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Autore: LaFenice    27/04/2011    0 recensioni
E' una raccolta di alcune storie in cui mi sono sbizzarrita che riguardano Katherine, che svelano il suo mondo interiore
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo volando a bassa quota, nella mia forma di falco nero, con in testa un solo scopo. Volevo incontrare Damon.

Focalizzare il suo odore una volta arrivata a Mystic Falls fu molto semplice, anche se erano passati secoli dal nostro ultimo incontro. E che incontro. Ricordai, ma poi venni strappata dai miei ricordi da un odore più intenso, che non lasciava dubbi: Sangue. Damon doveva appena aver messo i denti su qualche preda deliziosa, perchè l'odore del sangue era tenero e fresco e doveva averlo consumato da poco tempo. Virai in direzione di quella sinfonia di odori che mi sembrava ora più che mai, una sinfonia incantatrice.

Mi ritrasformai in donna, ai piedi di un castagno, e li, sdraiato, c'era lui. Il mio caro, vecchio Damon, leggermente sudato, che riprendeva le forze.

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Era a pochi passi da me, potevo distinguere l'azzurro dell'iride dal nero della pupilla, e mi sembrava in un apparente stato di shock.

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Sorrisi gagliarda, lanciando un'occhiata al cielo e poi tornai a guardarlo, scrutandolo in ogni minimo particolare.

La sua reazione era alquanto comprensibile, era passato tanto tempo.

Mio dolce, piccolo,sensibile Damon..! Ero raggiante, gli lanciai uno sguardo falsamente sorpreso.

-Katherine?? Sei proprio tu?
Non mi curavo di mentirgli, perchè avrei dovuto? Era abbastanza furbo da arrivare a capire che quello non era un incontro così casuale..

-Certo che sono io... Dimmi, chi avrei mai potuto essere? Di certo non Elena.. non credi?

Mi guardò con disapprovazione.

Mi avvicinai a lui.. con sguardo vagamente provocatorio, ma in realtà lui stesso sembrava capire che non avevo intenzioni maligne.. non quel giorno, non contro di lui.

-Pensi che è il caso di dire ''Piccoli vampiri crescono''? ANche se, in effetti, noi non cresciamo.. quindi, no, credo non sia la citazione adatta.- Feci una smorfia di finta insoddisfazione, poi posai nuovamente i miei occhi su di lui.

Lo divorai con lo sguardo, prima di parlare. -Ti trovo spento- dichiarai, distrattamente indignata. -

Mi sarei aspettata... non so, tipo quella lucina che ti si accendeva negli occhi... Damon.. non te la ricordi? Un tempo ne ero affascinata, e lo sapevi bene...

Oh, se lo sapevi! Risi leggermente.. era una frase innocente sulla strada della malizia, e mi chiesi se, come un tempo, lui avrebbe capito.

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Ma lui non capii, e me lo ero immaginata. Era troppo furioso con me, nonostante fossero passati secoli di acqua sotto i ponti, e doveva aver avuto tutto il tempo per elaborare la mia scomparsa e farsene una ragione. Sorrisi pronunciatamente. Questo voleva dire che ancora significavo qualcosa per lui, il suo odio era per me come una dichiarazione d'amore molto orgogliosa. -Katherine, potrei prendere un paletto e impalarti adesso , seduta stante,e vediamo se ce l'hai un cuore. ALmeno io l'ho usato in questi anni, e pure bene.-

Si riferiva alla sua attuale compagna, ne ero sicura. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare, che lui si era già scaraventato su di me.

Aggiunsi, a voce sorda: Il tuo cuore ha smesso ormai di battere da secoli, credo non sia proprio il caso di cominciare a fingere di averne uno.. non credi?

Ero piuttosto compiaciuta dal fatto che il mio Damon si fosse messo tutto sulla difensiva, mi dava una sensazione di potenza.

Dimmi, che ti è successo di così terribile che non so? Hai un'aria stanca.. Sembra quasi che tu stia morendo per la seconda volta- dichiarai lanciando un sguardo indagatore, con le braccia piegate sui fianchi.

Mi ero allontanata da lui e adesso gli parlavo da lontano, aspettando la sua prossima mossa. Se non fossi stata veramente costretta, decisi, quel giorno non lo avrei attaccato. Volevo assaporarne la rabbia e la furia, dando per scontato che non mi avrebbe fatto del male. Mi andava di giocare così.

-Cos'è, STefan ha fatto tendenza?- Lanciai uno sguardo diretto, plateale.

Non sei più tu, Damon, non so cosa sia successo, ma qualcosa ti ha cambiato profondamente, ti sta snaturando fino a renderti l'ombra di quel che eri. Non ti ricordi? Libero, appassionato, freddo. Quel Damon, lui si che mi .. ispirava.

I miei occhi si fecero per un istante più grandi, seppur quasi socchiusi, e gioiosi, nel ricordare il periodo precedente a quando avevo trasformato i fratelli Salvatore.

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E poi sprigionarono luce.

Raccontai: FIno a ieri, girovagavo nel mondo, cercavo qualcosa,ma non sapevo esattamente cosa. La sete,la fame, questi bisogni erano complementari al mio bisogno di riscattarmi, ma non sapevo come. L'uccidere, lo scarnificare, il succhiare via la vita erano motivi della mia esistenza, ma mancava qualcosa, e non sapevo perchè.

