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Autore: B_SomebodyToldMe    27/04/2011    5 recensioni
"Stasera tu, Stefan ed Elena venite a cena a casa mia! Non ti puoi rifiutare!" dico sorridente al vampiro di fronte a me.
"Anche loro? Avanti, io non ti basto? E poi sai com'è Stefan, ha una dieta un po' particolare e.."
"Non è un problema! La vicina è fuori per il weekend e mi ha affidato il suo barboncino toy, inoltre stamattina al parco sono riuscita a catturare due gatti veramente ciccioni. Può andare? Sono abbastanza carini e morbidosi? In alternativa posso sempre andare a rubare il coniglietto d'angora di Bonnie.."
La sua risata cristallina mi riempie le orecchie.
"No, può bastare. Però devi promettermi che se Stefan ed Elena vorranno proseguire la serata in modo romantico a casa mia tu mi ospiterai per l'intera nottata." Risponde sorridendo malizioso.
...
..-A,E,I,O,U... YPSILOOOON!- Ecco, li avete sentiti? Sono i miei ormoni che stanno facendo il trenino. -BRIGITTE BARDOT, BARDOT!-
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bless your body, bless your soul
                                                         PRAY FOR PEACE AND SELF-CONTROL




Cioè tu mi vorresti dire che stai uscendo con due vampiri ed una strega?!”
 
“No, Rachele. Per la settima volta, no.”

Ma ti ha dato di volta il cervello?!”
 
“Rachele, non..”
 
Un vampiro. Un vampiro! Ma te ne rendi conto?!
 
“Stiamo solamente..”

Avresti dovuto dargli fuoco! Staccargli gli arti e buttarli nell’acido! Cavargli gli occhi e strappargli i denti!”
 
“Ouch! Che brutta immagine!”
 
Ma noo! E’ troppo normale. Perché non ci facciamo amicizia?! Sei sempre..
 
Scosto il cellulare dall’orecchio sbuffando e lo appoggio sul tavolino. Non ci siamo sentite circa due settimane perché era in viaggio con i suoi ed il fuso orario era assolutamente contro di noi, perciò non ho potuto informarla sugli ultimi avvenimenti. Fino ad oggi.
 
 Mi alzo, vado in cucina e rovisto nel frigo alla ricerca di un thè freddo dopodiché torno in giardino. Poso la bibita sul tavolo, mi ristendo sul divanetto al sole e recupero il cellulare il quale continua a emettere indisturbato il borbottio di Rachele.
 
“..uto sempre provvedere a tutto!
 
“Hai ragione Rachele.Sono un’incosciente e una persona orribile per averti fatto preoccupare così tanto! Mi dispiace.” Rispondo con voce addolorata.
 
Si, lo sei. Ma.. cavolo! Un vampiro ha detto che sei sua amica! Te ne rendi conto?! Certa gente ucciderebbe per esserlo!
 
“Lo so! Ed è fantastico. Ti ho già detto quanti trucchetti sanno fare? Possono soggiogare le persone. I professori! Magari potessi farlo anch’io..”
 
Sarebbe una festa! E i ragazzi?”
 
“Naaah! Nessuno degno di nota.” Rispondo laconica arrotolandomi la canottiera e sistemandomi in modo da essere completamente colpita dal sole.
 
Nessuno?” risponde indagatrice.
 
“No. Nessuno che sia biondo, alto e con gli occhi azzurri. Ah, e non dimentichiamoci gli addominali a quadratini!”
 
“Haha! Che scema! Dovresti provarci con uno dei vampiri! Saresti all’ultima moda!”
 
“Ma che dici? Stef è praticamente sposato con Elena!”

E l’altro? Damian?”
 
“Damon. Non se ne parla! Ricordi? Ha tentato di uccidermi!” ribatto scattando a sedere.
 
Dettagli! Ti ha anche salvato la vita! E poi con questa storia del ‘proteggiamo le donzelle in pericolo’ ci esci praticamente ogni giorno!”
 
“No, no way! Non è biondo e.. e.. Mi prende in giro!” borbotto.
 
Ti prende in giro? E perché mai?”
 
“Per come mi vesto..” Sussurro arrossendo.
Ti vesti benissimo!
 
“Si ma..Uff!” sbuffo ributtandomi a peso morto sul divano. “Solo perché i colori del suo guardaroba si limitano al nero e ogni possibile sfumatura di grigio non vuol dire che chi si veste più.. allegramente sia uno sfigato!”
 
