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Autore: smary    23/04/2011    3 recensioni
Lui, Ucraina ed io avevamo sempre amato quelle storie: ce le raccontavamo tra noi, le inventavamo persino.
Purtroppo, le dimenticò tutte, tranne una, che conserva ancora gelosamente in un cassetto. L'avevo inventata io, Bielorussia, ed era così bella che lui mi aveva pregata di scriverla.
Questa è la favola che ancora, dopo tanti secoli, Russia legge per non dimenticarsi di quando era piccolo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bielorussia/Natalia Arlovskaya, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Leggenda del Generale Inverno e del Petalo di Luce
Autore: smary
Genere: introspettivo, sentimentale, romantico.
Personaggi: Russia, Bielorussia
Rating: verde
Avvertimenti: One-shot
Annotazioni: questa fanfiction è incentrata principalmente su una storia che viene raccontata da Bielorussia a Russia quando erano bambini: la leggenda è stata completamente inventata da me, non ho plagiato nessuno; se è già presente una storia simile, è una coincidenza. In questo caso comunque, è abbastanza che me lo diciate via recensione e provvederò subito alle modifiche.
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.





~ Leggenda del Generale Inverno e del Petalo di Luce ~




Anche Russia un tempo era stato un bambino.
E, come ogni bambino che si rispetti, amava ascoltare le favole. Ma le sue favole erano un po' diverse: erano sempre un po' tristi e fin troppo realistiche. Lui, Ucraina ed io avevamo sempre amato quelle storie: ce le raccontavamo tra noi, le inventavamo persino.
Purtroppo le dimenticò tutte, tranne una, che conserva ancora gelosamente in un cassetto. L'avevo inventata io, Bielorussia, ed era così bella che lui mi aveva pregata di scriverla.
Questa è la favola che ancora, dopo tanti secoli, Russia legge per non dimenticarsi di quando era piccolo. Ogni volta che la riguarda ritorna indietro nel tempo, si rende conto di quante cose sono cambiate da quando quella leggenda è stata scritta. E allo stesso tempo capisce anche quante cose sono rimaste le stesse: quelle che non gli piacevano e che ancora oggi non ama.
E forse è per questo che, agli occhi di tanti, si comporta come un bambino: in fondo lui lo è ancora. Del resto, quand'è che possiamo affermare con sicurezza di non essere più bambini? C'è forse un'ora precisa in cui ci trasformiamo in adulti? No. Però lo diventiamo. E quando riprendiamo in mano gli oggetti più importanti della nostra infanzia,
abbracciandoli e ricordandoli con tenerezza, ci accorgiamo che in fondo tra un bambino e un adulto c'è poca differenza.



“Il Generale Inverno era un uomo crudele. Passava sempre su tutte le terre. Distruggeva tutti i raccolti, portava malattie. Per di più in alcune nazioni rimaneva così tanto tempo che ormai si conosceva solo quella stagione.
C'era solo la neve, il freddo, le nubi grige... mai un po' di sole.
Tutti gli abitanti di quelle regioni ne soffrivano, poiché non c'era mai gioia, né fiori, né caldo. Niente di niente. E il Generale rideva delle loro disgrazie, e quando rideva si creavano tifoni e tempeste di neve.
 

Però un giorno, un forestiero arrivò in una di quelle terre. Veniva da un posto lontano, oltre l'Oceano. Si chiamava Perù. Là il Generale non metteva mai piede, perché era la Signora Estate a governare incontrastata.
Quando arrivò in quelle regioni sfiancate dalla permanenza del Generale, Perù si stupì molto, perché non c'era nemmeno un briciolo di sole: era infatti sempre coperto dalle nuvole. Allora prese un fiore e lo regalò agli abitanti, dicendo «Questo è il vostro sole: è un fiore, ma è come il sole in miniatura! Si chiama “Petalo di Luce”.»
Come era felice, la gente di quelle terre: non aveva mai visto né il sole né i fiori, e improvvisamente si ritrovava a possedere qualcosa che racchiudeva in sé tutte quelle cose!

