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Autore: ary_gg    24/04/2011    11 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA

 

 

QUARTO CAPITOLO


 

Elena si svegliò in piena notte a casa Salvatore. Scese dal letto facendo attenzione a non svegliare Stefan che dormiva. Non appena i suoi piedi caldi sfiorarono il pavimento gelato rabbrividì. Uscì dalla stanza per prendersi un bicchiere d'acqua e poi tornare a dormire. Mentre scendeva le scale sentì delle voci provenire dal salotto. Inarcò le sopraciglia interrogativa. Sono le tre del mattino! Chi diamine è? Pensò. Si avvicinò al salotto e riconobbe la voce di Damon. Che fa parla da solo ora? Stava per affacciarsi all'entrata poi sentì la risata di una ragazza. Si fermò in attesa di sentire ancora le loro voci. Silenzio. La sua maledetta curiosità però la portò a sbirciare lì dentro. Si avvicinò sempre più ma una volta dentro notò che non c'era assolutamente nessuno. Elena guardò stranita il salotto vuoto e buio. Elena devi assolutamente fare una visita psichiatrica. Accennò un sorriso per il suo stesso pensiero e si diresse in cucina. Riempì il suo bicchiere d'acqua e salì le scale dirigendosi in camera di Stefan. Arrivata alla porta si guardò intorno. Non ricordava di aver chiuso la porta. Strinse la mano intorno al bicchiere sempre più forte, poi con fare incerto posò la mano sulla maniglia della porta e l'aprì. Entrò richiudendo la porta cercando di fare piano. Si voltò e si ritrovò in camera di Damon, il quale baciava delicatamente la ragazza del grill. Elena sussultò e il ritmo del suo cuore iniziò a scalpitare come impazzito. Nessuno dei due sembrava averla notata, mentre il suo prezioso bicchiere finì rovinosamente a terra rompendosi in mille pezzi. Nulla. Continuavano a baciarsi tranquillamente. Bè di certo il ritmo non era più assolutamente tranquillo. Oddio. Devo uscire da qui. Elena si voltò per aprire la porta, ma sembrava bloccata. Cercò di forzarla con tutta l'energia che poteva metterci e finalmente si aprì. Si precipitò fuori e si scontrò con qualcosa, o meglio con qualcuno. "Ahi." Le uscì distorto dalla bocca quando si ritrovò quasi per terra. Quasi. Due braccia la afferrarono.
"Elena, attenta. Stai bene?"
Elena continuava a guardarsi indietro verso la porta da cui era uscita, era decisamente la stanza di Stefan.
"Si io..." Poi si bloccò e sbarrò gli occhi. Un momento, questa non è la voce di Stefan. Queste non sono decisamente le sue braccia. Si voltò improvvisamente e si trovò a due millimetri dal suo viso. Due occhi color ghiaccio la guardavano interrogativi. Ok qui qualcosa non va. Pensò ma le sue labbra si distesero in un sorriso. Perchè sorrido? Perchè tu altro non sei lì dentro?
Lui sorrise maliziosamente di rimando "La solita sbadata" le soffiò. Si avvicinò fino a toccare le sue labbra. No! Ma perchè non riesco a muovermi? Il bacio casto non durò molto. Elena si trovò improvvisamente in camera di Damon su quel letto che aveva visto sempre da lontano e a mala pena sfiorato. I baci si fecero sempre più intensi e Damon passò dalla sua bocca alla guancia, all'orecchio, al collo. Ma che...i pensieri di Elena, unico appiglio col mondo reale, andarono completamente in tilt nel momento in cui Damon aveva cominciato a lasciare baci bollenti sul suo collo. "Damon...non pos...Stefan."
"Sssh, non c'è...non ricordi?"
Cosa? Che significa. Oddio no. Tradimento. No, no, no. I pensieri di Elena tornarono a farsi sentire prepotenti. Di certo il suo corpo se ne infischiava bellamente dei suoi stupidissimi pensieri razionali. Infatti passò le mani intorno al collo del vampiro e la sua mano finì fra i suoi capelli, mentre le sue gambe si allacciarono alla sua vita per rendere quella stupida distanza tra loro nulla. No, seriamente, che sto facendo? Si sentì un rumore sordo. Una porta era stata sbattuta. Si ne era sicura. Oh no, non ora, torna dopo. Pensò senza riuscire a staccarsi da Damon. Elena! Si rimproverò da sola. Damon ruppe il contatto con lei e guardò in direzione della porta. Elena fece lo stesso. Il suo cuore perse un battito. "Stefan" sussurrò.
Elena si svegliò di soprassalto come se qualcuno la stesse soffocando e si ritrovò seduta sul suo letto. Si passò una mano sul viso sconvolto. Accese la lampada sul suo comodino e vide la sveglia. Erano le tre. Scese dal letto e si sciacquò il viso con dell'acqua gelata. Non aveva nemmeno il coraggio di guardarsi allo specchio. Elena era solo un sogno! Già...un sogno che non avevo mai fatto però. Scese di sotto e decise di prepararsi una tisana. Si sedette al tavolo e mentre aspettava che l'acqua si scaldasse abbandonò la testa sul tavolo tra le sue braccia incrociate. Niente più frittura "mista" di sera. Si disse.
                                                     
