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Autore: jake84    07/02/2006    2 recensioni
Max è un ragazzo fortunato: è un promettente scrittore, ama la sua vita e ama la sua ragazza. Tutto sembrava andare per il meglio, quando decide di dare una svolta alla sua carriera... e la minaccia sembra arrivare dai personaggi di un libro che ancora deve essere pubblicato...
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roberta era stata molto meticolosa. La polizia ricostruì i suoi movimenti e Cinzia si rese conto che molte cose le erano sfuggite in quei giorni. Sua sorella non era mai partita per quel viaggio con le colleghe di lavoro. Aveva organizzato tutto, era vero, ma la sera prima di partire aveva trovato l’ultimo romanzo di Max in salotto e aveva cominciato a leggerlo. Aveva finito per leggerlo tutto e nel finale era rimasta scioccata. Quella sera aveva dormito in un Motel appena fuori città, dopo aver detto alle colleghe che non si sarebbe unita a loro, per motivi familiari. E in quel motel Roberta aveva progettato ogni cosa.

Il giorno dopo aveva cominciato la sua opera. Era entrata in casa, aveva preso il libro e messo a soqquadro la casa. E lasciato quel piccolo messaggio che solo Max aveva scovato. Poi erano seguite tutte le altre tappe del suo piano. Quello che non aveva previsto era che Max aveva già consegnato una copia del romanzo e che era già programmata la pubblicazione.

Fondamentale, per ricostruire i fatti, ma soprattutto per determinare un movente, fu il diario di Roberta, che Cinzia trovò in un cassetto della biancheria. Diceva di essere innamorata di Max. Non invidiava la sorella, perché lei non avrebbe mai apprezzato appieno il genio di Max, non l’avrebbe mai capito completamente. Erano giovani e volevano divertirsi, ma Max con il tempo avrebbe capito e sarebbe corso da lei. Era solo questione di tempo. In quel diario c’erano pagine intere dedicate al suo personaggio, Marta Risco: ne parlava come se fosse un personaggio reale, una sua amica. Litigava con i colleghi di lei, andava a trovare le persone che Marta aveva arrestato, per raccogliere le testimonianze di chi l’aveva conosciuta. Voleva scrivere un libro su Marta Risco, raccogliendo tutto il materiale che poteva.

Nella sua pazzia, Roberta era rimasta lucida fino all’ultimo. Aveva saputo affrontare gli imprevisti, come quando Cinzia era svenuta, ma alla fine non aveva retto alla tensione. Quando, l’ultima sera, Max aveva chiamato per chiedere dove fosse il suo libro, Roberta si era sentita scoperta ed aveva agito.

Alla fine era morta insieme alla sua eroina.

 

 

Max pubblicò l’ultimo romanzo della serie. Si era ripreso bene e affrontò una conferenza dietro l’altra. Il romanzo balzò ai vertici delle classifiche, ma tutti continuavano a chiedergli della sua esperienza personale, più che del romanzo. E in qualche modo, Max preferì così.

Dedicò il libro a Roberta, Cinzia fu d’accordo su questo. Lasciò una copia del romanzo nella cappella dove era risposta la bara e ci tornò il giorno della pubblicazione.

Carlo continuò ad essere il suo agente e anche questo fu un bene. Ogni tanto continuava a ripetergli che abbandonare Marta Risco era stata una mossa azzardata e ogni volta Max sentiva un brivido lungo la schiena, ma ormai anche Carlo si era rassegnato.

Max ricominciò a scrivere. E la vita continuò nel migliore dei modi. Cinzia rimase al suo fianco. Decisero di sposarsi, ma quando gli chiedevano quale fosse la data del matrimonio rispondevano sempre: “un giorno, più in là”.

 

“ Non mi farò più prendere completamente dal lavoro. Da domani sarà solo lavoro. Non mi farò più coinvolgere.” disse una sera Max, mentre erano a letto.

“ Oh, sì che lo farai.” rispose Cinzia. “Ti perderai come hai sempre fatto e ti dimenticherai di tutto il resto. Ma poi ritornerai, come sempre. E io sarò sempre lì ad aspettarti. E di tanto in tanto esigerò una dedica su uno dei tuoi libri. Forse Roberta aveva ragione… non capirò mai completamente il tuo genio… ma io amo l’uomo che c’è dietro a quel genio. Lo amerei anche se quel genio diventasse un clown.”

Max non rispose. In tutta la sua vita, non sarebbe mai riuscito a dire una cosa così bella. Perché la vita era un’altra cosa.

 

 

  
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