A
G., proprio a lei, che forse,
ogni
tanto, dovrebbe fare un po’ più come Remus.
Nome
autore:
Jules_Black
Titolo della storia: La casa che sapeva di morte
Pacchetto scelto: Luna calante
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
NdA: Ho voluto parlare di un ipotetico incontro tra
Malocchio e Lupin
nella cucina di Grimmauld Place. Il tutto dovrebbe essere ambientato in
un’indefinita notte del Novembre 1995, quindi durante il
quinto anno di Harry. Mi
sono presa la licenza di pensare che già allora Lupin e
Tonks si
frequentassero.
La
casa che sapeva di morte
The
church of man, love,
is such a holy place to be.
Make me baby, make me know you really care.
Make me jump into the air.
(David
Bowie, Moonage Daydream)
L’inverno
era sceso su Londra portando con sé raffiche di vento gelido
e pungente. Per le
strade di periferia la gente, infagottata in logori cappotti, camminava
sfidando la nebbia pressante ed il freddo visibile sui vetri di
macilente
finestre, dietro cui brillava appena la luce di qualche scarna
lampadina. Era
un’ora indefinita di una notte come tante. La piazzetta di
Grimmauld Place
numero 12 era ricoperta da uno strato di foglie secche ed
accartocciate. La
bora sibilava morte. La guerra, nascosta dietro un velo di incertezza e
di
paura, era dietro l’angolo, ammantata in una maschera bianca
ed una bacchetta
guizzante. La cucina di casa Black era, come sempre, spoglia, svuotata
di ogni
sorriso o risata. Un bicchiere palesemente impolverato giaceva
dimenticato
sopra una mensola di legno marcio.
-
C’è aria di morte, lì fuori.
La
voce tetra di Malocchio risuonò vivida
nell’ingresso buio, dove giaceva, sulla
moquette tarlata, un portaombrelli rovesciato. Tonks era appena andata
via. In
lacrime. Malocchio spinse la sua gamba intagliata rozzamente oltre lo
scalino e
si diresse verso l’ampia cucina. Seduto, il pastrano bagnato
dalla pioggia di
qualche regione lontana, c’era Remus Lupin. Un graffio rosso
spiccava vivido e
lucente sulla sua guancia sinistra. Era il segno di un’altra
notte dannata. Il
segno, ormai indelebile, della barbarie della luna. Il viso era tetro,
scavato.
Perso in chissà quali pensieri, faceva dondolare la
bacchetta nel vuoto,
soppesandone con lo sguardo la potenza.
-
Lupin! Vigilanza costante! Se fossi stato uno schifoso Mangiamorte, tu
saresti
già stecchito.
L’uomo
non reagì. Chiuse gli occhi e mugugnò qualcosa di
indefinito. Poi tornò a
fissare il vuoto, con gli occhi spenti e vacui.
Malocchio
stava urlando.
Le
sue parole erano lontane, sbagliate, dolorose. Parlavano di morti
sospette, di
bambini strappati al seno materno prima di poter aprire gli occhi e
guardare il
mondo con stupore, di vecchi che custodivano, ormai chiusi in bare
pesanti,
segreti inenarrabili. Malocchio stava parlando della maledizione
di una guerra che non era nemmeno la sua. Forse era di tutti;
forse di nessuno. La verità stava nel fatto che, senza
Tonks, le parole di
Malocchio suonavano vuote ed insensate. Se c’era qualcuno per
cui svegliarsi la
mattina ed impugnare la bacchetta per ferire, per uccidere, quella era
lei.
Tonks era l’unica capace di dare un nuovo profumo a quella
casa che sapeva di
morte, dolore, pazzia. Tonks aveva saputo guarire le ferite di quella maledizione che non aveva colpe e
lasciava una sola condanna.
-
Malocchio, tu che ne pensi dell’amore?
Moody
sbuffò e borbottò qualche parola di biasimo.
-
Pensa alla guerra, non a Ninfadora!
-
Ho paura.
-
Ne abbiamo tutti.
-
Ho paura di farle del male. Sono un dannato lupo: potrei ucciderla.
-
Non ci sarà un mese in cui la luna ti farà la
grazia. Se la ami, combatti.
Malocchio
si voltò, alzando l’occhio buono al cielo, e
sparì nelle tenebre del corridoio.
La porta d’ingresso sbatté pochi secondi dopo.
Lupin
sorrise. E mentre sentiva i passi di Sirius che scendeva lentamente le
scale,
capì che la sua maledizione
era come
una Tentacula Velenosa.
Pericolosa, oscura, asfissiante. Si stringeva alle sue
membra e non lasciava scampo. Le cicatrici sulla pelle candida erano il
prezzo
da pagare. E così come la Tentacula
poteva essere sconfitta spezzandone i rami con un Diffindo,
allo stesso modo egli poteva rompere le catene che lo
legavano alla disperazione con l’amore di Tonks.
Si
alzò di scatto e, nell’ingresso, si
scontrò con un Sirius ancora assonnato.
-
Dove vai?- bisbigliò Felpato, passandosi una mano sugli
occhi.
-
Da Tonks!
-
A fare cosa?
-
A dirle che la amo.
E
quando scappò via, lasciando perfino la porta aperta, Sirius
capì che, quella
notte, quella maledetta casa sapeva un po’ meno di morte ed
un po’ più d’amore.
