Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Chemical Lady    29/04/2011    13 recensioni
Come avrete immaginato la mia storia sarà incentrata sul personaggio di Blaine e sulla sua storia…. Ecco, a dire il vero no!
Essendo una fiera sostenitrice dei Warblers, ho pensato di scrivere questa storia per dare una voce e una personalità a questi ragazzi...
Pezzo tratto dal capitolo 01: .... Wes, come suo solito, prese in mano le redini della situazione prima che si arrivasse ad usare le poltrone come armi illecite “Coraggio, proviamo! Non c’è tempo da perdere, le Locali sono alle porte…”
Blaine lo guardò grato prima di iniziare a scaldarsi la voce.
“Non prendertela” gli disse sottovoce David.
Quello per risposta scrollò le spalle “Avere una vita privata in questa scuola è pressoché impossibile…”
Wes a quel punto ammiccò muovendo le sopracciglia “Fa già parte della tua vita privata, la piccola spia delle New Direction?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
bananissima

Blaine Anderson presents:

the Pips!

 

 

#02 I need to understand myself… 

 

 

La mattina, alla Dalton Academy, è sempre stata una fase della giornata particolarmente  problematica,.

Un po’ perché alla fine si finisce sempre per far tardi la sera, praticamente ogni sera… o per studiare (la mole di lavoro è davvero ampia) o perché bisogna festeggiare qualcosa.

E c’è sempre qualcosa da festeggiare.

La sera precedente per esempio avevano festeggiato il centenario dell’acquisto di un bellissimo armadio in stile barocco.

Ok, il compleanno dell’armadio non era proprio il massimo della scusa ma alla fine bastava aver un’argomentazione da esporre a Thad.

“Sobrio non è un gran che” diceva sempre Jeff proprio parlando del capo-consiglio Harwood “Ma ubriaco ha quel suo perché”

Nick ridacchiò, prendendo posto accanto a lui e sospirando stanco “Quando vorrei fingermi  malato…. Ma poi chi spiega a Suor Genevieve che in realtà ho solo bevuto troppo ieri sera?”

Jeff scrollò piano il capo, prima di guardarsi attorno “Allora, sei certo che non ho detto o fatto nulla di, come dire…. Compromettente?”

L’altro alzò un sopracciglio “Beh hai chiesto a Blaine se poteva darti qualche dritta sull’essere gay” disse vago mentre il biondino impallidiva “Ma lui ti ha risposto che non ha mai visto un emù in vita sua, e questa mancanza lo distruggeva…. Ergo, fossi in te starei tranquillo”

Jeff sospirò appoggiandosi con la schiena alla sedia della sala  da pranzo proprio mentre l’oggetto del suo desiderio entrava per consumare la colazione. Li salutò entrambi con un cenno del capo prima di prendere posto solo, ad un tavolo un po’ appartato, e iniziando a leggere un libro dalla copertina di pelle scura mentre girava lentamente il cucchiaino nella tazza.

“Jeff chiudi la bocca, o entrano le mosche” lo prese in giro il suo amico e subito il ragazzo avvampò, drizzandosi sulla sedia e prendendo a mangiare un po’ forzatamente il suo cornetto al cioccolato “Ma perché non ci parli, scusa? Tu gli stai simpatico”

Il biondo alzò gli occhi al cielo “Tutti gli stanno simpatici”

“Non ha tutti sorride…

“Beh ha sorriso anche a te no?”

Nick sospirò, cercando di mantenere la pazienza perché, dopotutto, quello era il suo migliore amico e se l’avesse ucciso ci avrebbe rimesso di certo. Anche se, pensandoci bene, la balia tra i due era lui….

“Buongiorno ragazzi” Blaine, come chiamato dal cielo, si appoggiò alla sedia libera davanti a loro, sorridendo raggiante.

“Tu hai fatto le tre del mattino” disse Nick alzando le sopracciglia “Come diavolo fai ad essere così riposato, scusa?”

