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Autore: Kat Logan    28/04/2011    11 recensioni
Un'amica da ritrovare, un matrimonio imminente, una coppia consolidata, un nuovo nemico. Per le Outer le avventure non finiscono mai. Seguito di "All we are"
Hotaru viene rapita e portata in una dimensione sconosciuta, ma quando uno degli alleati di Haruka e Michiru è la morte, chi potrebbe essere la nuova terribile minaccia?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Setsuna/Sidia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mio ultimo respiro, per te.'
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Per tre giorni terrestri Setsuna aveva dimorato tra quattro mura di pietra scura e fredda. 
Al di là delle sbarre che si era trovata davanti, prima di subire il suo processo dalla corte del tempo, aveva visto solo buio. Un buio profondo e nero che le aveva messo un senso di angoscia permanente.
"Ha abusato dei suoi poteri più di una volta, ha violato i tabù del tempo a scopo personale, per questo la corte del tempo la dichiara colpevole".
Le parole del giudice le rimbombavano in testa come una fastidiosa cantilena.
"Inizierà a scontare la sua pena da ora. Procedete con l'accecamento."
Quella frase era l'utlima cosa che aveva udito prima di venir accecata da una figura incappucciata di nero.
Non era stato doloroso. Non era quella la parte difficile.
Dal momento in cui aveva deciso di aiutare con tutti i mezzi le sue amiche, la sua famiglia, aveva preso atto del fatto che sarebbe andata incontro a conseguenze più che spiacevoli.
Ricordava le mani gelide appoggiarsi sulle sue tempie, sotto la sua lunga e folta chioma di capelli scuri, poi...solo buio.
Oltre a non avere più visioni aveva perso anche la vista.
Le era stato portato via il suo dono e con quello tutte le sue certezze.
Non poteva più veder nulla, ma nella sua testa continuava a scorrere una sottospecie di film senza immagini. 
Sentiva ancora la voce degli avvenimenti, ma di quei flash non poteva avere le scene vivide davanti ai suoi occhi.
Era come una televisione rotta.
Inutile.
Riconobbe la voce di Haruka e Michiru più volte nella sua testa, ma il non capire a cosa si riferissero, il non poter captare particolari visivi la rendeva nervosa e ansiosa.
Quella era la parte dolorosa per lei. Il non poter essere d'aiuto alle sue amiche.
L'essere costantemente confusa da messaggi che così non sembravano aver alcun senso o che ne aquistavano magari uno estremamente sbagliato.
L'essere impotente in quel modo non poteva sopportarlo.
La voce della morte rimbombò ancora una volta nella sua testa. 
Setsuna gridò tentando di liberarsi dalle catene che la tenevano legata al muro di pesanti mattoni dalle sfumature bluastre.
Delle piccole goccie di sudore le perlarono la fronte.
Quel personaggio sinistro era molto presente nella sua mente ultimamente e lei non poteva capire se avrebbe potuto nuocere ad Hotaru o ai suoi genitori.
Diede un altro strattone alle catene, ma l'unico risultato fu quello di farsi male ad un braccio.
"Maledizione!"
Un altro grido, questa volta di frustazione però, le sfuggì dalle labbra.
Da quanto tempo sono qua sotto? Sono ancora in quella prigione? o in un altro posto?
Si ricompose mettendosi in silenzio. 
L'unico suono che riconobbe furono dei passi pesanti avvicinarsi, poi il cigolio appartenente alle sbarre che si aprivano davanti a lei.
Un tocco deciso le toccò la mano per liberarla da quelle catene.
"Dove mi portate?" domandò presa dal panico.
"Alle porte del tempo, dove sei sempre stata" rispose distratta la voce maschile che si occupò di guidarla.
"Se mi dessi il mio bastone potrei cavarmela da sola..."
"Se mai mi caveresti un occhio. Non si può fare mi dispiace!" 
Quel modo di fare le ricordò Haruka. I loro piccoli battibecchi.
Fu in quel momento che venne assalita dalla malinconia, dalla mancanza di stare accanto alle persone che amava, di cui si fidava.
Il panico di poco prima che aveva dipinto la sua voce, non era altro che la paura di non essere più ritrovata da quelle persone, non mancanza di coraggio.
Spero potremo ritrovarci e che siate salve, amiche mie.
 
 
***
 
Haruka era appena rientrata in casa scrollandosi la neve di dosso.
"BBBBBBRRRRRRR!!!!"
Michiru accorse da lei con una serie di passi leggeri.
"Non importa rabbrividire così rumorosamente per farti notare!" disse sorridendole e dandole un leggero bacio sul naso gelato.
"E' che così corri prima da me!" disse battendo i denti per il freddo, sembrava una bambina in quel momento.
"Convinta tu...comunque ti aspetta una bella cioccolata calda in cucina, miss freddolosa rumorosa!"
"Sei la migliore!"
"Non ho dubbi su questo!"
Michiru aiutò con la giacca la bionda che sembrava aver dei problemi a liberarsi da tutti quegli strati di vestiti.
"Era necessario uscire con questo freddo?" domandò riuscendole a scastrare alcuni bottoni che fino a quel momento sembrava non ne volessero saperne di liberare Haruka.
"Ho fatto un pupazzo di neve!"
La ragazza dai capelli lunghi la guardò stranita, lasciandosi scappare una risata argentina che scaldò Haruka all'istante.
"Era un'esca per Hotaru..." spiegò l'altra "Magari così usciva dalla sua stanza!" 
"Come sei dolce amore! Peccato non abbia più cinque anni!"
La bionda sbuffò all'istante "Uffa..."
"Le passerà!" Ora era lei a confortarla.
Le due si diressero in cucina e si sedettero al tavolo.
"A volte immagino di trovarmi Setsuna qui all'improvviso, mi manca litigare con lei!"
"Manca anche a me, chissà dove sarà..."
Haruka appoggiò la mano su quella della compagna.
"Io non posso dirti né quando né come, ma la ritroveremo...è una promessa. E poi in fin dei conti glielo dobbiamo!"
Gli occhi blu di Michiru s'incatenarono silenziosi ai suoi. 
Credeva in Haruka.
Anche nelle situazioni più impossibili sapeva che quando lei prometteva, avrebbe trovato il modo di mantenere la parola data.
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 
 
Eccomi qui con il capitolo che comprende Setsuna, per la gioia di chi era impaziente di capire che fine avesse fatto!
Avete visto che oltre al circolo dei demoni esiste anche una corte del tempo. Che è la responsabile delle pene di Sailor Pluto.
Volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno aggiunto come autore preferito e hanno inserito le mie storie nelle seguite e nelle preferite, chi mi scrive, mi recensisce e segue la pagina fb, sono tutte cose che mi fanno davvero piacere e apprezzo :)
Spero che anche questo capitolo non vi abbia annoiato e che vi piaccia nonostante sia saltato fuori molto corto. Buona notte a tutti!
   
 
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