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Autore: corysvoice    27/04/2011    5 recensioni
I tedeschi, la crudeltà gli ha colpiti. Mi chiamo Fatima, sono una ragazzina Ebrea. Quando avevo solo sei anni mi hanno preso e portato qui, nei campi di concentramento. Non so il perché. Da quel giorno non ho più visto la mia famiglia. Hanno portato via mia madre Anna e mio padre Yankele. Non so se sono morti, qui i tempi sono duri. Dormiamo su dei letti che si reggono a malapena, spesso io non dormo neppure. Non mangiamo, e se lo facciamo ci danno degli avanzi, bucce di patate. Fanno dei filmini dove sembra che noi stiamo bene qui, ma è un centro di concentramento. Una cosa orrenda! Ogni tanto arriva una guardia che prende un gruppo di noi e gli dice di andarsi a fare la doccia. Nessuno di loro è più tornato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Olocausto
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I tedeschi, la crudeltà gli ha colpiti. Mi chiamo Fatima, sono una ragazzina Ebrea. Quando avevo solo sei anni mi hanno preso e portato qui, nei campi di concentramento. Non so il perché. Da quel giorno non ho più visto la mia famiglia. Hanno portato via mia madre Anna e mio padre Yankele. Non so se sono morti, qui i tempi sono duri. Dormiamo su dei letti che si reggono a malapena, spesso io non dormo neppure. Non mangiamo, e se lo facciamo ci danno degli avanzi, bucce di patate. Fanno dei filmini dove sembra che noi stiamo bene qui, ma è un centro di concentramento. Una cosa orrenda! Ogni tanto arriva una guardia che prende un gruppo di noi e gli dice di andarsi a fare la doccia. Nessuno di loro è più tornato. Hanno preso pure mio nonno, anche lui doveva farsi la doccia e pure lui da quel giorno di caldo mortale non l’ho più visto. Ci fanno sempre lavorare e faticare. Le guardie sono insensibili. Possibile che dovevano farci questo?! Giriamo tutto il giorno in pigiama, a righe blu e bianche, che ormai quelle bianche sono diventate grigie a causa della polvere. Ci hanno persino dato un numero io solo il 1257. È orrendo questo posto. Un mio amico Dami, mi dice sempre che spera che lo portino presto a fare la doccia, non resiste più a quella sporcizia, dice che poi ci porteranno in un posto più pulito, ma io non sono così ingenua come lui. Se non sono più tornati vuol dire che sono morti. Ogni giorno da un alta collina si vede del fumo. Non so che bruciano, potrebbero essere i corpi di nostri amici. Potrebbe essere quello dei miei genitori e dio mio nonno. Oggi sono venuti da noi e ci hanno detto:

- Doccia!- 

All’inizio non ci volevo andare, ma una di quelle guardie mi ha preso per il braccio e mi ha portato con la forza a farmi la doccia, non credevo che ci tenessero così tanto all’igiene. Sono molto strani. Ci hanno fatti spogliare e poi siamo entrati in una cabina di larghezza media. Hanno aperto una botola e hanno messo dentro qualcosa. Abbiamo iniziato a tossire in modo tremendo, ho visto morire accanto a me Dami. Poi io lo seguito e mi sono lasciata andare, ho chiuso gli occhi e sono andata in paradiso.

  
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