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Autore: Phantom Rider    26/04/2011    2 recensioni
Si,sono una groupie.
Alcuni mi chiamano puttana, altri mi definiscono una zoccola, sono liberi di farlo. Vedi quegli idoli,di cui hai milioni di poster attaccati alle pareti della tua stanza? Be, me li sono fatta tutti.
Non mi interessa di quello che pensano le persone, non più.
Questa è la mia vita, la vita che ho scelto di fare, e mi piace così com'è.
E nessuno, neanche un chitarrista dagli occhi color nocciola e dai lunghi dreads biondi, riuscirà a farmi cambiare idea.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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'Running throught the monsoon, beyond the world, till the end of time, where the rain won't hurt...'

Basta, vi prego, basta! E' la terza volta che sento questa canzone alla radio, in una sola mattina!
Ore 10.00, è mattina, sono stanca morta e sopratutto, sono in libreria, sto lavorando.
Ebbene si, è successo.. quella troietta di Alexandra ieri sera, è riuscita ad andare con Tom.
Mi sento strana.. quando li ho visti lasciare la discoteca mano nella mano, per dirigersi verso l'automobile di Tom, ho sentito un vuoto dentro.
Non riesco a spiegare, era una sensazione bizzarra, mai provata prima.
E poi, dopo questo strano senso di smarrimento iniziale, è arrivata la rabbia, e anche le lacrime.
Ho cercato di trattenerle il più possibile, non volevo che nessuno mi vedesse in queste condizioni.
Ma perchè,poi? Che senso ha tutto ciò?
Non mi dovrebbe importare minimamente di Tom e Alexandra.
Io non ho bisogno di lui, affatto. Non lo conosco nemmeno! Io non ho bisogno di nessuno.
E ho trascorso il resto della serata con questa frase che mi rimbombava nella testa: 'io non ho bisogno di nessuno'.
Ripetevo queste parole tra me e me, bevendo qualche sorso di vodka e cercando di concentrarmi sul party e non più su Tom.
In tutta sincerità, ci stavo riuscendo benissimo! Ho riconosciuto ,tra la folla, un certo Miguel, attore spagnolo, e senza pensarci piu' di tanto mi sono fiondata tra le sue braccia.
Abbiamo impiegato le ore successive a baciarci, sulle poltroncine vicine al bancone.
Era tutto perfetto, fin quando 'Miss Simpatia-Alexandra' è rientrata nel locale insieme al suo 'gentile' accompagnatore.
Ed ecco, tutto inizia a vacillare.
Le lacrime iniziano a farsi strada, il cuore batte all'impazzata e quella stupida, sgradevole sensazione ritorna. Mi sento di nuovo vuota.
Ho bisogno di aria fresca: abbandono Miguel, ed esco dall'uscita secondaria, con il mio bicchiere di Vodka tra le mani, evitando lo sguardo dei presenti.....
Finalmente, l'aria fredda di Parigi, mi investe e mi fa rabbrividire. Cerco di rilassarmi e faccio tanti respiri profondi, in fondo, non è successo niente.
Tom non conta niente, domani sarà tutto finito. Domani lui tornerà in giro per il mondo, non lo rivedrò più, e potrò riprendere la mia adorata vita.
Okay, adesso posso rientrare. Sono molto più serena.. Rientro, ma sulla soglia mi scontro con qualcuno. 
Il bicchiere di vodka vacilla e precipita verso il vuoto.. troppo tardi, è già irremediabilmente rotto in mille pezzi.
Lancio uno sguardo accusatorio verso il responsabile dell'accaduto, e, ironia della sorte, chi vedo?
Tom Kaulitz.
Si scusa, e io non so cosa rispondere... non riesco a smettere di guardarlo negli occhi, sono cosi belli.
Balbetto una frase di circostanza e faccio per andarmene, quando ad un tratto, mi invita a prendere qualcosa da bere... rifiuto cortesemente, rientro nel locale, pronta a dimenticare questa serata di merda.




Ecco cosa è successo ieri notte.
La mia decisione, in ogni caso, è sempre la stessa.. devo assolutamente dimenticare Tom.
Sono in libreria, dove lavoro, e la radio passa per l'ennesima volta 'Monsoon'.
Cazzo, neanche a farlo apposta!
Ce l'hanno tutti con me, per caso?!
Mi rassegno all'idea che la sfiga mi abbia preso di mira e riprendo a servire i clienti.
Una dodicenne parla nervosamente al telefono con sua madre. Stanno discutendo, lei vuole il suo permesso per andare a dormire da un'amica. Sua madre,infine,l'autorizza. Felice, la ragazza riattacca e chiama una sua amica, per raccontarle l'accaduto. La sento emettere gridolini di gioia: 'sai cosa vuol dire? Che mia madre ci ha creduto! Pensa realmente che io venga a dormire da te, mentre entrambe saremo al concerto dei Tokio Hotel!Non vedo l'ora!'
Ecco, come non detto.
Si vede che oggi, non è proprio giornata. Comunque, non sapevo che ci fosse un concerto qui a Parigi, stasera.
I clienti aumentano e sono costretta a riprendere a lavorare senza sosta, senza neanche un attimo per pensare.









