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Autore: Nene_chan    23/04/2011    2 recensioni
Rispondo all'iniziativa indetta dal « Collection of Starlight »: The Fandom Show.
Fandom: Iris - Fiori di Cenere
Considerando che è un 'prquel' credo sia almeno almeno decente, spero.
Bè, io mi sono divertita a scriverlo, soprattutto perchè Ludkar, che nel libro originale è l'antagonista, mi piace come personaggio.
- Dannazione… - disse poi – mi ero ripromesso di non farlo più. -
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando si risvegliò sentì un profumo dolce, di liquirizia e incenso, misto all’odore metallico del sangue.
Si alzò piano, curiosa di sapere ce l’odore che sentiva era un residuo di ciò che aveva sognato o se, piuttosto, doveva preoocuparsi.
Trovò la finestra del salotto aperta, le tende leggere di pizzo bianco che si muovevano nella brezza marina. Si convinse di essere stata lei stessa ad aprirla, ma l’ansia cominciò a salire quando, spostando la tenda per chiudere la finestra, vide sul davanzale strisce di sangue rappreso che scendevano verso il pavimento e macchiavano la moquette rossa di macchie più scure. Seguì il percorso creato dal sangue come Hansel e Gretel seguirono le briciole di pane.
Ora cominciava ad essere piuttosto nervosa.
Arrivò in bagno e si portò una mano alla bocca. C’era un uomo disteso nella vasca da bagno. Il sangue rappreso un po’ ovunque, pure ai capelli già rossi, che si erano appicciati al collo e al volto.
L’odore agrodolce e metallico del sangue, pensò lei, non era così terribile misto al profumo di incenso e liquirizia che emanava quel corpo.
Ad un tratto si mosse. Lei si spaventò e fece qualche passo indietro.
L’uomo si tirò su come se nulla fosse. Piegò la testa prima da un lato, poi dall’altro.
- Ho bisogno di una doccia. -
E, come se non si fosse accorto delle sua presenza, cominciò a togliersi il lungo cappotto nero. Poi si bloccò. Piegò nuovamente la testa e la squadrò. Pensò che sembrava uno squilibrato.
- Ludkar. – disse, solo dopo un momento lei capì che era il suo nome.
- Io sono Lu… -
- Lucinda. Lo so. – la interruppe lui.
- Ma… cosa… come..? – si sorpese Lucy arretrando ancora.
Lui avanzò e si piegò in avanti, il viso a pochi centimetri dal suo.
- Sono un uomo dalle mille risorse. – disse girandole attorno ancora piegato.
Poi si tolse il cappotto che si accasciò a terra rivelando un fisico asciutto e abbastanza scolpito.
“Che fisico, per essere un po’ pazzo sambra faccia attività fisica.” Constatò.
Ludkar le appoggiò i palmi alle scapole e la sospinse fuori.
- La doccia… - le ricordò chiudendole la porta alle spalle.
Lucinda dopo poco sentì l’acqua che scorreva. Decise che poteva lavare gli abiti sporchi del giovane ed entrò piano.
La tenda della doccia era tirata e il vapore nascondeva le forme, ma il cuore cominciò comunque a martellarle nel petto.
Mentre raccogleva la biancheria, l’acqua si fermò. Il cuore le saltò un battito. La tenda si tirò, mostrando davanti a lei la figura di Ludkar, più scolpita di ciò che appariva.
Coprendosi gli occhi e arrossendo, mormorò qualcosa che assomigliava a ‘scusami’ un paio di volte.
Una risata esplose nel silenzio. – Passami almeno l’asciugamano. – disse dopo un istante.
Lucy si tolse le mani dal volto e tenendo los guardo basso gli porse i grande lasciugamano. Poi, quasi ne avessa avuto il permesso, si sedette sul bordo della vasca, ancora insanguinata.
- Perché sei qui? – chiese guardandolo –ora era coperto- dall’alto in basso.
Lì, seduta sulla vasca, sembrava una bambina che guardava il fartello maggiore in attesa di qualcosa. Ma lei ormai aveva quasi sedici anni e lui non sembrava affatto suo fratello.
Ed ecco, successe ciò che lei non avrebbe mai voluto: suonò il campanello.
Era Simon, un amico che, probabilmente, aveva una cotta per lei. Lo liquidò in fretta.
Quando si voltò trovò Ludkar appoggiato allo stipite della porta del bagno, l’asciugamano attorno alla vita e le braccia conserte, si tratteneva dal ridere.
- L’amore non corrisposto è divertente. – disse leccandosi le labbra scure.
Lei avrebbe replicato, ma ora, in questa situazione…
Arrossì e si vergognò per i pensieri che aveva fatto. E lui scoppiò a ridere. Le si avvicinò, ora sembrava più lucido di un’oretta prima.
Si chinò in avanti che era troppo vicino, pensò lei, perché i suoi capelli bagnati le si appiccicarono al volto e le labbra scure si posarono sulle sue.
Lucy non cercò nemmeno di sottrarsi. Spera in un contatto di questo genere da quando l’aveva visto immobile. Chiuse gli occhi, ma li riaprì quando lui si staccò. Aveva buttato la testa all’indietron e stava ridendo sommessamente.
- Dannazione… - disse poi – mi ero ripromesso di non farlo più. -
- Che cosa? – si allarmò lei, improvvisamente ansiosa.
- Questo. – si mosse verso la porta, la spalancò. Simon era ancora lì, stava origliando.
Lo prese per la gola, le unghie si piantarono nella carne, e lo sbattè contro il muro. L’impatto fu così violento che la testa rimbalzò e il sangue, scuro e copioso, cominciò a macchiare il muro, come quello che scendeva dalla gola bagnava le mani del nocturno e la camicia del ragazzo.
Si portò le mani alla bocca, mentre gli occhi di Simon saettarono su di lei.
- Lucy… - mormorò, un rivolo di sangue che gocciolava. Lucinda urlò con tutto il fiato che aveva, così forte che le corde vocali le fecero male.
L’orrore che provò fu doloroso. Tutto si tinse di macchie bianche e nere. Si sentì cadere all’indietro, ma il freddo rassicurante del pavimento non arrivò. Al suo posto la strinsero due braccia forti.
Riuscì ad aprire gli occhi quel poco che bastava per vedere il viso Ludkar sporco di sangue. Aveva gli occhi lucidi, mormorò qualcosa che lei non udì, ma capì ugualmente: - Scusa, Lucy. –
Il cuore le si strinse e si abbandonò al buio.
 
Quando aprì gli occhi l’odore di incenso e liquirizia era debole.
Si tirò a sedere. Accanto a lei una busta. Il cuore le si fermò.
C’era una lettera: “Lucy, piccola, hai visto che ho fatto? Sono un mostro… mi dispiace.
Lucy, sono sicuro ch ci rivedremo spesso per le strade toscane. Cerca il mio viso.
Ludkar
C’era anche una ciocca di capelli dentro un medaglione.
Non sapeva perché Ludkar aveva reagito così e non le interessava.
Baciò il ciondolo e lo strinse al petto.
Una lacrima le rigò il viso. Era doloroso.



Quando il fandom ti chiama non puoi non rispondere! The Fandom Show, è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
  
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