Piove. È l’ultimo giorno
di Agosto, e piove; che questa pioggia potesse lavare via tutti i ricordi
tristi di questa estate; compreso il suo.
L’afa degli ultimi giorni
di una primavera arrivata in ritardo è riuscita a far evaporare quello di
Dominic, perché non dovrebbe funzionare anche con lui? Non lo so, dovrebbe
poter funzionare. Speriamo che funzioni, eh.
C’è profumo di caffé, ora
ne bevo un sorso. Vorrei andare al parco, magari tra un po’ faccio un salto: mi
porto l’iPod e ascolto un po’ di musica.
In paradiso la musica non
esiste; non quella che c’è sulla terra, almeno. In un passato remoto gli angeli
venivano indirizzati verso uno strumento, a fiato o a corde, ma solo i
cherubini: tutti gli altri erano troppo “superiori” per mischiarsi a queste
inettitudini umane. Ho scoperto che preferisco la musica forte, tra l’altro. La
musica commerciale non riesco proprio ad ascoltarla: è solo un susseguirsi di
un motivetto straziante ripetuto praticamente all’infinito, di quelli che, per
quanto sia brutto, ti entra in testa e non riesci a cacciarlo via; è
frustrante. Dovrei approfondire la cosa: il cervello è un organo strepitoso.
C’è chi dice che la vita
è bella perché sai che, prima o poi, finirà; io sono un angelo, un ibrido, un
mezzosangue: ne ho visti di umani morire, alcuni di vecchiaia, altri in guerra.
Eppure, mi godo la mia vita lo stesso; non sono immortale, è vero, ma pochi
hanno la fortuna di veder cadere imperi e passare ere.
Alcune storie sono vere, altre no; Dio non ha creato l’uomo: Dio ha creato la vita. Si è divertito a gettare un seme e veder proliferare una pianta, che ha buttato a sua volta altri spunti di vita. E dire che non ha fatto altro che creare una brodaglia primordiale…
L’Uomo, di lui è sempre
andato fiero. Tanto è che ha creato gli angeli a loro immagine, e ha modificato
la sua, anticipando di millenni quello che la selezione naturale avrebbe fatto
su queste bestie, rendendole intelligenti, con tanto di pollice opponibile.
Nessuna Eva, nessun Adamo; nessuna mela tentatrice, nessun serpente tentatore.
Lucifero non aveva interessi a distruggere delle mere creature, venute fuori
dopo anni e anni di lotte tra gli individui più forti e quelli più deboli: lui
voleva colpire direttamente il Creatore. E anche abbastanza duramente. Dargli
una lezione, tutto qui, non avrebbe mica voluto spodestarlo: solo fargli capire
che la presunzione viene ripagata sempre con l’abbandono da parte di tutti. E
furono in molti a lasciarlo, allora. La notizia di un semi-Dio che sarebbe
stato mandato sulla terra a far tornare la fede in lui sconvolse un Paradiso. E
poveretto l’angelo che si vide soppiantato da questo ibrido – non era altro:
Gesù era un pochetto come me, solo divino e non angelico – per quel benedetto
posto alla destra del despota; era uscito dalle sue grazie. Ma lui può
permetterselo, tra tanti Dei nel cielo, lui ha avuto la fortuna di essere
l’unico della sua religione.
Save me, Avenged Sevenfold. L’iPod è ripartito, o meglio, io sono tornata ad
ascoltarlo. È comico come un angelo si ritrovi ad ascoltare un gruppo che ha
tratto il suo nome da una frase della Bibbia. Quasi quasi, ora ascolto Chapter Four; la storia di questi due
fratelli è interessante. Fa capire molto sulla natura imperfetta umana. Mi
faccio un altro caffé; e visto che ci sono, dopo, esco un po’. Mi piacerebbe
andare al parco: mi porterò la mia musica e mi isolerò per un po’ dal mondo.
Passo e chiudo.