“A dire il vero ho aiutato Thad a pulire il vomito, quindi ho fatto quasi le quattro e mezzo…. Onestamente non saprei! È una così bella giornata!”

“Torni a Lima oggi? Per questo tutta questa allegria?” chiese Wes passandogli accanto, e proseguendo fino al suo tavolo senza fermarsi.

Le guance di Blaine si imporporarono appena, poi sorridendo ai ragazzi si sbrigò a seguire l’amico.

“Che palle, tutti hanno intrallazzi tranne me” constatò Duvall scocciato “Forse dovrei seguire il consiglio di James…

Jeff alzò un sopracciglio “La rinoplastica?”

Già…

Al tavolo imbandito del buffet Trent prese un paio di brioches (e con un paio intendo sei), impilandole con precisione sul piattino e infilandosene una in bocca per sicurezza, prima di avvicinarsi al tavolo in cui Flint leggeva con apprensione un libro.

Mhp prche stoi sompro solo?”

Il ragazzo alzò gli occhioni azzurri sui suoi e, sfilandogli la pasta dalla bocca, chiese con garbo “Eh?”

“Perché stai sempre solo, Flint?”

L’altro si lasciò scappare un sorrisetto prima di chiudere il libro e appoggiarlo con eleganza sul tavolo. Ogni movimento che quel giovane compiva sembrava irreale, tanto fini erano i suoi modi.

No, doveva senza dubbio essere gay, almeno secondo il parere del compagno di stanza.

Il morettino gli fece segno di sedersi davanti a lui e appena questo l’ebbe fatto con un sorriso disse “La solitudine è la dieta dell’anima, Trent

Ah, dimenticavo: Flint Wilson era dannatamente filosofico.

Trovava aforismi per tutto, persino per la colazione a quanto pare.

“Dici che dovrei stare un po’ solo io?” chiese divertito l’altro, toccandosi la pancia e fancendolo ridere.

“Non intendevo offenderti….”

“Oh non l’hai fatto” prese a mangiare  osservandolo curioso mentre l’altro guardava con falsa non chalance qualche tavolo più in là.

Flint era alla Dalton da circa due mesi ed era da poco uscito dal suo involucro di mutismo, quindi Trent non intendeva essere indelicato con lui e chiedergli se per caso fosse gay, onde evitare che quello smettesse di nuovo di parlare.

Ma decisamente lo era.

Poteva scommetterci la pausa pranzo…

Beh, si disse, si possono sempre estrapolare informazioni in modo indiretto, no?

“Flint tu hai la ragazza?”

Il morettino lo guardò curioso prima di rispondere “Uh? No.”

Ok, non aveva dedotto un accidente ma poteva sempre riprovare…

“Nessun tipo di…. Relazione?”

L’altro scosse piano il capo come se avesse capito qualcosa, poi finì il caffè e si alzò “Ci vediamo alle prove!” lo salutò con un sorriso tirato prima di fuggire letteralmente.

Hey Flint aspetta! Non volevo farmi gli affari tuoi e…

Era sparito di nuovo.

Trent si alzò dal tavolo notando che il suo coinquilino si era come al solito Smaterializzato, stavolta dietro ad un paio di ragazzi del primo anno che erano comunque più alti di lui. fece per uscire dalla saletta quando notò sul tavolo che Flint si era dimenticato il libro…

Lo raccolse chiedendosi se lo avrebbe mai beccato prima delle lezioni….

Ma poi la soluzione gli passò davanti.

Hey Jeff!”

Il biondo si voltò sorridendo all’amico “Ciao Trent.”

Il ragazzotto fece un cenno anche a Nick prima di rivolgersi al biondo “Tu frequenti storia con Flint, giusto?”

A quelle parole il biondo smise di pensare del tutto, visto che i pochi neuroni che aveva in testa continuavano ad inciampare tra loro invece che far la sinapsi. Ci pensò Nick a rispondere “Già, alla prima ora…”

“Bene allora potete per favore dargli questo? L’ha dimenticato…. Lo lascerei in camera ma non so…. Magari gli serve”

Il moro lo prese sorridendo “Certo, nessun problema!”