Ma un giorno Dama Primavera si era accorta che le mancava un Petalo di Luce, e l'aveva cercato dappertutto: ma non era riuscita a trovarlo. Provò a chiedere anche al Generale.
«Generale Inverno, hai visto forse uno dei miei Petali di Luce?»
Ma l'uomo rise e rispose «Certo che no, sciocchina. Se l'avessi visto sarebbe già morto, congelato dal freddo!»
La gente lo sapeva bene, e per questo teneva ben nascosto il prezioso fiore: ma il Generale si accorse ben presto che le persone erano troppo felici per i suoi gusti; in poco tempo scoprì cos'era successo.
Allora strappò il fiore dal terreno e lo spezzò: i petali si irrigidirono, si contorsero e la pianta morì. Ma in quel momento passò Dama Primavera, per chiedergli ancora se avesse visto il Petalo di Luce: vide la scena e si arrabbiò con il Generale.
Ma quello rispose: «E allora? Vuoi forse vendicarti? Cosa me ne può importare, visto che queste regioni rimarranno per sempre mie? Non puoi far nulla contro di me.»

Ma la Dama aveva deciso di appellarsi alla giustizia per porre fine a quel caso. Convocò il Giudice, che si chiamava Tempo, e gli sottopose il caso.
Il Generale rise. Il Tempo poteva fare ben poco: era stato deciso da lungo tempo che quei territori erano suoi; e finché possedeva quelli, non aveva paura di nulla!
Ma il Tempo non fu d'accordo, e decise che, come risarcimento, il Generale lasciasse il dominio di quelle regioni alla Primavera per qualche settimana ogni anno.

E da quel giorno, ogni anno, quelle terre hanno un po' di tregua dal Generale Inverno, e, sebbene per poco tempo, il sole fa capolino tra le nuvole e qualche fiore nasce spontaneamente dal terreno.
E il Petalo di Luce è ancora da qualche parte, ogni anno viene strappato e spezzato dal Generale infuriato e, per qualche settimana, viene curato e ripiantato da Dama Primavera.”




Queste erano le storie che popolavano l'infanzia di Russia: e per anni lui aveva sognato di un fiore bello come il Petalo di Luce, ma sapeva bene che un fiore del genere non poteva esistere.
Però l'aveva immaginato così tante volte, e, da bambino ingenuo che era, pensava che con un fiore del genere potesse scacciare da sé il cattivo Generale.
Che sorpresa il giorno in cui scoprì che un fiore del genere: si chiamava girasole. Russia aveva provato a piantarlo nella sua terra, ma il fiore sopravvisse poco in un clima freddo come il suo. Questo lo rese molto triste, ma allo stesso tempo era contento di sapere che, se esisteva davvero il Petalo di Luce, allora forse ce n'era davvero uno che veniva spezzato e piantato ogni tanto nel suo terreno.
Insomma, Russia è ancora un bambino, un bambino provato dal freddo, dalle fatiche, dall'incombenza del Generale.
Alcuni dicono che sembra crudele, ma in realtà è solo un po' invidioso del fatto che le altre nazioni abbiano avuto una vita facile, in confronto a lui. Altri dicono che è un tiranno: e forse lo è davvero, ma forse è perché non sa come comportarsi con le nazioni che sono sotto il suo comando.
Ma dentro di sé, Russia ha l'animo di un ragazzino che non conosce altro se non il freddo e la fame e che ha appena trovato un caminetto acceso e del cibo, e non capisce bene cosa farci.
Credo che abbia bisogno di altre favole e leggende per continuare a sperare che un giorno vivrà in un posto caldo e accogliente, circondato da girasoli e prati verdi, al posto della neve.
Solo io posso fornirgli queste storie. Per questo voglio sposarlo: solo io posso dargli la fiducia in un futuro migliore; solo io lo conosco meglio di molti altri, e so che non è né cattivo, né un tiranno; solo io posso essere la sua Dama Primavera.


   
 
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