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Autore: angelikakiki    28/04/2011    3 recensioni
Remus è un Lupo Mannaro. E la trasofrmazione è sempre dolorosa. E senza i suoi amici a sostenerlo, lo è ancora di più.
La storia ha partecipato al conorso " Dancing in the moonlight" di NEMO
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Dancing in the moonlight

 

Nome autore: angelikakiki
Titolo della storia: Dancing in the moonlight
Pacchetto scelto: Luna Crescente
Genere: Malinconico, Triste, Dark
Rating: Arancione
Avvertimenti: One-shot, Missing Moment
Eventuali NdA: nessuno

 

 

“ Siete pronti?” chiese James. Annuimmo tutti. Ce la potevamo fare. Ce la facevamo ogni mese. Dalla Torre di Grifondoro alla Stramberga Strillante. Certo, ero nervoso. Lo ero sempre. Ma c’erano loro. Loro con me. Sotto il Mantello. Certo, ci si vedevano i polpacci, ma andava bene così. Infatti James controllava sempre la Mappa, per vedere se correvamo il rischio di essere scoperti. Peter sembrò intuire la mia agitazione e mi diede una pacca comprensiva sulla spalla.

“ Coda, Luna, che cos’è quest’aria da funerale?” domandò Sirius mentre James era chino sulla Mappa.

“ Dai, stiamo andando a divertirci!

“ Parla per te, Felpato…” riuscii a dire con enorme sforzo.

“ E su, Luna! Ci siamo noi con te! Ramoso, diglielo anche tu!” disse Sirius. James smise di controllare la Mappa.

“ Ma certo, Luna! E se magari vogliamo muoverci riusciamo pure a non farci beccare da Gazza che sta salendo qui a controllare che non stiamo tentando di scappare dal Dormitorio di nuovo!” sorrise. Beato lui che riusciva a stare tranquillo. Io ero tutto un tremito, come sempre. Cominciammo a camminare. Eravamo gli unici che giravano a quest’ora. Sirius mi guardò con uno sguardo mezzo divertito.

“ Andiamo Rem! Lasciati andare! Pensa che stai con noi! Quante volte l’abbiamo fatto?” chiese.

“ Sì, lo so, ma… non riesco proprio a lasciarmi andare! Sono preoccupato per la trasformazione…

“ Luna, ti ripeto, ci divertiremo come al solito! Perché devi fare questa pantomima ogni volta che facciamo una passeggiata al chiaro di luna?

“ Non riesco a trovare la cosa divertente…

“ Allora la prossima volta organizziamo un festino! Così se portiamo anche qualche band…

“ Potremmo chiamare Celestina Warbeck…” sussurrò Peter. Sirius gli diede una spinta.

“ Quella roba può piacere solo a te, Coda! È così noiosa! No, potremmo portare… non mi ricordo come si chiamano!

“Chi?” domandai incuriosito.

“ Un gruppo Babbano… hanno fatto una canzone… aspetta… “ cominciò a cantare

“ Dancing in the moonlight… everybody’s feeling warm and bright … It’s such a fine a natural side… Everybody’s dancing in the moonlight! Sì, era così!” esclamò soddisfatto. Ridemmo tutti per la sua em… voce soave. Ma improvvisamente il motivetto ci contagiò tutti. E ci ritrovammo a cantare sottovoce:

“ Dancing in the moonlight

 Everybody’s feeling warm and bright

It’s such a fine a natural side

 Everybody’s dancing in the moonlight!”

E tutto mi sembrò più bello, più allegro. Pregammo  Sirius di ricordarsi le parole restanti della canzone.

“ Non me la ricordo… so solo che diceva che la luna era grande e splendente… che era bellissima e cose del genere…” sussurrò  pensieroso.

“ Un po’ come la Evans! Dancing with Evans! Only Meeeee” cantò James cambiando le parole della canzone. Ovviamente altra ondata di risate.

Riuscimmo ad uscire nel Parco. Gazza teneva il portone aperto una volta al mese, per ordine di Silente. Sapeva che sarei uscito per andare alla Stamberga Strillante. L’unica cosa che non sapeva ( e che nessuno sapeva) era che non ero mai solo. C’erano i miei amici con me. Uscimmo dal Castello. L’aria notturna ci investì in pieno, facendo sollevare un po’ i bordi del Mantello.

