Beyond the will to figh where all that's wrong is right.
- Johnny? -
-
Mh? -
- Perchè non rispondi alle mie domande? -
- Perchè non mi va.
- Se
le cose stanno così non credi che dovresti evitare di venire qui, ogni
settimana. -
- Perchè t'interessa? Ti pago
lo stesso, non è necessario che io parli, il tuo lavoro è comunque ben retribuito.
Contento tu, contento io, contenti
loro. -
- Ti
riferisci ai tuoi amici? -
- Sì. -
- Perchè non me ne parli un pò? -
-
Cosa dovrei dire, se apri un qualsiasi giornare puoi sapere tutto ciò che vuoi a
riguardo. -
- Se non sbaglio sono loro che ti hanno spinto a venire qui.
-
- Errore. Mi hanno costretto a venire qui.
- Non mi sembri il
tipo che si fa condizionare a tal punto da sottomettersi alle opinioni degli
altri. -
- Diciamo che qualcosa mi ha convinto... -
- Quindi credi che
questo ti serva? -
- No. Credo che serva a loro. Che sia il loro modo di
mettersi a posto la coscienza. -
- E' terribile
quello che dici. Lo pensi sul serio? -
- Altrimenti non lo direi, e non lo
farei. -
- Cercano di aiutarti ma dalle tue parole sembra quasi che sia tu ad
aiutare loro. -
Johnny sorrise, grattandosi stancamente una guancia -
Dipende dai punti di vista, presumo. Come disse qualcuno una volta:
vediamo le cose come siamo non come sono. -
-
Brillante teoria! E tu, come sei? -
- Continui imperterrito, eh? Ho capito qual è il tuo
piano. Distrarmi e indurmi a "chiacchierare amichevolemente". Perchè
non trovi qualcosa di meglio da fare di questo
inutile terzo grado? Io me ne starò qui, in silenzio.
-
L'altro lo guardò tutt'altro
che sorpreso - Touchè - rispose alzando le mani - E' il mio lavoro,
dopotutto. Però, stai parlando...
Forse stare lì fermo in
silenzio come
dici, non è proprio quello che vuoi, anzi che ti serve in
questo momento. -
Johnny alzò le spalle con fare
rassegnato. - Tu credi di sapere cosa mi serve? E' di questo che vi
convincono quando vi consegnano quel pezzo di carta che incorniciate
pomposamente e mettete in bella mostra su una parete? -
- No, questo è quello
che penserebbe chiunque in questo momento... -
- La realta dei fatti è che la tua
soddisfazione sta nel farmi parlare, la mia nel non parlare, bisognerebbe trovare un
compromesso. -
- Facciamo così... - iniziò buttando lontano il taccuino e
guardandolo serenamente - ...ci sarà qualcosa di cui ti andrebbe di
parlare, qualcosa che ti piaccia, che riguarda, non saprei, qualunque cosa!
Come faresti con un'amico. - Johnny gli rivolse uno sguardo scettico - Non so
proprio che senso abbia tutto questo. -
- Su avanti, Johnny. Dimenticati del
perchè siamo qui, fingi di essere al bar con un conoscente, cosa diresti?
-
Il bassista ci pensò un pò su - Mh, non lo so. Non sono molto bravo a fare
amicizia, non ho conoscenti. Frequento solo i miei amici, sempre i soliti pochi
scemi. -
- Avevamo detto di trovare un compromesso, così però non mi aiuti
per niente. -
- Mh... ora come ora non avrei niente da dire neppure a
loro. Non parliamo molto ultimamente. -
- Johnny...-
- ...di
musica. Sicuramente parlerei di musica. - sbottò arrendevole.
- Che
coincidenza, eh? - scherzò su l'altro - Sono molti anni che non vado ad un
concerto. - pensò poi ad alta voce. - Sì, almeno una decina. -
Il piccolo sgranò gli occhi - Sei pazzo??
-disse, poi entrambi risero per quell'osservazione fuoriluogo che suonava
proprio come una pessima battuta. - Forse sì, chi lo sa. - ammise non
abbandonando l'aria tranquilla e sorridente. - C'è un pò di pazzia in ognuno di
noi. -
- Suona tanto come una frase fatta... -
- Potresti invitarmi ad un
vostro concerto, sarei felice di vedervi suonare. - Johnny rimase in silenzio
qualche secondo, guardandosi intorno con sguardo vacuo - Sarebbe
indimenticabile. -
osservò convinto - Siamo spettacolari sul palco. - poi sospirò - Eravamo, forse...
-
- Deve essere
meraviglioso suonare davanti ad una folla che ti acclama a gran voce, no? -
constatò l'altro cercando di mantenere leggeri i toni di quella conversazione.
