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Autore: AnGeL_DrEaMeR    27/04/2011    2 recensioni
Clary, stava seduta su uno dei letti dell'istituto, pensando a tutto quello che era successo in quelle settimane. La scoperta che Jace non era suo fratello, l'alleanza tra Nephilim e Nascosti grazie alla sua runa, la sconfitta di Valentine, la grande festa per la vittoria... Sentì bussare, ma non alla porta, alla finestra. Sapeva benissimo chi era. Tornando alla realtà andò ad aprire, ed una ventata d'aria fresca la investì.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ancora prima di aprire gli occhi, ancora prima anche solo di svegliarsi completamente, Jace aveva sentito la presenza di Clary distesa al suo fianco.
Sentì i suoi capelli rossi che gli solleticavano il mento, il suo corpo appoggiato al proprio. Aprì gli occhi e abbassò lo sguardo incontrando quello di lei.
“buon giorno.” Disse lei con un sorriso tanto dolce da far venire il diabete, in senso buono naturalmente.  
“giorno.” Disse aprendosi anche lui in un sorriso “da quanto sei sveglia?”
“non da molto, appena quindici minuti.” Rispose.
“perché non mi hai svegliato?” chiese lui.
“be avevi un’aria così pacifica che non ti ho voluto svegliare” disse sollevandosi “e poi è ancora presto.”
Clary fece per alzarsi, ma Jace prendendola per la vita la fece ricadere giù stringendola a sé. “dove vai?” chiese in tono lamentoso.
“Jace dobbiamo alzarci. Tra un po’ verranno a chiamarci e io devo andare in stanza” disse lei cercando di liberarsi.
“no, tu resti qui.” Disse lui come se fosse un bambino capriccioso.
Lei continuava a cercare di liberarsi, ma Jace la strinse più forte ridacchiando.
“davvero molto maturo. Sul serio Jace lasciami!” per tutta risposta lui rise ancora di più, si stava divertendo un mondo a farla impazzire. E poi era così carina quando si arrabbiava come adesso.
Ora aveva smesso di dimenarsi mettendo il broncio. Lui cercò di non ridere. Stava per parlare, ma qualcuno bussò alla porta, qualcuno che come al solito non aspettava risposta e stava già aprendo. Ma per fortuna l’altra notte aveva chiuso a chiave con in più una runa di “chiusura”.
Isabelle disse irritata “Jace perché hai chiuso la porta? Fammi entrare!”
“che vuoi Isabelle?” disse con tono altrettanto irritato.
“sto cercando Clary.” rispose con un accenno di divertimento.
Jace non più stupito di Clary disse “e quindi?”
“Jace non fare il finto tonto so che Clary è lì con te…” non ricevendo risposta la ragazza continuò “tranquilli non lo vado certo a spifferare ai quattro venti. Ma davvero mi serve Clary, tra poco devo vedermi con Simon e mi servono i suoi consigli per far eclissare quella lupa da strapazzo.”
Sospirarono entrambi e velocemente si rivestirono. Jace andò ad aprire mentre Clary si ravvivava i capelli sconvolti dal sonno. Neanche il tempo di aprire che Isabelle si fiondò nella stanza prendendo la ragazza per il polso, e trascinandola in fretta e furia nella sua stanza. Provò pietà per lei, tutta la mattinata ad aiutare Isabelle a trovare il vestito giusto.
 
Jace andò in armeria dove trovò Alec, si allenarono fino all’ora di pranzo.
“fratello c’è qualcosa che non và?” chiese Alec.
Stupito il ragazzo rispose “no perché me lo chiedi?”
“stamattina sei parecchio distratto.” gli fece notare.
Con stupore di entrambi Jace arrossì “ehm non è niente.” disse cercando di nascondere l’imbarazzo. E poi perché era imbarazzato? Per l’angelo, mica aveva fatto chissà quale atto infame!
Alec lo guardò in volto ancora un secondo e una scintilla di comprensione gli illuminò gli occhi.
“capisco.” gli sorrise con malizia. Alec gli sorrideva con malizia? Ok, ora era sicuro: il mondo era impazzito.
Andarono in cucina dove ci trovarono Clary intenta a cucinare. Non l’avrebbe mai detto prima ma Clary era davvero una brava cuoca, non brava come Maryse, ma era molto meglio di Isabelle… Anche se qualsiasi essere umano cucina meglio di Isabelle.
“Hey Clary.” La salutò Alec “come mai stai cucinando tu? Dov’è mia madre?”
“è uscita con Robert dicendo che sarebbero tornati a tarda sera.”
Jace la guardò. Aveva messo una maglietta blu attillata e i soliti jeans e scarpe da ginnastica, in più il grembiule violetto di Isabelle. La osservò cucinare, finché non fu interrotto da Alec che gli stava parlando, e lo guardava in attesa di risposta. Per fortuna intervenne Clary, con in mano un vassoio traboccante di cibo distrasse Alec, che vi si avventò.
 
