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Autore: allegretto    26/04/2011    3 recensioni
Dopo il ritorno di Dean dagli inferi, il rapporto con suo fratello Sam è peggiorato. Il fratello maggiore, sconvolto dalla sua esperienza laggiù, non riesce più a imporre la sua volontà sul più piccolo e anzi gli ha lasciato le redini del comando. A sbloccare la situazione ci pensa Bobby ingaggiando anche l'angelo Castiel, il quale ha tutto l'interesse di far diventare Sam nuovamente dipendente da Dean, in modo che costui si senta di nuovo forte e in grado di uccidere Lilith! Attenzione: spoiler quarta stagione!
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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CAPITOLO 13

 

Nella notte

 

Una mano scrollò gentilmente la spalla di Dean, il quale si svegliò subito.

Dean, mi dispiace svegliarti ma ho bisogno che vieni giù un momento con me perchè ti devo dire una cosa”, disse sottovoce Bobby, guardando il piccolo Sam che dormiva tra le braccia del fratello maggiore con il pollice in bocca. Sorrise il vecchio cacciatore. Era una scena tenera.

Umh, ok, Bobby, arrivo”, esclamò bisbigliando, Dean, cercando di districarsi dalla presa ferrea di Sam sulla sua maglia.

Mentre si infilava i jeans, Bobby gli raccontò che aveva ricevuto una telefonata da parte di Jo, la quale gli aveva detto che la madre era ferita e loro due erano a caccia di due lupi mannari.

Jo e Ellen sono diventate cacciatrici?”, chiese Dean, sorpreso.

Si. Ellen mi ha detto che l'unico modo per permettere a Jo di andare a caccia era quello di stare con lei e sua figlia ha accettato”, rispose Bobby, mentre finiva di riempire uno zaino con un po' di forniture mediche.

Ho chiamato Rufus e gli ho detto di incontrarci a mezza strada. Avrei preferito andare con te ma...”, si interruppe Bobby, facendo un gesto di rassegnazione.

No, no, Bobby, vengo io. Non ti preoccupare. Già è pericoloso uno di lupo mannaro, figuriamoci due e se poi devi anche curare Ellen...”, esclamò Dean, allacciandosi gli stivali.

E Sam?”, chiese Bobby, preoccupato.

Chiama un po' qualcuna di quelle tue gentili clienti e chiedi se possono tenere il pargolo finchè non ritorniamo?”

Te lo scordi. Io vengo con voi!”, esclamò Sam, già vestito e solo con le scarpe da allacciare.

No, Sam. Tu rimani qui!”, ribattè Dean, deciso, facendo segno a Bobby di chiamare qualcuno.

Non ci penso minimamente. Io non sto qua da solo mentre tu sei in pericolo da qualche parte e io non posso fare niente!”, ribattè il piccolo, pestando un piede in terra.

Ho detto di no. Punto!”, gridò, lanciando un'occhiata di avvertimento a suo fratello.

Allora non starò qui e andrò da Ruby! Lei saprà dove cercarti. Guarda non c'è modo per te di farmi stare qua!”, gridò di rimando Sam.

Sam!”, replicò minacciosamente Dean, avviciandosi al fratello.

Dean, stai calmo!”, esclamò Bobby, iniziando a preoccuparsi.

No, vengo con voi. Farò il bravo. Rimarrò in macchina. Legato a quello stupido seggiolino. Dai, Dean, non ti darò fastidio e farò tutto quello che mi dirai di fare”, disse Sam, sfoggiando il suo sguardo da cucciolo indifeso.

Dean sbuffò. Si girò verso Bobby con uno sguardo interrogativo.

Se fa il bravo e non scende dall'auto, perchè no? Almeno saremo più tranquilli, sapendo che non è in giro e magari ci può essere utile per le ricerche!”, disse Bobby, mettendo una mano sul braccio di Dean.

Ok, Sam. Concesso. Stai attento, però! Farai quello che ti dico e non scenderai dall'Impala a meno che non ti avrò autorizzato. Va bene?”, ammise, sconfitto Dean, guardando il fratello direttamente nei suoi occhi.

Si, va bene”, rispose Sam, sincero.