E' gia sera, sono le 20.00. Le mie compagne di stanza sono uscite, sono finalmente sola in casa.
Accendo la tv e cerco di rilassarmi come posso.
E mi addormento profondamente, poco dopo.
--------------DRINNN,DRINN,DRINNNN---------------
Oh cazzo, che ore sono?
Le 23.00,  chi è che chiama a quest'ora?!
Abbiamo un telefono fisso, in casa, dove parenti e amici chiamano le ragazze, per avere loro notizie. Io, non avendo mantenuto alcun tipo di rapporto con i miei famigliari, e non avendo amici, non ho mai fatto uso di questo telefono. Quindi, perchè dovrei rispondere? Sicuramente la chiamata è indirizzata a qualcun'altro!
Tuttavia, sono sola in casa, quindi per quieto vivere rispondo a questo maledettismo telefono:
'Pronto?' -esclamo con la voce ancora impastata dal sonno.-
'Buonasera, sono Saki, la guardia del corpo dei Tokio Hotel. Il concerto è terminato da un pezzo, qui c'è Jasmeen, una sua compagna di stanza, credo, completamente ubriaca.'
'E io cosa posso farci, mi scusi? '   -Questo tipo comincia ad irritarmi, cosa mi importa se Jasmeen è al concerto dei Tokio Hotel ubriaca?!-
'Il fatto è che, insomma, lei e Georg hanno.....'   - sembra imbarazzato..-
'Lei e Georg hanno scopato, si sono ubriacati, è cosi?' - traggo le mie conclusioni, per facilitargli il compito.-
'Esatto.. la ragazza mi ha chiesto di telefonare a questo numero, non è in grado di rientrare da sola a casa, ha bisogno che una sua compagna la venga ad aiutare.'
'Purtroppo sono sola in casa,non c'è nessuno qui!' 
'Venga lei,allora! La ragazza è completamente incosciente, prenda un taxi e venga alla location, perchè lei non riuscirebbe a tornare a casa! Le do l'indirizzo............'


Sono sgomenta: prendo nota dell'indirizzo e mi vesto.
Io che vado a recuperare Jasmeen?
Ma stiamo scherzando, spero!
Non la conosco nemmeno! Le avrò rivolto la parola al massimo un paio di volte ed adesso dovrei andarla a recuperare?!
Mossa da non so quale forza di volontà, chiamo un taxi e mi dirigo verso il palazzetto dello sport dove quei quattro hanno fatto il concerto.
Arrivata, pago il conto al tassista, che Jasmeen mi restituirà obbligatoriamente, ed entro nel palazzetto.
Vengo accolta immediatamente da due membri dello staff, che con aria annoiata mi conducono dietro le quinte.
Mi imbatto immediatamente in Gustav, che disorientato dalla mia presenza, si guarda intorno distrattamente.
'Scusami, dov'è Jasmeen?'
'Jasmeen? Ah, la ragazza in compagnia di Georg...vieni, ti accompagno.'
Sono colpita, non mi aspettavo fosse cosi gentile..
'Grazie mille!'
'Devi essere una sua amica..'
'Veramente, ehm, non proprio..'
Mi guarda con aria interrogativa.
'Una conoscente, diciamo.'
'Capisco. Comunque piacere, io sono Gustav.'
Mi rivolge un sorriso caloroso che ricambio all'istante.
'Piacere mio. Io mi chiamo  Axel.'
'Axel? Bel nome! Sei tedesca? Il tuo accento è perfetto!'
'Si, sono tedesca.. abito a Parigi da qualche anno.'

La nostra chiacchierata si interrompe appena entriamo in una stanza dove vedo Jasmeen completamente ubriaca che si struscia contro Georg.
Cristo Santo, e ora chi la schioda da li'?
Bill fa il suo ingresso nella stanza, osserva con aria di sufficenza la scena, e  cerca di chiamare Georg.
Tutto inutile, è ubriaco fradicio quanto Jasmeen.
Bill alza le spalle, e si dirige verso l'uscita. Poi mi nota e viene a presentarsi, sorridendo.
Non si ricorda di me, evidentemente. Non ha mostrato segni d'avermi riconosciuta.
Meglio cosi.
Mi suggerisce di seguirli in albergo, per la notte, in attesa che la sbronza passi a quei due.
Non ho tanta voglia, sinceramente, ma per gentilezza accetto la proposta.
Jasmeen, quando sarà di nuovo sobria, riceverà una bella sgridata, questo è certo....
Spero solo che Tom non si faccia vedere, altrimenti sono guai seri.

Una voce irrompe nella stanza.
'cosa succede qui? hahah ,Georg,  te ne fai una ogni sera, stai diventando peggio di me!'

So a chi appartiene quella voce.
Cazzo.

















Salve a tutti! :)
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Finalmente viene rivelato il nome della protagonista. Axel, mi piaceva, era particolare ma bello. Ringrazio davvero moltissimo chi ha recensito il mio precedente capitolo! Grazie per i vostri complimenti, mi hanno veramente fatto molto piacere.
Detto questo, mi auguro che anche questo capitolo vi piaccia.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate,  recensite, e ditemi pure se la storia si fa interessante.
Grazie ancora! :D
A presto. Un bacione ;D
P.Rider.
   
 
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