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Autore: two_dollar_bill    28/04/2011    7 recensioni
Erano mesi ormai che percorreva ogni lunedì alla stessa ora quel lungo e ampio corridoio.
Ogni lunedì si fermava a guardare perplesso l'imponente palazzo che gli si stagliava innanzi, rimaneva lì immobile qualche istante, poi sospirava stancamente costringendo i suoi piedi nella noiosa avanzata su quei gradini freddi di marmo bianco che stridevano al passare delle sue suole.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Johnny Christ, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beyond the will to figh where all that's wrong is right.
Jimhonny

 


 

 

- Johnny? -
- Mh? -
- Perchè non rispondi alle mie domande? -
- Perchè non mi va.
- Se le cose stanno così non credi che dovresti evitare di venire qui, ogni settimana. -
- Perchè t'interessa? Ti pago lo stesso, non è necessario che io parli, il tuo lavoro è comunque ben retribuito.
Contento tu, contento io, contenti
loro. -
-
Ti riferisci ai tuoi amici? -
- Sì. -
- Perchè non me ne parli un pò? -
- Cosa dovrei dire, se apri un qualsiasi giornare puoi sapere tutto ciò che vuoi a riguardo. -
- Se non sbaglio sono loro che ti hanno spinto a venire qui. -
- Errore. Mi hanno costretto a venire qui.
- Non mi sembri il tipo che si fa condizionare a tal punto da sottomettersi alle opinioni degli altri. -
- Diciamo che qualcosa mi ha convinto... -
- Quindi credi che questo ti serva? -
- No. Credo che serva a loro. Che sia il loro modo di mettersi a posto la coscienza. -
- E' terribile quello che dici. Lo pensi sul serio? -
- Altrimenti non lo direi, e non lo farei. -
- Cercano di aiutarti ma dalle tue parole sembra quasi che sia tu ad aiutare loro. -
Johnny sorrise, grattandosi stancamente una guancia - Dipende dai punti di vista, presumo. Come disse qualcuno una volta:
vediamo le cose come siamo non come sono. -
-
Brillante teoria! E tu, come sei? -
- Continui imperterrito, eh? Ho capito qual è il tuo piano. Distrarmi e indurmi a "chiacchierare amichevolemente". Perchè non trovi qualcosa di meglio da fare di questo inutile terzo grado? Io me ne starò qui, in silenzio. -
L'altro lo guardò tutt'altro che sorpreso - Touchè - rispose alzando le mani - E' il mio lavoro, dopotutto. Però, stai parlando... 
Forse stare lì fermo in silenzio come dici, non è proprio quello che vuoi, anzi che ti serve in questo momento. -
Johnny alzò le spalle con fare rassegnato. - Tu credi di sapere cosa mi serve? E' di questo che vi convincono quando vi consegnano quel pezzo di carta che incorniciate pomposamente e mettete in bella mostra su una parete? -
- No, questo è quello che penserebbe chiunque in questo momento... -
- La realta dei fatti è che la tua soddisfazione sta nel farmi parlare, la mia nel non parlare, bisognerebbe trovare un compromesso. -
- Facciamo così... - iniziò buttando lontano il taccuino e guardandolo serenamente - ...ci sarà qualcosa di cui ti andrebbe di parlare, qualcosa che ti piaccia, che riguarda, non saprei, qualunque cosa! Come faresti con un'amico. - Johnny gli rivolse uno sguardo scettico - Non so proprio che senso abbia tutto questo. -
- Su avanti, Johnny. Dimenticati del perchè siamo qui, fingi di essere al bar con un conoscente, cosa diresti? -
Il bassista ci pensò un pò su - Mh, non lo so. Non sono molto bravo a fare amicizia, non ho conoscenti. Frequento solo i miei amici, sempre i soliti pochi scemi. -
- Avevamo detto di trovare un compromesso, così però non mi aiuti per niente. -
- Mh... ora come ora non avrei niente da dire neppure a loro. Non parliamo molto ultimamente. -
- Johnny...-
- ...di musica. Sicuramente parlerei di musica. - sbottò arrendevole.
- Che coincidenza, eh? - scherzò su l'altro - Sono molti anni che non vado ad un concerto. - pensò poi ad alta voce. - Sì, almeno una decina. -
Il piccolo sgranò gli occhi - Sei pazzo?? -disse, poi entrambi risero per quell'osservazione fuoriluogo che suonava proprio come una pessima battuta. - Forse sì, chi lo sa. - ammise non abbandonando l'aria tranquilla e sorridente. - C'è un pò di pazzia in ognuno di noi. -
- Suona tanto come una frase fatta... -
- Potresti invitarmi ad un vostro concerto, sarei felice di vedervi suonare. - Johnny rimase in silenzio qualche secondo, guardandosi intorno con sguardo vacuo - Sarebbe indimenticabile. - osservò convinto - Siamo spettacolari sul palco. -  poi sospirò - Eravamo, forse... -
- Deve essere meraviglioso suonare davanti ad una folla che ti acclama a gran voce, no? - constatò l'altro cercando di mantenere leggeri i toni di quella conversazione.
- Oh sì - assentì Johnny, abbassando il tone di voce - E' una sensazione che non può essere descritta, se non la si prova non si puo capire. Si è completamente in balia delle proprie emozioni, queste si susseguono così velocemente che non riesci a percepire cosa stai provando in realtà. E' una scossa, un terremoto, un vulcano che esplode tutto dentro di te, gli altri non possono vederlo. Solo tu sai che sta accadendo ma non puoi gestirlo nè controllarlo. E' una scintilla che si accente appena metti piede sul palco, appena stringi lo strumento tra le dita e senti la consistenza fredda e metallica delle corde, appena le prime urla raggiungono le tue orecchie; e non si placa finchè non ti ha completamente devastato, in senso positivo. Il cuore non segue un ritmo naturale ma va a tempo di musica, della tua musica; e ti ricordi di respirare solo quando le luci si spengono e torna la calma. La quiete dopo la tempesta... Ti fa sentire vivo. Sì è/era meraviglioso. -