Ok”, disse Dean, poi rivolto a Bobby.”Vado su a prendere le nostre cose. Arriviamo subito”

Bobby annuì, sollevato.

Su per le scale, Dean esclamò: “Sam, voglio che ti metti un pannolino, Non potremo fermarci, finchè non siamo arrivati e non provare a protestare, perchè se no rimani qui!”

Dean, l'ho già messo, vedi”, esclamò Sam, sorridendo e facendo vedere l'adesivo che teneva fermo l'aggeggio.

Umpf, uh, bravo!”, concesse Dean, scarmigliando i capelli del fratello.

Albeggiava quando uscirono dalla casa. Riforniti di termos di caffè bollente, biberon con latte e biscotti per il pargolo e abbondanza di proiettili d'argento, si avviarono verso il Colorado.

Un'ora dopo Dean lanciò un'occhiata nello specchietto retrovisore per controllare Sam. Sorrise all'immagine del suo fratellino addormentato. Poi accese lo stereo, mettendo una cassetta dei Metallica a basso volume, controllando anche Bobby, placidamente assopito sul sedile accanto a lui e la testa appoggiata al finestrino.

Avrebbe voluto bersi un po' di caffè ma non voleva svegliare l'amico cacciatore e non poteva neanche fermarsi se non voleva avere poi sulla coscienza la vita di Ellen o peggio. Il filo dei suoi pensieri lo portò a suo padre: sì non era stato facile vivere con lui. John Winchester era stato un meraviglioso figlio di puttana, pensò Dean con affetto. Tutto sommato non era stato un cattivo padre. Avrebbe potuto lasciarli dal pastore Jim come facevano tanti altri genitori. No, lui se li era sempre portati a dietro i suoi figli. Questo per lui, pensò Dean, era tanto, andava oltre la cieca obbedienza e l'aver dovuto crescere Sam al posto di suo padre.

Ammirava suo fratello. Lui era riuscito a ribellarsi al volere del padre. Dean non c'era mai riuscito; era il suo soldatino, come diceva sempre Sam per prenderlo in giro. L'unica cosa che era veramente mancata a Dean era la famiglia, il calore di una casa e l'affetto di una madre.

Un penny per i tuoi pensieri!”, esclamò Bobby, svegliandosi.

Umh, allora diventerei milionario, Bobby! Dormito bene?”, replicò Dean, sorpreso.

Alla mia veneranda età, dormire in macchina è faticoso e doloroso”, esclamò lui, cercando di stirarsi la schiena e le braccia. “Anche il piccolo vedo, dorme pacificamente. Certo che così, però, non è proprio salutare. Non te n'eri accorto, Dean?”, aggiunse poi, girato verso Sam, mentre afferrava il suo zaino.

Cosa? Cosa ha di sbagliato Sam? Non sta bene?”, chiese Dean, allarmato, facendo sbandare l'auto per voltarsi verso il sedile posteriore.

Oh, Dean, che cavolo fai? Ci vuoi far ammazzare! Guarda la strada e continua a guidare!”, gridò Bobby dando una manata sul braccio di Dean.

Ok, ok, Bobby. Porca miseria, mi hai fatto venire un colpo! Che diamine ha Sam?”, esclamò Dean, sollevato, rirpendendo il controllo dell'Impala.

Non ha niente. Sta dormendo tranquillo ma il pollice in bocca, Mi chiedevo solo come mai è tornato alla sua vecchia e insana abitudine”, spiegò Bobby, versando un po' di caffè bollente in un bicchiere di plastica. “Riesci a berlo senza schiantarti o vuoi fermarti?”, aggiunse poi, allungando il bicchiere a Dean,

Sempre una cieca fiducia nei miei confronti, vero, zio Bobby?”, rispose, un po' arrabbiato Dean, afferrando il bicchiere con la mano sinistra.

Non so mai, quando mi chiami 'zio Bobby' se lo fai in segno di affetto o per prendermi in giro!”, esclamò Bobby, fingendosi offeso.

No, lo faccio per addolcirti, vecchio brontolone!”, replicò, sorridendo Dean, sorseggiando il caffè.

