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Autore: Geezer    26/04/2011    3 recensioni
Eccomi di nuovo!! Stavolta ho voluto cimentarmi con la fortunatissima saga sui vampiri buoni. La storia è ambientata dopo il primo libro ma purtroppo per tutte le fans di jacob lui non ci sarà. Sarà raccontato invece il super-ostacolato amore tra bella e jasper... Tra ipocrisie, inganni e inaspettate rivelazioni riusciranno i due a stare finalmente insieme? per scoprirlo dovete solo leggere... Un bacio, Lia.
FAN FICTION SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jasper Hale, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Di caramello e zucchero filato- quando i sogni diventano realtà

Grazie...

Per capirmi sempre...

                                Anche quando nemmeno io ci riesco...

Per stare sempre con me...

                               Anche quando vorrei essere solo lasciata in pace...

Per essere la prima complice di ogni mia pazza idea...

                                Anche quando qualcuno dovrebbe dirmi che tutto è solo uno stupido gioco...

Perché sono certa che mi difenderesti da chiunque...

                                Anche quando so di non meritarlo...

Perché non mi dici mai che sono un’idiota...

                               Nemmeno quando dovresti...

Perché io faccio finta di essere forte...

                             Ma tu sai che ho bisogno anche di te...

Perché sei tu...

                             E sei di quanto meglio potessi mai chiedere o pensare di avere...

Perché avere il tuo stesso sangue mi fa credere di essere migliore...

                                                                                                                      Anche se non è vero...                             

Perché in una sera d’estate a casa di nonna parlavamo di cioccolato, caramello e limoni...                      

                     E questa storia è tua nipote come tu sei mia cugina...     

Ti voglio bene,

Lia                                                                                                                               

                                                                                         

 

 

Di caramello e zucchero filato- quando i sogni diventano realtà

 

L’uscita a quattro

 

Erano ormai passati due mesi dal ballo della scuola e le cose tra Edward e Bella andavano per il meglio. Lui, infatti, era stato quasi del tutto accettato da Charlie, dal momento che l’ispettore non faceva più battute sarcastiche sul suo conto, cosa della quale Bella era molto grata. Lei, d’altra parte, imparava sempre più cose sul mondo dei vampiri che tanto la affascinavano. Soprattutto Edward le aveva parlato dei Volturi, un clan di vampiri italiani che dettavano legge e che non si facevano nessuno scrupolo nel farla rispettare. Carlisle, che li aveva conosciuti, li descriveva come molto raffinati, ma per Bella erano solo degli assassini, ai quali importava solo che la loro razza restasse segreta. Il loro rapporto intanto si rafforzava e sembrava che fosse destinato a durare per sempre, ma di lì a breve sarebbe successo qualcosa che avrebbe inevitabilmente cambiato il loro destino.

 

**********

L’orologio a muro della cucina batté le 18:30 e il suo trillo musicale invase le stanze di casa Swan. Bella era appena uscita dalla doccia. Infreddolita, s’infilò nell’accappatoio celeste che le aveva regalato sua madre e si guardò allo specchio.

La aspettava una piacevole serata in compagnia di Edward, Alice e Jasper. Quest’ultimo aveva chiesto al fratello di organizzare un’uscita tutti e quattro insieme perché era molto preoccupato per Alice, visto che dalla scioccante rivelazione di James sul suo passato in manicomio, non aveva avuto più nessuna visione. Sperava quindi che una rilassante e divertente serata l’avrebbe tranquillizzata, favorendo il loro ritorno. Dovevano solo andare al cinema ma, venuta a conoscenza delle reali motivazioni di Jasper, Bella aveva accettato di buon grado, felice che potesse fare qualcosa per Alice.

Si asciugò i capelli, impiegando molto più tempo e molta più cura di quanto avrebbe fatto di solito, e si diresse in camera sua. Lì, aprì l’armadio fiduciosa, ma qualcosa la distrasse dai suoi pensieri, riportandola bruscamente alla realtà. Non aveva la minima idea di cosa mettere.

Scoraggiata, provò diversi abbinamenti ma tutti le sembravano poco adatti alla situazione. Alla fine, proprio quando stava per arrendersi e chiamare Edward per darsi malata e annullare l’uscita, Bella s’illuminò. Sepolta sotto una montagna di vestiti c’era la sua gonna preferita. Di jeans chiaro, era della lunghezza giusta per una che voleva essere carina senza esagerare. Chiedendosi come mai non l’aveva vista prima e sollevata per aver risolto metà del problema passò alle maglie. Questa volta ci mise decisamente meno tempo, puntando dritta alla camicetta blu, che Edward aveva già dimostrato di apprezzare parecchio. 

Aveva appena finito di sistemare l’ultimo bottone, quando il campanello suonò. Un’occhiata veloce alla sveglia, che brillava intensa sulle 20:00 esatte, la informò che Edward era arrivato perfettamente puntuale, come sempre. Bella indossò le scarpe che aveva scelto, nere con un tacco abbastanza gestibile per lei, e scese le scale di corsa, attenta a non cadere.

In cucina si bloccò, sorpresa. Charlie e Edward stavano chiacchierando amabilmente dell’ultima partita di baseball vinta dalla loro squadra e sembravano non avere notato il suo arrivo. Bella si schiarì la voce, un po’ perplessa “ Hem, hem ”.

Entrambi si voltarono verso di lei e Edward le sorrise, ignorando la sua espressione scettica. “ Ciao, sei pronta? ”

Lei annuì e diede un bacio sulla guancia a suo padre. “ Non preoccuparti, non farò tardi ”.