App-”
 
“Dice che sembro uscita da Marie Clair o Elle. E mi prende in giro! E poi qui si limitano tutti a jeans e converse; a volte mi sento completamente fuori luogo.”
 
Pover-”
 
“Poi finalmente arriva Caroline e mi tira su di morale! In ogni caso Damon Salvatore è un cretino!” mi fermo per sorseggiare un po’ del mio thè e poi concludo. “Sì. È un completo idiota.”
 
O-ok..” risponde incerta. “Ma allora perché ci passi così tanto tempo?”
 
“Per il piano. Unicamente per quello.” Dico sicura. “ E poi perché è l’unico che sembra avere un po’ di umorismo. Con questa storia dei lupi e dei vampiri sono tutti così seri!”
 
Decisamente. Damon sta diventando il mio personale salvagente per non annegare in quel mare di depressione comunemente chiamato Stefan.
 
Per carità! E’ buono e dolce e gentile ma direi che definirlo catastrofico è un eufemismo. Apocalittico, ecco l’aggettivo giusto.
 
Vede pericoli in ogni dove e secondo il suo piano io ed Elena dovremmo uscire di casa solo nel caso che questa prenda fuoco.
 
Per non parlare di Bonnie ed Elena. La strega infatti ha strane manie di onnipotenza e la sua profonda antipatia verso Damon non fa altro che aumentare con l’aiuto di Elena che è fermamente convinta che l’attacco di Mason sia colpa del vampiro.
 
Tornando a Damon sì, lo vedo spesso. Volente o nolente.
 
Oltre ai suoi normali turni, che sono gli stessi della settimana di prova, spesso quando torno a casa me lo ritrovo stravaccato sul divano con un bicchiere di Bourbon in mano o concentrato a giocare a PRO contro Andrew (con il quale ha stretto un rapporto di fintissima amicizia) o, ancora peggio, a ispezionare minuziosamente la mia camera.
 
E a nulla servono le mie proteste perché: ‘sono qui per proteggerti’ si giustifica sempre adottando la sua peggiore faccia da schiaffi. Quanto sei falso!
 
L’unico lato positivo dell’averlo sovente appresso è che non mi annoio mai. Anzi! 
 
In fine posso quasi dire di aver instaurato un buon rapporto con lui. Oddio, diciamo un rapporto.. accettabile!
 
Nonostante gli iniziali attimi di diffidenza e di contrasto, i nostri incontri si tramutano sempre in momenti più o meno piacevoli. Certo, non tocchiamo mai argomenti profondi, rimaniamo sempre su un qualcosa di frivolo e superficiale ma quando chiacchiero (o battibecco) con lui mi dimentico di tutte le preoccupazioni che dovrebbero gravarmi sulla testa.
 
Mi sembra quasi di tornare a casa (e per casa intendo patria) quando passavo le giornate a fare stupidaggini insieme ai miei amici. E’ esattamente così che mi sento con lui, fresca e attiva! Ho ritrovato in quello stupido vampiro centenario la mentalità di un avventato adolescente che agisce in modo sconsiderato e ha una risposta pronta su ogni argomento.
 
E’ così che dovrebbe essere un teenager, no?
 
Elena e Bonnie  non lo sono. Sono così adulte per la loro età, così responsabili. Certo, li  voglio bene perché mi hanno accettato immediatamente e si impegnano così tanto per proteggermi ma.. sono cattiva se dico che a volte sono noiose?
 
“Ci sarà anche domani?”
 
“Sì, Carol è una sua grande amica perciò non penso che mancherà.”
 
Domani, ovvero il giovedì di due settimane dopo l’aggressione, ci sarà un picnic di beneficenza organizzato dai Lockwood. Tutte le famiglie del paese ci andranno e degli adorabili bambini distribuiranno limonate al fine di raccogliere fondi per l’orfanotrofio. Che dolci!
 
Ovviamente ci saranno sia i vampiri che il lupo.
 
Stef cercherà un approccio amichevole, Damon si impegnerà per non combinare casini ed io rimarrò tutto il tempo accanto a Bonnie.
 
Lolita ascoltami bene. Avete un piano, seguilo. Non fare stupidaggini, non attaccar briga, stai lontana da Damian e vicina alla strega e..”
 
