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Autore: Black Mariah    28/04/2011    3 recensioni
STORIA IN REVISIONE: AL MOMENTO SONO STATI REVISIONATI I PRIMI 5 CAPITOLI
-Sì?- rispose la ragazza.
-Promettimi una cosa...- disse con lo sguardo rivolto verso il cielo celeste.
-Dimmi...- lo esortò lei.
-Non lasciarmi.- disse con una voce magnetica che fece rabbrividire la ragazza. - Non andare via perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte- fece.
La ragazza non colse il vero significato di quelle parole, ma quest'ultime continuavano a rimbombarle nella testa.
“Perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte”.
Anche quella era una frase perfetta per una canzone.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gerard allontanò il viso dal suo. La guardò negli occhi, occhi che non erano mai stati così luminosi. Erano incredulì sì, anche le sue labbra erano incredule di ciò che avevano appena fatto, erano incredule per le labbra che avevano appena baciato, e quelle labbra rosee e carnose non si erano mai sentite così calde, così brucianti.

Gerard le fece un sorriso.

Annie raccolse le idee, era un po' sconvolta o forse era più estasiata da ciò che era appena successo: aveva baciato Gerard. Portò le braccia al petto e le incrociò. Il suo sguardo era fisso sulle converse di pelle del ragazzo.

-Come mi hai trovato?- riuscì a dire dopo aver deglutito un centinaio di volte.
Il ragazzo la guardò. Le guance infuocate di Annie erano bellissime, la facevano sembrare una bambolina di porcellana. Pensò qualche secondo prima di rispondere. Se le avesse detto la verità si sarebbe totalmente e completamente scoperto e lei avrebbe sicuramente capito. Quella ragazza, lì, davanti a lui però era stata sempre estremamente sincera. Anche quando avrebbe voluto tenergli nascosto quialcosa c'era sempre qualche dettaglio, qualche gesto che la tradiva e che la costringeva a dirgli la verità. Lei infatti gli aveva detto tutta la verità, proprio tutta. Gli aveva detto della somiglianza del suo ragazzo, del suo codice pin, della canzone...Insomma gliel'aveva fatto capire quanto lei ci tenesse a lui, quindi perchè lui non avrebbe dovuto essere sincero?

-Allora...è un po' lunga la cosa.- iniziò Gerard. Notò che ora lei lo stava guardando e non avrebbe saputo dire quale espressione avesse assunto il suo viso. Forse era un po' imbarazzata o era ancora un po' frastornata per il momento tenero di prima.
-Sono tutta orecchi. Stasera non suono da nessuna parte, quindi...- fece lei con molta fatica. Wow, la cosa era un po' lunga... Chissà come si sarebbe giustificato questa volta.
-Dunque...Dopo i Grammy mi sono accorto di non avere più il tuo numero...Pensavo all'inizio che l'avesse preso Frank quindi mi sono incazzato a morte con lui perchè credevo fosse uno scherzo...- si portò i capelli all'indietro. Annie per un attimo si sentì mancare. Era una specie di miraggio davanti ai suoi occhi. E pensare che qualche attimo prima aveva avuto anche il coraggio di baciarlo...Gerard aveva continuato il discorso ma lei non aveva sentito molto perchè era troppo impegnata a guardare il suo volto magnifico anche se ad illuminarlo era una misera luce di Starbucks. -...quando ho realizzato che Frank davvero non aveva preso il pezzetto di carta sono andato in panico. Ti giuro...ero un cocainomane alla ricerca della droga. Volevo trovarlo a tutti i costi perchè non avrei voluto deluderti ancora, non me lo sarei mai perdonato- e il ragazzo le fece un sorriso.

La sua interlocutrice lo ascoltava ad intermittenza. Si perdeva completamente nella sua voce e alcune volte si abbindolava a guardare quelle labbra e quella lingua che si muovevano. -Ho costretto Bryan a scoprire in che albergo alloggiavate. L'ho saputo due ore fa. Mi sono precipitato nella reception e dopo un calvario di mezz'ora hanno voluto dirmi la camera. Mi avevano scambiato per qualche maniaco!- e rise al pensare a quella scena buffa quanto assurda. -Poi sono salito a trovarti in camera. Mi ha aperto Cher che mi ha fatto letteralmente la paternale! Mi ha detto che eri qui, con Ian e...- arrossì un po' -mi sono catapultato-.
-Oh- disse Annie. -Tutto questo per non deludermi?- chiese. Certe volte quel ragazzo la sorprendeva. Forse era davvero sincero quando le diceva che voleva davvero passare del tempo con lei o cose del genere. Un cantante non fa queste cose per un fan qualsiasi...
-Già. Te l'ho detto. Non voglio che tu stia male a causa mia. Assolutamente.- replicò Gerard deciso.
Ci fu qualche secondo di silenzio. Annie metabolizzò. Avrebbe voluto dirgli tante cose in quel momento, avrebbe voluto ringraziarlo, ringraziarlo per quello che aveva fatto, ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto inconsapevolmente. L'aveva aiutata in senso lato nella vita e lei avrebbe voluto dirgli grazie...ma l'unica cosa che riuscì a fare fu scusarsi.
-Scusa- mugolò con lo sguardo basso e le mani che non la smettevano di stare ferme.
Gerard aggrottò la fronte. -Perchè?-

