Sono solo nel bosco.
Solo in un bosco in mezzo al nulla.
Come l’altra volta.
Come al solito mi siedo ai piedi della quercia magica.
Ehi … è la quercia in cima alla collina. Credete non significhi niente? Aspettate e vedrete.
Mi siedo e chiudo gli occhi.
Il respiro rallenta.
Mi appoggio con la schiena all’albero ed afferro con le mani le radici.
Il cuore rallenta.
I pensieri si spengono.
Finalmente il petto non si alza più.
E vengo catapultato nella quercia.
Altro che gormita della natura, dovreste provare.
Non vedo più. Non odoro più. Ora sento.
Sento tutto ciò che mi circonda: dal mio altro corpo, ormai freddo, alle altre piante, ai piccoli insetti che vivono dentro di me.
Esaltante.
E non credete che sia tutto qui. No.
Posso diventare formica, lepre, cinghiale.
Ho viaggiato insieme ad un branco di lupi ed ho volato in alto con i falchi.
Sembra una figata vero? Ma tutto ha un prezzo.
Ogni volta tornare è sempre più difficile.
Ogni volta non pensare è sempre più facile.
Ogni volta.
Ma dopo aver scoperto un universo simile, credete sia facile dimenticare?
Finalmente ti senti parte di qualcosa.
Finalmente il grigio della vita si colora.
Credete sia facile?
Ma a voi, in fondo, che ve ne frega del mondo che state uccidendo?
Non siete mica un albero, no?
Provate.
Provate solo una volta e vedremo se cambierete.
Ormai siamo schizofrenici, isolati dagli altri.
Mi dispiace ma non è questo che desidero.
Io voglio essere l’universo, non l’uomo.
Provate.
Non vorrete più tornare.
 
Vi aspetto … sotto la quercia magica.