Lo scriviamo dopo
“L’importante non è vincere. L’importante è competere, senza perdere né pareggiare.”
Sappiamo
che a questo
punto vi interesserebbe solo sapere come finisce la Love Story tra
Poseidone e
Atena, ma riteniamo sia più corretto tornare un
po’ indietro nel tempo, per
schiarirvi le idee riguardo alcuni avvenimenti passati.
Dovevamo trovare un modo intelligente e obbiettivo per dare lavoro a
quei tre
sfaticati dei figli XY di Crono. Dopo aver escluso la gara a chi piscia
più
lontano, perché si sa, gli dei sono troppo dei per pisciare
o simili, giunsero
(NdA: eventuali cambiamenti di soggetto sono puramente voluti)
a una
sola soluzione del problema: una partita di Strip Poker.
I nostri tre organizzatori di giochi nudici di gruppo si trovavano in
una
“chiamiamolacripta”, con un tavolo verde e tondo al
centro e alle spalle di
Zeus un quadro di cani che giocavano a poker. Ora non vi possiamo
spiegare
perché in una “chiamiamolacripta”
c’era un quadro di cani che giocavano a
poker, primo perché voi siete degli inetti e non capireste,
secondo perché chi
siamo noi per giudicare i desideri di un defunto?
Mentre
gli dei erano
vestiti con un sobrio smoking personalizzato – colorato [NdA:
insomma, non
abbiamo voglia di descriverli, immaginateveli!], le dee erano state
più
originali. Afrodite indossava, o meglio non indossava, un costume (su
richiesta
di Ade) che da questo giorno in poi passerà alla storia come
“costume da
coniglietta di Playboy”, con tanto di codino e orecchie. Era,
poiché non doveva essere
neutrale, aveva un
costume da cheerleader, o pon pon e uno stand di souvenir a forma di
saetta,
con scritto: “Date il benvenuto alla
nuova signora dell’Olimpo!”
All’epico scontro era stata richiesta come giudicia
Rea, tornata per l’occasione dall’Isola
dei Beati. Si era presentata ai
cancelli dell’Olimpo con un tuono disegnato sul petto, un
cappellino con una
molla alla quale era attaccata una nuvola, dalla quale spuntava Zeus
con una
saetta in mano e un dito di gomma gigante con scritto: “Vai,
bambino mio!”, ma
sfortunatamente era stata intercettata dal corpo di polizia della moda,
le Ore.
Questo corpo di polizia era stato istituito dalla capricciosa,
razionale,
bellissima e gentilissima
[NdA: Questa parte è stata –forse- manomessa e
riformulata da qualcuno
NdEra: Io sono innocente!
NdEbe: Certo, mamma, come no … Hai la coda di paglia?]
Era, che impediva l’accesso sull’Olimpo a chi non
era propriamente vestito.
Le tre dee le avevano legato i capelli in un elegante chignon e
l’avevano
costretta ad indossare una finissima tunica bianca, i cui veli erano
fermati da
una spilla tridimensionale
[NdEbe: perché, di solito come sono?! * sopracciglio
inarcato *]
con scritto “Io sono imparziale”, stessa scritta
che le era stata tatuata in
fronte con un delicato ed elegante arancione evidenziatore.
Rea aveva poi percorso le vie dell’Olimpo con una cartina
turistica del luogo,
mentre rifletteva sul fatto che fosse passato troppo tempo
dall’ultima volta
che lo aveva visitato, alla ricerca della
“Chiamiamolacripta”. Come la
rintracciò, stracciò la cartina, lanciandole in
aria i pezzi come fossero stati
coriandoli e iniziò a battere le mani allegramente.
[NdEra: come una comune plebea!]
Dopo aver manifestato i suoi sentimenti in modo così regale
e discreto, iniziò
a scattarsi foto da sola con la “chiamiamolacripta”
sullo sfondo per
documentare questa sua scampagnata.
