e di cui alla fine si innamora. Scegliere sempre la stessa struttura di per sé non è un male, è come avere tre forme di pan di spagna dalle quali ricavare tre torte: devi puntare perciò tutto sulla farcitura per distinguerle. Con "farcitura" alludo ovviamente a tutto ciò che arricchisce l'architettura semplice di un racconto: la caratterizzazione dei personaggi, la gestione dei dialoghi, i colpi di scena e via discorrendo. Uno dei problemi della tua raccolta è, purtroppo, che la tua farcitura è sempre la stessa. Il tutto è riconducibile, secondo me, all'assenza di conflitto e alla gestione del punto di vista.

Il conflitto è il motore primo di tutte le storie. Il tuo personaggio deve avere un desiderio (di qualsiasi tipo) ma deve esserci qualcosa che gli impedisce di realizzarlo. Ti faccio un esempio: un uomo e una donna si conoscono su una nave da crociera, si innamorano e quando termina il viaggio decidono di sposarsi. Qui non c'è alcun tipo di conflitto: ci sono due personaggi, c'è un desiderio (quello di stare insieme) e c'è la realizzazione di quel desiderio. Aggiungiamo il conflitto: lui è povero in canna, mentre lei viene dalla buona società, quindi è sconveniente che si frequentino. Ecco, la storia diventa più interessante: ci sono due personaggi, c'è un desiderio, ma c'è un ostacolo alla sua realizzazione. Rendiamo le cose più difficili? Aggiungiamoci anche un bell'iceberg che cozza contro la nave da crociera dove si trovano i nostri due personaggi: la nave comincia ad affondare. Ecco che abbiamo "Titanic" di James Cameron. Ora, il film può piacere come non piacere, ma di certo non si può dire che manchi di conflitto. Senza conflitto, la storia rischia di essere banale. Questo non perché lo dico io, perché a me piacciono le storie piene di colpi di scena, ma perché si tratta di un vero e proprio meccanismo della mente umana. Noi stessi, per primi, abbiamo bisogno del conflitto per crescere e cambiare. Non c'è bisogno di iceberg e di navi che affondano, il conflitto può anche essere, non so, cercare lavoro e non trovarlo, può essere avere una voglia matta di merendine al cioccolato ma avere il frigo vuoto, qualsiasi cosa!, ma deve esserci, altrimenti la storia non procede. Ovviamente non basta solo il conflitto, perché a questo punto tu potresti dirmi "Sì, beh, in Beautiful praticamente spunta fuori un conflitto a puntata, e Beautiful non è certo quella che si definirebbe una bella storia". Verissimo. Infatti non basta avere il conflitto (Tizio ama Caia, ma Caia ama Sempronio): servono personaggi ben caratterizzati e interessanti, che ci spronino a seguire le loro vicende, e serve una struttura coerente e interessante dove inserire il conflitto, che altrimente se ne starebbe a galleggiare in aria senza attecchire da nessuna parte. Servirebbero anche altre cose, ma adesso stiamo parlando del tuo testo e io non voglio annoiarti.

Ora, i tuoi tre episodi di per sé hanno una struttura corretta, ma che manca quasi totalmente di conflitto: un uomo e una donna si incontrano, si piacciono e decidono di stare insieme. Anche quando il conflitto c'è, è poco sfruttato, non approfondito. Certo, c'è l'elemento dell'incontro virtuale, ma non è così determinante per i due protagonisti.

Altro problema è la gestione del punto di vista. Tu hai scelto di raccontare in prima persona, il che di per sé non è sbagliato: il problema, però, è che la narrazione dei tre episodi risulta essere assolutamente monotona, nel senso di "un solo tono". Tutte e tre le protagoniste parlano con la stessa voce, una voce per altro troppo distaccata per adattarsi a una prima persona. Mi ha ricordato un po' lo stile della Posta del Cuore. Questa uniformità delle voci ti ha penalizzata moltissimo dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi, il che è un peccato, perché ho visto che hai cercato di dotare ogni protagonista di una piccola particolarità che la rendesse diversa dalle altre (una ama cantare, l'altra è fissata con i giochini di Facebook e via discorrendo).

Lo stile narrativo è formalmente corretto, ma poco appassionante. Non l'ho trovato adeguato al genere della raccolta.

La mia impressione è che la tua raccolta abbia molto potenziale, ma che sia ancora, in un certo senso, acerba, che abbia bisogno di una revisione generale. A mio parere di materiale su cui lavorare ce n'è quanto ne vuoi: l'idea della struttura della raccolta è molto buona, i personaggi hanno molto potenziale, la continuità narrativa femminile è secondo me uno spunto molto interessante. Il mio consiglio è quello di variare la voce delle tre protagoniste, in modo da caratterizzarle in modo più approfondito, e di inserire un po' di conflitto, della natura che preferisci. Ovviamente non è necessario essere catastrofici come in Titanic :-), la vita quotidiana offre tantissimi spunti di conflitto verosimili e più adeguati al genere della commedia romantica.


syssy5
   
 
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