                                                       ********************************

Damon si versò un altro bicchiere di scotch nel bicchiere di cristallo e lo bevve ad una velocità disumana. Poi appoggiò pesantemente le mani sul tavolo dei liquori. Perchè? Era lei quella che doveva tormentarsi per quella notte non lui. Non riusciva davvero a capire cosa fosse successo. Perchè aveva reagito così? Perchè aveva avuto paura? Aveva fatto di tutto per lei. Tutto. Letteralmente. Dal comportarsi bene, all'essere un uomo migliore. Le aveva salvato la vita stando alle sue regole. Aveva trattenuto i suoi stupidi umani sentimenti fino a logorarsi dentro. Ma poi erano esplosi. Aveva avuto davvero paura per lei quando Elijah l'aveva rapita. Era crollato allora. Ti amo Elena. Ed è perchè ti amo che non posso fare l'egoista con te. Quel ricordo ancora gli bruciava dentro. Si era messo da parte. Le aveva fatto dimenticare per un semplice motivo. L'amava. E cosa è la felicità della persona che ami? Tutto. Elena non sarebbe stata felice se avesse ricordato. E lui non voleva di nuovo sentire il suo cuore frantumarsi. Non voleva egoisticamente di nuovo sentirsi dire "sarà sempre Stefan." Non voleva vederla di nuovo guardarlo affranta e sentire la sua sofferenza nel vederlo deluso ancora, nel farlo soffrire di nuovo. Distrusse il bicchiere che aveva tra le mani stringendolo troppo. C'è un limite alla sofferenza che un uomo può sopportare. Il suo limite l'aveva passato da un pezzo. O no? Continuava, masochista più che mai, a stare lì a guardarla sorridere ad un altro uomo, a guardarla triste senza poterla consolare, a guardarla felice senza poter condividere con lei quella felicità. Maledizione. Voleva solo spegnersi lentamente. Spegnere quel fuoco all'altezza del cuore. Si sarebbe volentieri strappato il cuore dal petto. Io sceglierò sempre te. Era crollato anche allora. L'aveva vista lì con quegli occhi dispiaciuti per averlo ferito. Ma sapeva che le sue scuse non erano tanto per lo schiaffo, per il male fisico, quanto per quello emotivo. Le aveva risposto pacatamente strappandole una dolce espressione, ma poi glielo aveva detto. In quel momento aveva sentito la sua anima nuda di fronte a lei. Era come se le avesse di nuovo detto di amarla. Ma stavolta lei non avrebbe dimenticato. Damon Salvatore sei un'idiota. Stupido ad aver pensato che, in quel momento, ci fosse nei suoi occhi qualcosa di diverso. Qualcosa che prima non c'era. Una luce diversa. Lei aveva sussurrato un "buona notte, Damon" e lui a mala pena era riuscito a risponderle. Il respiro era spezzato e la voce faticava ad uscire. Prese un altro bicchiere e si versò da bere per annegare quei ricordi. Poi la lotta con Klaus. La sua vita era l'unica cosa che lo teneva in vita, è per quello che aveva rischiato la sua miserabile non vita. E' per la sua felicità che era stato attento alle altre vite. Era ubriaco ormai lo sentiva. Torna ti prego. Le sue parole gli vorticavano in testa. Gli aveva dato il suo sangue. Non sono Stefan, Elena. No non lo era. Non era a lui che doveva dare il suo sangue. Era terrorizzata. Piangeva. Il suo cuore galoppava. Non lasciarmi. Prese la bottiglia e bevve avidamente. Maledizione Elena! Sangue. Aveva solo sete di sangue. Prese la giacca e uscì di casa.