Si salutarono e appena i due uscirono dalla mensa Nick diede il libro a Jeff con enfasi “Vai! È il tuo momento!”

Il biondo arrossì violentemente “Ma…. Non puoi darglielo tu?” chiese mentre passavano per il dormitorio.

“No, a me non piace.”

Si avvicinarono alla classe lentamente mentre Nick sbuffava con tanto entusiasmo da sembrare un vulcano in eruzione. Jeff dal canto suo pareva un condannato a morte, sì uno di quelli ‘Uomo in marcia nel miglio verde’ per intenderci. Camminava a passettini così piccoli che per un attimo Nick si chiese come fosse possibile, visto la spataffia di gambe che si ritrovava. Si aspettava di vederlo sudare sangue, ma purtroppo non avvenne.

“Se ci metti un altro po’ iniziano le vacanze di primavera…

“Ma è novembre…

“Eh appunto….” Nick si portò una mano al viso “Come fai a non riconoscere il sarcasmo? È un problema che va risolto…

“Ora ho altro per la testa” fu la risposta stizzita di Jeff mentre si portava il libro al naso, sfogliando le pagine per carpirne il profumo. Quando notò cosa aveva appena fatto era troppo tardi. Nick lo guardava come se fosse pazzo “Che c’è?” disse provando a recuperare quel poco di dignità ormai andata a puttane “Io annuso sempre le pagine dei libri…. Lo trovo rilassante…

“Oh ti prego! Non ti ho mai visto con un libro in mano in tutta la vita, eccetto quelli di scuola!” si portò una mano al viso “Sei uno di quei ragazzi che annusano la biancheria usata, lo sapevo!”

“Io non ce la faccio Nick…

“Dai non fare così. Alla fine a parte lo shock iniziale è solo feticismo…

No…. Non ce la faccio a parlare a Flint…. È troppo ovvio!”

Nick alzò un sopracciglio “Troppo ovvio se gli restituisci un libro?”Ma il biondo gli diede le spalle percorrendo veloce il dormitorio al contrario “Jeff non puoi scappare quando sei già nella trincea!”

Cameron si avvicinò a Duvall preoccupato, mentre Jeff girava l’angolo in fretta e furia andandosene “Ma che succede? Non si sente bene?”

“Non è mai stato bene in vita sua, mi sa….” Sospirò prima di aggiungere sottovoce, più a se stesso che all’altro “Poteva almeno lasciarmi il libro, così lo restituivo io….”

 

James Kirk non odiava Blaine perché era il cantante solista.

Lo odiava perché tutti lo amavano e lui voleva distinguersi. Letteralmente.

Odiava il fatto che qualsiasi cosa dicesse fosse oro colato per Wes e David in particolare, e anche se Thad faceva il riottoso alla fine pendeva sempre dalle sue labbra….

Odiava il fatto che tutti gli sorridessero come un branco di idioti che non ce la possono fare a capire che è solo un ragazzo come molti altri. Anzi a lui mancava qualcosa: una ventina di centimetri in altezza.

Cosa aveva di tanto speciale alla fine? Una bella voce?

Oh andiamo, quella ce l’avevano praticamente tutti! Nick era un tenore, un tenore rediamoci conto! E Wes? Flint? Oh Flint faceva sognare ad occhi aperti quando prendeva la chitarra classica e si metteva a strimpellare, anche a caso.

Sapeva forse ballare?

Ok, non era un tronco, ma non era paragonabile a Jeff e i suoi passi hip hop oppure ai salti di David.

Era simpatico? La risposta era sempre la stessa….

Non più di chiunque altro.

Quale era quindi il suo segreto? Faceva servizietti a tutti tranne che a lui? Non che ne volesse, per carità, la sua ragazza lo avrebbe linciato….

Forse la sua forza stava in una cosa sola…. Il carisma.

