Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Cinquemmezzo    28/04/2011    3 recensioni
In una Hogwarts in cui i pregiudizi sono quasi completamente spariti, la vita è animata da due fratelli, forse troppo diversi o forse troppo uguali, e da uno scherzo che cambierà molte cose, per tutti.
"Dalla famiglia che possiede l’intera quota del negozio di giochi magici più famoso al mondo, i Tiri Vispi Weasley, non ci si poteva aspettare di meno, ma nessuno, nessuno aveva previsto quello che sarebbe successo quando il dodicenne James Potter lanciò quella prima cacca bomba ad Al, esattamente il 2 settembre, secondo giorno di scuola.
Panico. Terrore. Guerra.[...]
James Sirius Potter è la persona più irritante, rompipalle, imbecille e ignorante che io abbia mai conosciuto e che mai conoscerò, ne sono sicura. È l’essere più inutile sulla faccia della terra, seguito a ruota dai fermacarte e dai portatovaglioli. Lo detesto, mi da fastidio anche solo respirare la sua stessa aria. Il Re Degli Scherzi, come è conosciuto in tutta la scuola, è l’unica persona capace di farmi veramente incazzare come una iena con una sola frase. E non ho alcuna intenzione di farmi rovinare l’anno da lui.
Avete qualcosa da ridire? Problemi?
No?
BENE."
[James Sirius Potter/Oc- Fluff]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POTTERS' WAR

ovvero

La Stupidità Umana Non Smetterà Mai Di Sorprendermi

      1) SCEMENZA PUERILE, OCCHIONI VERDI  E CARTA IGIENICA CAMBOGIANA

*CHARLIE P.O.V.*

“No, davvero. Siete così scemi da crederlo possibile?”

Sono indignata. Sono indignata e oltraggiata. Sono indignata, oltraggiata e vilipesa. Sono ind- Ok, se non avete ancora capito sono abbastanza offesa.

Perché?

Perché quei due emeriti cretini dei miei migliori amici hanno deciso di far saltare l’aula di Pozioni durante le lezioni del settimo anno di Grifondoro. I due coglioni sono convinti che così riporteranno alto il loro nome, dopo aver subito uno scherzo molto simile da quegli idioti di Settimi Grifondoro.

Avete presente il vecchio, caro astio Grifondoro - Serpeverde?

Puff, sparito.

O meglio trasformato.

Prima, quando uno di noi Serpeverde incontrava un Grifondoro, c’era il solito scambio di occhiate arrabbiate, ogni tanto si prendeva in mano la bacchetta tanto per fare i minacciosi, e poi si continuava per la propria strada, ignorandosi cordialmente per il resto del tempo possibile. Era una cosa vecchia come il mondo, ed in un certo qual modo rassicurante nella sua metodicità. Le differenze caratteriali ci rendevano e ci rendono tuttora troppo incompatibili per andare d’accordo.

Ma tutti sapevano che, quando Al Potter fu smistato a Serpeverde, le cose sarebbero cambiate. Certo però nessuno si immaginava che sarebbero cambiate in questo modo.

Ora la guerra tra Grifondoro e Serpeverde esiste ancora, ma purtroppo tutto è diverso da prima.

Non è che mi manchi il periodo in cui ogni scusa era buona per prendere mano alle bacchette, anzi! Nessuno usa più parole oscene come Mezzosangue o Sanguesporco, e il mio animo tranquillo ne è certamente felice.

Ma ora è tutto molto più scomodo.

Perché ora tutto si è trasformato in una guerra all’ultimo scherzo. E non sto scherzando. Ogni occasione è buona per scagliarsi addosso qualche cacca bomba, o fare una scherzo facendo ricadere la colpa alla fazione opposta. E la prima volta può essere divertente, la seconda puoi ridere, la terza puoi fare un sorriso, ma la quarta volta che ti trovi ricoperta di Puzzalinfa e piume di gufo (tanto per farti sembrare ancora più ridicolo), incominciano veramente a girarti le palle. Sapete come è difficile lavare via quella schifezza dalla camicia bianca della divisa? È veramente scomodo.