Si ricompose e si rassettò i vestiti con noncuranza poco
dopo e dunque si avviò
ancheggiando verso la porta. E, essendo una gran fan di “Le
follie
dell’Imperatore”, molto in voga su tutte le Isole
dei Beati del mondo, non
riuscì a trattenersi dal fare un’entrata come
quella di Kuzco.
Tirò un poderoso calcio alla porta, spalancandola,
e gridò: “Bam Bum
Baby!”, e poi decise di dare un tocco personale alla
recitazione. “E’ qui la
festa?!”. E tutti si girarono a guardarla perplessi, mentre i
grilli facevano
cri cri.
Appena i nostri nullafacenti preferiti si furono ripresi dall'ingresso
trionfale del giudice, Era - da brava lecchina
futura padrona del mondo
- si avvicinò per dare il benvenuto alla madre.
Esordì, con un sorriso molto
gelido, dicendo: "Mamma, ma che bello averti qui! chi ti ha
chiamato?".
Lanciandole un caldo e affettuoso sguardo da
BruttaVaccaGuardaCheLoSoCheL'HaiDecisoTu Rea rispose: "Sono stata
convocata dalle Moire. Si richiedeva un po' di saggezza tra voi giovani
sconsiderati."
"Ah, certo... Ma che bello, vuoi un drink?" E le porse un bicchierino
pieno di un liquido color delle feci, poi lo fece per sbaglio
cadere
addosso alla donna e subito emise strilli, che suonarono circa come:
"Oh
no! Che disdetta! I tuoi, cioè MIEI! Vestiti!"
Facendo un fischio molto "femminile", Era chiamò allora le
ore, che
arrivarono in un attimo con lo smacchiatore. Dopo aver fissato con
orrore le
macchie sulla candida veste circondarono Rea con aria minacciosa.
"Signora Rea, ma ha idea di quanto costi quella veste? C'è
criiiiisi! Lei
sperpera il denaro dell'Olimpo!" .
E avrebbero continuato per ore se Zeus non si fosse alzato e avesse
annunciato:
"Credo sia giunto il momento di iniziare la partita. Conosciamo tutti
le
regole?"
A quelle parole tutti si voltarono verso di lui: i cuori galoppavano le
speranze si infiammavano e le carte furono mischiate! La partita aveva
inizio!
Scriveremo
un breve
riassunto della partita per non annoiarvi troppo.
Breve
riassunto.
Alla
fine, per la gioia
delle nostre divine dee, i tre erano rimasti come mamma li aveva fatti.
Prima
dell’annuncio del vincitore, passarono alcuni minuti, per
aumentare la
suspense.
Alcuni minuti.
Alcuni minuti.
Alcuni minuti.
Alcuni minuti.
Alcuni minuti.
Alcuni minuti dopo, Era si alzò dal suo posto in prima fila,
posò i pon pon con
aria molto trash e, posizionando le mani in stile Mr Burns dei Simpson,
annunciò:
“La regia mi ha appena recapitato i risultati, a breve
scopriremo il vincitore
di questa esaltante partita, che ci ha coinvolti tutti”,
fisso i tre
partecipanti negli occhi ad uno ad uno e continuò:
“Al terzo posto, poiché
rimasto completamente nudo … Ade!”
Ade era scioccato! Sapeva di essere rimasto nudo, ma non credeva di
perdere.
Rea, comparve dalla sua postazione di giudicia
e disse: “Ad Ade spetta dunque il Regno dei
Morti!”.
Ade mise il broncio, con gli occhi che gli si riempivano di lacrime.
Lanciò uno
sguardo triste ai suoi allegri e colorati vestiti, abbandonati a terra.
Avrebbe
dovuto dire loro addio per sempre e iniziare a vestirsi come si
conveniva a un
Signore dei Morti: con borchie e pelle!
Rea, da brava madre premurosa quale era [NdEbe: Non
nel senso di quale era la dea u.u], fece pat
pat sul naso ad Ade e lo ignorò [NdEra: si vede che
è la mia mammina!]. Era si
schiarì la voce per attirare nuovamente
l’attenzione su di sé: “Decidere chi
inserire al secondo posto è stato difficoltoso, dopo aver a
lungo discusso
riguardo questo problema, abbiamo deciso che gli occhiali da sole
valgono come
abiti.” Mentre Posidone iniziava ad imprecare e a prendere a
calci il tavolo
verde, Rea uscì di nuovo dall’ombra e disse:
“Perciò a Poseidone, il secondo classificato,
andrò il Mare!”