                                                        ********************************

Elena continuava a rigirarsi nel letto. Una volta aveva troppo caldo, un'altra troppo freddo, un'altra c'era qualcosa che non andava nel materasso, un'altra prese a pugni quello scomodo cuscino. La verità era che ad essere scomodi erano solo i suoi irritanti pensieri. Non appena chiudeva gli occhi, nella sua mente tornavano prepotenti e vive le immagini del suo irrazionale sogno. Allora spalancava gli occhi per fissare il muro bianco di fronte a sè ed arrossiva lentamente. All'ennesimo tentativo di riuscire a prendere sonno, mandò al diavolo le coperte, che si aggrovigliavano stupidamente al suo corpo, e si mise a sedere sul letto. Erano quasi le sei. Tra un'ora si sarebbe alzata per andare a scuola. Sbuffò passandosi le mani sul viso stremato. Prese il suo diario. Era da così tanto tempo che non ci scriveva sopra. Un pò perchè sicuramente aveva altro a cui pensare, un pò perchè ormai confidava ogni singolo pensiero a Stefan. Eppure erano già un pò di mesi che non confidava tutto a Stefan, ma non aveva nemmeno scritto sul suo unico amico che non l'avrebbe giudicata. La prima volta che ne sentì di nuovo davvero l'urgenza, fu quando Klaus era apparso per la prima volta. Era nel corpo di Alaric. Erano alla festa anni '60. Bonnie era morta, anche se non davvero. Damon si era mostrato a lei in tutto se stesso. Le sue parole quella sera l'avevano colpita più di quanto avrebbero dovuto. Era certa che lui un pò si fosse pentito di quello che aveva detto. Non tanto per il contenuto, quanto per la forma. Io sceglierò sempre te. Della serie ti amo e non lascerò che tu muoia. Probabilmente lo aveva già capito, ma cercava sempre di non pensarci. Dopotutto non glielo aveva mai detto esplicitamente. Si illudeva che quello che faceva per lei fosse dovuto al fatto che le volesse bene, come si vuole bene ad un'amica, e per non far soffrire Stefan. Ma da quella sera le sue congetture mentali non servirono più. Non la convincevano più come una volta.

Caro diario,
stanotte ho sognato di tradire Stefan. Ho sognato Damon.

Elena si sentì morire nel momento in cui scrisse quelle parole. Avrebbe voluto prendere quel foglio e strapparlo in mille pezzi, ma poi le parole di sua madre le tornarono alla mente. Le cose che si scrivono senza pensarci su, sono le più vere. E' la tua anima che scrive. Elena si incupì e tornò a scrivere.