Ed il fatto che i tuoi migliori amici siano i capi della fazione Serpeverde di questa faida certo non aiuta.

Volete sapere come tutto è incominciato?

No? Beh, io ve lo racconto lo stesso.

Tutto cominciò quando un bambino di undici anni con dei capelli neri sparati da tutte le parti e due grandi occhioni verdi ricoperti da un assurdo paio di occhiali fu smistato a Serpeverde.

Tutti, a quel tempo, conoscevano la –come possiamo chiamarla? – vena estrosa di suo fratello James nel fare scherzi, e tutti, dopo quarantuno punizioni e centodiciassete regole della scuola infrante, il tutto solo durante il suo primo anno (roba da record. Per fortuna che non c’ero), pensavano che tutti i geni deficienti della famiglia fossero andati a lui, e che il fratellino Albus fosse solo un dolce e piccolo bambino, asfissiato e oppresso da quel gran cazzaro di James Potter II.

Quanto si sbagliavano.

Il piccolo bambino, che molti credevano innocente e carinissimo, era l’unico in grado di battere il fratello nella sua arte. Lo scherzo.

Dalla famiglia che possiede l’intera quota del negozio di giochi magici più famoso al mondo, i Tiri Vispi Weasley, non ci si poteva aspettare di meno, ma nessuno, nessuno aveva previsto quello che sarebbe successo quando il dodicenne James Potter lanciò quella prima cacca bomba ad Al, esattamente il 2 settembre, secondo giorno di scuola.

Panico. Terrore. Guerra.

Da lì fu un exploit di fatture, scherzi, cantonate, punizioni, e Strillettere dalla povera signora Potter  (che sia fatta santa) per cinque lunghissimi anni.

Si formarono le fazioni ed i capibanda, e tutti, ma proprio tutti, ormai avevano assistito ad uno degli scherzi dei due fratelli, le cui mire, ovviamente, erano le fazioni opposte, o più precisamente, i loro membri.

Da quel giorno non c’era stato un incontro tra questi due gruppi che non si era risolto con uno scherzo ai danni dell’altro. Naturalmente non tutti i Grifondoro erano così scemi e scansafatiche da passare le giornate a progettare scherzi con Potter, e per i Serpeverde ovviamente era lo stesso. Ma un po’ per patriottismo verso la propria casa, un po’ per orgoglio, tutti i Grifondoro ed i Serpeverde, almeno una volta nella loro esistenza di studenti, si ritrovarono complici o vittime di uno scherzo.

Mentre quei grandissimi culatoni dei Tassorosso e dei Corvonero se ne stavano in disparte a godersi lo spettacolo ed a ridere come matti quando le due case si scontravano , i primi troppo tranquilli per immischiarsi in queste cose, i secondi troppo intelligenti.

Lo sapevo che sarei dovuta andare a Corvonero quando  il cappello me l’ha proposto.

Comunque.

C’è anche da dire che tutti e due i Potter si sono trovati dei degni compagni di merende.

Volete sapere le tipiche formazioni della lotta all’ultima cazzata? Bene, partiamo da Serpeverde:

Chi meglio di Scorpius Malfoy poteva diventare il braccio desto di Al nella sua personale guerra contro il fratello? Nessuno, ed è per questo che i due sono inseparabili. Vivono insieme, mangiano insieme, non mi stupirei se pisciassero anche insieme. E, fatevelo dire dalla loro migliore amica, ne sarebbero capaci.

Il primo nome di Scorpius è andato in disuso il primo anno, e da allora è Scor. Nessuno al castello si ricorda più il suo nome per intero, neanche i professori. Non c’è neanche da dire che lui ne è felicissimo, dato che ha passato i primi undici anni dalla sua via a maledire i suoi genitori per la scelta del suo nome. Certo che bisogna essere proprio cattivi per infliggere al proprio figlio la pena di chiamarsi Scorpius Hyperion. Non so a voi, ma a me sembra tanto il nome di una band Death Metal svedese o di una marca di carta igienica cambogiana.

E qui si conclude la capitaneria di Serpeverde. Al è la mente, Scor il braccio, e tutti gli altri gli si accodano dietro.

