L’ennesima
scemata alla Mel. Ero triste, non sapevo che
fare, e mentre il capitolo è in costruzione, ho pensato di
fare una one shot
dedicata alla mia storia Insidias Amoris. Non abbiamo Callie o Ginger,
non c’è
il tenebroso e dolce Thomas o lo stolto James, ma qualcun altro, che
ancora non
ho descritto. Spero vi piaccia.
Vostra
Mel.
Just one dance.
Io amo ballare. Lo amo con
tutta me stessa, e spesso mi piacerebbe essere in una scuola normale,
lontana
da qui e dalla magia. Certo, Hogwarts è bellissima, ma non
è la stessa cosa.
Per chi ama davvero una cosa, è difficile rinunciarvici per
fare altro, ed io
non sono poi così tanto forte.
Ma poi è arrivato lui.
Mia madre, babbana, dice che
il miglior compagno di vita che possa avere deve fare sia da partner
che da
amante. Deve essere marito e ballerino insieme, e non è una
cosa facile.
Infatti, lui non sa ballare. Lui
sa solo volare, e anche molto
bene, ma quando si tratta di muovere due passi a ritmo di musica allora
va nel
pallone.
Ci ero riuscita, un giorno, a
farlo provare. Stavo provando di nascosto nella stanza delle
necessità, con la
musica al minimo, e lui era entrato. Stava cercando un libro che aveva
perso, e
quando lo trovò mi chiese che stessi facendo. Stavo
ballando, gli
risposi senza trattenere un sorriso, e lui mi guardò
stupito. Mi chiese da
quando lo facessi, e si stupì ancora di più
sentendo la mia risposta. Io ballo
da quando ero piccola, quattro anni o poco più.
Vidi qualcosa in lui,
qualcosa che mi diceva che era interessato; ed io, sognando in grande,
gli
chiesi se voleva provare.
Sognavo il partner
perfetto. Sognavo LUI come partner perfetto da troppo tempo, e se fossi
stata
io a insegnargli come si ballava allora sarebbe stato ancora
più bello.
Era riluttante e imbarazzato,
ma quando lo portai in mezzo alla sala e feci partire la musica di un
valzer,
si sciolse un po'; sorrisi soddisfatta di me stessa, mi sembrava un
sogno.
Devo ammettere che è
davvero
imbranato, un dolce e tenero imbranato, con cui avrei potuto passare la
maggior
parte della mia vita solo a danzare in quel modo impacciato e timoroso.
Ma
riuscii comunque ad insegnargli qualche passo, e lui ne era davvero
felice.
Passammo ad un lento, e si
avvicinò piano a me; misi le sue mani dove doveva metterle,
e piano piano
iniziammo a ballare. Impacciato e tremante lui, rassicurante e felice
io. Dopo
qualche istante, quando iniziò a capire bene i passi e
quando farli, mi
concessi un momento per appoggiare la mia testa sul suo petto, proprio
vicino
al suo cuore.
Fu bellissimo. Il momento
più felice che abbia mai potuto desiderare, date le
circostanze.
Non ci volle molto tempo
prima che lui si scostasse imbarazzatissimo chiedendomi scusa, e quando
vide la
mia espressione confusa mi disse che doveva andare a ripassare pozioni,
e si
congedò sussurrando veloce un grazie.
Un grazie che rimase a
ronzare nella mia mente, come una sorta di lamento. Un grazie
imbarazzato, che
sotto nascondeva qualcosa di più.
Mi accorsi, mesi dopo il
fatto, che lui era interessato ad un'altra. Non ne rivelo il nome, non
mi
sembra giusto, ma dovete sapere che io ci rimasi molto male. Avevo
sperato con
tutto il cuore che dietro a quel grazie ci fosse un sentimento nei miei
confronti, avevo sognato il momento in cui lui sarebbe tornato in
quella stessa
stanza per riprendere a ballare. Dopo quella sera ci tornai ogni sera,
indipendentemente dai compiti o dagli allenamenti di quidditch.
Ma, purtroppo, dietro quel
grazie si nascondeva un'altra frase. Scusa se ti ho usato,
Scusa se ti ho
illusa.
Quella sera lui aveva voluto
provare a ballare non per me, ma pensando ad un altra. A quell'altra.
A
come poterla invitare al ballo, a come conquistarla, a come farla
felice.
Quel momento, anche se mi
aveva usata, rimane il più bello che ho. Non riesco ad
odiarlo, tento di andare
avanti, ma quel momento rimane ciò che ho di più
prezioso al mondo. E lo sarà
per sempre.
Mi chiamo Valerie, Corvonero.
La mia amica, Callie, ha altre due migliori amiche,
quindi spesso sono
sola. Sono stata adottata da due straordinari babbani, che amo da
impazzire, e
non so chi siano i miei veri genitori. Sono brava a quidditch, ma il
mio vero
amore è il ballo.
Sono colpevole di essermi
illusa che il mio compagno perfetto, partner e marito, potesse essere
lui, Albus
Severus Potter, ma mi sbagliavo.
Continuo ad amarlo, cercando
di godere il più possibile della sua amicizia, e mi nutro di quell'unico
ricordo, di quell'attimo
speciale passato insieme.
L'amore a passo di
danza è
sempre un'illusione.