-Per..per...sai...il bacio di prima- Il ragazzo sgranò gli occhi.

-Il bacio?! Ma stai scherzando?- La guardò incredulo. Perchè si stava scusando?
-...Perchè insomma...ho reagito d'istinto...non so nemmeno se sei...- azzardò a dire lei. E pensare che avrebbe voluto chiedergli scusa per aver dubitato di lui e per averlo letteralmente odiato negli ultimi giorni.

-No- fece Gerard capendo quale sarebbe stata la sua domanda. -E poi io ti ho baciato per prima.- disse sincero e un po' malizioso allo stesso tempo.

Era vero. Era stato lui a risvegliare in lei qualcosa. Se non le avesse fatto assaggiare quelle labbra lei non si sarebbe mai permessa.

La ragazza tacque. Aveva la testa ancora girata. Ma perchè diavolo non voleva guardarlo? Gerard desiderava guardarla negli occhi, penetrarla con le sue iridi verdi.

Doveva dirle qualcosa d'effetto, qualcosa che l'avrebe fatta girare e avrebbe innescato in lei lo stesso desiderio di prima.

-E' stato il più bel bacio che io abbia mai dato.- sbottò.

Annie sgranò gli occhi. Lo guardò. Era rosso ed era bellissimo. Era stato anche il suo...Non per qualche ragione ben precisa ma perchè lei sapeva di aver baciato la persona più straordinaria della sua vita. Dopo tutto Starbucks non era un gran che come luogo, e baciarsi per strada davanti a tutti quelli che ti passavano vicino non era certo romantico, ma era stato speciale, impulsivo...forse troppo impulsivo, ma speciale.

La ragazza iniziò a tremare, a tremare per l'emozione. Si stava sentendo come quando l'aveva visto la prima volta sul palco...Quando le ginocchia le tremavano e il fiatone le riempiva i polmoni. Voleva dire qualcosa.

Gerard sorrise. Amava troppo la naturalezza e l'imbarazzo di Annie, la rendeva speciale, vera...la rendeva una ragazza da proteggere. Forse sul palco era così aggressiva perchè nella vita reale non riusciva ad esserlo...con lui non riusciva ad esserlo. Si rese conto che le avrebbe potuto fare di tutto e lei per lui ci sarebbe sempre stata. Era assurdo quanto quella ragazza, quella donna...fosse succube di lui.

Si avvicinò a lei di nuovo. La prese per mano. Le portò una mano dietro la schiena e l'avvicinò al suo busto.

Annie era totalmente nelle mani di Gerard, non resistette, non voleva resistere. Quella mano sulla schiena non doveva essere spostata per nessuna ragione al mondo.
-Non volevo farti ammutolire- sussurrò Gerard quando fu abbastanza vicino da farsi sentire. La stava guardando come se fosse un gelato da gustare in piena estate, quando ci sono quaranta gradi all'ombra.

Annie era letteralmente persa nei suoi occhi verdi. Riusciva solo a schiudere e a richiudere le labbra senza emettere alcun verso, alcun suono. Sentiva il respiro di Gerard sulla pelle e inspirava per portare dentro di sè la maggior quantità di profumo del ragazzo.
Gerard ci mise un'eternità a baciarla, ma quando sentì le sue labbra fu preso da un fuoco che non ardeva in quel modo da tanti anni. Il rumore di quel bacio lo spingeva a non fermarsi mai, a volerne sempre di più. Sentiva sotto le sue mani il viso della ragazza cedere e sentiva come tutto il suo corpo si stesse abbandonando al suo.

Annie gli portò le mani dietro al collo e si alzò sulle punte. Gerard l'abbracciò ancora di più e sentì come lo estasiasse e come lo eccitasse il contatto del petto della ragazza con il suo.
Le portò le mani su i fianchi.

-Scusami- disse lui questa volta.

Annie lo guardò un po' confusa, perchè ora si stava scusando lui?

-Sono una gran testa di cazzo- aggiunse ridendo -Se da quando ci siamo conosciuti ti ho fatto soffrire ti chiedo umilmente scusa...- ripetè questa volta serio.