Per la fazione di Grifondoro, l’altro Potter quello scemo, ha trovato un compagno perfetto, personificato nella fattispecie da quell’idiota patentato di mio fratello. 

Oh, si.

Christopher Flamel, meglio conosciuto come Chris, (o meglio ancora come ‘fratello scemo’ per la sottoscritta) ha un anno in più di me, e frequenta il Settimo a Grifondoro.

O r r o r e.

Già il fatto che sia un Grifondoro fa capire molte cose, il fatto che sia il migliore amico di James Potter ne fa capire ancora di più. Mettendo insieme i loro due cervelli non se ne fa uno intero come si deve.

Ok, va bene, io sono la migliore amica di Al e Scor, ma almeno loro non sono dementi come quegl’altri due. Decisamente.

Però, per quanto aborri la sola vista di un Grifondoro, Chris rimane pur sempre mio fratello, e sono molto legata a lui. Non è facile crescere in una famiglia come la nostra, e sin da piccoli abbiamo dovuto coalizzarci, stare molto insieme, e mi ha sempre protetto, come solo un fratello maggiore sa fare, anche se negli ultimi anni tutto è un po’ cambiato. Ma questa è un’altra storia.

Poi c’è Fred Weasley, uno dei dodicimilioni di parenti di Al. Non lo conosco personalmente, ma l’unica cosa che ho capito di lui, le poche volte che l’ho incontrato per i corridoi, è che è una di quelle persone che, cadesse il mondo, non si scompongono di una virgola. Lui è sempre calmo, tranquillo, si prende la vita comoda e non ne fa mai una questione di stato. E da un fastidio tremendo, soprattutto quando lo incroci il lunedì mattina alle otto mentre vai di corsa in classe perché sei in ritardo, siccome è lunedì mattina e tu sei perennemente in ritardo, e lo incroci con quel suo sorriso beato stampato in faccia. E ti viene da prenderlo a pugni ed urlargli in un orecchio “Ma che cavolo c’è da sorridere il lunedì mattina, eh?”

A chiudere il gruppetto “dementi che più dementi non si può” di Grifondoro ci sono i gemelli Scamander. Lorcan e Lysander, sono esattamente identici, così uguali che probabilmente neanche la loro madre riesce a distinguerli. E tanto per far innervosire ancora di meno la gente, si vestono allo stesso modo. Cioè, non solo durante le ore di scuola, in cui devono indossare la divisa. Sempre. Stessi jeans, stesse felpe, stessi maglioni, stesse mutande. Oddio, l’ultima affermazione non la posso documentare, però ci scommetto la mia chiappa destra che quei due flippati si mettono anche le mutande uguali. Idioti.

E poi fanno quella- assolutamente fastidiosissima- cosa di finire uno le frasi dell’altro, tipica dei gemelli. Per fortuna non gli rivolgo mai la parola, se no li prenderei a schiaffi cinque volte su quattro.

E così abbiamo chiuso il giro delle presentazioni dei ragazzi più in vista della scuola.

Per quanto riguarda me, sono una figura abbastanza marginale in questi scontri. Non sono fatta per gli scherzi, e si vede anche dal mio aspetto esteriore. Sono abbastanza indipendente e non amo la compagnia, per niente. Ehy, non sono mica una Grifondoro, non guardatemi così! Ci sarà pure un motivo per cui sono stata smistata a Serpeverde!

Il fatto che stia ai margini non impedisce a quei gran scemi dei miei migliori, e unici, amici di rompermi le palle con i loro scherzi, però.

Vi sorprendereste di quante idee assurde e malate di Scor e Al sono riuscita a fermare negli ultimi tre anni. Cose tipo fare saltare la Sala Grande durante il pranzo, oppure dare a tutto il tavolo rosso-oro merendine marinare (rinforzate) al posto del pudding. Il loro problema è che non pensano alle conseguenze.

Rettifico, il loro problema è che non pensano e basta.

Ed è per questo motivo che ora mi trovo davanti a questi due pazzi che mi spiegano che ci vorrebbe veramente poco a far saltare in aria una sola aula.