Per quanto riguarda l'insano succhiamento di pollice del pargolo, si me ne sono già accorto. Appena è stato, gentilmente ridotto di dimensioni, ha ripreso a ficcarsi il dito in boca. Ho provato a dargli il succhiotto ma lo ha sputato poco dopo, succhiandosi il suo pollice!”

Non gli hai detto niente?”

E cosa gli dico? Tanto non serve a niente, come non serviva a nulla quando lo faceva papà. Mi ricordo che le aveva provate tutte per farlo smettere. Poi verso i cinque anni ha piantato di farlo ogni notte. Lo faceva solo se era ammalato o era spaventato”

E tuo padre?”

Glielo lasciava fare se era malato ma non ammetteva che lo facesse se aveva paura. Lo sai, Bobby, il motto dei Winchester quale è, no? Mai esternare i propri sentimenti, men che mai il dolore o la paura!”, rispose Dean.

E allora non ha mai smesso?”, chiese Bobby, sorpreso di sapere che Sam continuasse quell'insana abitudine quando era ormai alto come un palazzo e capace di uccidere demoni e creature soprannaturali.

No, no, Sam ha tante cattive abitudini ma quella l'ha persa, per fortuna”, esclamò Dean, ridendo.

Cattive abitidini, Dean? E tu che ascolti canzoni che parlano di demoni, morti, cimiteri e inferno? Dovresti averne avuto abbastanza dell'Inferno, senza dover ascoltare 'sti pazzi urlanti! Almeno tuo fratello ascolta musica normale!”

Quelle cose sdolcinate, tu la chiami musica? Ma per favore!”, esclamò Dean, inorridito, sbattendo la mano sul volante.

Quando ha smesso Sam di succhiarsi il pollice?”, chiese Bobby, mangiando un biscotto di Sam e allungandone uno a Dean.

A sei anni”, risponde Dean, prendendo il biscotto e iniziando a masticarlo. “Quell'estate siamo andati in campeggio con i ragazzi che stavano nella casa-famiglia del pastore Jim. Una sera, dopo aver passato il tempo davanti al fuoco a raccontarci storie di paura, di cui, guarda caso, io ero quello che ne conosceva di più, Sam corse a dormire nel suo sacco a pelo mettendosi subito a succhiarsi il pollice. Gli dissi di non farlo e cercai di impedirglielo ma lui si mise a piangere forte e Jim mi rimproverò pensando a qualche scherzo. Non ci pensai più, finchè quando non tornammo a casa il giorno dopo e trovai Sam in lacrime in camera davanti al letto, dove c'erano un biberon e un pannolino con accanto un foglietto che diceva che ne aveva bisogno di quella roba visto che si succhiava ancora il pollice ed era ancora un poppante!”, disse Dean, sbuffando.

Tu cosa hai fatto?”, chiese Bobby, intuendo già l'epilogo.

A parte una rissa nel cortile con i miei cosidetti amici e due settimane di punizione per aver causato un po' di ammaccature e lividi ai pargoli? Consolai Sam come al solito e gli dissi che se voleva farlo, lo poteva fare solo in mia presenza. Non l'ho più visto succhiarsi il pollice fino all'altro giorno!”, rispose Dean.

Huh”, disse Bobby, girandosi a guardare il più giovane dei Winchester. “Speriamo che sia solo una reazione dovuta al suo corpo infantile. Magari i suoi tre anni gli hanno in qualche modo ricordato l'abitudine e il suo subconscio glielo ha riproposto per confortarlo come faceva tanti anni fa”

Stai scherzando, vero?”, bofonchiò Dean. “Vuoi dire che io devo far perdere di nuovo l'abitudine al mio Strafordiano fratello, pseudo-avvocato, a succhiarsi il pollice? Lo sai che fargli fare qualche cosa che non vuole, bisogna ingaggiare una guerra civile?”, esclamò Dean, depresso.

Forse. Non lo so”, rispose Bobby, pensieroso. “L'abitudine potrebbe passargli una volta tornato grande oppure continuare. Dobbiamo solo aspettare e vedere!”

Grandioso!”, esclamò Dean, sbuffando.

In quel mentre trillò il cellulare di Bobby. Il vecchio cacciatore rispose immediatamente e quando vide che sul display era comparso il numero di Ellen, mise il volume al massimo per far sentire la conversazione anche a Dean.

