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Autore: evilangel    23/04/2011    6 recensioni
Questa è una Round Robin nata così, dal nulla, per una mia voglia d'idee e ispirazione. Non vi anticipo nulla (nè i partecipanti, nè la trama) anche se dal titolo si potrebbe intuire qualcosa ^^, perchè mi piace tenervi sulle spine! No, scherzo... comunque spero sia di vostro gradimento =3
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perfetto! Dopo una mia temporanea pausa dallo scrivere per mancanza d’ispirazione, eccomi alla ribalta con una Round Robin su Inazuma Eleven. Prima, però, facciamo ordine:
 
I PARTECIPANTI:
 
      -Evilangel98 (Deborah)
      -MICHiGAN (Lewis)
      -Samirah (Ilaria)
      -Animeforever (Giusy )
      -Ninjagirl (Gaia)
 
Se qualcuno si volesse aggiungere, basta chiedere! O nei commenti o come messaggio personale a me ^^
 
E ora… INIZIAMO!
 
Prologo:
 
( Di Evilangel98) Notte fonda, circa alle 3.30. Io ero sdraiata, come al solito, sul mio scomodissimo tappeto e con il portatile stavo andando a vedere se avevo ricevuto delle e-mail. 
Fissai con gli occhi sgranati lo schermo, incredule di quello che avevo appena visto.
Scattai in piedi: << Ho vinto! HO VINTO!>>
Mia madre, svegliata dalle urla, si precipitò subito in camera mia
<< Deborah! Che cosa ci fai sveglia a notte fonda! >>
<< Mamma! Ho vinto! >>
<< Che cosa?! >>
<< Un concorso! >> esclamai mentre ancora cercavo di trattenere l’emozione, << Avevo partecipato a un concorso su Internet per un viaggio alle Hawaii, in un villaggio turistico, e… HO VINTO! >>
<< Un viaggio alle Hawaii? >> chiese pensosa mia madre, ma subito cambiò tono, << Ma allora perché non ce l’hai detto?! >>
<< Ehm… perché… >> cercai di inventarmi qualcosa, ma non riuscivo a pensare a nulla. La mia testa era solo piena di palme, noci di cocco, spiagge paradisiache, sabbia bianchissima e mare, tanto mare.
<< Vabbè >> s’arrese mia madre, << Allora! Quando partiamo? >>
Oh no! Non avevo detto a mia mamma che il viaggio era per solo una persona (cioè me)
<< Bhe… in realtà >> sospirai << il soggiorno è per una persona sola >>.
Mia madre mi guardò torva e iniziai ad avere paura, anche se sapevo che alla fine avrei vinto io.
<< Eddai, mamma. Ti pregoooooo. Ti prego, ti pregooooo >> la implorai, quasi mettendomi in ginocchio, << Starò con altre ragazze e non mi metterò nei guai >>
Mia madre alzò un sopracciglio, mi fissò e poi…
<< OK! Una vacanza non può che farti bene! >>. Io la fissai.
<< Chi sei tu? E cosa ne hai fatto di mia madre, brutto mostro mutaforma? >> ma subito mi pentii. Alla frase “brutto mostro mutaforma” mia madre mi aveva iniziato a guardare in modo strano…
<< Fa niente! >> cercai subito di riparare, << Grazie, mammina! >> e subito la chiusi fuori dalla mia camera, prima che cambiasse idea.
<< Apri! Quando parti? >> mi chiese quasi urlando dall’altra parte della porta
<< Domani mattina! >>.
 
Non ci credevo. Non credevo al fatto che ormai ero su un aereo per le Hawaii, con le valigie strapiene (che fatica al check-in!) pronta per una bellissima vacanza. Guardai fuori dai finestrini. Che bello! Fra un po’ sarei atterrata alle Hawaii! Alle Hawaii… alle Hawaii… alle Hawaii… non c’era altro nella mia mente, solo quello. 
Ed ecco la pista d’atterraggio! Il pilota fece atterrare l’aereo e tutti applaudimmo.
<< Che bello, sono alle Hawaii! >>
Recuperate le valigie, salii su un autobus che mi condusse al villaggio turistico in cui avevo vinto un soggiorno. Scesi come un fulmine, presi le valigie e… ero in vacanza!
Cominciai a girare in cerca della mia camera.
<< Mmh… Carino qui. Cinque stelle, poi >>
Finalmente trovai la mia camera: la 1604.
Entrai. Era tutto stupendo: mobili in vimini, mini-frigo, tv al plasma, servizio in camera, un bellissimo balcone che dava su una stupenda piscina, cinque letti… ALT! Perché cinque letti? Bho… forse c’era qualcun altro che come me aveva vinto quel concorso.
Mi sedetti sul letto più vicino alla porta finestra che dava sul balcone e, col mio solito fare, buttai la valigia che poi avrei dovuto sistemare vicino ad un armadio rigorosamente in vimini e guardai fuori.
<< Si prospetta un mese interessante… >>
 