“Non accettare caramelle dagli sconosciuti?” chiedo ironica.
 
Azzardati a fare qualcosa di avventato e  giuro che ti farò rinchiudere in un convento in Svizzera, sono stata chiara?”
 
“Sì, capo.” Rispondo ridendo.
 
Non sto scherzando.”
 
“Rachi, so che sei preoccupata ma cosa vuoi che succeda? E’ soltanto un picnic!” la rassicuro.
 
Okay, ma sta attenta.” Risponde autoritaria. “Mi manchi.”
 
“Anche te. Tanto.”
 
Chiudo la telefonata sospirano: mi dispiace farla preoccupare.
 

Dopodiché affondo nel divanetto calandomi gli occhiali da sole e infilandomi le cuffie dell’ iPod.
 
 

 
 
 
“Arrivooo!” urlo ai miei fratelli che stanno brontolando al piano di sotto.
 
Mi guardo un’ultima volta allo specchio e mi ammicco soddisfatta.
 
Ho un’adorabile gonna di velo rosa chiaro con ricami sui bordi che resta piuttosto gonfia, infilata in essa una canottiera  che a stento si vede perché coperta da un golfino color mattone che riprende la cintura elastica della gonna. Ai piedi delle ballerine color carne con un fermaglio smaltato su un lato. Per completare il tutto una piccola borsa di paglia che si addice al tema picnic.
 
So che sarò bersagliata dai commenti di Damon ma so anche che sono veramente carina e che tutti i genitori dei miei amici mi adoreranno. Poi questi capelli che sulle punte si avvolgono in morbide onde mi danno un’aria così innocente!
 
Batto le mani felice della mia creazione e mi affretto a scendere le scale. Al termine trovo i miei fratelli ad aspettarmi; Daniel sembra il tipico collegiale, con la le maniche della camicia arrotolate e il sorriso gentile, purtroppo non posso dire la stessa cosa di Andrew che ha l’aria stanca ed esibisce una maglia (assolutamente fuori luogo) con la scritta ‘beer is the proof that God loves us’.
 
Prendiamo la macchina di Dan ed arriviamo al parco quando ormai è già pieno di gente. Parcheggiamo e, una volta scesi, ci avviciniamo alla signora Lockwood per salutarla e congratularci del risultato. Finiti questi convenevoli vengo trascinata da Drew ad un bancone per prendere un bicchiere di limonata.
 
Non mi volto nemmeno quando sento una mano calda avvolgermi il fianco ed un respiro leggero attraversarmi i capelli vicino all’orecchio.
 
Sweetie!” Mi saluta Damon mantenendo la posizione. “Sembri uscita da una fabbrica di caramelle.”
 
“Così parlò l’uomo nero.” Rispondo sorridendo cordialmente.
 
Accenna una finta risata prima di rafforzare la presa sul mio fianco e spingermi verso un angolo del tendone.
 
“Allora sweetie, hai fatto ciò che ti avevo chiesto?”
 
Annuisco spostando il peso da un piede all’altro ed appoggiandomi al palo di legno.
 
“L’hai trovato?”
 
Annuisco ancora distogliendo lo sguardo disinteressata.
 
“E.. dov’è?”
 
“Al sicuro, non ti preoccupare.” Dico infine girandomi per tornare da Andrew.
 
Faccio qualche passo ma prevedibilmente vengo fermata dalla mano del vampiro che mi stringe un polso.
 
“Forse non ci siamo capiti. Dammelo.” Anche se sta sorridendo i suoi occhi sono seri ed eloquenti.
 
Mi volto verso di lui guardandolo negli occhi e puntandogli un dito contro il petto.
 
“Non se ne parla nemmeno! Io sono umana, io sono debole, io ho bisogno di quello strozzalupo! Per non parlare del fatto che ho sudato sette camicie per trovarlo! A che serve a te? Hai quella dannata superforza, no?”
 
“Non farmi ridere! Non sapresti nemmeno come usarlo. Avanti!” ribatte tendendo una mano verso di me, con il palmo rivolto verso l’alto.
 
“Nemmeno morta!”
 
“Non lo direi al tuo posto.” Risponde ghignando.
 
Sbatto i piedi pronta a rispondergli quando veniamo interrotti dall’arrivo di Stefan. Damon lo guarda sbuffando e spalancando i suoi enormi occhi mentre io mi sposto per raggiungere la zona protetta a fianco di Stef.
 