Caro diario,
stanotte ho sognato di tradire Stefan. Ho sognato Damon. Quando sono arrivata a questo punto? Quando ho cominciato a dubitare di me stessa e dei miei sentimenti? Se c'era sempre stata una cosa certa nell'ultimo anno, bè quelli erano senz'altro i miei sentimenti. Ma l'amore brucia. E' un fuoco. A volte si assopisce e ha bisogno solo di essere alimentato di nuovo. Altre volte si spegne e c'è bisogno di accenderne un nuovo. Ma il mio? Ha bisogno di essere alimentato? O si è spento?

Elena sospirò. Non sapeva la risposta. Per la prima volta non seppe rispondere a una domanda circa i suoi sentimenti. Elena sussultò al suono della sveglia. Si era dimenticata di disattivarla. La spense e sospirò pesantemente. Chiuse il suo diario, lo ripose al suo posto e si diresse in bagno per concedersi una doccia.

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Erano quasi le sei quando tornò a casa. Si sentiva a pezzi. Era uscito alla ricerca di sangue, di una preda da mangiare. Eppure nel momento in cui aveva trovato ciò che cercava, aveva mollato. Qualcosa dentro gli urlò di fermarsi. Era la prima volta che succedeva. Quando era frustrato per la sua stupida umanità, si immergeva totalmente nelle tenebre. Lasciava che il mostro prendesse il sopravvento. Quella notte non ci riuscì. Forse perchè era proprio quello che lei si aspettava. Ricordava ancora il modo in cui lo aveva guardato quando seppe che Andie non era solo la sua compagna di letto, ma anche il suo pasto quotidiano. Le sue fredde parole ancora lo scuotevano. Sbuffò pesantemente. Salì in camera sua e si lasciò cadere pesantemente sul letto, aspettando che il sonno lo cogliesse e mettesse fine per un pò a quei pensieri.

 

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Innanzi tutto BUONA PASQUA A TUTTI. Questo è il mio regalo per voi :) Avrei dovuto aggiornare ieri, ma ho combattuto tutto il giorno con delle Stelena nella mia pagina su fb (non vi sto ad assillare qui con queste problematiche) e sono stata anche presa da impegni personali. Ora finalmente ho trovato un pò di tempo. Allora questo capitolo è parecchio introspettivo. A me sinceramente piace tantissimo. La prima parte è un sogno. Mi è venuta l'idea vedendo un video su youtube nel quale c'era un pezzo della scena della prima stagione in cui Elena sogna Stefan che poi diventa Damon e si mette a urlare (ma che ti urli? Dissi io all'epoca ma va bè). Da lì mi è venuta l'idea e ho mescolato le cose. Prima di tutto non ho scambiato i ragazzi ma semplicemente le "camere da letto" o meglio la percezione di Elena circa le camere. E poi mi sono staccata dal fatto del rifiuto. Nel sogno Elena è tranquillamente tra le braccia del nostro vampiro preferito. Ma soprattutto c'è la consapevolezza del TRADIMENTO. Le altre tre parti sono assolutamente più introspettive. Ci sono moltissimi richiami alla 18 puntata della seconda serie. Infatti il capitolo è stato scritto appena dopo la puntata. Stendiamo un velo pietoso sulla 19 che è meglio. Mi ha davvero mandata in bestia. Soprattutto Stefan ed Elena. Ma va bè lasciamo stare non voglio rompervi xD. Che altro dire?? Oh si mi sono state di ispirazione due canzoni. Per la prima parte E.T. di Katy Perry (canzone molto sexy in quanto a musica e al resto). per le parti un pò più introspettive e soprattutto per la parte di Damon Breathe Again di Sara Barriales (mi pare si scriva così). Canzone splendida. Ascoltatele se non le conoscete, ma sono certa di si. Bene vado a rispondervi! Spero di fare in tempo! O_O Va bè al massimo vi risponderò in questi giorni. Ma conto di farlo ora. Come sempre fatemi sapere e se qualcun'altro ha voglia di Recensire fatelo! Mi farebbe piacere :) Un bacio a tutti! Buona Pasqua ancora! Al prossimo aggiornamento Ari.

   
 
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