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Autore: unleashedliebe    23/04/2011    11 recensioni
-Sei carina quando sorridi, dovresti farlo più spesso- mi strinse in un abbraccio protettivo.
Non essendo molto alta, sentivo il cuore di Bill battere attraverso la pelle. Batteva forte, come il mio.
-Batte forte- sussurrai sopraffatta dalla situazione.
-E' colpa tua, cretina- rispose scompigliandomi i capelli.
-Mi viene il diabete così- esclamai.
-Ehi! Penso che morire a causa del diabete, non sia così brutto- mi riaccoccolai fra le sue braccia esili.
Dio, eravamo così dolcinati. Ma, mi piaceva. Parecchio.
Abbiamo lasciato Anna (Carotin) con un cellulare in mano, dopo aver ricevuto quel messaggio inaspettato. E ora che farà? Ci saranno tante svolte, e anche Bill si troverà a fare i conti con l'amore, ma non sarà tutto rose e fiori, anzi.
"Immer wenn es wehtut, ist sie ganz allein.
Doch nach dem letzten Mal, hat sie nicht mehr geweint."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '~ Louder love '
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(anna)


Oddio, sono ancora io! Spero non vi siate già stancata della qui presente Annuccia u_u
Non so che dire, 16 recensioni? Sul serio, non smetterò mai di ringraziarvi! Grazie grazie grazie!
E' il più bel regalo di Pasqua che potavate farmi! E io ricambio pubblicandone un altro, e se tutto va bene
penso di metterne un altro domani sera, al massimo lunedì (:
Belle le vacanze, devo ancora aprire un libro, in compenso ho iniziato a scrivere un altra storia,
e devo dire che mi piace come viene, quindi spero che le idee non mi abbandonino ò_ò
Monologo finito, peace love and stay tokio!


* * * *

Quindicesimo capitolo: automatico



Era la vigilia di Natale e il mio quarto mese di lavoro coi Tokio Hotel stava volgendo a termine. Con mio grande piacere, Saphire, la compagna del manager dei ragazzi, mi aveva confermato anche per gli altri tre mesi del tour, quindi sarei stata in loro compagnia ancora per un po'.

A settembre, il pensiero mi avrebbe fatto inorridire, ma le cose erano cambiate in parte all'inizio di novembre. Bastò pensare a quella data, per immergermi nei pensieri e ricordi.

* * * *

Mi svegliai improvvisamente, in seguito a un movimento vicino a me.

Aprì lentamente gli occhi, trovando Bill Kaulitz che mi fissava dall'altra parte del letto.

Costatai di essere in intimo, così come lui. Ciò bastò a farmi venire voglia di un altro.. round.

-Buongiorno!- mi disse dopo essersi accertato che fossi completamente sveglia. Bofonchiai un "ciao" per risposta e mi avvicinai a lui, accomodandomi fra le sue braccia. Si stava particolarmente comodo e al calduccio lì.

-Sei felice?- domandò d'un tratto.

-Mh, penso che la felicità non esista. Insomma, come diceva Leopardi - dubito che tu lo conosca, rockstar analfabeta-, la felicità non è nient’altro che il momentaneo momento in cui cessa il dolore, una sensazione breve, quindi. Però beh, penso d'aver raggiunto la punta della felicità, oggi. Mh, beh..-

-Stich ins Gluck?- sorrise. -Comunque, non girarci tanto intorno, la risposta è semplice: sì o no?- insistette.

-Si. Tu?-

-Anche-

Sorrisi felice, tornando a baciare quelle labbra che già mi mancavano.

* * * *

-Maia!- la rossa mi risvegliò dal mio stato di trance, era al terzo mese, non si vedeva molto la pancia.

-Che c'è?- domandai.

-Stavi pensando a Bill vero? Dovevi vedere la tua faccia! Secondo me ancora un po' e ti si bloccava la mascella-

-Zitta tu, che sei peggio- borbottai.

-Mh, che due palle!- esclamò. Le domandai perché, mi indicò Tom, che stava dall'altra suonando sul palco danese, per l'ultimo concerto prima delle vacanze.

-Vuole chiamare nostro figlio, o figlia..- la interruppi.

-Thomas Kaultz secondo forse?- le sorrisi ironica, mi guardò sbalordita.

-Ma come fai a saperlo?-

-Ormai vi conosco bene-

-Comunque si, Thomas K. II! Ma ti sembra possibile? E sai quali sono le alternative? Samy se è un maschio, Jessica Pam se è una femmina! Ti rendi conto?-

Mi trattenni dal riderle in faccia, in effetti, il suo ragazzo ne aveva di fantasia! -Wow, nome da rapper e nome da attrice/pornodiva! Uh!- le feci una linguaccia.

-Non sfottere! Sta certa che Bill vorrà chiamare tuo figlio Nena, anche se è un maschio!- mi guardò maligna.

-Ehi! Non rompere le palle! Zitta che stanno tornando!- La incitai, vedendo la band tornare nel backstage dopo la conclusione del concerto.

-Come siamo stati?- domandò il mio ragazzo venendo verso di me.

-Mh, siete stati fantastici!- risposi sincera, la musica comunque non mi piaceva, ma live erano incredibile.

E di fronte a un sorriso come il suo, non avrei mai avuto il coraggio di rispondergli male.

Mi baciò lievemente prima di sparire in camerino, per prepararsi a tornare nel tourbus.

