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Autore: Styll    25/04/2011    0 recensioni
"Sono sempre stata uno spirito in qualche modo diverso; la mia diversità si vide quando presi parte al tradimento degli angeli capeggiato da Lucifero, l'angelo più bello e buono che abbia mai davvero conosciuto, dilaniato dal senso d'abbandono quando Dio scelse suo figlio per sedere alla sua destra e non lui. Lo capisco, anche io avrei agito in quel modo. La tirannide camuffata di Dio, la gabbia dorata e brillante che è il paradiso non mi andavano più giù. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tutto qui. Quella scelta cambiò la vita di molti angeli, angeli neri, angeli caduti."
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Piove. È l’ultimo giorno di Agosto, e piove; che questa pioggia potesse lavare via tutti i ricordi tristi di questa estate; compreso il suo.
L’afa degli ultimi giorni di una primavera arrivata in ritardo è riuscita a far evaporare quello di Dominic, perché non dovrebbe funzionare anche con lui? Non lo so, dovrebbe poter funzionare. Speriamo che funzioni, eh.
C’è profumo di caffé, ora ne bevo un sorso. Vorrei andare al parco, magari tra un po’ faccio un salto: mi porto l’iPod e ascolto un po’ di musica.
In paradiso la musica non esiste; non quella che c’è sulla terra, almeno. In un passato remoto gli angeli venivano indirizzati verso uno strumento, a fiato o a corde, ma solo i cherubini: tutti gli altri erano troppo “superiori” per mischiarsi a queste inettitudini umane. Ho scoperto che preferisco la musica forte, tra l’altro. La musica commerciale non riesco proprio ad ascoltarla: è solo un susseguirsi di un motivetto straziante ripetuto praticamente all’infinito, di quelli che, per quanto sia brutto, ti entra in testa e non riesci a cacciarlo via; è frustrante. Dovrei approfondire la cosa: il cervello è un organo strepitoso.
C’è chi dice che la vita è bella perché sai che, prima o poi, finirà; io sono un angelo, un ibrido, un mezzosangue: ne ho visti di umani morire, alcuni di vecchiaia, altri in guerra. Eppure, mi godo la mia vita lo stesso; non sono immortale, è vero, ma pochi hanno la fortuna di veder cadere imperi e passare ere.

Alcune storie sono vere, altre no; Dio non ha creato l’uomo: Dio ha creato la vita. Si è divertito a gettare un seme e veder proliferare una pianta, che ha buttato a sua volta altri spunti di vita. E dire che non ha fatto altro che creare una brodaglia primordiale…

L’Uomo, di lui è sempre andato fiero. Tanto è che ha creato gli angeli a loro immagine, e ha modificato la sua, anticipando di millenni quello che la selezione naturale avrebbe fatto su queste bestie, rendendole intelligenti, con tanto di pollice opponibile. Nessuna Eva, nessun Adamo; nessuna mela tentatrice, nessun serpente tentatore. Lucifero non aveva interessi a distruggere delle mere creature, venute fuori dopo anni e anni di lotte tra gli individui più forti e quelli più deboli: lui voleva colpire direttamente il Creatore. E anche abbastanza duramente. Dargli una lezione, tutto qui, non avrebbe mica voluto spodestarlo: solo fargli capire che la presunzione viene ripagata sempre con l’abbandono da parte di tutti. E furono in molti a lasciarlo, allora. La notizia di un semi-Dio che sarebbe stato mandato sulla terra a far tornare la fede in lui sconvolse un Paradiso. E poveretto l’angelo che si vide soppiantato da questo ibrido – non era altro: Gesù era un pochetto come me, solo divino e non angelico – per quel benedetto posto alla destra del despota; era uscito dalle sue grazie. Ma lui può permetterselo, tra tanti Dei nel cielo, lui ha avuto la fortuna di essere l’unico della sua religione.
Save me, Avenged Sevenfold. L’iPod è ripartito, o meglio, io sono tornata ad ascoltarlo. È comico come un angelo si ritrovi ad ascoltare un gruppo che ha tratto il suo nome da una frase della Bibbia. Quasi quasi, ora ascolto Chapter Four; la storia di questi due fratelli è interessante. Fa capire molto sulla natura imperfetta umana. Mi faccio un altro caffé; e visto che ci sono, dopo, esco un po’. Mi piacerebbe andare al parco: mi porterò la mia musica e mi isolerò per un po’ dal mondo. Passo e chiudo.

  
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