(Di animeforever) Ore 10:00: la tv accesa con il volume altissimo..
...Ecco a voi la vincitrice dell'estrazione...
Giusy Mikawa!
Io presi a saltare felicissima e iniziai a piangere, non ci potevo credere, avevo vinto!
?: G-Giusy?
Io mi voltai e dissi: Eleonora!
Eleonora: Che è successo?
Ho appena vinto un concorso alle Hawai!!!
Eleonora: Uh che bello! E quando partirai?
Giusy: DOMANI!!!
Eleonora: E mi lascerai sola?
Giusy: No sorellina...però mi devi promettere che non dirai nulla alla mamma ok?
Eleonora: E se mi chiede di te?
Giusy: Digli ke sono andata nella città di papà, tanto sono divorziati e non si sentono mai!
Digli che ci rimarrò per parecchio ok?
Lei annuì.
Giusy: "Non vedo l'ora e poi il programma dice che ci saranno altre ragazze, spero di fare amicizia!"
Il giorno dopo...
Avevo già le valigie pronte e mi avviai, dopo un paio di ore arrivai e mi diressi nella mia camera: La 1604.
Entrai e spalancai gli occhi, era bellissima, una camera più bella di quella secondo me non c'era.
Entrai, mi sedetti su uno dei letti e iniziai a pensare a quanto mi sarei divertita in quel posto...
Dopo poco notai che c'era una ragazza su uno dei letti poco distante dal mio, mi avvicinai e mi presentai.
Giusy: Ciao, il sono Giusy e il tuo? Le porsi la mano.
?: Il mio nome è Deborah! Me la strinse e sorrise.
Giusy: "Sembra simpatica, spero diventeremo ottime amiche!" 
 
(Di Samirah) Erano circa le 5:30 del mattino e io, come al solito, ero già in piedi davanti al mio pc… il fatto è che ero impaziente! Qualche giorno prima avevo partecipato a un concorso su internet che come primo premio prevedeva un meraviglioso viaggio alle Hawaii, in uno splendido albergo a cinque stelle… un paradiso insomma! Assorta dai miei pensieri, mi accorsi circa un quarto d’ora dopo di avere proprio vinto. Incredibile. Avevo vinto. Avevo vinto. Avevo vinto. No, un attimo: avevo vinto??? Controllai attentamente… è si! Il primo premio!!!! Era mio!!! Wow… mi sembrava tutto così…così… inverosimile! Ma era stramaledettamente vero!! Agitatissima, cominciai subito a preparare le valige e, una volta finito, corsi ad avvisare mia madre… sapeva che avevo partecipato al concorso, ma dovevo pur dirle che avevo vinto! Fantastico! Mi diedi chissà quanti di quei pizzicotti per assicurarmi che non fosse un sogno… e, con mio grande dolore, mi accorsi che ero sveglia!
-mamma! Ho vinto! Ho vinto!-
-sul serio? E quando parti?-
-bhè… qui c’è scritto che l’aereo che mi porterà alle Hawaii partirà circa tra quattro ore…-
-ottimo! Allora hai tutto il tempo per prepararti, Fiffy-
-mamma… che ti ho detto dei diminutivi del mio nome? Sono grande ormai!-
-ma non dici sempre che Ilaria non ti piace?-
-si… ma Fiffy fa tanto da..da..-
-ok! Ho capito! La smetto,la smetto!-
-brava… e poi mi sono già preparata!!!-
-wow… va bene… ah! Una cosa… perché non chiami tuo padre?- fece mia madre con una strana espressione
-per favore… piuttosto preparami la colazione và…-
-bhè, perché non gli vuoi dire che vai alle Hawaii scusa?- era più che evidente che lo stava facendo apposta. Sapeva benissimo che io con mio padre, si, c’andavo abbastanza d’accordo, ma meno lo vedevo… meglio era. Il fatto è che i miei si separarono quando io avevo un anno e io vivevo con mia madre e la mia bis-nonna, che, nonostante i suoi 94 anni faceva ancora due chilometri a piedi… non scherzo. Ci sarebbe da fare un poema su dove vivevo, quanti anni aveva casa mia (42, per l’esattezza!), e com’era la mia nonnina da giovane (una bella ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri…) ma non è di questo che voglio parlarvi.
-senti mamma finiscila e vai!-
-vado!!- così dicendo si avviò in cucina e io in camera, ad aspettare quattro ore con impazienza…
*****
-ciao mamma!!!- dissi mentre la salutavo prima di entrare nell’aereo
-ciao Ilaria! Buon viaggio!-
Entrata dentro, mi sedetti vicino al finestrino e guardai il mondo farsi sempre più piccolo… sarei andata alle Hawaii! Pazzesco! Per passare il tempo, cominciai a leggere il deplian del soggiorno nell’hotel. La camera che avevo vinto era davvero stupenda: un frigo-bar, servizio in camera, tv al plasma de 52 pollici e… cinque letti. Evidentemente, pensai, saranno altre ragazze o ragazzi che hanno partecipato al concorso, come me. 
Una volta arrivata, scesi dall’aereo, felice come mai, e presi le valige. Dopodiché, presi un piccolo autobus della zona che mi condusse al villaggio turistico e, veloce come un tornado, mi diressi all’albergo. Iniziai a cercare la mia camera… dopo un lungo vagare, la trovai: era la 1604. Inserii la chiave e aprii la porta. Mi accorsi subito che non ero sola: vidi infatti due ragazze che mi avevano già preceduto nel sistemarsi. I miei calcoli erano esatti! Avrei avuto altre nuove amiche, il che mi rese felicissima!
 