“Lo’ sei adorabile!” mi saluta sorridendo per poi spostare la sua attenzione su Damon, spostandomi alle sue spalle. 
 
C.v.d. Tutti gli over 50 adorano le mie sembianze pure e innocenti!
 
Sarò infantile ma, vista la posizione protetta nella quale mi trovo, non posso fare a meno di affacciarmi e rivolgere una linguaccia soddisfatta a quello stupido vampiro.
 
“Damon ascoltami.” Inizia Stef richiamando l’attenzione del fratello che è intento a lanciarmi sguardi omicidi. “Io ora cercherò di rimediare al casino che tu hai fatto. Mi segui? Ti sarei molto grato se evitassi qualsiasi comportamento irresponsabile, perciò.. fly down, ok?”
 
“Assolutamente.” Risponde l’interpellato con un sorriso assai poco raccomandabile.
 
“Bene. Lo stesso vale per te.” Dice poi rivolgendosi a me.
 
Mi stampo in faccia un’adorabile espressione innocente ma, notando il suo sguardo scettico, torno seria e mi limito a dire:
 
“Puoi stare tranquillo. Questa gonna è tanto delicata che basterebbe una sola parola scortese per rovinarla.”
 
Stef sorride facendo finta di sbuffare e poi conclude:
 
“Elena e Bonnie ti aspettavano, vieni.”
 
Mi volto per seguire Stefan dopo aver salutato il fratello con la mano ed un sorriso sornione. In risposta ricevo un occhiolino, dopodiché lo vedo sparire tra la folla.
 

 
 
 
Dopo che Stef mi ha accompagnato dalle ragazze, sono rimasta per un po’ con loro mentre lui cercava di trattare con Mason. E’ tornato dopo circa mezz’ora per dirci che molto probabilmente era riuscito a sistemare tutto ma si è subito riallontanato per parlare con Alaric. Elena è stata letteralmente rapita da Caroline che è in cerca di consigli sulla festa che il comitato studentesco deve organizzare il prossimo mese. Ed io sono rimasta sola con Bonnie che si è impegnata a snocciolarmi un simpatico elenco delle torture a cui sarebbe lieta di sottoporre Damon. Devo dire che alcune erano piuttosto inquietanti perciò, con la banale scusa di andare a prendere da bere, mi sono tempestivamente allontanata.
 
Ho preso un semplice bicchiere d’acqua,visto che la limonata non mi piace molto, e sono trattenuta a parlare con Meredith e altri ragazzi della mia classe di storia.
 
Ora, il destino vuole che il gruppo di ragazzi con i quali sto chiacchierando sia incredibilmente vicino alla postazione dello sceriffo Forbes e la mia innata curiosità non può fare altro che risvegliare la mia attenzione quando vedo Mason sedersi vicino alla mamma di Caro.
 
Utilizzando tutte le mie migliori tattiche anti sgamo mi avvicino ulteriormente a loro allungando l’orecchio.
 
“… i fratelli Salvatore sono vampiri.” Sento dire da Mason.
 
E meno male che Stefan aveva risolto tutto.
 
“Mason, che stai dicendo? Damon ci ha aiutato molto, fa addirittura parte del consiglio! Ed è anche un mio grande amico. So che non siete in simpatia, ma accusarlo di una cosa simile è esagerato!”
 
“Posso provarlo.”
 
“E come?”
 
“Ho fatto mettere della verbena nelle limonate, se è un umano non avrà problemi a berla.”
 
Brutta testina di cazzo! Ma io ti investo con un caterpillar!
 
“Lola stai bene? Sei un po’ rossa.” Mi chiede Meredith risvegliandomi dai miei pensieri.
 
“Oh. Sì, sì certo! Ho solo un po’ caldo.” Rispondo sventolandomi con una mano.
 
Riporto la mia attenzione sul lupo che sta ancora parlando con lo sceriffo e sorrido quando vedo il suo bicchiere appoggiato sulla panchina accanto a lui.
 
Certo, sarebbe un gioco da ragazzi lasciarci cadere  dentro un po’ di polvere di strozzalupo. Sarebbe ripagato con la stessa moneta, no?
 
No. Non posso farlo. Sarei una persona orribile. Veramente un’infame!
 
Però lui mi ha fatto male. E difenderei i miei amici.
 