-Diciamo che sei una testa di cazzo irresistibile...-rispose Annie sorridendo. Gli aveva appena detto che lui era irresistibile e non si era nemmeno sforzata, le era venuto naturale...
Gerard sorrise quasi contento. Irresistibile...

-...E sai farti perdonare bene...- aggiunse lei. Se la rabbia e il dolore di quei giorni l'avevano portata a quello che era appena successo, avrebbe anche voluto soffrire le pene dell'inferno.
Gerard le baciò castamente le labbra, di nuovo e di nuovo. Non riusciva a smettere.
-Mi devi scusare anche per il primo bacio...- disse poi.

Annie rise -Solo per il primo?- era tenerissmo e allo stesso tempo qualcosa di carnale.

-Sì perchè...mi sono fatto prendere dal momento...- disse lui lì per lì.

-E io che pensavo perchè credevi che io fossi fidanzata!- disse Annie. Questa volta fu lei a dargli un bacio. Erano ancora avvinghiati.

-A dire il vero so che non lo sei più...E anche se lo fossi stata, l'avrei fatto lo stesso.- disse lui con una gran faccia tosta. Ok, aveva deciso di dichiararsi...forse.

Annie lo guardò attentamente. Sapeva che non era più fidanzata...Si era informato? O i rumors erano già arrivati a lui?

Si allontanò da Gerard. Il ragazzo si sentì privato di qualcosa...di calore, di Chanel n°5, di quelle labbra, di Annie...

-Ehm...Credo di essere ufficialmente imbarazzata, ma credo di essere anche la fan più felice del mondo in questo momento.- disse spostandosi i capelli. Gerard avrebbe voluto portarsela da qualche parte e farle tutto quello che gli passava per la mente. La fan più felice del mondo...Quanto poteva essere adorabile? Le sorrise.

-E io credo di avere ancora voglia di baciarti, ma non vorrei che tu mi prendessi per un maniaco o qualcosa del genere...- fece Gerard sorridendo.

Aveva ancora voglia di baciarla... Lo stesso fuoco che riscaldava Gerard, lo stesso fuoco che gli bruciava dentro, ora bruciava anche in Annie.

-Ti chiederei di entrare dentro a prendere un caffè ma...credo che tu l'abbia già preso.- aggiunse.Voleva tanto sapere che c'era tra lei e Ian...

-Mmm...già- si limitò a dire lei -...ma se lo vuoi tu possiamo entrare!-

-So che non ho il diritto di chiedertelo...ma...tu e Ian...- disse lui timidamente. Non glielo avrebbe mai chiesto ma il solo pensiero che fra loro due ci fosse stato qualcosa...di fisico lo faceva impazzire e...ingelosire.

-No- disse lei guardando a terra. -Non c'è niente- aggiunse.

-Ma prima lui ti ha...- cercò di dire Gerard.

-Anche tu- rispose Annie anticipando il ragazzo. Anche lui l'aveva baciata e fra loro due non c'era niente, almeno da parte di Gerard non ci sarebbe stato niente, se mai da parte di Annie c'era qualcosa. Qualcosa di assurdo e ossessivo ma allo stesso tempo vero e profondo.
Si pentì del tono che aveva usato e cercò di rimediare. Tanto valeva dirgli la verità.
-Tu non mi hai chiamato, lui sì e sono uscita con lui...Era da un po' che ci eravamo ripromessi di farlo...tutto qui. Poi, sì, ci siamo baciati ma...niente- concluse.

Sì, si erano baciati ed era stato anche bello, cioè lei voleva Ian ma se davanti a lei c'era Gerard a chi altri avrebbe pensato se non a lui? Lui batteva tutti e il problema era che non se ne rendeva conto.

Gerard fu abbastanza rincuorato da quella risposta.

-Ok- fece lui. -Hai fatto bene ad uscirci. Non dovevi struggerti per me-

-"Struggerti"- ripetè la ragazza sorridendo -Non esageriamo. Sei importante ma non mi sono affossata!- aggiunse. Che abile mentitrice. Sì, che si era affossata per lui, sì che si stava struggendo per lui...

Gerard sorrise. Aveva intuito che le cose non erano andate proprio così...

-Allora oggi non hai impegni?- fece lui per cambiare discorso.

-Già- rispose la ragazza.

-Ti piacerebbe stare con me?- le chiese Gerard. Annie si sentì mancare. Certo che le sarebbe piaciuto.

-Mmm sì mi piacerebbe.- disse dopo qualche secondo tenendolo un po' sulle spine.