“ Lumos” sussurrò James sempre guardando la Mappa. Ci fermammo. Doveva controllare se non c’era nessuno che guardava dalle finestre che si affacciavano sul Platano Picchiatore. Ne approfittai per guardare il panorama. Certo, ormai era tutto tremendamente familiare, ma non per questo meno bello. Il cielo era pezzato da numerose nuvole grigie, che lasciavano intravedere alcuni spicchi di cielo. Potevo scorgere delle stelle brillare timidamente. I miei occhi percorsero il cielo. Tirava molto vento. Ancora nessuna traccia della Luna. Ma ovviamente il vento avrebbe spinto le nuvole lontano, scoprendola totalmente. Era solo questione di minuti. Guardai il Lago Nero. Di notte era ancora più nero. Sentivo il rumore delle piccole onde che si formavano sotto al spinta del vento. Anche i gli alberi del Parco si muovevano sotto il vento. Quel vento sarebbe stato la causa di tutti i miei mali. Il vento avrebbe rivelato lei, la Luna.

“ Finestre sgombre da ficcanasi come Mocciosus, andiamo!” esclamò James. Lo seguimmo silenziosamente vicino al Platano Picchiatore.

“ Dai, Coda, tocca a te!” disse Sirius. Peter annuì sorridendo. Cominciò a rimpicciolirsi. E ancora. E ancora. Diventò un topo. Strusciò sotto i nostri piedi. Non potevamo vederlo, ma eravamo sicuri che avrebbe spinto la radice che ci avrebbe permesso di arrivare alla Stramberga Strillante. E infatti fu così. Entrammo seguendo la familiare galleria. Sembrava che il mio cuore volesse uscire dal petto, tanto batteva forte. James ci sfilò il Mantello di dosso.

“ Tutto ok, Rem?” mi domandò. Io annuii. Era bello sapere che i miei amici si preoccupavano per me. Sirius mi strinse il braccio. Poi lo ritrasse.

“ Cavolo, Luna, ma quanto stai sudando? Sei più sudato dei capelli di Mocciosus!

“ No, Sirius” lo interruppe James fingendosi serio. “ Niente è peggio dei capelli di Mocciosus” dichiarò. Peter cominciò a ridere a crepapelle.

“ Dancing in the moonlight, everybody’s…” sussurrò Sirius spingendomi.  “ Eddai, Rem, allegria!

“ Ripeto, per la centesima volta, non ci riesco!

“ Dai Remus, è come ha detto Sirius, l’abbiamo fatto tante di quelle volte…

“ E infatti vi ho sempre detto che per voi è rischioso stare con me, ma…

“ Certo, come no, come se non sapessimo difenderci!” disse Sirius.

“ Non dico questo, è solo che…

“ Niente ripensamenti, Luna, ormai siamo qui e ci divertiremo come al solito!

“ Per quello che riesco a ricordarmi…

“ Oh, non fare la finta vittima, sappiamo benissimo che ti ricordi tutto!” esclamò Sirius. Era vero solo a metà: infatti riuscivo a ricordarmi le sensazioni, le emozioni, a volte anche alcuni dettagli, ma non sapevo mai dire con esattezza dove andassimo né cosa facessimo. Nonostante tutto sapevo che mi trovavo bene con loro anche da lupo. E questa era una cosa positiva. Arrivammo. La Stramberga Strillante era buia, ancora più spettrale del solito. Con un incantesimo Sirius accese dei mozziconi di candela che si trovavano sopra un tavolino.

“ Certo, tu tra poco combinerai un tale casino da buttarle tutte e terra, ma almeno per adesso andrà bene…” disse cercando di ironizzare. Sapeva che la situazione non era per niente divertente. Ma doveva fingere. E in cuor mio speravo che continuasse a farlo. Perché sennò mi sarei buttato nella disperazione. Peter si sedette su una vecchia poltrona.

“ Allora, che si fa?

“ Tu Peter comincia a trasformarti! Sirius, sempre il cane pulcioso?” domandò James.

“ Ah, ah, divertente… io almeno non ho un doppio senso sulla testa!” lo schernì  Sirius.

“ Ah ah ah! Davvero simpatico, Felpato! Davvero, non so da dove ti escano queste battute… non è che tu e Mocciosus siete amici?

“ Certo che siamo amici: io, lui e la Evans formiamo proprio un Magico Trio!

“ Ehi, amico, non mi toccare la Evans! Lei è la mia Musa ispiratrice, la mia Stella Polare…

“ L’amore della tua vita e tutte quelle cose, sì!” finì Peter.

“ Sì, James, lo sappiamo, lo sappiamo. Quante volte ce l’avrà ripetuto, Luna?

