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Autore: Jules_Black    28/04/2011    7 recensioni
"Un graffio rosso spiccava vivido e lucente sulla sua guancia sinistra. Era il segno di un’altra notte dannata. Il segno, ormai indelebile, della barbarie della luna. Il viso era tetro, scavato."
[Storia classificatasi prima al contest "Dancing in the moonlight" indetto da _NEMO sul forum di EFP, vincendo anche il premio "Miglior Remus"]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alastor Moody | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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A G., proprio a lei, che forse,

ogni tanto, dovrebbe fare un po’ più come Remus.

 

 

 

Nome autore: Jules_Black
Titolo della storia: La casa che sapeva di morte
Pacchetto scelto: Luna calante
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
NdA: Ho voluto parlare di un ipotetico incontro tra Malocchio e Lupin nella cucina di Grimmauld Place. Il tutto dovrebbe essere ambientato in un’indefinita notte del Novembre 1995, quindi durante il quinto anno di Harry. Mi sono presa la licenza di pensare che già allora Lupin e Tonks si frequentassero.

 

 

 

La casa che sapeva di morte

 

The church of man, love,
is such a holy place to be.
Make me baby, make me know you really care.
Make me jump into the air.

(David Bowie, Moonage Daydream)


 

L’inverno era sceso su Londra portando con sé raffiche di vento gelido e pungente. Per le strade di periferia la gente, infagottata in logori cappotti, camminava sfidando la nebbia pressante ed il freddo visibile sui vetri di macilente finestre, dietro cui brillava appena la luce di qualche scarna lampadina. Era un’ora indefinita di una notte come tante. La piazzetta di Grimmauld Place numero 12 era ricoperta da uno strato di foglie secche ed accartocciate. La bora sibilava morte. La guerra, nascosta dietro un velo di incertezza e di paura, era dietro l’angolo, ammantata in una maschera bianca ed una bacchetta guizzante. La cucina di casa Black era, come sempre, spoglia, svuotata di ogni sorriso o risata. Un bicchiere palesemente impolverato giaceva dimenticato sopra una mensola di legno marcio.

- C’è aria di morte, lì fuori.

La voce tetra di Malocchio risuonò vivida nell’ingresso buio, dove giaceva, sulla moquette tarlata, un portaombrelli rovesciato. Tonks era appena andata via. In lacrime. Malocchio spinse la sua gamba intagliata rozzamente oltre lo scalino e si diresse verso l’ampia cucina. Seduto, il pastrano bagnato dalla pioggia di qualche regione lontana, c’era Remus Lupin. Un graffio rosso spiccava vivido e lucente sulla sua guancia sinistra. Era il segno di un’altra notte dannata. Il segno, ormai indelebile, della barbarie della luna. Il viso era tetro, scavato. Perso in chissà quali pensieri, faceva dondolare la bacchetta nel vuoto, soppesandone con lo sguardo la potenza.

- Lupin! Vigilanza costante! Se fossi stato uno schifoso Mangiamorte, tu saresti già stecchito.

L’uomo non reagì. Chiuse gli occhi e mugugnò qualcosa di indefinito. Poi tornò a fissare il vuoto, con gli occhi spenti e vacui.

Malocchio stava urlando.

Le sue parole erano lontane, sbagliate, dolorose. Parlavano di morti sospette, di bambini strappati al seno materno prima di poter aprire gli occhi e guardare il mondo con stupore, di vecchi che custodivano, ormai chiusi in bare pesanti, segreti inenarrabili. Malocchio stava parlando della maledizione di una guerra che non era nemmeno la sua. Forse era di tutti; forse di nessuno. La verità stava nel fatto che, senza Tonks, le parole di Malocchio suonavano vuote ed insensate. Se c’era qualcuno per cui svegliarsi la mattina ed impugnare la bacchetta per ferire, per uccidere, quella era lei. Tonks era l’unica capace di dare un nuovo profumo a quella casa che sapeva di morte, dolore, pazzia. Tonks aveva saputo guarire le ferite di quella maledizione che non aveva colpe e lasciava una sola condanna.

- Malocchio, tu che ne pensi dell’amore?

Moody sbuffò e borbottò qualche parola di biasimo.

- Pensa alla guerra, non a Ninfadora!

- Ho paura.

- Ne abbiamo tutti.

- Ho paura di farle del male. Sono un dannato lupo: potrei ucciderla.

- Non ci sarà un mese in cui la luna ti farà la grazia. Se la ami, combatti.

Malocchio si voltò, alzando l’occhio buono al cielo, e sparì nelle tenebre del corridoio. La porta d’ingresso sbatté pochi secondi dopo.

Lupin sorrise. E mentre sentiva i passi di Sirius che scendeva lentamente le scale, capì che la sua maledizione era come una Tentacula Velenosa. Pericolosa, oscura, asfissiante. Si stringeva alle sue membra e non lasciava scampo. Le cicatrici sulla pelle candida erano il prezzo da pagare. E così come la Tentacula poteva essere sconfitta spezzandone i rami con un Diffindo, allo stesso modo egli poteva rompere le catene che lo legavano alla disperazione con l’amore di Tonks.

Si alzò di scatto e, nell’ingresso, si scontrò con un Sirius ancora assonnato.

- Dove vai?- bisbigliò Felpato, passandosi una mano sugli occhi.