E forse nei capelli.

Insomma, quella sottospecie di barriera architettonica che aveva in testa doveva essere molto ammirata dagli altri, dopotutto era costruita con dovizia mattina dopo mattina, doccia dopo doccia….

Secondo Kirk dovevano esserci circa tre strati di gell, uno di lacca per uniformare, un paio di strati in cemento armato e almeno due passate di stucco nero per pareti. In una struttura di quel tipo anche Hitler sarebbe sopravvissuto al bombardamento degli alleati…..

Ethan Moore, il suo compagno di stanza, non condivideva molto le sue vedute anti-Blaine, ma aveva notato anche lui che quando si parlava di Mr porto-occhiali-rosa-e-nessuno-mi-discrimina Anderson il consiglio smetteva di essere imparziale e iniziava a vomitare cuoricini da ogni orifizio “Non è molto giusto, in effetti”

“No, Ethan. Non lo è affatto…. Dannazione questo sfigato arriva dal nulla e prende tutti gli assoli, tutti lo venerano…. Sai… dovremmo fare qualcosa”Kirk si portò una mano al mento mentre l’altro trascriveva gli appunti di Letteratura Americana, poi lo guardò alzando un sopracciglio.

“Tipo dobbiamo organizzare qualcosa che faccia capire a tutti che Blaine Anderson non è affatto un modello….”

Ethan annuì lentamente “Hai in mente qualcosa?”

“Per ora no” ammise il biondo spostandosi il ciuffo con un gesto veloce dal viso “Però direi che uno dei soliti scherzi da galera, che si organizzano per umiliare qualcuno, sia la retta via…

Moore sgranò gli occhi “Vuoi umiliarlo? Addirittura?!”

Kirk sogghignò “E pesantemente, anche….”

 

Thad aveva un brutto vizio.

Lui non era cattivo, anzi tutti lo trovavano anche più che accettabile (Meglio se ubriaco, ma anche sobrio poteva starci) solo che aveva un bisogno impellente di rompere le palle in qualsiasi momento della giornata.

E per qualsiasi cosa.

Per questo quando trovò Jeff con lo sguardo assente, seduto su una panchina in giardino si sentì in dovere di andare a dirgli di filare a lezione.

Non si era nemmeno posto il problema che potesse star poco bene, o avere una giornata no. Non gliene fregava di meno, doveva rompere i coglioni con la sua solita aria da rispettoso delle regole.

E l’avrebbe fatto, senza alcun rimorso.

Warbler Sterling che ci fai fuori durante l’orario scolastico?”

Il biondino alzò gli occhi su di lui facendosi esattamente la stessa domanda: -Thad perché sei qui? Mi perseguiti per caso? Perché anche tu non vai a lezione e impari a tacere?-

Ma Jeff, essendo di natura bonaria e maledettamente educato, troppo, sorrise appena “Scusami, Thad, ma oggi non sono molto in vena…

“Questa è una scuola…. Se non sei in vena per seguire i corsi che ci stai a fare?”

Ok, non aveva tutti i torti, ma non si poteva sopportare.

Thad tu non ti sei mai sentito diverso? Nel senso…. Ti sei mai accorto di essere diverso da ciò che in realtà pensavi di essere?”

Questa domanda stupì moltissimo il capo del consiglio Harwood, tanto che abbassò il blocco per appunti su cui segnalava le infrazioni e, con placida calma, prese posto accanto al biondo.

Jeff…. È successo qualcosa?”  il biondo scosse il capo, continuando a fissare con insistenza la ghiaia “Sicuro? Qualcosa ti ha turbato o magari qualcuno ti ha dato fastidio?”

“No, davvero…. È una cosa tra io, me e me stesso” disse con un sorrisetto per tranquillizzarlo il più giovane “Solo che mi sto ponendo delle domande e spesso non trovare le risposte è un problema”

“Posso capirlo, sai?” Thad appoggiò una mano al ginocchio del biondo guardandolo attentamente nelle iridi cangianti “Ti posso dare solo un consiglio: non ti tirare mai in dietro. Se senti di dover fare qualcosa, falla. Se pensi che qualcosa possa più danneggiarti che farti del bene, evita…. Ok?” il biondo annuì.