Io avevo abbandonato quello degli addetti ai lavori, trasferendomi da Bill.

Dopo che la band si rimise in sesto, ci dirigemmo verso la nostra "abitazione".

-Ah! Ragazzi! Ho una notizia per voi!- annunciò Anna.

-Non aspetterai un altro bambino vero?- disse Georg scherzoso, guadagnandosi una gomitata.

-No, cretino! Benedetta e Louise mi raggiungono per Capodanno!- sorrise allegra.

Vidi Bill impallidire leggermente, ma non capì perché. La rossa mi aveva parlato di quelle due ragazze, erano due sue amiche.

-Ma alla fine che si fa durante queste brevi vacanze?- domandai io.

-Noi passiamo da nostra madre per Natale, pranziamo lì.- mi guardò un po' in imbarazzo.

-Bill vorrebbe che tu conoscessi nostra mamma, aveva paura di dirtelo, vero fratello?- intervenne Tom, beccandosi un calcio.

Rimasi di sasso, ero terrorizzata dall'idea di conoscere Simone, la sacra donna che aveva cresciuto due esseri del genere.

 -Era solo un pensiero, se non ti va bene!- disse il cantante. Però in fondo volevo incontrarla, se lui me l'aveva domandato, era perché mi riteneva importante.

-No, per me va bene! Spero solo di piacerle- borbottai imbarazzata.

-Le piacerai di sicuro, soprattutto perché non credeva esistesse una ragazza in grado di stare con il signorino!- intervenne Gus.

-Speriamo!- esclamai, in ansia per il giorno dopo.

La mattina successiva mi sveglia presto, il tourbus ci aveva lasciato ad Amburgo a un orario assurdo, ma l'ansia per l'incontro mi rese difficile dormire serena.

Chiamai Andrea, il mio calmante in forma umana.

-Andy! Ho bisogno di te!- piagnucolai subito, senza salutare.

-Dimmi tutto stella!-

-Stella sarà tua nonna! Oggi pranzo da Simone, sono terrorizzata!- esclamai.

-SIMONE? LA SANTA DONNA CREATRICE DEI KAULITZ? Oddio- mi stordì con il suo urlo!

-Cogliona, ho bisogno di supporto, non di una che mi fa ricordare a cosa sto andando incontro! Sono terrorizzata!-

-E' bello questo! Significa che tieni a Bill, ah l'amore!- per fortuna non mi poteva vedere, ero arrossita.

-Non devi avere paura, sii te stessa e la conquisterai, come fai con tutti-

-E questa perla di saggezza da dove l'hai tirata fuori?- dissi scettica.

-L'ho letta su un libro, ma è il significato che conta! Tu cerca di non esagerare col trucco, altrimenti si spaventa!- ridacchiò.

-Ah, simpatica! Comunque, mi raggiungi per Capodanno vero? Vero? Vero? Ti presento i ragazzi-

-I RAGAZZI. I RAGAZZI. I RAGAZZI! IO INCONTRERO' I RAGAZZI. OH MAMMA. Ti amo, sul serio- la sentì sorridere a km di distanza.

-Dovresti essere contenta perché vedi me, dopo tanto!-

-Lo sono, credimi! Però.. i Tokio Hotel. Insomma, è wow. Ci sentiamo stasera, vado a fare shopping, cose sexy! Dai che mi conquisto qualche membro single yes!- mi liquidò in quattro e quattr'occhi sta scema.

Mi buttai sul divano, preparandomi psicologicamente all'incontro.

Seguì i consigli della mia amica, legai i capelli in una coda e mi truccai leggermente, solamente la matita nera sotto l'occhio.

-Pronta per conoscere mia madre? Sei ancora in tempo a tirarti indietro- mi informò Bill, quando ormai eravamo arrivati di fronte alla casa. Deglutì.

-No, voglio conoscerla. Sono contenta che tu voglia presentarmela, davvero- sorrisi dolce e lui mi baciò prima di scendere.

Ero agitata, troppo!  Sentì la mano del cantante insinuarsi nella mia, stringendola. Arrossì il suo tocco mi infondeva tranquillità.

Bussammo alla porta, i primi a entrare furono Tom e Anna, ben accolti da Simone e Gordon.

Ero così imbarazzata! I loro sguardi si posarono su di me.

-Piacere, sono Maia Ferlich- dissi mordicchiandomi il labbro.

-Piacere, io sono Simone e lui è mio marito Gordon! E' un piacere conoscerti!-

-Anche per me!- risposi sincera.

Ci accomodammo tutti nella casa era davvero bella, non sfarzosa. Dava una sensazione di calore.

Il pranzo fu più piacevole di quello che m'aspettavo, l'atmosfera si era sciolta ed ero riuscita a socializzare con i genitori.

-Vedi? Non è andata così male!- mi sorrise Bill, uscendo dalla casa.

-Hai ragione- mi allungai sulle punte e lo bacia appassionatamente.

-Ehm-ehm! Ragazzi dobbiamo andare!- ci interruppe ridendo Tom. Gli mostrai il dito.

Tornando alla macchina, inaspettatamente fu la mia mano a cercare quella di Bill, senza che il mio cervello mandasse alcun comando.

Come diceva la canzone? Why do I keep lovin' you? It's automatic.



* * * *

Buona Pasqua in anticipo donne 
   
 
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