- Da Tonks!

- A fare cosa?

- A dirle che la amo.

E quando scappò via, lasciando perfino la porta aperta, Sirius capì che, quella notte, quella maledetta casa sapeva un po’ meno di morte ed un po’ più d’amore.

 

 

 

I CLASSIFICATA  La casa che sapeva di morte – Jules_Black

Grammatica e stile 14.5/15
Attinenza al pacchetto 7.7/10
Caratterizzazione personaggi 10/10
Ambientazione notturna 7.8/10
Gradimento personale 5/5

Punti Bonus: 5/5 (2.5 + 2.5)

TOTALE: 50/55

 

Grammatica e stile: Sull’aspetto grammaticale ho ben poco da dire, hai fatto soltanto due errori di distrazione, scrivendo “il” al posto di “in” e “borbotto” al posto di “borbottò”. Per quanto riguarda lo stile, secondo me l’inversione fra nome e aggettivo rende più fluida la lettura, tu invece scrivi “bara pesante” o “gamba intagliata rozzamente” quando, secondo me, sarebbe meglio scrivere “pesante bara” e “gamba rozzamente intagliata”, ma non ti ho penalizzata molto infatti il tuo punteggio è quasi pieno. Brava!^^

Attinenza al pacchetto: Hai inserito il personaggio di Malocchio in modo assolutamente magistrale. E’ lui! Devo ammettere che era davvero difficile introdurre tutti gli elementi di questo pacchetto ma secondo me tu ci sei pienamente riuscita, almeno per tre di essi. Per quanto riguarda l’inserimento del quarto elemento, cioè la canzone, la tua scelta non mi ha colpito molto anche perché, secondo me le parole che hai scelto non si adattano molto alla trama. Era difficile, lo riconosco, ma magari se nelle note dell’autore mi avessi spiegato questa scelta sarebbe stato meglio perché, ora come ora, non mi è molto chiara.

Caratterizzazione personaggi: Penso che tu sia riuscita a caratterizzare davvero molto bene i personaggi e per questo il mio punteggio è pieno. Brava! Il Remus un po’ riflessivo e apatico della prima parte della storia che poi si trasforma nell’uomo innamorato disposto a tutto per la sua donna è secondo me la descrizione migliore di questo meraviglioso personaggio. Lo immagino esattamente come l’hai descritto. Anche Malocchio, con le sue farneticazioni esagerate sulla guerra, sulle morti, sulle stragi, sullo stare sempre in guardia mi ha convinto. Perfino Sirius, nominato quasi di sfuggita ha la sua complessità psicologica. Il suo pensiero finale, sulla casa che sa meno di morte e un po’ di più d’amore è davvero poetico e ben si adatta alla sua visione delle cose. Che dire? Hai proprio colto l’essenza di questi personaggi! I miei complimenti.

Ambientazione notturna: Questo è l’unico ambito in cui ti ho penalizzata. A parte il fatto che non hai inserito la fase lunare come richiesto nel bando del contest, cosa che in realtà non era proprio centrale, mi sarebbe piaciuto che venisse dedicato più spazio alla descrizione notturna. La notte che tu descrivi, l’ho vista di più come una notte interiore, una notte dell’anima. La guerra, la morte, il dolore di cui parli sono relativi più al campo soggettivo che alla mera descrizione dell’ambiente. In ogni caso tu scrivi davvero meravigliosamente ed è sinceramente difficile toglierti punti perché i tratti in cui parli della notte sono davvero incisivi.

Gradimento personale: Immagino che avrai già intuito quanto io abbia apprezzato questa storia. Non era una storia facile ma tu sei riuscita a restare fedele alle mie indicazioni senza alcuna forzatura e per questo ti ammiro molto. Trovo che il tuo modo di scrivere sia davvero coinvolgente e le immagini che riesci ad evocare con le tue parole sono molto vivide e reali. Hai descritto i personaggi senza cadere nello stereotipo e nel banale, ne hai parlato come dei semplici uomini alle prese con una vita che non sempre ci offre una strada semplice per la felicità. Ma nonostante tutto, lottano per averla. Bravissima!

Punti Bonus: Il modo in cui hai inserito la Tentacula Velenosa è assolutamente un colpo di genio. Se avessi potuto ti avrei dato cinque punti solo per quello!! L’ho trovata una scelta davvero adatta e mi ha quasi sorpreso la naturalezza in cui è inserita nella storia. Brava! Anche nell’uso del prompt sei stata brava, la maledizione che incombe su Remus è chiara durante tutta la sua riflessione e si sposa così bene con la Tentacula che sembrano quasi fatte apposta per stare insieme. Punteggio pieno!

http://alicemail.rossoalice.alice.it/cp/imgalice/s.gifPremio speciale “Miglior Remus”

 

***

Cavolo. Cavolo. Cavolo.

Ho poco da dire, o meglio, nulla che vada oltre il “sono felicissima, wow, non ci credo”.

Perché in effetti, non ci credo. u.u

Tengo da morire a questa storia, nata durante l’ora di Filosofia (a proposito: grazie prof. per la sua voce conciliante XD).

Dunque, un ringraziamento particolare alla giudiciA. Mai letti giudizi più accurati!! XD

Ed ovviamente a chiunque l’apprezzerà.

Jules

 

 

   
 
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