Sai dirmi tu, cosa sono venuta a cercare? Ho sempre saputo di poter contare su me stessa, ma non sapevo chi fossi. Cosa vale la pena, Damon, seppellire la memoria, o ricordare tutto d'un fiato? A te decidere. Puoi sorprendermi con i tuoi ricordi, ma non con il tuo oblio. Non siamo esseri talmente superiori, da non essere costretti a dimenticare?o, invece, visto che lo siamo, siamo i soli a potercelo permettere?

Ti ha sorpreso vedermi qui, perchè tu stesso ti eri rassegnato all'idea che io avessi dimenticato. Ma dimenticare cosa? Io ricordo tutto, Damon. E ' la mia eterna condanna, se vogliamo metterla così, e ricordare te, la rende più dolce, più sopportabile.

Sei tu, adesso, che puoi guardarmi con gli occhi di un tempo,oppure fingere, e so che lo fai bene, che non ti sia mai importato.

Breve pausa. Assaporai l'odore della notte che ci stava venendo a far visita. I rumori del bosco, il suo respiro. Il suo cervello che faceva 'Tic-toc'.

-Tuttavia, devo riconoscere che pur nella tua aria di debolezza e rassegnazione hai un che di sexy che non ho mai visto in te prima. Deve essere il profumo.

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Avvicinai il mio viso al suo collo, in modo da annusarlo, e fui compiaciuta nel sentire che gli provocavo ancora un certo effetto, anche solo avvicinandomi.

Digrignò i denti. E aggiunse: -Baby, lascia che lo scopra mia moglie.. non hai idea di quel che ti farà.- Il suo umore stava influenzando gli agenti atmosferici, sentivo le onde della sua furia confondersi nell'aria e provocare un abbassamento della temperatura, e in men che non si dica grosse nuvole nere si stavano addensando sulle nostre teste, il vento era aumentato, sembrava che stesse per piovere e c'erano già fulmini e tuoni.

-Tua moglie? Ti sei dato da fare, eh? Uh, che paura.-
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Ecco il motivo di quell'espressione preoccupata e delle continue occhiate che rivolgeva alla casa. Risi immaginandolo messo a quattro zampe, scondinzolante e con un guinzaglio al collo.

Volsi leggermente lo sguardo divertito verso le nuvole, e poi tutto attorno, in riferimento al cambiamento atmosferico. E poi, con una pazienza da vampira di classe, affermai:

-Quanto impeto, quante scene..! Devi aver sotterrato molta rabbia in questi anni, per reagire in questo modo. E - lo trapassai con lo sguardo per un istante in senso di sfida - mi sta bene. Si,mi sta bene tutto questo- poi alzai una mano verso il cielo, con grazia quasi solenne , inducendo il cielo ( quasi stellato ormai) a schiarirsi, cacciando via la furia atmosferica che Damon stava scatenando e riportando la serenità del crepuscolo- e anche il contrario di questo- aggiunsi.

Il tuo odio e la tua violenza verbale mi salgono al cervello come un forte drink. Questa tua rabbia, che vorresti scaraventarmi addosso con tutta la tua furia, facendomi seriamente del male, mi lusinga.

Sia rabbia, sia violenza, sia quello che vuoi. Distolsi lo sguardo dal suo con fare volutamente disinteressato - Stai andando in brodo di giuggiole, ancora una volta, per me. Il tuo odio ti smaschera bene, ed io non ho intenzione di togliere alcuna maschera. Non qui, non stanotte.

Quindi non affannarti tanto.

Gli lanciai un pensiero con la mente: Sai qual è, la cosa buffa? E' questa teatralità con cui mi getti in faccia questo tuo disinteresse. E' che questo disinteresse, è esattamente ciò che mi sarei meritata, dopo tutto quello che ho fatto. Io non ti ho mai chiesto di amarmi, Damon. Mi sono comportata in modo che tu lo facessi, certo, ma senza aspettarmelo davvero. Eri una comparsa, nei miei piani, come lo sei ora.

Se non mi avessi amata così tanto, non ti saresti fatto uccidere per me. Se tu non mi avessi amata non avresti sofferto. Non saresti diventato un vampiro. Non avresti preso scelte sbagliate (riferendomi ad amori sbagliati che supponevo lui avesse avuto durante la mia lunga assenza.)

Sussurrai queste parole alla sua mente, logicamente non completamente vere, perchè sapevo che ciò gli avrebbe fatto venire un altro attacco di rabbia, e in quel momento mi divertiva troppo guardarlo mentre si infuriava.

Per l'esattezza, mi eccitava, come tutte le cose violente in genere.

Quasi per un piacevole errore, mandai alla sua mente un'immagine di un rapporto violento con lui, mentre ci strattonavamo e dimenavamo con violenza dentro una stanza di motel alquanto lussuosa.

Ups, emisi un risolino soffocato, cosciente che non era mia intenzione, dopotutto, aizzarlo in quel senso.

Poi gli portai lentamente un dito sulle labbra, dischiuse. shh

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Stava per dire qualcosa, ma lo avevo interrotto, perchè non volevo permettergli di mentirmi ancora, avrebbe detto delle bugie a se stesso, pur di farlo.

Gli diedi un secondo per riflettere, tra se e se, e nel frattempo mi lanciai a capofitto nei ricordi, alla ricerca di suoni e sensazioni che non gli facessero perdere di vista il senso, anche se lontano e perduto ormai, del nostro passato.



Sono qui per te, dissi, scherzando, ma senza guardarlo negli occhi. Non volevo che quegli occhi così arrabbiati rimanessero nella mia memoria troppo a lungo, quindi mi rifiutai di guardarlo ancora negli occhi fin quando non fossero diventati più gentili.

Quando il suo sguardo si addolcii leggermente, tornai a guardarlo, di riflesso.

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