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Autore: Infinite Sky Driver    26/04/2011    2 recensioni
Non lasciarmi sola, ti prego.
Salì in macchina, sempre lo stesso volto di qualche attimo prima. Non riuscivo a vedere niente, se non quei fari rossi che si allontanavano da me sempre di più.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mare si stava tingendo di rosso. Dagli scogli si vedeva perfettamente il sole scomparire oltre la linea dell'oceano. In Corea il mare era fantastico, la sabbia fine, più scura del solito; dicevano fosse perfetta per la cura della pelle. Chiusi gli occhi e ascoltai le onde infrangersi sulla roccia nera e la schiuma prodotta dall'acqua mi arrivava fino alle caviglie. Sulle pietre vicino a me, rese lisce dal continuo flusso d'acqua che passava sopra di esse, vedevo i granchi appena usciti dalle tane in cerca di qualche mollusco. Dietro di me, il mare calmo e basso, la spiaggia sgombra, attraversata solamente da qualche bagnino che rastrellava la sabbia. Non c'era alcun rumore, a parte la melodia delle onde in sintonia con il canto dei gabbiani. Di fianco a me c'era lui, l'unico che volevo ci fosse, sentivo la sua mano sfiorare la mia: il mio cuore batteva talmente forte che pensavo si sentisse a chilometri di distanza. La mia mente si annebbiava stando al suo fianco, non riuscivo a pensare più a nulla...il suo sorriso, i suoi occhi. Erano il mio pensiero fisso. La luce del tramonto illuminava il suo sguardo in un modo che lo rendeva ancora più affascinante. Sentii una musica arrivare dalla città, non si sentiva molto bene, ma se restavamo in silenzio era facilmente udibile. Saltò giù dallo scoglio immergendo i Jeans fino alle ginocchia, l'acqua trasparente lasciava intravedere i suoi piedi nudi leggermente affondati nella sabbia. Mi porse una mano sorridendo, e si passò velocemente la lingua tra le labbra per inumidirsele; spostando lo sguardo altrove mise l'altra mano tra i capelli rossicci. Senza dire niente, capii la domanda che voleva pormi e non riuscii a sostenere lo sguardo. Toccai le mie guance per un attimo, mi accorsi di averle roventi, cercai qualcosa su cui posare lo sguardo, ma alla fine gli porsi la mia mano accettando l'invito. Scesi dallo scoglio immergendo le gambe nel mare limpido, fino a metà cosce. L'acqua era fredda, e il vestito ormai fradicio, ma non mi interessava, l'importante era essere vicino a lui. Alzando gli occhi incontrai il suo sguardo e mi sentii piccola. Quella flebile sensazione di imbarazzo nel suo sguardo, che invece voleva far sembrare sicuro lo rendeva innocente; non so come, ma riuscii a percepire quel mio pensiero. I lati della sua bocca si incresparono in un dolce sorriso. Iniziammo a ballare lentamente ma quasi subito mi vide impacciata nei movimenti, e si fermò. -Sai ballare il lento?- Mi chisese tranquillamente. -Ecco...io....-arrossii. Il sorriso si allargò sul suo volto e guardò verso la spiaggia con il suo tipico sguardo allegro. -Sali sui miei piedi- -C-cosa? Tae, n-non credo che..- -Sali sui miei piedi, forza!- Restai ad occhi spalancati a fissarlo, indecisa, ma bastò qualche secondo per convincermi. Salii cercando di non fargli male, e per non perdere l'equilibrio dovetti far aderire il mio corpo al suo. La sua maglietta, già normalmente attillata, rendeva ancora di più l'idea del suo fisico da quando se l'era bagnata entrando in acqua. Mi mise una mano dietro al cuore e mi strinse a se, e così fece bagnare anche la mia maglietta. Spostò il primo piede, poi l'altro, e via via iniziò un ballo lento e romantico alla luce del tramonto. Lentamente arrivammo all'altezza del bagnasciuga, mentre iniziavamo a ridere, forse per il fatto che non sapessi ballare, o per qualche battuta che mi aveva detto durante il lento. Fatto sta che ridemmo così tanto che alla fine persi l'equilibrio cadendo, e portai Taemin nella mia caduta. Mi ritrovai stesa a terra sulla sabbia tiepida e notai che lui era a gattoni sopra di me, entrambi in lacrime dalle risate. Dopo qualche minuto però riuscimmo a calmarci, iniziando a fissarci intensamente. Il sorriso si spense sul suo volto, e assunse un'espressione seria. Spostò le mani verso le mie, lasciando un solco al loro passaggio sulla sabbia. Le nostre dita si intrecciarono leggermente. Si inumidì ancora le labbra, il suo piccolo vizio di quando era agitato, e cercò intesa nel mio sguardo. Abbassò la testa avvicinandosi, e posò le labbra sulle mie aumentando la presa delle nostre mani. Proprio in quel momento tanto romantico, arrivò una voce acuta già ben nota alle nostre orecchie. -Yaaa!!! Beccati! It's Love!!-
  
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