Oh, c’è un altro particolare che li riguarda. Saranno anche stupidi, però sono molto belli.

Capiamoci, sono oggettivamente molto belli. Non che mi piacciano in maniera romantica o altre di quelle cazzate da telefilm romantico, però i miei migliori amici sono veramente fichissimi. Al è bassino, con il fisico abbastanza minuto, i capelli perennemente scompigliati (marchio di fabbrica Potter) e gli occhioni verdi che lo fanno sembrare un cucciolo indifeso.

Cucciolo indifeso una cippa.

Al è capace, con un solo scherzo, di mandarti all’inferno e farti tornare in meno di venti secondi, pronta per un ricovero nel più vicino ospedale psichiatrico. Metaforicamente parlando, ovviamente. Se gli scherzi di Potter Uno sono idioti al limite della demenza, ma comunque efficaci, quelli di Al sono studiati apposta, quasi fossero abiti su misura, intricati ed elaborati. Alcune volte ci mette giorni a progettarli, e di solito il suo bersaglio preferito è il fratello, ma quando lo scherzo è finito, ti ritrovi sempre piegato in due dalle risate. L’unica cosa che mi fa uscire un po’ di testa è il suo sguardo da scienziato pazzo quando ha l’illuminazione per un nuovo scherzo. È veramente inquietante.

Scor invece è decisamente più atletico di lui, ma anche meno furbo. La sua furbizia è a meno spiccata, più semplice,  ma molte volte è proprio questo che serve ad Al. Al Potter ha la grande capacità di capire ciò che nessuno capisce, ma alcune volte vede fin troppo, ed è qui che entra in gioco Scor. La sua è un’intelligenza semplice, senza giri di parole, e per questo va sempre al punto della questione. Sarà anche il fatto che è una persona di poche parole, ma quando parla, dice sempre cose molto equilibrate e sensate. La maggior parte delle volte.

È molto bello, una bellezza molto più virile di quella di Al. I capelli sono biondissimi, mentre gli occhi sono grigio chiaro. La prima volta che l’ho visto l’ho scambiato per un fantasma, e ancora rido al ricordo dell’urlo che ho lanciato sull’espresso per Hoqwarts il primo anno.

“È un piano meraviglioso!” sbotta Scor indignato.

“Si, se volete assicurarvi un biglietto di sola andata per Azkaban!”

La situazione, a grandi linee, è questa: siamo tornati a scuola da tre giorni, e ieri, Potter Uno (James, per chi non l’avesse ancora capito) ed il suo gruppo di amici dementi, hanno fatto letteralmente saltare in aria i letti di tutti i Serpeverde del gruppo di Al e Scor, in poche parole tutti quelli che, incominciata la storia della guerra degli scherzi, si sono accodati alle gonnelle dei due. Più che altro sono loro che fanno girare gli scherzi durante l’anno ormai, Al e Scor si sono specializzati da molto tempo nel dare fastidio solo a James Potter in persona e compagnia bella. E naturalmente ai professori, ma se dovessi aprire questa parentesi probabilmente tra sette giorni sarei ancora qui a scrivere.

Così ora, mi ritrovo a discutere, alle undici di sera, nella Sala Comune Serpeverde ormai vuota, la stupidità e pericolosità di uno scherzo del genere. Quando vorrei decisamente essere a dormire.

Ma perché mi dovevo scegliere due migliori amici così scemi?

Perché infondo, anche se sono dei bambini poco cresciuti e un giorno o l’altro ti faranno saltare una coronaria, gli vuoi bene. Mi risponde una vocina nella mia testa, che assomiglia pericolosamente a quella della McGranitt. Imbarazzante.

Giuro che se dite a Malfoy e a Potter che ho anche sono pensato che gli voglio bene vi scuoio. Vivi.

È così grifondoroso, ok? E io sono una fottutissima Serpe, non mi perdo in cose stupide come dimostrazioni d’affetto, intesi? Bene.

“Ma andiamo! Quegli idioti di mio fratello e tuo fratello ci hanno letteralmente fatto saltare per aria i letti! Devo ancora scoprire come hanno fatto ad entrare qui, e giuro che quando lo scopro, gli farò rimpiangere per sempre il momento in cui hanno cominciato a farmi scherzi!” esplode Al, alzandosi da divano nero della sala comune.