(Di MICHiGAN) Due parole per descrivere una giornata del genere, in modo dettagliato.
Che noia.
Spiaccicata sulla scrivania come una sardina, mi torcevo un ciuffo di capelli in attesa che arrivasse qualcosa che avesse la straordinaria capacità di farmi alzare lo sguardo dallo screensaver. Nelle orecchie Overtake you di Red. Diedi un’occhiata distratta ad iTunes.
SENTITA 147 VOLTE?!
E pensare che l’avevo scaricata il giorno stesso.
Sentivo imprecare mia madre contro il gatto da qualche minuto, chissà cosa aveva combinato, ancora.
“Lewis!”
Sbuffai.
“LEWIS!”
“Oh-OOOOOOOO!”
Persi di colpo il controllo della sedia e sbalzai all’indietro. Mi seguì la matita, atterrandomi precisa in fronte. “S-sì, mamma?” Intanto imprecavo mentalmente contro la matita.
“Ho qualcosa per te che finalmente ti staccherà da quello schermo!”
“Dubito.” Risposi all’ululata al fondo delle scale.
Scesi in fretta, trovai mia madre che sventolava orgogliosa un bigliettino davanti al naso.
“Che è?”
“Ma come? Te ne sei già dimenticata? Hai vinto all’estrazione su Internet, quella di un mese fa!”
Presto indossai un’espressione perplessa, un sopracciglio giù e uno su. Mi indicai.
“Mi stai prendendo per i fondelli?”
“Guarda tu stessa.”
Cinque minuti dopo stavo già saltellando in giro per camera mia facendo le valigie.
Sarei andata per una settimana alle Hawaii, il mio sogno! Presi in braccio la mia gatta e la strapazzai, il che fu commentato da lei con una serie di miagolii infastiditi.
E Hawaii = Inazuma Japan! Erano lì anche loro… Oh-yeah. 
“Figurati se li incontro.”
Sussurrai sedendomi sul mio posto d’aereo.
Mi guardai a fianco. Una vecchietta che durante il viaggio, no, i primi cinque minuti, si dimostrò di essere molto pettegola.
“Ciao, giovincella, anche tu alle Hawaii?”
“Sì, signora.” ‘Se siamo su questo aereo, dove pensa che possa andare?!’
“Oh, che bellezza, ma quanti anni hai? I capelli ce li hai così rossi di suo o li hai tinti? E come sono lunghi! E quegli occhi neri? Hai le lenti?”
“Ehm…” Il viaggio si presentava più lungo del previsto.
Finalmente, l’arrivo. Quando toccai terra mi si scaldò tutto il corpo.
“Kon’nichiwa, kyujitsu!*” aprii le braccia e urlai con tutto il fiato che avevo in gola.
Mettendomi una mano davanti alla bocca, iniziai a ridacchiare.
“Tz, se becco quelli dell’Inazuma Japan Gouenji e Suzuno mi avranno tutto il tempo alle calcagna… mwahahaha…” intanto entrai in un bellissimo hotel.
Piccoli e freschi appartamenti, divisi casa per casa, vista mare, soppalchi…
Che meraviglia…
“Buongiorno.” 
Mi girai di scatto. Ah, la reception.
“Ah, buongiorno.”
“Da sola? Ha prenotato?”
“Oh, sì. A nome di Lewis Gorgon.”
“Perfetto. La tua stanza è la 104. Buon soggiorno!” trafficò col computer, per poi darmi una tesserina.
Uscii quasi a sprint, assaporando appieno il profumo di relax.
Quella sì che sarebbe stata un vacanza con i fiocchi.
Via dai genitori, via dai libri, via dalla noia… 
E molte scoperte da fare…
*Buongiorno, vacanze!
 
