Capitolo 13 – Interrogation room

“Si chiama Alex Doberti. E' un professore di storia di origine italo-americana.” inizia a spiegare Bones al resto del gruppo. Era passata appena una decina di minuti dal suo riconoscimento telefonico della vittima e già si trovava al distretto, merito delle sirene.

“L'ho conosciuto appunto mentre davo la mia tesi. Era uno degli esaminatori, me lo ricordo bene. Era un tipo viscido, nessuno lo vedeva di buon occhio ma grazie alle sue conoscenze negli alti ranghi non veniva mai allontanato.” dice con astio Temperance. “Mi ricordo che un giorno mi propose sesso in cambio di bei voti. Io gli dissi che non avevo bisogno del suo aiuto. Lui mi rese la vita impossibile, se fossi stata meno intelligente a quest'ora sarei sempre a ripetere l'ultimo anno di università.”

“Aveva una famiglia?” domanda Beckett concentrata sul caso.

“Sì, era divorziato. Sua moglie e le due bambine sono tornate nel New Jersey dopo il divorzio. Non ha altri parenti. Sua madre è morta poco prima del periodo in cui io lo incontrai. Era vedova da ormai tre anni la povera donna.”

“Altro dettagli?” chiede a sua volta Booth.

“Beh, non aveva gusto nel vestirsi, era molto sciatto. So anche che per quante denunce abbia ricevuto per violenze se l'è sempre cavata mantenendo la fedina immacolata. E' per questo che non l'avete trovato schedato, ma vi assicuro che non era un uomo normale. Era un pervertito.”

“Faceva a tutte le sue studentesse la proposta che aveva fatto a te Tempy?” domanda Castle serio per una volta nella sua vita.

“Non a tutte, ma a molte.” conferma la donna.

“Sentite, perché voi non andate a riposare? Rimarremo io la detective, Esposito e Ryan a guardare tutto, voi andate...” li sprona Booth.

“No, grazie, io resto con la detective.” dice sorridente Castle facendole scuotere leggermente la testa.

“Siamo partner Booth, ricordi?” dice invece Bones.

“Testardi...” mormora Esposito al suo partner sorridendo.

I quattro rimasero al distretto per il resto della serata a sistemare i nuovi indizi, verso le otto Castle ordinò qualche pizza e i sei mangiarono intorno ad un tavolo pieno di scartoffie e appunti su vecchie denunce rivolte contro la vittima. Kate arrivò a contare ben ventidue denunce per svariati crimini, ma tutte erano state poi ritirate.

“Quest'uomo doveva avere amicizie importanti...” mormora Booth sospirando. “Non sarà facile restringere la lista dei sospetti, questo si è attirato addosso la furia della metà dei newyorchesi!”

“Già... Dobbiamo convocare la moglie e le figlie, per vedere se sanno qualcosa di più.” dice Beckett concordando con l'agente del FBI.

“Io direi di andare a farci una bella dormita, la moglie vive nel New Jersey, prima di domani sicuramente non arriverà.” propone Ryan.

“Ottima idea fratello.” Esposito si alza. “Vuoi un passaggio?”

“Non si dice mai di no.” I due escono dall'edificio ad una velocità che Castle reputa straordinaria.

“Quando c'è la voglia di lavorare...” commenta Beckett sorridendo.

“Fanno sempre così?” domanda Bones.

“Sono fidanzati, hanno qualcuno che gli aspetta a casa, è normale Tempy...” le dice Rick sorridendole dolcemente. “Se non vi dispiace io seguirei il loro esempio. Hai bisogno di un passaggio Kate?”

“Sì, non avevo propria voglia di andare a piedi...” dice riconoscente la detective.

“Tu Tempy?” domanda poi rivolto all'altra donna.

“Abbiamo la macchina.” spiega la donna. “Ma grazie Rick.”

Castle arriva al distretto alle otto, puntuale con i suoi soliti due caffè, si dirige verso la scrivania della detective e la trova davanti alla lavagna che discute del caso con l'agente Booth.

“'Giorno Beckett!” esclama passandole il caffè. 'Sono troppo vicini per i miei gusti, cosa vuole quel bell'imbusto?' pensa mettendosi tra i due. “E' arrivata la moglie?” chiede volendo essere aggiornato.

“Sta arrivando.” gl risponde Booth anticipando la detective.

“Tempy?” chiede poi rivolto all'uomo.

“Di sopra, introno al corpo. Vuole scoprire la causa della morte.” spiega alzando le spalle.

“Yo Beckett, è arrivata...” Kate chiude il fascicolo che ha in mano, posa il caffè e si dirige verso la sala interrogatori seguita da Seely e Castle. Una volta arrivata davanti alla porta si gira verso il suo partner.