Scor lo guarda e accenna ad un sì con il capo, troppo preso a pensare a come hanno fatto ad entrare i cinque compagni di merende nella nostra Comune. Perché se c’è una cosa sicura come il sole che sorge ad est, è che è tutta colpa loro se hanno dovuto dormire per terra, arrivando poi in ritardo alla prima lezione dell’anno, e perdendo i primi dieci punti nella clessidra Serpeverde.

Dire che sono incazzati è un pallido eufemismo.

“Lo so, però non potete far saltare in aria un’aula, ok? È pericoloso, e rischiereste di fare male a qualcuno.” Rispondo con voce ferma.

“Ti prego! Dobbiamo fare qualcosa! Ormai sono passati due giorni, e io devo vendicarmi!”

“Lo so, ok? Lo so che ti devi vendicare, l’ho capito. Però credo che far saltare un’aula con alunni e professori annessi sia vagamente eccessivo, non lo pensi anche tu Albus?” gli chiedo con occhi imploranti. Non sono proprio in grado, e non lo sarò mai, di sopportare una discussione con loro due dopo le nove di sera. È psicologicamente distruttivo.

Al mugugna qualcosa che assomiglia a “Coglione … letti … ragione … intelligente”

“Al?” chiedo speranzosa.

“Ok, forse hai ragione” risponde con un grugnito. Scor sbuffa, ma abbassa la testa anche lui. Aveva una voglia matta di far saltare la testa a Potter Uno, tanto che non gli sarebbe dispiaciuto fare fuori un paio di altri studenti per il suo scopo.

“Che ne dite di farci una bella dormita sopra? Scommetto che domani vi verrà in mente un’idea malvagiamente malvagia e tutti saremo felici, ma io ora vorrei veramente dormire” e sbatto un paio di volte le palpebre, sbadigliando, tanto per rendere l’idea della stanchezza, implorando con lo sguardo.

“Va bene. Però non prometto che nella nottata non cambi idea!” dice Al, mettendo un broncio tenerissimo.

Maturo, veramente molto maturo Potter.

“Se lo fai, fammi un fischio. Ho già in mente come far saltare un calderone, basterebbe solo …” incomincia Scor, sfregandosi una mano con l’altra, già infervorato a spiegare il nuovo scherzo. Ora però è troppo. Sono esattamente cinque- e dico cinque- ore che cerco di spiegargli che non si può, e finalmente quando ci sono riuscita, ricominciano a parlarne? No, cazzo!

“OK, basta! A dormire, ORA!” incomincio a gridare, e i due si girano subito verso di me.

Con un dito indico la porta dei dormitori maschili, e loro, dopo avermi lanciato uno sguardo triste, si avviano con le orecchie basse. Lo ammetto, ho una certa influenza sui due decerebrati, che spesso non esito ad usare. Poi però mi sento subito in colpa per averli trattati male e mi pento.

“Buonanotte!” gli dico prima che attraversino la porta del dormitorio, con voce vagamente dolce.

Si girano, e mi sorridono con due identici ghigni. Idioti.

“’Notte, Charlie” dicono in coro, scomparendo verso le loro stanze. Idioti.

Sbuffando, mi avvicino al dormitorio femminile, con un sorriso appena accennato sulle labbra.

È nei momenti come questi che amo essere una Serpeverde. Mi guardo in giro, lanciando un ultimo sguardo alla Comune vuota, alle pareti di mattoni a vista, il pavimento di marmo ricoperto da tappeti verdi ed i divani di pelle nera. Per quanto possa sembrare strano, a parere mio, in questa stanza c’è un senso di calore e famiglia che mi è mancato durante tutta l’estate. L’enorme camino è ormai spento, e rimane solo la brace, che crea una strana luce nella stanza, insieme alle candele bianche dei lampadari.

Sarà strano, ma io, in questa stanza buia e un po’ inquietante ci vedo una casa. Sono così messa male?