“ Mah, almeno un migliaio di volte…” dissi con un sorriso sulle labbra. Improvvisamente, mi sentii male. La mia pelle tirava sui miei muscoli, come se fosse stretta. Come se fosse minore della massa muscolare del mio corpo. Urlai. Sentii James gridare qualcosa a Sirius. Sentivo i capelli rientrarmi nel cranio. Le unghie crescevano a dismisura. La trasformazione era sempre dolorosa. I denti si allungavano imperterriti. Sentivo la mia colonna vertebrale piegarsi sotto il peso di un corpo troppo pesante. Le braccia si incurvarono, le gambe si piegarono su loro stesse. Le guance premettero sul mio naso, fino ad allungare l’intero mio viso. La vista si oscurò. Era tutto buio. Mi agitai, cominciai a muovermi, come impazzito. Sentivo qualcosa che mi tratteneva. Ma io ero più forte. Molto più forte. Eppure mi stavano intralciando. Ma non mi importava. Sentivo come se mi mancasse l’aria. ARIA. Corsi veloce. E improvvisamente, nel buio, apparve qualcosa. Una sfera bianca e candida che mi guardava, quasi divertita dalla mia condizione. La Luna. Quella sera era crescente. Ululai.

Sono qui, a casa mia, solo. Sono le dieci e mezza. Tra poco ci sarà la Luna piena. Luna Crescente, se non sbaglio.  E la cosa mi spaventa. Le luci sono spente. Anche se è improbabile che qualcuno passi di qui, non vorrei che si sapesse che questa casa è abitata. Di solito mi procuro il cibo grazie alle prede che caccio quando sono un lupo. E per quanto riguarda l’acqua, ci sta una fontana non lontano da qui. La vado a prendere sempre alle cinque di ogni notte, cercando di non farmi vedere. Sono solo. Solo come non mai. L’anno scorso Sirius è stato catturato. Anche se è i giornali lo scrivono( cosa strana, ma qualche volta ci prendono), non riesco a credere che sia davvero successo. Sirius ha tradito James e Lily. E poi ha ucciso Peter. Sirius, uno dei miei migliori amici… vorrei quasi chiudere gli occhi e svegliarmi nel mio letto, a Hogwarts, con James e Sirius che mi rubano i calzini e Peter che mi chiede di aiutarlo a Trasfigurazione. Ma è qualcosa che non posso fare. Anche volendo, non posso farlo. E questo mi riempie di tristezza. Fortunatamente il figlio di James e Lily è vivo. Spero un giorno di poterlo incontrare e di dirgli che razza di persona meravigliosa era suo padre. E che donna strabiliante era sua madre. Ma prima, devo sopravvivere a stanotte. L’ultima volta ho incontrato degli esseri umani. Erano Babbani. Hanno cercato di uccidermi. Ma me li sono sbranati. Lo so perché leggo anche il giornale Babbano. E stranamente quei Babbani stavano in campeggio vicino al luogo in cui di solito mi trasformo. Innocenti. Io sono un assassino. Quasi mi viene da piangere per questi tristi pensieri. Se Sirius fosse qui probabilmente mi prenderebbe in giro fino all’esaurimento nervoso. E Peter mi consolerebbe. E James cercherebbe di sdrammatizzare, forse rimarcando il suo amore verso la Evans. Mi manca tutto questo. Ma sono contento al pensiero che Voldemort sia morto. E che molti dei Mangiamorte siano stati catturati. Mocciosus, o meglio, Piton ora insegna a Hogwarts, da Silente. E dicono che si sia pentito di essere stato un Mangiamorte. Non so quanto crederci. Ma io mi fido di Silente. E voglio far finta di avere fiducia nella sua decisione. Mi ha anche mandato un gufo, l’altro giorno. Mi chiedeva se potevo rimpiazzare l’Insegnate di Difesa Contro le Arti Oscure, visto che Deborah Deweik se ne va l’anno prossimo. Ovviamente non ho risposto. Che cosa potevo rispondere? Apprezzo il fatto che Silente si fidi di me. Ma sbaglia a fidarsi così. Sono un Lupo Mannaro.  A volte ripone la sua fiducia su persone sbagliate. Ecco perché metto in dubbio il suo giudizio su Severus. Sono le undici. La Luna dovrebbe apparire verso mezzanotte. Esco di casa silenziosamente. Non passa mai nessuno a Tunner Road. Dall’altro lato della strada, un bellissimo bosco. Non passa un’anima per strada. Vento. Anche questa notte c’è il vento. Sembra che gli alberi ballino sotto il chiarore della luna, debolmente coperta dalle nubi. Manca poco ormai. Ormai sono dentro il bosco. Cammino velocemente, allontanandomi quanto più posso dalla strada e dai soliti luoghi in cui si accampano i viandanti. Sono attento, stavolta. Mi accovaccio per terra, aspettando lei, la Luna. Sento un debole pop alle mie spalle. Mi giro e vedo una figura nera in piedi. Mi alzo subito. La figura solleva le mani.