No, basta che li avverta e loro non correranno pericoli.
 
Cavolo! Ma quel dannato bicchiere sembra chiamarmi!
 
Distolgo lo sguardo cercando di distrarmi e fisso intensamente un uccellino che sta beccando per terra, ma questo, mandando all’aria i miei buoni propositi, vola subito via.
 
Ok, lo prendo come un segno del cielo.
 
Mi avvicino alla panchina silenziosamente e guardandomi bene attorno. Una volta arrivata abbastanza vicina mi nascondo dietro un piccolo cespuglio infilando sicura la mano nella tasca interna della borsa.
Riconosco al tatto il cellulare, il portafoglio, gli occhiali, i fazzolettini di carta, una penna, la macchina fotografica, una scheda di memoria.. e questo? Oh, già. Il deodorante. Poi una spazzola, un coltellino svizzero.. nessuna traccia della boccetta di strozzalupo.
 
Nahh! Ricordo perfettamente di averla messa in borsa prima di uscire.
 
Torno a controllare l’interno della borsa ma anche stavolta non trovo niente.
 
Presa da un attacco di panico svuoto la borsa rovesciandola e lasciando cadere il contenuto per terra.
Niente.
 
Non c’è! Dannazione!
 
In quel momento mi appare, come in un flash, l’immagine  di Damon ammiccante che si appresta a sparire nella folla.
 
Un ringhio sordo mi sfugge dalle labbra e non riesco a trattenermi dall’arricciare il naso e scoprire i denti prima di sibilare il suo nome.
 
“Damon.”
 
Mi alzo di scatto e mi butto nella folla a passo di marcia. Appena incrocio Jeremy lo afferro per un braccio e, continuando a guardare tra la gente, gli chiedo:
 
“Dov’è Damon?”
 
“Al bancone nell’altro stand, ma.. stai bene?” chiede titubante.
 
“Io sì. E lui che presto starà molto male.”
 
Riprendo la mia marcia non curandomi di Jeremy che cerca di richiamarmi. Lo vedo e senza rendermene conto accelero il passo fino a ritrovarmi alle sue spalle.
 
“Ti sono mancato così tanto, sweetie?”
 
“Io ti ammazzo!” sibilo afferrandolo per il colletto della camicia.
 
“No. Non poi così tanto.” Sospira.
 
“ Tu! Mi hai rubato la pianta! Mi hai lasciata scoperta!”
 
“Se avesse cercato di farti del male saremmo intervenuti.” Risponde eloquente.
 
“Non è questo il punto! Era l’occasione perfetta! Potevo sgamarlo davanti al sindaco e a quest’ora sarebbe tutto finito!” dico assottigliando gli occhi.
 
Damon piega la testa senza rispondere, guardandomi incerto se credermi o meno.
 
“E si può sapere come hai fatto?! L’avevo chiusa nella tasca interna della borsa!”
 
“Calpesto questa terra da più di un secolo e mezzo.” Risponde accennando una risata e guardandomi con fare superiore. “So bene che tutte le donne nascondono i loro più oscuri segreti nelle borsette. Lo facevano nell’ottocento e continuano a farlo oggi.”
 
Mi lascio sfuggire un altro ringhio di frustrazione prima di passarmi una mano nei capelli tirandoli indietro.
Damon ridacchia sporgendosi verso la bambina al di là del bancone e prendendo la limonata che gli stava porgendo.
 
“Grazie tesoro.” Anche con le bambine ha questa brutta abitudine?
 
Improvvisamente mi ricordo della verbena che è sciolta nella bibita e afferro una manica del vampiro per avvertirlo quando vengo interrotta dall’arrivo di Mason.
 
“Ecco la coppia dell’anno!” esordisce piazzandosi di fronte a noi.
 
“Mmh. Senti anche tu questa puzza di cane?” dice Damon avvicinandosi a me che non ho ancora lasciato la presa sulla sua manica.
 
“No. Sento solo puzza di morto.” Ribatte Mason ghignando. “Non ti sei ancora stancato del gioco nuovo?” chiede poi riferendosi a me.
 
“Sono più divertente di quanto tu immagini.” Rispondo sporgendomi verso di lui.
 
“Se ti tiene ancora non devi essere solo divertente ma anche brava in altri contesti.” Accenna malizioso.
 
“E’ una mia impressione o sento una nota di invidia?” sibilo.
 