Beh, in fondo è la cosa più vicina ad una casa che io abbia mai avuto.

Mi chiudo la porta dei dormitori alle spalle, andando velocemente verso la mia stanza. Dalla comune alle stanze bisogna prendere una scala a chiocciola, che scende per sette piani, ed ogni piano appartiene ad un anno. Il sesto, penultimo, è il mio. Il fatto di avere i dormitori nei sotterranei e non in una torre, oltre alla nostra – tipicamente Serpeverde – disposizione naturale alla solitudine, ci permette di avere stanza personali, senza dover dividere il bagno ed il letto con qualche pazza scatenata che non ci fa dormire, e magari ci sta pure sul culo. Posso capire che hai Grifondoro con il loro amore per la socializzazione ed il prossimo vada bene, ma noi siamo Serpeverde, fieri ed indipendenti come solo gli appartenenti alla nostra casa sanno essere, ed avere gente che gira in mutante per la nostra camera ci urta leggermente i nervi.

La mia camera è una stanza abbastanza piccola, con un letto a baldacchino da una piazza e mezza di mogano, e tanti tappeti verdi. Mentre mi infilo il pigiama, ripenso allo scherzo progettato dai miei amici.

Già di per se il fatto che volevano far saltare un’aula dovrebbe far capire che non sono tutti normali, però vi posso assicurare che questa è solo la punta dell’iceberg.

Non so come abbiamo fatto a diventare amici, veramente. Io non sono il tipo che da nell’occhio, e per quanto sia un po’ strana anche io (ma poco poco, lo giuro), come abbiamo fatto a diventare amici per me è ancora un incognita.

Frequentiamo lo stesso anno e siamo nella stessa casa, è vero, però non c’entra niente con la forte amicizia che ci accomuna. Voglio dire, anche Steve Flinny, soprannominato dolcemente “Lo scaccolatore”,  frequenta il mio stesso anno ed è Serpeverde, però non è che fra me e lui ci sia un gran rapporto. Anzi, tecnicamente non c’è nessun rapporto.

Forse è tutto incominciato il primo giorno di scuola. Potter Uno non aveva ancora tirato la storica cacca bomba, e tutti eravamo tranquilli pensando che Al Potter fosse solo un tenero, piccolo ed innocuo bambino. E quando, la prima sera ad Hogwarts, mi si è avvicinato in Sala Grande, con i suoi occhioni verdi e la vocina tremante, chiedendomi se si poteva sedere vicino a me, per quanto a quella tenera età fossi già una stronza cinica, non ebbi il cuore di dirgli di no. Non mi accorsi neanche che fosse seguito da un bambino biondo, quello che poche ore prima avevo scambiato per un fantasma, e incominciammo a chiacchierare amabilmente.

Cioè, Al e Scor parlavano, io mi limitavo a mangiare e scuotere il capo ogni tanto, neanche minimamente interessata a quello che dicevano. Ero abituata così, non mi fregava molto di niente, ed ero già arrabbiata per i fatti miei, quindi pensavo che con quel trattamento si fossero arresi e che non mi avrebbero più rotto le palle, lasciandomi mangiare in pace.

Ma non avevo messo in conto un altro lato fondamentale del carattere di Albus Potter. La perseveranza.

Per tutto il mese successivo mi seguirono ovunque, a lezione, a pranzo, in biblioteca, senza apparente motivo, continuando a parlare e parlare e parlare senza preoccuparsi minimamente del mio forzato mutismo, e alla fine mi scartavetrarono talmente le palle che li mandai a quel paese davanti a tutta la nostra casa.

Come mi sia ritrovata, dieci minuti più tardi, a ridere come una scema sdraiata per terra insieme agli altri due ancora non me lo spiego, però da quel giorno ho incominciato a dargli un pochino più di confidenza, e un passo dopo l’altro, sono diventati decisamente importanti per me, fino a diventare i miei migliori amici.

E il fatto di essere l’unica ragazza che rispettino, pur non vedendomi con i tipici annessi e connessi femminili, mi lascia lusingata.

Non è che siano poi dei grandi intenditori del genere femminile, capiamoci. Però hanno tutti e due delle sorelle piccole e hanno capito che c’è oltre in un essere femminile che un sedere e due tette.

