Stairway to Heaven
Si alzò dalla sedia su cui aveva passato quell’ultima ora e mezza e spense la televisione.
Strisciando pesantemente i piedi per terra, si portò davanti al grande armadio di legno scuro.
Lo aprì e afferrò con mano sicura un vestito, il vestito più bello che avesse.
Lo indossò, si diede una sistemata ai capelli.
Il suo sguardo si soffermò un po’ troppo a lungo ad ammirare il suo riflesso nello specchio davanti a sé. Si sfiorò una guancia con le lunghe dita bianche.
Sospirò ancora.
Si richiuse silenziosamente la porta di ingresso alle spalle e si avviò verso la terrazza con passi lenti e faticati, stanchi, stanchi di tutto.
Era una bellissima notte di inverno.
La luna era perfettamente tonda e bianca e le stelle erano sempre lì.
Immobili, luminose, perfette, ma lontane. Dannatamente lontane.
Non c’era un alito di vento.
Era una nottata di freddo secco e gelido.
…La notte perfetta…
Alzò il capo e contemplò per pochi secondi la bellezza e la vastità del cielo.
Era come se gli occhi non volessero più accettare quello che la mente aveva già programmato da tempo e aspettava pazientemente di compiere.
Perciò li chiuse.
Cosa aveva da perdere, poi?
Tastando con le mani il muretto che delimitava lo spazio, vi salì cautamente sopra, aprendo appena l’occhio sinistro.
L’aria fredda tagliava il suo viso.
Un gemito soffocato uscì involontariamente dalle labbra pallide.
Pochi istanti dopo, una donna urlò.
Knock Knock!
Oddio, questa shot non è il massimo dell'allegria... Anzi, non è allegra per niente.
Uhm, ultimamente ho visto troppi film con suicidi di mezzo, forse...
Mi auguro che si piaciuta almeno a qualcuno.
L'ho pensata e scritta di getto, quindi non assicuro un risultato ottimale.
Motivo per cui...
3... 2... 1... Via con il lancio di ortaggi!
Grazie a tutti (anche a chi ha solo aperto la pagina) :D
Alan