Lui scoppia a ridere ed io colgo l’occasione per tirare una gomitata nel fianco di Damon.
 
“Non ti sprecare ad aiutarmi,eh!” sussurro al suo orecchio.
 
“Te la cavi egregiamente da sola. E poi sei divertente!” risponde riallacciandosi alla mia precedente fase.
 
“In ogni caso non sono qui per questo.” Riprende Mason. “Tregua?” domanda poi tendendo una mano.
 
Damon sembra rifletterci su prima di afferrare la mano  dicendo:
 
“Andata.”
 
Lascia la mano ed alza il bicchiere di limonata accennando un brindisi, gli occhi di Mason si illuminano di aspettativa mentre i miei si spalancano dal terrore.
 
Senza pensare sfilo il bicchiere dalle mani del vampiro e lo butto giù tutto d’un sorso, strizzando gli occhi.
Un improvviso senso di nausea mi assale. Sento la mia gola pizzicare e il mio stomaco attorcigliarsi. Cerco di non muovermi e di non cambiare espressione, consapevole che lo sceriffo Forbes ci  sta guardando, ma non posso fare a meno di stringere di più il braccio di Damon quando la vista mi si appanna e il respiro mi si mozza.
 
Il vampiro, che è passato da un’espressione infastidita quando gli ho rubato il bicchiere ad una sorpresa quando ha sentito il mio respiro farsi irregolare, mi passa imprevedibilmente un braccio attorno alle spalle stringendomi al suo fianco e sorreggendomi.
 
Mi stringe la spalla talmente forte da farmi quasi male ma non mi sottraggo alla sua presa, spaventata dalla sua espressione.
 
I suoi occhi assurdamente chiari mandano lampi, i muscoli del collo sono tesi e, vicina come sono, riesco a sentire un ringhio profondo nascere dal suo petto.
 
“Verbena.” Sibila. “Mi hai preso in giro.”
 
Mason alza le mani mantenendo quel sorriso sfrontato, e arretrando di qualche passo.
 
“Già. E sarebbe toccata a te se la tua amica non si fosse messa in mezzo.” Dice ridendo. “Dovresti ringraziarla. Mmh, non mi sembra che abbia una bella cera.”
 
“Dovresti ringraziarla anche te, perché se non ci fosse stata lei al momento saresti già morto.”ribatte Damon spostandomi dietro di lui.
 
“Vai tranquillo, non mi faccio problemi.” Mi intrometto.
 
“Hai sentito mentre lo dicevo a Liz, vero?” mi chiede il ragazzo portando la sua attenzione su di me.
 
Annuisco e vedo lo sguardo di Damon correre verso lo sceriffo per poi riportarsi su di lui.
 
“Ma non eravate voi il mio obbiettivo.” Dice sorridendo vittorioso.
 
Stefan!

Il terrore mi colpisce come un pugno nello stomaco e subito cercò di scorgerlo tra la folla. Quando lo trovo è a due stand di distanza appoggiato ad un bancone accanto ad Elena con un bicchiere di limonata in mano.
E’ umanamente impossibile raggiungerlo prima che beva, e Damon non può assolutamente usare la sua super velocità in mezzo a tutta questa gente.
 
Non so che fare ma una fortissima voglia di sfogare la mia violenza mi balena nella mente appena torno a guardare il ghigno soddisfatto di Mason.
 
Spingo Damon, che sta ancora guardando verso Stefan indeciso su cosa fare, a lato  e mi posiziono di fronte al lupo.
 
“Game over.” Sussurra Mason ridendo sommessamente.
 
Non ci vedo più.
 
Afferro una grossa caraffa di limonata dal bancone dietro di me e senza pensarci nemmeno gliela rovescio in faccia.
 
Attorno a noi si dilaga il silenzio. Tutti ci stanno guardando, persino Stefan è simasto con il bicchiere a mezz’aria.
 
Damon, cogliendo l’attimo, si allontana nella folla cercando di raggiungere il fratello senza farsi notare.
Io mi guardo intorno pentendomi della mia mossa avventata. Mi stanno guardando. Tutta Mystic Falls ha gli occhi puntati su di me. Con la coda dell’occhio riesco a vedere che persino lo sceriffo Forbes mi sta fissando.
 
Riporto la mia attenzione su Mason che mi sta guardando sorpreso mentre io ricambio lo sguardo non sapendo come procedere.
 