I CLASSIFICATA
La
casa che sapeva di morte – Jules_Black
Grammatica e
stile 14.5/15
Attinenza al pacchetto 7.7/10
Caratterizzazione personaggi 10/10
Ambientazione notturna 7.8/10
Gradimento personale 5/5
Punti Bonus:
5/5 (2.5 + 2.5)
TOTALE:
50/55
Grammatica e stile: Sull’aspetto grammaticale
ho ben poco da dire, hai
fatto soltanto due errori di distrazione, scrivendo
“il” al posto di “in” e
“borbotto” al posto di
“borbottò”. Per quanto riguarda lo
stile, secondo me
l’inversione fra nome e aggettivo rende più fluida
la lettura, tu invece scrivi
“bara pesante” o “gamba intagliata
rozzamente” quando, secondo me, sarebbe
meglio scrivere “pesante bara” e “gamba
rozzamente intagliata”, ma non ti ho
penalizzata molto infatti il tuo punteggio è quasi pieno.
Brava!^^
Attinenza al pacchetto: Hai inserito il personaggio di
Malocchio in modo assolutamente magistrale. E’ lui! Devo
ammettere che era
davvero difficile introdurre tutti gli elementi di questo pacchetto ma
secondo
me tu ci sei pienamente riuscita, almeno per tre di essi. Per quanto
riguarda
l’inserimento del quarto elemento, cioè la
canzone, la tua scelta non mi ha
colpito molto anche perché, secondo me le parole che hai
scelto non si adattano
molto alla trama. Era difficile, lo riconosco, ma magari se nelle note
dell’autore mi avessi spiegato questa scelta sarebbe stato
meglio perché, ora
come ora, non mi è molto chiara.
Caratterizzazione personaggi: Penso che tu sia riuscita a
caratterizzare davvero molto bene i personaggi e per questo il mio
punteggio è
pieno. Brava! Il Remus un po’ riflessivo e apatico della
prima parte della
storia che poi si trasforma nell’uomo innamorato disposto a
tutto per la sua
donna è secondo me la descrizione migliore di questo
meraviglioso personaggio.
Lo immagino esattamente come l’hai descritto. Anche
Malocchio, con le sue
farneticazioni esagerate sulla guerra, sulle morti, sulle stragi, sullo
stare
sempre in guardia mi ha convinto. Perfino Sirius, nominato quasi di
sfuggita ha
la sua complessità psicologica. Il suo pensiero finale,
sulla casa che sa meno
di morte e un po’ di più d’amore
è davvero poetico e ben si adatta alla sua
visione delle cose. Che dire? Hai proprio colto l’essenza di
questi personaggi!
I miei complimenti.
Ambientazione notturna: Questo è
l’unico ambito in cui ti ho
penalizzata. A parte il fatto che non hai inserito la fase lunare come
richiesto nel bando del contest, cosa che in realtà non era
proprio centrale,
mi sarebbe piaciuto che venisse dedicato più spazio alla
descrizione notturna.
La notte che tu descrivi, l’ho vista di più come
una notte interiore, una notte
dell’anima. La guerra, la morte, il dolore di cui parli sono
relativi più al
campo soggettivo che alla mera descrizione dell’ambiente. In
ogni caso tu
scrivi davvero meravigliosamente ed è sinceramente difficile
toglierti punti
perché i tratti in cui parli della notte sono davvero
incisivi.
Gradimento personale: Immagino che avrai già
intuito
quanto io abbia apprezzato questa storia. Non era una storia facile ma
tu sei
riuscita a restare fedele alle mie indicazioni senza alcuna forzatura e
per
questo ti ammiro molto. Trovo che il tuo modo di scrivere sia davvero
coinvolgente e le immagini che riesci ad evocare con le tue parole sono
molto
vivide e reali. Hai descritto i personaggi senza cadere nello
stereotipo e nel
banale, ne hai parlato come dei semplici uomini alle prese con una vita
che non
sempre ci offre una strada semplice per la felicità. Ma
nonostante tutto,
lottano per averla. Bravissima!
Punti Bonus: Il modo in cui hai inserito la
Tentacula Velenosa è
assolutamente un colpo di genio. Se avessi potuto ti avrei dato cinque
punti
solo per quello!! L’ho trovata una scelta davvero adatta e mi
ha quasi sorpreso
la naturalezza in cui è inserita nella storia. Brava! Anche
nell’uso del prompt
sei stata brava, la maledizione che incombe su Remus è
chiara durante tutta la
sua riflessione e si sposa così bene con la Tentacula che
sembrano quasi fatte
apposta per stare insieme. Punteggio pieno!
Premio
speciale “Miglior Remus”
***
Cavolo. Cavolo.
Cavolo.
Ho poco da dire,
o
meglio, nulla che vada oltre il “sono felicissima, wow, non
ci credo”.
Perché
in effetti, non
ci credo. u.u
Tengo da morire
a
questa storia, nata durante l’ora di Filosofia (a proposito:
grazie prof. per
la sua voce conciliante XD).
Dunque, un
ringraziamento particolare alla giudiciA. Mai letti giudizi
più accurati!! XD
Ed ovviamente a
chiunque l’apprezzerà.
Jules