“oggi tornano Luke e mamma.” disse Clary di punto in bianco.
“Che cosa? Perché così presto?” disse Jace.
“fratello guarda che sono via da due settimane, prima o poi devono pur tornare.”
rispose Alec leggermente divertito.
“è vero Jace ma dove vivi? Guarda che di questo passo, potresti fare a gara con Clary a chi ha la testa più tra le nuvole.” Intervenne Isabelle, tornata dall’appuntamento con il succhiasangue in tempo per mangiare.
“grazie tante, è bello essere citati di tanto in tanto.” Disse Clary fingendosi offesa.
“bhe in questo credo che nessuno sia in grado di batterla, e comunque semplicemente non mi aspettavo che tornassero proprio oggi.”
“parlando di cose serie!” disse Isabelle. “come vanno le cose con Magnus?”
Alec, che stava bevendo, ci mancò poco che sputasse l’acqua addosso agli altri.
Scoppiarono tutti a ridere anche Alec.
 
Isabelle e Alec uscirono quel pomeriggio, lei con il succhiasangue (e ancora Jace non capiva il perché.) e lui con il sommo stregone di Brooklyn.
Lui e Clary così rimasero da soli e come quasi ogni pomeriggio si allenarono. Clary era diventata veramente brava con le armi, ed era anche abbastanza veloce ed agile, aveva fatto da poco i marchi permanenti che l’avevano aiutata non poco. Si allenarono per tutto il pomeriggio, ed il tempo volò. O almeno così parve a Jace. Quando smisero era già tardi.
Clary guardò l’orologio “è tardi, devo tornare a casa”
No, no e no. “perché non rimani almeno per cena? Senza di te e Maryse, Isabelle assalterà la cucina.” Al pensiero a Jace venne un conato di vomito.
“Jace non posso.” Mentre parlava lui si avvicinò,ma Clary continuò “e devo riprendere la mia roba e preparare la cena per mia mamma e Luke per non parlare del…” ma non riuscì a finire perché lui si era avvicinato ancora, l’aveva presa con la sua velocità da cacciatore e l’aveva baciata.
Per qualche secondo restituì il bacio, ma poi si staccò.
“devo andare.” Disse lei.
“no.” Si lamentò debolmente, cercando le sue labbra.
“domani ci vedremo di nuovo.” Gli disse.
Jace sospirò, la baciò per qualche altro secondo e la lasciò.
“domani.” Disse.
“domani.” Ribadì lei.
 
Clary tornò dall’istituto a casa di Luke in gran fretta. Andò nella sua camera e gettò la borsa con tutte le cose che si era portata. Si affrettò a cercare tutto quello che serviva per preparare la cena. Ma poi sentì che qualcosa non andava, chiuse gli occhi e si mise in ascolto. Era diventata brava in queste cose essendo ancora una novellina, anche non era al livello di Jace e dubitava fortemente, anche con anni di addestramento alle spalle, di arrivarci. C’era silenzio, c’era calma, una calma prima della tempesta.
E poi successe, colpi contro la porta d’ingresso, schianti, il rumore dei cardini che cominciano a cedere.
Non ci fu tempo per chiamare l’istituto o anche solo di gridare.
Sentì la porta cedere e cadere con uno schianto. Clary cercò di controllare la paura, prese le armi di Luke nascose il cellulare sotto i vestiti e si preparò a combattere.
 
Era tarda sera, erano tutti insieme in biblioteca. Jace, Maryse, Robert e Alec, Isabelle era andata un attimo nella sua stanza. Mentre i due adulti parlavano dell’alleanza con i Nascosti, Alec era intento a lucidare il suo arco e Jace a strimpellare al pianoforte, che avevano spostato in biblioteca.
Quando arrivò Isabelle, bianca come un lenzuolo.
Jace provò a prenderla in giro “Isabelle, che succede? Non trovi più l’ultimo vestito nuovo di oggi?”
Lei parve neanche sentirlo “mi ha appena chiamata Simon e...” la sua voce era tesa come una corda di violino.
L’istinto da fratello maggiore si fece sentire subito in Alec “cosa è successo? Ti ha lasciata? Se ha provato a fare…”
Isabelle lo interruppe “non si tratta di noi si tratta di Clary!!” urlò a quel punto.
E il cuore di Jace sobbalzò. “cosa è successo a Clary? Parla Isabelle?”
Lei spostò lo sguardo su di lui “oh Jace! Clary è scomparsa e nell’appartamento di Luke c’erano cadaveri di Dimenticati.”
Lui corse più veloce che poté fuori, senza chiedere altro. Corse e corse verso casa di Luke. Nelle orecchie ancora rimbombarono le parole di Isabelle
“Clary è scomparsa.”e poi quelle di lei “domani ci rivedremo di nuovo.”
Domani.
  
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