Toc, toc!
«Narutoo! Svegliati e apri!»
Aprii gli occhi e mi alzai. Non avevo capito chi fosse alla porta, ma andai comunque alla porta. Aprii. Un pugno fortissimo mi colpii in pieno volto.
«Naruto! Finalmente! Sbrigati, è tardissimo!»
«Sakura. Come mai a quest’ora?»
«Come mai a quest’ora mi chiedi? Certo che sei proprio una testa quadra!»
Silenzio. Così mi chiamava Sasuke.
«Rialzati e preparati. Tra mezz’ora inizia la prova d’esame dell’Accademia Ninja e, se non te lo ricordassi, quest’anno noi diventiamo Sensei! Tsunade-Sensei…»
Mi rialzai e non ascoltai più quello che mi diceva. Andai verso il frigorifero e presi la prima bottiglia di latte che trovai. Dopo averla bevuta mi girai verso Sakura e dissi: «Cosa ha detto la Vecchia?»
«Non mancare di rispetto all’Hokage! Ti ha dato una grande occasione. Infatti, il nuovo Team 7 sarà guidato da te!»
«Ok, Sakura. Mi preparo, ci vediamo tra cinque minuti sotto!»
«Sbrigati, testa quadra!»
Uscì e chiuse la porta. Io andai in stanza. Mi vestii velocemente, guardai, come ero solito fare, la vecchia foto del Team 7 guidato da Kakashi-Sensei e scesi sotto.
«Sakura…»
«Dimmi.» mi rispose lei iniziando a camminare.
«Ti ho fatto una promessa, e ho intenzione di mantenerla!»
«Non ci pensare più. Sasuke non è tornato dopo tutti questi anni e anche se sei diventato il Ninja più forte che conosco non credo riuscirai a convincerlo!»
«Sakura, ti ho fatto una promessa e la manterrò! Ora andiamo, voglio vedere le nuove promesse. In più, se non ci sbrighiamo, la Vecchia Tsunade ci uccide!»
«Andiamo!» disse ridendo Sakura.
Erano passati sei anni dall’attacco di Pain al Villaggio. Io e i miei compagni eravamo cresciuti, quasi tutti ormai ventiduenni. Eravamo diventati tutti Jonin e quel giorno diventavamo Sensei, leader di un gruppo di Genin! Arrivammo velocemente all’Accademia Ninja, salutammo le guardie all’ingresso e entrammo.
«Aspettavo giusto te, Naruto!»
La voce era inconfondibile.
«Buongiorno Sakura!»
«Buongiorno Tsunade-Sensei!» Poi si rivolse verso di me, e sottovoce mi disse: «Avanti Naruto, ricambia il saluto!»
«Buongiorno Vecchia Tsunade!» dissi io annoiato.
«Oggi sono di buon umore. Abbiamo altre cose a cui pensare. Tra poco inizieranno le prove d’esame, voi due assieme a Iruka avete il compito di giudicare i ragazzi. Come ben sapete, ormai da sei anni le cose nell’Accademia Ninja sono cambiate. Oltre alle prove normali c’è anche da superare una prova di medicina. Questa prova sarà valutata da te Sakura. Le altre due prove sono Controllo del Chakra e Tecniche Base e se ne occuperà Iruka, mentre tu, Naruto, avrai il compito di valutare le prove con le armi. Tutto chiaro?»
«Chiarissimo!» rispondemmo in coro, Sakura entusiasta io con aria seccata.
La Vecchia non ci fece caso e continuò: «Allora possiamo andare. Io supervisionerò il tutto!»
Aprimmo una grande porta ed entrammo in una sala piena di banchi. Su ogni banco era seduto un bambino pronto a sostenere l’esame.
«Buongiorno a tutti ragazzi. Oggi è un giorno importante per voi. Diventerete ninja a tutti gli effetti. Diventerete Genin e formerete un Team. Prima però, dovrete superare un esame. I vostri esaminatori sono tre: il vostro maestro Iruka, Naruto Uzumaki e Sakura Haruno. Ora noi andremo nell’altra sala e vi chiameremo uno per volta. Subito dopo tutti gli esami appenderemo in bacheca i risultati.» fece una pausa e poi gridò: «CHE LA PROVA D’ESAME ABBIA INIZIO!»
Ci fu un applauso generale e noi ci incamminammo verso la sala a lato. Per ogni dodicenne, uno di noi si alzava apriva la porta e lo andava a chiamare.
«Ibichi Reniganu!» Gridò Sakura subito dopo aver aperto la porta ed essere uscita fuori. Rientrò dentro con un ragazzino non molto alto, con i capelli scuri e spinosi e con una sciarpa verde al collo.
«Allora Ibichi» iniziò la Vecchia «quest’esame è molto importante per te. Inizia subito!»
«Forza Ibichi, avvicinati.» disse il maestro Iruka. «Fammi una Moltiplicazione del Corpo!»
«Subito!» esclamò il ragazzino che, dopo essersi messo in posizione, moltiplicò se stesso, creando ben tre copie.
«Complimenti!» esclamai. «Ora tocca a me chiederti qualcosa… Mmm, vediamo…»
«Naruto, devi far fare a tutti i ragazzi la stessa cosa! Devono solo colpire dei bersagli con delle armi!» mi rimproverò Sakura.
«Che scocciatura!» esclamai. Poi dissi: «Vai Ibichi, colpisci quel bersaglio con due kunai contemporaneamente.»
Il ragazzino fece e successivamente fu interrogato da Sakura.
«Perfetto, puoi andare.» Disse la vecchia che accompagnò il ragazzino fuori e uscì per chiamare il seguente.
«Obichi Reniganu!» gridò.
Poco dopo rientrò dentro seguita da un ragazzino identico a quello di prima, tranne che per il colore della sciarpa che questa volta era blu.
«Puoi andare, il tuo esame è concluso!» esclamai io.
«Testa quadra!» gridò Sakura. «Ancora mi chiedo come hai fatto a battere Pain! Non hai notato che hanno lo stesso cognome, due nomi simili e la sciarpa diversa! Questo vuol dire che sono gemelli.» sbuffò. «Non cambierai mai!»
Gli esami continuarono per tutta la mattinata. Finiti i ragazzi furono radunati nel cortile e, mentre il maestro Iruka attaccava i risultati dell’esame alla bacheca, i dieci Jonin che sarebbero diventati Sensei, tra cui anche io e Sakura, furono chiamati nella sala dove prima erano seduti i ragazzi.
«Siete nove, chi manca?» chiese la vecchia
«Manca Hinata. Non sta molto bene. Per oggi la sua squadra sarà affidata a me!» disse Neji.
«Perfetto. Allora posso iniziare. Le squadre sono state fatte e tra poco conoscerete i vostri allievi. Buona fortuna a tutti voi!» concluse la Vecchia.