Puntando tutto sull’improvvisazione, mi concentro richiamando agli occhi dei grossi lacrimoni che lascio bellamente strabordare.
 
“Porco!” gli urlo schiaffeggiandolo con tutta la forza che ho.
Dopo mi stringo le braccia al petto singhiozzando sonoramente e lasciando che altre lacrime si aggiungano a quelle precedenti. Mi volto, lasciando che i capelli scendano a coprirmi il viso, e a passo svelto mi allontano per raggiungere la macchina.
 
Mentre passo guardo verso Stefan e mi rassereno notando che Damon l’ha raggiunto, non solo: un sorriso di pura gioia mi invade il viso, costringendomi a nasconderlo ancora di più sotto i capelli, quando sento la voce adirata di Liz accusare pesantemente Mason.
 
Qualunque cosa dica a sua discolpa non ha speranze. Perché io sono carina e coccolosa, perché io stavo piangendo e perché tutti gli adulti di questa città mi adorano.
 
Perciò: zitto e subisci, stronzo!
 

 
 
 
Dopo essere arrivata a casa ho fatto una doccia veloce e mi sono infilata la tuta (un’adorabile tutina rosso corallo di ciniglia con i pantaloni a tre quarti e la felpa a mezze maniche) buttandomi sul letto ed iniziando a leggere quelle dannate ‘Cime tempestose’.
 
Sì, perché io credevo che fosse una specie di topos! Che venissero studiate solo nei telefilm o nei libri di liceali americani; è stato veramente un duro colpo scoprire che devo leggerle per intero e farci una tesi sopra!
 
Continuo nella lettura fino a quando non mi arriva uno spiffero freddo ed alzando gli occhi incrocio quelli di Damon che è appollaiato sulla mia scrivania.
 
“Mai pensato di fare teatro?”
 
“Mai.” Rispondo lasciando cadere il libro a terra e mettendomi seduta sul letto a gambe incrociate.
 
“Sei molto scenografica.” Continua sghignazzando. “Ma stavi piangendo veramente?”
 
“Non sul serio. Lo facevo apposta!” dico gonfiando le guance, non mi piace passare per una ragazza dalle lacrime facili.
 
“A me sembravi molto credibile.” Insiste.
 
“Daniel ed Andrew si sono preoccupati? No, perché non piangevo sul serio. Quando  lo faccio veramente è molto diverso, fidati.”
 
“Sarà.” Conclude accavallando le gambe e afferrando la spazzola vicina a lui.
 
“Comunque.. adesso che facciamo?” chiedo spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
 
“Il piano di Stefan è prevedibilmente andato in fumo, perciò adesso si fa di testa nostra.” Risponde ghignando.
 
“Che immagino sarà un tantino più violenta.”
 
“Bingo.”  Commenta ostentando il labiale e girandosi la spazzola tra le mani.
 
“E..?”
 
“Lasciamo passare ancora un po’ di tempo, la strega e mio fratello sono in allerta nel caso di un mio contrattacco. Giochiamo martedì, tra due settimane: Carol è fuori città così possiamo attaccarlo nella sua tana.”
 
“Perfetto.” Dico immaginandomi già una scena alla James Bond.
 
“Non ti esaltare,troppo. Tu guidi e basta.” Mi smonta ridacchiando della mia faccia delusa.
 
“Cosa? Te lo scordi!” protesto senza ricevere risposta. Infatti dopo aver detto l’ultima frase è sparito uscendo dalla finestra dopo avermi soffiato un bacio.
 
“Stronzo!”
 
 
(…)
 
 
 

SCUSATEEE!
Veramente non so come sia stato possibile un tale ritardo!
Potete picchiarmi, insultarmi, lapidarmi.. potete fare tutto quel che volete!
Non ho scusanti!
Vi dico solo che mi dispiace davvero, davvero moltissimo e cercherò di non fare mai più una cosa simile!
Tornando a noi.. non so quanto possa convincermi il capitolo.. boh!
So solo che non potevo rimandare ancora.
Passiamo ai ringraziamenti!
Grazie mille a:
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Grazie infinite!
Un grazie enorme e speciale va a  
Ili91cussolettapink,  Thats me,  deba e pinkstar_girl95che hanno recensito lo scorso capitolo!LOVE YOU GIRLS (L)
Bene, allora… alla prossima! :D
XOXO
-B.
   
 
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