Poi prese la giacca e uscì nella fresca aria estiva di Forks. Edward la prese per mano e l’accompagnò alla macchina, che alla luce della luna sembrava ancora più grande e lussuosa. Ci misero veramente poco ad arrivare al cinema e Bella non protestò nemmeno. Ormai si era abituata allo stile di guida spericolato di Edward.

E lì, all’ingresso di quell’edificio che poteva benissimo essere solo un settore del parcheggio dei cinema di Phoenix, trovarono Alice e Jasper .

Lei era appoggiata alla cabina di un telefono pubblico con le braccia incrociate e lanciava sguardi omicidi verso la cassiera presso la quale Jasper stava comprando i biglietti, che ci stava spudoratamente provando con lui. Da lontano Bella lo vide voltarsi verso Alice, sorriderle e stringerla dolcemente a sé dopo averla baciata.

E fu in quel preciso istante, mentre le labbra del biondo fratello del suo ragazzo baciavano quelle della sua migliore amica, le sue mani intorno ai suoi fianchi e quelle di lei che s’intrecciavano dietro al suo collo, che Bella provò una strana sensazione.

Avvertì fortissimo l’impulso di allontanare Alice da Jasper o almeno di farli smettere. Per fortuna riuscì a riprendere il controllo e a soffocare l’istinto. Sospirò. Ora doveva fare i conti con la sua coscienza, però.

Cosa le era preso? Perché aveva reagito in un modo così assurdo? Dopotutto loro erano sposati e il loro comportamento era del tutto normale.

Lei e Edward camminavano a passo svelto e si stavano pericolosamente avvicinando a loro. Bella non poteva rischiare che Jasper avvertisse il suo tormento. Decise perciò di interpretare il fastidio che aveva sentito come dovuto al fatto che si trovassero in pubblico e che manifestazioni d’affetto così aperte avrebbero procurato qualche imbarazzo e qualche chiacchiera di troppo nei passanti.

Alice e Jasper intanto si erano staccati e li stavano aspettando. Bella li salutò cercando di apparire normale ma una nota acuta nella voce tradiva una certa tensione.

Lui consegnò loro i biglietti, sorridendo, e quando le porse il suo, le loro mani si sfiorarono per un attimo Lei sentì il cuore battere forte e un lieve rossore spandersi rapidamente sul suo viso. Alice e Edward non sembravano essersi accorti di nulla ma da un veloce sguardo di Jasper, Bella intuì che lui aveva capito. Non sapeva cosa, ma era decisamente più di quanto la sua solita espressione calma e distaccata facesse intendere.

Come notò sollevata, doveva aver deciso di fare finta di niente perché, mano nella mano con Alice, si avviò verso i posti riservati a loro. Edward, impaziente di vedere il film, le mise un braccio intorno alle spalle e la guidò nella stessa direzione dei fratelli.

 Si accomodò sulla poltrona n° 43 sorseggiando la sua Pepsi. Era capitata tra Edward e Alice ma, nonostante ciò, quando si spensero le luci, sentì fortissima la presenza di Jasper due posti più in là. Gli lanciò un’occhiata fugace e quello che vide le provocò un tuffo al cuore. Alice stava abbracciata a lui, le loro mani che si toccavano lentamente, e gli sussurrava qualcosa all’orecchio, mentre lui sorrideva, dolce.

Bella si chiese se il contatto con la sua mano gelida le bruciasse quanto era bruciato a lei in quel millesimo di secondo, quando lui le aveva dato il suo biglietto n°43; oppure se la consapevolezza che quel sorriso era per lei e per nessun altra la stesse uccidendo come, ne era certa, sarebbe accaduto a lei se solo fosse stata al suo posto.  

Un’esclamazione alla sua destra proveniente da Edward la informò che il film era finalmente cominciato. Bella provò davvero a guardarlo, i film d’azione le piacevano in genere, ma non poteva fare a meno di pensare a quello che era successo. A cosa aveva provato quando Jasper l’aveva toccata, ad esempio. O a quello strano istinto di allontanare Alice da lui.

C’era una sola spiegazione possibile, lo sapeva, ma non poteva essere così. Lei non poteva essere gelosa di Alice. Amava Edward, ed era contenta che lei fosse felice con Jasper, suo marito. Ma allora perché le dava così fastidio che stessero insieme? E che cos’era quella sensazione che le prendeva lo stomaco quando pensava a lui? Bella era confusa e immensamente grata per il fatto che Edward non potesse sentirla.

Decise di sbirciare un altro po’ verso Jasper ma sarebbe stato meglio se non l’avesse fatto perché anche lui la stava guardando. Arrossì e distolse in fretta lo sguardo, cercando di sembrare disinvolta e spacciando la sua occhiata per puramente casuale. Rivolse a Edward una domanda sul film ma non ascoltò nemmeno la risposta. Naturalmente Jasper non se l’era bevuta e lei si maledisse per essere stata così imprudente. Avrebbe dovuto saperlo che lui l’avrebbe tenuta d’occhio dopo il suo strano comportamento.

Bella non vedeva l’ora che il film finisse e, finalmente, quando le luci si riaccesero, si alzò, ansiosa di terminare la serata il prima possibile. Durante il viaggio di ritorno non pronunciò parola e Edward si rabbuiò. Arrivati nel vialetto di casa Swan, non le aprì la portiera e le augurò la buonanotte con voce seccata. Si sorprese quando scoprì che essere la causa del suo malumore non le dispiaceva poi così tanto.

Prese la chiave da sotto il tappeto e si chiuse la porta alle spalle, sospirando. La aspettava una notte molto lunga.

 

 

 

 

  
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