“ Calmati, Lupin. Non mi ricordavo che tu fossi così fifone…  altrimenti ti avrei avvertito del mio arrivo…” mormora quella voce che conoscevo bene.

“ Sev… Severus?” chiedo incerto. Piton abbassa il cappuccio. Pallido, capelli neri e cadenti, palpebre pesanti, naso adunco. Sì, è lui.

“ Ma guardati… sembri uno straccione… che fine ha fatto tutta la tua allegra comitiva, Lupin? Non ti senti così forte senza di loro, eh?” dice provocandomi. Ma adesso non è importante. Guardo il cielo. Le nubi si stanno per dissolvere.

“ Severus, la Luna! Vai via!” esclamo. Lui scuote la testa.

“ Oh, tranquillo Lupin, non sarà la prima volta che ho a che fare con un Lupo Mannaro…  non so se ti ricordi. Ad ogni modo, sono qui per conto di Silente. Non hai risposto al suo gufo.

“ Non dovresti stare a scuola?

“ No, a quanto sembra il Preside mi ha esonerato per una notte. Voleva che rivedessi… il mio amico di vecchia data… ed essendo il Preside può rinunciare a queste… em… spiacevoli circostanze. Tra le quali vederti in questo stato. Patetico, Lupin, patetico. Allora, la risposta?

“ Severus, la risposta è no! Guardami! Non posso stare a Hogwarts con il rischio di aggredire qualcuno!

“ Perché, durante i tuoi anni scolastici che cosa hai fatto?  Eri lì… potevano morire degli innocenti, per quanto i tuoi amichetti si possano definire innocenti… È la stessa cosa…” un rumore dietro ad un cespuglio.

“ Sectusempra!” esclama lui. Un cervo cade a terra, perdendo molto sangue.

“ SEI PAZZO?

“ Che c’è? Una preda in meno da cacciare, no?” risponde con lo scopo di ferirmi.

“ Se ci fosse stata una persona lì dietro…

“ Ho sentito il rumore degli zoccoli esattamente sedici secondi fa, Lupin. Ad ogni modo, tranquillo, comunicherò al Preside la tua risposta. Dio, Lupin, davvero, quasi non ti riconosco conciato così…

“ Lo sai benissimo che nella mia condizione…

“ Chissà perché ma quando stavi con i tuoi em… amici… non eri così lunatico” si ferma assaporando il momento. “ Lunatico… strano come i termini possano assumere significati diversi, eh, Lupin? Oh, guarda, parli del diavolo…” ha detto bene. Diavolo. La Luna. Splendeva nel cielo con tutta la forza di cui era capace. Mi piego su me stesso.

“ Sev… erus…” mormoro tra i denti.

“ Oh, rilassati Lupin… buon divertimento…” e si Smaterializza.

 La trasformazione è sempre dolorosa. Ma stavolta lo è di più. Tutte le mie membra sono contratte e strette dal dolore. Buio. L’aria è tiepida, lo sento. Corro veloce lungo il bosco. Nessun rumore. Poi, improvvisamente, una musica. Riesco a distinguere solo alcune voci. Forse un ragazzo. No, c’è anche una ragazza. Mi accovaccio per terra, strusciando sopra il suolo. Sento il profumo della loro pelle, del loro sangue. Mi alzo sulle zampe posteriori. Riesco a vedere i loro volti. Ma non so definirli con chiarezza. Sento un urlo. E poi un altro ancora. Ringhio. È troppo tardi per fermarmi. Cammino verso di loro. Sento una strana sensazione sulla pelle. Fuoco. Ululo verso la Luna. Anche quella sera era crescente. La musica continua. E continua. E io mi avvento su di loro. E li sbrano. Sento le loro membra crollare sotto i miei morsi. Corro nel bosco. Corro sempre più veloce. Il tempo passa velocemente. E, come se mi risvegliassi da un brutto sogno, ritorno a essere un umano. Io, Remus Lupin. Sento ancora quella musica, in lontananza. Mi ricordo di aver sbranato delle persone. Ma forse sono ancora vive. Ferite, ma vive. Corro attraverso il bosco, ancora una volta. Stavolta ci metto di più, i miei arti umani non sono veloci come quelli del lupo. Arrivo nella radura. Una tenda. Una tenda fatta a pezzi. I ragazzi non ci sono più. Ma quella musica… la musica c’è ancora.

““ Dancing in the moonlight

 Everybody’s feeling warm and bright

It’s such a fine a natural side

 Everybody’s dancing in the moonlight!”

  
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