- C'è stata una volta in cui durante un concerto, uno dei primi, preso dalla foga Matt ha fatto volteggiare il microfono. Era il periodo in cui faceva molto più scream quindi doveva essere molto concentrato e "cattivo" se vogliamo, beh insomma ha fatto volteggiare questo microfono, e ha colpito Zack in piena testa, poverino. Un dolore. A pensarci ora ridiamo come dei matti, ma quel giorno non ci siamo accorti di niente e quando abbiamo finito ci siamo voltati trovandolo tutto insanguinato, per un attimo abbiamo pensato fosse un trucco di scena, Zacky ama strafare in queste cose, ma non lo aveva quando era iniziato lo show! Lo guardavamo tutti con gli occhi sbarrati e lui sorrideva divertito vantandosi della sua fermezza e dedizione. Non si era minimamente lamentato, non aveva detto una sola parola. Niente. Anche quando Matt l'aveva raggiunto nel backstage mortificato, chiedendogli scusa, aveva solo riso come un bambino, scherzandoci su e provocando ilarità generale minacciandolo se mai quel colpo gli avesse provocato un visibile bernoccolo con conseguente deturpazione della sua inarrivabile bellezza! - Sorrise Johnny ripensando ai tempi passati mentre si dilettava a immergervi la mente e raccontare con affetto e sentimento. - Poi c'è stato quel concerto in cui Syn, cioè Brian... è caduto! - si abbandonò ad una risata cristallina, sotto lo sguardo sorpreso del suo interlocutore. - Sul serio! - proferì con enfasi.
- Credo sia la cosa più imbarazzante che possa capitare a qualcuno sul palco, no? - chiese l'altro curioso e divertito.
- Sì, beh c'è di peggio, per esempio spesso Matt dimentica le parole, fortunatamente c'è Zack che lo copre facendo i cori, combina certi disastri...-
Adesso basta.
- Veramente? Non l'avrei mai detto. - osservò l'altro versandosi dell'altro the freddo e offrendolo a Johnny che si era di colpo paralizzato. - Tutto bene? - aveva chieso - Oh sì...- il bassista si riscosse - Cosa dicevo? -
- Di Matt che dimentica le parole e di Brian che è caduto dal palco. -
- Oh no no, non dal palco. - lo corresse - sul palco. Era salito su uno degli amplificatori di base, si usa spesso ai concerti. Non siamo gli unici che lo fanno. Sai, anche per farsi vedere meglio dalla folla e quelli che non hanno la fortuna di essere proprio vicini...
E' balzato lì su dopo una bella rincorsa ma si è sbilanciato ed è scivolato all'indietro con capriola annessa, tutto questo senza perdere il cappello! -
- Davvero esilarante direi...- aggiunse ridendo
- Tremendamen- BASTA. Adesso smetti di parlare.  - Ora basta parlare. - asserì risoluto mentre il suo viso si rabbuiava e il cambiamento si palesava anche all'altro che lo fissava sorpreso
Adesso devi andare via. - Adesso devo andare via. -
- Oh che peccato, credevo ci stessimo divertendo. Io sicuramente, i tuoi aneddoti sono uno migliore dell'altro. -
Come se fossi un clown...
- Non sono un pagliaccio che fa ridere! - sbottò alzandosi in piedi e afferrando la giacca.
- Non era questo che intendevo, Johnny, lo sai bene. Avevamo fatto progressi e ora ti comporti così...
Volevo proporti di fermarti a cena, sei un ottima compagnia. - Sorrise bonario.
- Progressi, eh? Sono un caso clinico, non una buona compagnia. - e se ne andò sbattendo la porta malamente.
E' giusto così. Sì sentì toccare la spalla. Non sei un passatempo, non possono giocare con te e usarti, non lo permetto.
Johnny tremò stringendosi forte le tempie, poi si coprì le orecchie con i palmi e procedette velocemente per il corridoio a testa bassa ripetendo sommessamente - Non è vero. Non è vero. Non è vero. -

 

Nda.
Questo segue, come avrete intuito il 3° filo temporale.
Ho poco tempo quindi colgo solo l'occasione per *inchinoinchino* ringraziarvi tutti delle belle recensioni, dell'affetto e dell'assiduità con cui mi seguite, tutto questo mi fa sempre enormemente piacere e mi riempie di gioia. Spero che la storia continui a piacervi. E uno Yay 4 Johnny, vogliamo dimenticarlo? Ovviamente no =) Anche se mi odierebbe per questa storia che sto scrivendo su di lui, piccolo Cionni, perdonami T.T
Special Thanks to Josie182 ( Hi my darling^^), friem, let the boogeyman come, living mistake (CoOoOome back to uuus, it's almost eeeeeeasy T.T ), Annabells ( new entry *-* che piacere, grazie! )
Alla prossima miei adorati!
Anita_

  
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