“Preferirei che tu rimanessi fuori, lei è una delle principali sospettate Castle, il caso è già difficile da solo, non ho bisogno che tu combini qualche casino aprendo una volta di troppo la bocca.” lui annuisce mogio e si dirige nella sala di registrazione con Booth al seguito.

“Agente Booth, aspetti, avrò bisogno di una mano...” Castle si gira e guarda la donna a bocca aperta. 'Non vuole me in sala interrogatori ma vuole il bell'imbusto?'

I due entrano nella saletta e a Castle non rimane che guardarli da dietro il vetro.

“Buongiorno Signora Grent. Sono il detective della omicidi Kate Beckett e questo è l'agente speciale Seeley Booth. Vorremo farle alcune domande sul suo ex-marito.” si presenta Kate sedendosi davanti alla donna mentre Booth rimane più discostato, appoggiato alla parete vicino allo specchio.

“Certo, non ci sono problemi.”

“Da quanto lei e suo marito siete divorziati?”

“Ormai sono bene dieci anni. Dopo i divorzio sono tornata con le bambine da mia madre.”

“Come mai il vostro matrimonio è finito?” domanda Kate intrecciando le mani davanti a lei e guardandola fissa negli occhi.

“Lui mi tradiva, in continuazione... diceva di rimanere a lavoro, di avere riunioni, ma una sera l'ho cercato alla scuola, mi hanno detto che non c'era nessun incontro con i genitori così ho scoperto che ogni sera mi inventava una balla diversa per potersi incontrare con quelle puttanelle in uno squallido motel.” sibila la donna. “E prima che me lo chiedate, sì, sono felice che sia morto, se lo meritava dopo quello che ha fatto alla nostra famiglia, ma non sono stata io.”

“E può dimostrarlo?” domanda Booth intervenendo per la prima volta.

“Quando è morto?” domanda la donna.

“Circa tre mesi fa, intorno ai primi giorni di febbraio.” dice Kate. La donna sembra pensarci un istante.

“Dal 30 gennaio al 6 febbraio sono stata in settimana bianca con le mie figlie, nel Vermont. Potete controllare se volete.”

“Conosce qualcuno che potrebbe avercela con suo marito?” domanda Kate segnandosi l'alibi della donna per poi controllarlo.

“Certo, tutta la mia famiglia, le sue figlie, la maggior parte delle sue studentesse e molte delle puttane a cui non riusciva a dare piacere.” dice la donna maligna.

“Beh, credo possa bastare. Mi raccomando, la prego di rimanere a disposizione.”

“Certo, anche se credo che chiunque abbia fatto una cosa del genere dovrebbe ricevere un premio. Ha tolto un lurido bastardo dal mondo.” borbotta la signora Grent prima di uscire dalla saletta interrogatori.

“Allora, che ne pensi?” chiede la detective appena la donna è abbastanza lontana.

“E' una donna arrabbiata, lo odia, ma credo sia sincera e non l'abbia ucciso lei.”

“Esattamente quello che ho pensato io.” conferma sorridendo la detective. Castle gli raggiunge.

“Donna straordinaria.” commenta ironico. “Nemmeno Meredith e Gina sono così crudeli nei miei confronti...” aggiunge facendo sorridere la detective.

“E' sposato?” domanda Booth curioso.

“Sì, due ex mogli. E lei agente?” domanda Castle sperando che l'uomo sia occupato.

“No. Ci ho provato, ma sono stato rifiutato...” mormora.

“Mi dispiace.” dice sincera Beckett.

“No, ormai fa parte del passato, sono andato avanti.” ribatte lui sorridendo.

“E lei detective? E' per caso sposata? O impegnata?” domanda Seeley. A quella domanda Castle si rabbuia. 'Non vorrà mica provarci!' pensa offeso.

“Mai stata sposata e ora come ora non sono impegnata con nessuno.” risponde sorridendo Beckett volendo far ingelosire Castle. Si gira, lo guarda e capisce di essere riuscita nel suo intento.

“Beh, io vado un attimo da Tempy, le devo chiedere una cosa da parte di mia madre...” si inventa Castle volendosi allontanarsi da quei due.

Kate stupita lo guarda prendere l'ascensore per salire al laboratorio. Una strana sensazione la pervade. Paura, paura di perdere quell'uomo che ormai è un pezzo troppo importante della sua vita.

TBC...
Scusate se non rispondo a tutte ma è diventato ostico scrivere, recensire, rispondere alle recensioni e stare dietro alla scuola... Faccio del mio meglio. Mi scuso tantissimo con voi che recensite perchè senza il vostro incoraggiamento questa storia non esisterebbe!!!!