Poseidone interruppe la madre e urlò irritato: “Io
con i pesci non ci voglio
stare! Non so nemmeno nuotare!”
Ma le sue parole (e anche quella vergognosa ammissione) andarono
sprecate,
perché Rea sovrastò le sue urla, dicendo:
“Mi sembra evidente chi sia stato a
vincere questa partita e dunque ad avere il comando
sull’Olimpo e sui cieli!”
Mentre Era ballava la samba, Afrodite consolava i due perdenti e Rea
gongolava
tutta gasata, Zeus sorprese tutti e se ne uscì con:
“Mamma, scusa … Io non ho capito … Chi
è che ha vinto?”
Era si
tirò un colpo sulla fronte,
rendendosi conto per la prima volta, che barare per far vincere quel
“……” non
era stata una delle sue idee migliori.
[NdEra: Perché nessuna delle mie idee è cattiva!]
L’unica a provare abbastanza affetto nei confronti di Zeus e
anche che potesse
accollarsi il gravoso compito, era quella beata dea di Rea.
Tirò fuori tre barbie e iniziò a spiegare al suo
figlioletto le questioni della
vita.
Sì, aveva LEGGERMENTE perso il filo del discorso.
Alla fine. Dopo sei ore di interminabili mimo – spiegazioni,
Rea lo lasciò a
meditare da solo. Un lampo di genio attraversò la mente di
Zeus, che si alzò
rovesciando il tavolo e ruggì: “Sono il re del
mondo! Grrrr!”
Rendendosi conto, troppo tardi, che tutti se ne erano già
andati da un pezzo,
si rannicchiò in un angolo, mentre si dondolava e si
succhiava il pollice e a
intervalli regolari mugolava: “Nessuno mi apprezza! Non
dovremmo festeggiare?
Ma sono solo!”
A tratti si sentiva anche il suono della sua trombetta da party.
Prrrrr.
Guida
all’INcomprensione del testo
Come
potete notare questo capitolo è un flash back! Tratta,
appunto, di come venne diviso l’Olimpo … Farli
giocare a dadi ci sembrava
troppo banale, ecco!u.u
Abbiamo
messo tutti gli dei che (teoricamente) a quel tempo dovevano
già essere
nati, tutti gli altri a quel tempo non c’erano!:)
Rea
è la madre di Zeus e anche di tutti i presenti in questo
capitolo, salvo
Afrodite.
Zeus
è naturalmente il suo prediletto!xD (come si può
intuire!)
Se
c’è ancora qualcosa che vi è poco
chiara, chiedete!:D
Angolo
in cui le autrici parlano senza coerenza
In realtà oggi parlo
solo io, MPC, perché sto pubblicando
io!xD Sì, faremo a turno..Ci scusiamo per
l’immenso ritardo! Solo che abbiamo
avuto problemi con il mio computer. Che ha deciso di rompersi,
facendomi
perdere un bel po’ di lavoro.
Ma non temete! Ho dovuto solo faticare il doppio per ricopiare una
seconda
volta!
Aggiorneremo ogni due settimane, probabilmente nel fine settimana,
salvo
eccezioni (che speriamo segnalino un anticipo e non un ritardo).
Che ne dite di questo capitolo? La storia si farà sempre
più demenziale, eh!xD
(a partire dal titolo, sì..xD) (che è quello
vero, non un titolo
provvisorio!u.u)
Se l'HTML è sballato fate finta di non notarlo, eh?xD NVU ce l'ha con me!ç_ç
Grazie infinite a chi ha letto e anche a chi ha addirittura recensito!
* commozione
generale *
Ciao, al prossimo capitolo!:)
(e se volete magari recensite! In cambio saremo più
incentivate, eh!xD Anche solo per segnalare errori o disappunto!)