Bobby, non parlare, non ho tempo. Un demone ha preso Jo. Sono ferita e legata in una baita vicino a Genoa in Colorado. Poco fuori della cittadina c'è un bosco. Vuole i Winchester. Se sono con te non portarteli a dietro, mi raccomando!”

Le parole della donna con tono sofferente erano state peggio di una coltellata al cuore per i due cacciatori. Se il demone voleva Dean e Sam e Bobby si presentava senza di loro, le due donne erano morte. Dean non lo avrebbe mai permesso e neanche Bobby.

Maledizione. Perchè non ho lasciato Sam a casa!”, gridò Dean.

Chi era la telefono, Dean?”, chiese un assonnato Sam, cercando poi di eliminare il corpo del reato dalla sua bocca, ficcandosi la mano in tasca.

Ellen. Dice che un demone ha preso Jo. Sta cercando di attirarci in una trappola!”, rispose Bobby.

Cavolo. Ci vuole un piano. E' riuscita a dirti dove si trova?”, chiese Sam, cercando di tirarsi su.

Il piano principale è quello che tu starai dentro a questa auto, seduto lì in cima e se ti azzardi a mettere un piede fuori, ti uccido!”, esclamò Dean, rabbioso.

Ok, ok. Stai calmo. Non ti arrabbiare”, ribattè Sam, un po' impaurito dalla reazione del fratello.

Si, Dean, calmati. Tuo fratello è una persona adulta e razionale e non farà niente di stupido. Vero, Sam?”, chiese Bobby, poi, lanciando un'occhiata di avvertimento al piccolo che annuì vigorosamente.

Il più vecchio dei Winchester maledisse nella sua mente Castiel e tutti gli angeli per averlo messo in quel casino e non gli importò un fico secco, se bestemmiare lo avrebbe portato all'Inferno. Tanto c'era già stato e sapeva che senza Alistair sarebbe stato un posto più tranquillo.

Due ore dopo arrivarono nei pressi della cittadina nominata da Ellen. Vide un bosco, rallentò, finchè non vide una strada secondaria che s'infilava tra gli alberi. Girò in una via sterrata. Guidò, finchè non trovò uno slargo per posteggiare. Bobby scese dall'auto e dopo essersi stiracchiato, iniziò a prendere lo zaino e quello di Dean, poi aprì il bagagliaio dietro per prendere un po' di armamenti.

Sam, qui c'è la fiaschetta con l'acqua santa, proprio in caso la situazione dovesse degenerare. Qui ci sono i biscotti se ti viene fame e un biberon pronto. E' freddo ma è buono lo stesso”, istruì il fratello. “Stai in macchina. Non scendere per nessuna ragione. Sono sicuro che Cass ti farà tornare indietro, se le cose si dovessero mettere male. Chiudo l'Impala con le chiavi quando me ne vado. Non uscire, hai capito?”, disse Dean, mettendo tutte le cose a portata di mano del fratello, compresa una coperta in caso avesse freddo.

Dean, ho capito”, Sam sbuffò. “Stai perdendo tempo. Sono un adulto. Ora vai, so cosa fare!”

Ok”, disse Dean, uscendo fuori dall'auto. “Volevo solo essere sicuro che tu avessi tutto quello di cui potresti avere bisogno. Non. Uscire. Dall'auto. Sam! C'è testimone Bobby, se esci da lì e tutto finisce bene, ti ci porto io nella legnaia...”, esclamò Dean, con un tono di avvertimento funereo.

Sam deglutì a vuoto. “Non farò niente di stupido, Dean. Lo prometto”, Sam giurò. “Ora andate!”

Va bene”, disse Dean, chiudendo lo sportello posteriore con le chiavi. Poi rivolto a Bobby, esclamò: “Andiamo a salvare le donzelle e poi torniamo qui dal pargolo che sicuramente sarà da cambiare con il culetto irritato!”

Hey!”, gridò Sam, sentendo le parole del fratello. Poi, incrociando le braccia sul petto guardò Dean e Bobby scomparire tra il fogliame del sottobosco.

 

 

  
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