- Oh sì - assentì Johnny, abbassando il
tone di voce - E' una sensazione che non può essere descritta, se non la si
prova non si puo capire. Si è completamente in balia delle proprie emozioni,
queste si susseguono così velocemente che non riesci a percepire cosa stai
provando in realtà. E' una scossa, un terremoto, un vulcano che esplode tutto
dentro di te, gli altri non possono vederlo. Solo tu sai che sta accadendo ma
non puoi gestirlo nè controllarlo. E' una scintilla che si accente appena metti
piede sul palco, appena stringi lo strumento tra le dita e senti la
consistenza fredda e metallica delle corde, appena le prime urla raggiungono le
tue orecchie; e non si placa finchè non ti ha completamente devastato, in
senso positivo. Il cuore non segue un ritmo naturale ma va a tempo di musica,
della tua musica; e ti ricordi di respirare solo quando le luci si spengono
e torna la calma. La quiete dopo la tempesta... Ti fa sentire vivo. Sì è/era
meraviglioso. -
- C'è stata una
volta in cui durante un concerto, uno dei primi, preso dalla foga Matt ha fatto
volteggiare il microfono. Era il periodo in cui faceva molto più
scream quindi doveva essere molto concentrato e "cattivo" se vogliamo, beh insomma ha
fatto volteggiare questo microfono, e ha colpito Zack in piena testa, poverino.
Un dolore. A pensarci ora ridiamo come dei matti, ma quel giorno
non ci siamo accorti di niente e quando abbiamo finito ci siamo voltati trovandolo
tutto insanguinato, per un attimo abbiamo pensato fosse un trucco di scena, Zacky ama strafare
in queste cose, ma non lo aveva quando era iniziato lo show!
Lo guardavamo tutti con gli occhi sbarrati e lui sorrideva divertito vantandosi della sua fermezza e dedizione. Non si
era minimamente lamentato, non aveva detto una sola parola. Niente. Anche quando Matt
l'aveva raggiunto nel backstage mortificato, chiedendogli scusa, aveva solo riso
come un bambino, scherzandoci su e provocando ilarità generale minacciandolo se
mai quel colpo gli avesse provocato un visibile bernoccolo con conseguente
deturpazione della sua inarrivabile bellezza! - Sorrise Johnny ripensando ai
tempi passati mentre si dilettava a immergervi la mente e raccontare con affetto
e sentimento. - Poi c'è stato quel concerto in cui Syn, cioè Brian... è caduto!
- si abbandonò ad una risata cristallina, sotto lo sguardo sorpreso del suo
interlocutore. - Sul serio! - proferì con enfasi.
- Credo sia la cosa più
imbarazzante che possa capitare a qualcuno sul palco, no? - chiese l'altro
curioso e divertito.
- Sì, beh c'è di peggio, per esempio spesso Matt
dimentica le parole, fortunatamente c'è Zack che lo copre facendo i cori,
combina certi disastri...-
Adesso basta.
- Veramente? Non l'avrei
mai detto. - osservò l'altro versandosi dell'altro the freddo e offrendolo a
Johnny che si era di colpo paralizzato. - Tutto bene? - aveva chieso - Oh sì...-
il bassista si riscosse - Cosa dicevo? -
- Di Matt che dimentica le parole e
di Brian che è caduto dal palco. -
- Oh no no, non dal
palco. - lo corresse - sul palco. Era salito su uno degli amplificatori di base,
si usa spesso ai concerti. Non siamo gli unici che lo fanno. Sai, anche per
farsi vedere meglio dalla folla e quelli che non hanno la fortuna di essere
proprio vicini...
E'
balzato lì su dopo una bella rincorsa ma si è sbilanciato ed è scivolato
all'indietro con capriola annessa, tutto questo senza perdere il cappello!
-
- Davvero esilarante direi...- aggiunse ridendo
- Tremendamen-
BASTA. Adesso smetti di parlare. - Ora basta parlare. - asserì
risoluto mentre il suo viso si rabbuiava e il cambiamento si palesava anche
all'altro che lo fissava sorpreso
Adesso devi andare via. - Adesso
devo andare via. -
- Oh che peccato, credevo ci stessimo divertendo. Io
sicuramente, i tuoi aneddoti sono uno migliore dell'altro. -
Come se
fossi un clown...
- Non sono un pagliaccio che fa ridere! - sbottò
alzandosi in piedi e afferrando la giacca.
- Non era
questo che intendevo, Johnny, lo sai bene. Avevamo fatto progressi e ora ti
comporti così...
Volevo
proporti di fermarti a cena, sei un ottima compagnia. - Sorrise bonario.
- Progressi, eh? Sono un
caso clinico, non una buona compagnia. - e se ne andò sbattendo la porta
malamente.
E' giusto
così. Sì sentì toccare la spalla. Non sei un passatempo, non possono
giocare con te e usarti, non lo permetto.
Johnny tremò stringendosi forte le
tempie, poi si coprì le orecchie con i palmi e procedette velocemente per il
corridoio a testa bassa ripetendo sommessamente - Non è vero. Non è vero. Non è
vero. -
Nda.
Questo segue, come avrete
intuito il 3° filo temporale.
Ho poco tempo quindi colgo solo l'occasione
per *inchinoinchino* ringraziarvi tutti delle belle recensioni, dell'affetto e
dell'assiduità con cui mi seguite, tutto questo mi fa sempre enormemente piacere
e mi riempie di gioia. Spero che la storia continui a piacervi. E uno Yay 4
Johnny, vogliamo dimenticarlo? Ovviamente no =) Anche se mi odierebbe per questa
storia che sto scrivendo su di lui, piccolo Cionni, perdonami
T.T
Special Thanks to Josie182 ( Hi my darling^^),
friem, let the boogeyman come, living mistake (CoOoOome back to
uuus, it's almost eeeeeeasy T.T ), Annabells ( new entry
*-* che piacere, grazie! )
Alla prossima miei
adorati!
Anita_