E poi hanno anche loro dei  problemi. Scor non va molto d’accordo con la sua famiglia, come sua sorella, e spesso si è trovato in disaccordo con suo padre, specialmente per le sue frequentazioni. Non per me, io vengo da una delle famiglie purosangue più vecchie del mondo (non che me ne freghi molto), ma il fatto che sia il migliore amico del figlio del suo peggior nemico (Dio, che casino), lo ha fatto vagamente arrabbiare. E il fatto che sua sorella, Antea Malfoy, non sia Serpeverde, meraviglia delle meraviglie,  ma Corvonero lo ha reso ancora più nervoso.

Anche Al ha qualche problemino con la sua famiglia. Non problemi come quelli di Scor, anzi, però non si è mai sentito completamente a suo agio con loro, sempre ai lati, come uno spettatore. Uno motivo per cui è stato smistato a Serpeverde c’è, e per quanto ami fare scherzi, non è mai stato un tipo caloroso, come tutti i nostri compagni di casa, e crede che la sua famiglia sia un po’ asfissiante.

Io non conosco nessuno di loro, ma ne sono abbastanza felice. Li ho notati spesso (credetemi, è veramente difficile non farlo) e non li ho mai capiti. Che cosa c’è di tanto bello in tutto quel casino, quelle urla, quella bolgia?

E poi sono un migliaio, e sono seria. Non lo so cosa mangino, però è sicuro che i Weasley e i Potter scopano come conigli. Sono talmente tanti che credo di non sapere neanche i nomi di tutti. Gli unici che riconosco a vista sono la sorella e il fratello di Al, e qualche Weasley.

 Invidio molto Lily Potter, la sorellina di Al. Ci ho scambiato un paio di parole ogni tanto e mi è sembrata veramente intelligente. Così intelligente da farsi smistare a Corvonero, lontana dall’influenza dei due fratelli cerebrolesi. Non la conosco molto, so solo che è la migliore amica della sorella di Scor, Antea, ma niente di più. È anche una ragazza molto carina, con quei capelli rossi e le lentiggini su tutto il viso.

Per quanto riguarda James Potter, Potter Uno, Cazzaro o Re dei Coglioni, beh, è tutta un’altra storia.

È abbastanza infantile, ma anche senza averci parlato per più di tre minuti, è la persona che odio di più in tutta la scuola. Sarà il fatto che sono sia nella squadra di Quidditch di Serpeverde sia che sono quasi sempre con suo fratello, ma sono diventata, come tutti gli appartenenti a queste due suddette categorie, una delle mire preferite dei suoi scherzi. Ora, pur essendo io amante del quieto vivere e assolutamente contraria a qualsiasi tipo di violenza, e avendo lasciato perdere ogni santissima volta delegando ad Al e Scor la vendetta, non vuol dire che io non lo odi dal profondo del cuore da sei anni a questa parte.

James Sirius Potter è la persona più irritante, rompipalle, imbecille e ignorante che io abbia mai conosciuto e che mai conoscerò, ne sono sicura. È l’essere più inutile sulla faccia della terra, seguito a ruota dei fermacarte e dai portatovaglioli. Lo detesto, mi da fastidio anche solo respirare la sua stessa aria. Il Re Degli Scherzi, come è conosciuto in tutta la scuola, è l’unica persona capace di farmi veramente incazzare come una iena con una sola frase. E non ho alcuna intenzione di farmi rovinare l’anno da lui.

Avete qualcosa da ridire? Problemi?

No?

BENE.

 A/N:

Gaaaaaah.
Recensioni, please!
Amo tanto tanto tanto le recensioni.
Veramente, le adddoro♥!
Mi piacerebbe sapere se la storia vi è piaciuta, 
dato che ho passato due ore circa a fissare il tastino 'aggiungi una nuova storia'.
E la storia non è finita, quindi mi piacerebbe sapere le vostre impressioni sui personaggi, 
e le recensioni mi fanno andare avanti!

Pace e amore a tutti♥

Gio.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Cinquemmezzo