-E che ti piacerebbe fare?- disse lui malizioso e strizzando un po' l'occhio. Il fatto che quella ragazza dipendesse totalmente da lui gli infondeva sicurezza e per la prima volta lo faceva sentire abbastanza virile.

-A te l'ardua impresa- disse Annie che stava pensando ancora a quel "Che ti piacerebbe fare".

Gerard le si avvicinò e le strappò un altro bacio.

-Fra poco quelli di Starbucks ci cacceranno...-disse lui guardando nel negozio. Annie rise di cuore. Quelle sue uscite erano fantastiche.

-Sei bella quando ridi...- le disse anche. La ragazza rimase pietrificata. -Cioè sei bella sempre...ma quando ridi di più-

Gerard Way che apprezzava apertamente una ragazza...ragazza che tra l'altro gli era di fronte...stava facendo progressi.

-Non...non esageriamo- disse Annie rossa come un pomodoro guardando a terra. Stava sognando.

-Non esagero per niente...Anche se ti adoro quando ti arrabbi- aggiunse lui sorridendo. Potevano due occhi verdi sorriderle?

-Non credo che tu mi abbia mai vista seriamente arrabbiata...- disse ancora un po' interdetta da quell'affermazione.

-Ai Grammy non eri arrabbiata? O dieci minuti fa?- le chiese. Era troppo bello stuzzicarla.

-Ai Grammy ero delusa e frustrata, come dieci minuti fa- disse lei vaga.

-Allora mi piaci quando sei frustrata...- disse Gerard facendole l'occhiolino. -Anche se non vorrei mai più vederti in quelle condizioni a causa mia...-

Annie stava guardando le macchine scorrere sulla strada. La sua voce le rimbombava nella testa.
Non sapeva che rispondergli. Anche lui le piaceva, anzi, piacere era riduttivo. Gli sorrise timidamente. Sembrava una ragazzina alla sua prima cotta.

-Ritornando a noi...allora, che vuoi fare?- ripropose di nuovo il ragazzo.

-Decidi tu- rispose Annie -Se sto con te mi va bene tutto- e questa volta fu lei a mandargli un bellissimo sorriso.

Gerard la guardò. Avrebbe tanto voluto portarla a casa sua, nella sua stanza...
-Mmm...so che non è il massimo come posto per portarci una ragazza ma ho due pass per il Comic-con...- propose il cantante reprimendo i suoi pensieri.

-Non è il massimo!?- fece Annie con gli occhi sgranati -Io adoro i fumetti! A casa ho la collezione di platino di tutti gli albi di Batman e ho più di trenta graphic novel tra cui The killing joke e Batman: black and white!- esclamò contenta lei. Wow, il ragazzo inconsapevolmente aveva fatto centro.

-Oh, Mikey è fissato con il The killing joke!- disse Gerard.

Quella ragazza lo sorprendeva ogni secondo che passava. Non solo era una cantante talentuosa e bella, non solo baciava bene ma adorava anche i fumetti...adorava Batman...
-Batman?!- aggiunse lui stranito. Batman era da maschi! Se mai le sarebbe dovuta piacere Wonder Woman o al massimo Catwoman.

-So che secondo te non può competere con il tuo Wolverine ma la Marvel mi sta sulle scatole e Batman è il migliore!- disse lei e gli fece la linguaccia.

Gerard rimase un po' attonito. Il fatto che lei sapesse tante cose su di lui e che lui non ne sapesse su di lei, gli dava fastidio.

-Ok, allora è fatta- disse Gerard. Batman...Wolverine...Mah. -Alle otto sono da te- aggiunse cercando una conferma.

-Sicuro che non hai impegni?- chiese lei.

-Come la morte- rispose il ragazzo. Anche se li avesse avuti non gli avrebbe proprio presi in considerazione.
-Allora alle otto...- ripetè Annie a malincuore. Non avrebbe voluto separarsi da lui.
-Sarò sotto il tuo albergo. Proverai l'ebrezza di venire in macchina con me...- e le fece l'occhiolino.

Capirai...dopo che l'aveva baciato andare in macchina con lui sarebbe stato uno scherzo.
-Non è che casa tua è lontana da qui?- fece lei preoccupandosi di non fargli fare avanti e in dietro per darle un passaggio.

-No, casa mia non è proprio da qui ma il nostro studio di registrazione è qui vicino e prima stavo lì. Non preoccuparti.- disse dolce lui, contento di come quella ragazza fosse premurosa nei suoi riguardi.

-Daccordo...Allora a dopo.- fece timidamente Annie guardando a terra.

-Annie...- la chiamò Gerard.

-Sì?-
-Aspetta-

Le labbra di Gerard si scontrarono con quelle della ragazza.







 

   
 
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