(Di ninjagirl) Ultimamente la scuola non era davvero il mio forte.
I voti stavano iniziando a peggiorare e non riuscivo più a concentrarmi come prima.
Mi serviva decisamente una lunga vacanza. Molto lunga.
Era per quel semplice motivo che cercavo di vincere viaggi da una settimana.
Un giorno,per esempio,stavo girando per un centro commerciale con i miei genitori ed una mia amica cercando di trascinarli in ogni Game Stop e in ogni libreria che mi capitava sotto tiro e,aspettando impaziente l’ora di pranzo per infine cercare di entrare in un Mc’Donals.
Se non mi sbaglio lì con qualche “Happy-coso”,si potevano vincere viaggi,no?
Sì,certo avevo una possibilità su un milione di vincere,ma valeva la pena tentare il tutto per tutto,no?
Bhà…infatti avevo perso. La mia solita sfiga…
E il problema era che poi avevo dovuto mangiare anche l’hamburger.
E io detesto gli hamburger,con tutta l’anima.
In…in quei sacchetti unti,con la carne e…al diavolo,io odio gli hamburger punto e basta!
Ma ora…ora fissavo lo schermo del computer ammaliata,come se nessun altro oggetto avesse potuto emanare una luce più bella.
Fissavo quella scritta in mezzo allo schermo,quella scritta che avevo letto ormai dodici volte.

“Complimenti!Hai vinto il concorso on-line per un viaggio alle Hawaii!”

Dodici. Come le parole che componevano quel messaggio.
Come le parole che non mi fecero dormire quella notte.
Infatti la mattina dopo avevo le occhiaie.

-Hai visto?Hai visto che bello il mare?E…oh,guarda,la città!Quante lucine…
Menomale che c’erano i sacchetti per il vomito.
Avevo la nausea.
Per il viaggio in aereo e per il compagno che mi era capitato.
Un tizio dai capelli arancione carota più piccolo di me che mi batteva in parlantina.
Eh,no tesoro,ero riuscita a convincere i miei genitori a mandarmi via da sola e ora mi ritrovavo con un compagno assolutamente insopportabile? 
-Le vedi le lucine?Non le trovi carine?
Ma anche no.
-E il mare? E’ azzurro proprio come i tuoi occhi!
Ma anche…aspettate,ma io non ho gli occhi marroni?

“Si prega di allacciare le cinture di sicurezza e di spegnere i cellulari,fra poco avverrà l’atterraggio”

La voce della hostess mi salvò da un possibile suicidio da un finestrino dell’aereo.
Quando atterrammo,poi,ero al settimo cielo:mi ero liberata del tizio con la parlantina e stavo per andare nel Villaggio Turistico che mi avrebbe ospitato per le prossime settimane.
E quest’ultimo era davvero gigantesco.
A parte gli scherzi,la mia stanza era la 1604,quindi l’hotel aveva qualcosa come…sedici o diciassette piani?
Era spaventoso. 

Ed era spaventoso anche il fatto che l’ascensore fosse pieno ed io dovessi farmi sedici piani a piedi.

 

Bene! Questo era una specie di “raccolta” dei prologhi scritti da ognuna di noi, perché non trovavo un modo per farne uno che ci unisse tutte ^///^
Comunque spero vi sia piaciuto =3
 
Kiss,
Evilangel98 (e tutte le altre partecipanti!)

   
 
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