Grazie…

Thad sorrise per un istante, un sorriso sincero.

Poi drizzò quel maledetto block notes alzandosi in piedi e controllandolo “Bene, per stavolta lascio correre…. Ma ora fila a lezione!”

Jeff sorrise di nuovo, alzandosi e salutandolo alzando una mano poi lentamente si incamminò verso la scuola.

Era giusto in tempo per algebra…

 

…. Sì, algebra.

Flint non sopportava quella materia, la trovava fondamentalmente inutile.

Continuava a guardare quell’equazione logaritmica chiedendosi perché mai il risultato non tornasse, anche se, in effetti, il procedimento era giusto.

Lo aveva copiato pari dal libro! Non poteva continuare a sbagliare.

Pensava già di essere spacciato, già la vedeva nitida davanti a se quella F rossa a fine anno….

Ad interrompere questo deflusso di pura disperazione furono un paio di belle mani che appoggiarono davanti a lui, sul banco, il suo libro. Lo guardò da prima sorpreso, chiedendosi come aveva fatto a non notare di averlo perso, poi alzò con calma gli occhi sulla figura che glielo aveva restituito, scontrando i suoi grandi occhioni azzurri con quelli cangianti di Jeff, che arrossì lievemente.

Sperava che Flint non lo avesse notato, ma invece lo notò eccome, arrossendo a sua volta di riflesso.

“L’hai….” il biondino sentiva la gola innaturalmente secca “L’hai lasciato sul tavolo…. Trent mi ha chiesto di portartelo ma…. Non ho fatto la prima ora e….”

Flint gli sorrise, appoggiando il volume di Orwell nel sottobanco “Grazie Jeff, sei stato molto gentile….”

“Di nulla…” fece per allontanarsi ma poi, per la prima volta da quando militava alla Dalton Academy, decise di dar retta ad un consiglio di Thad. E no, non stava impazzendo. O forse si? Non era ben chiaro “Senti, posso?” chiese indicando il post accanto al morettino che un po’ stupito gli fece cenno di sì.

Il biondo si sedette velocemente, urtando anche la sedia e facendo sorridere l’altro che nel mentre ancora cercava di risolvere quella dannata equazione.

No, niente da fare….

Doveva essere sbagliato il risultato del libro….

Osservò con la cosa dell’occhio Jeff mentre, impacciatissimo, prendeva fuori dalla tracolla un quaderno dalla copertina blu e un astuccio nero, pieno di scritte col bianchetto, appoggiandoli poi sul banco.

“Jeff?” chiamò facendolo sussultare “Posso chiederti se per caso hai svolto gli esercizi che ci erano stati assegnati pero oggi?” il biondo annuì “E…. per caso ti sono riusciti?” ancora una volta annuì, aprendo il quaderno sulla pagina giusta. Flint sospirò frustrato, portandosi una mano tra le ciocche corvine.

Jeff intuì il suo disagio così schiarendosi la voce disse “Posso darti una mano? Io ecco…. Sono bravino  in matematica…
“Te ne sai davvero grato….”

Con il cuore che martellava a mille Jeff si avvicinò con la sedia al compagno, appoggiando praticamente la sua spalla a quella dell’altro

Si impegnò a concentrarsi sull’esercizio e miracolosamente ci riuscì. Flint osservò attentamente il viso di Jeff contorcersi in una sorta di smorfia concentrata che poco gli si addiceva, poi prendendo la penna del compagno, appoggiata al banco disse “Ecco…. Hai sbagliato qui…. Gli esponenti sono invertiti…” corresse “Ecco…. Ora è giusta…

“Accidenti sei davvero bravo…” mi morse le labbra “Ti andrebbe di aiutarmi?”

Jeff annuì “Certo, posso correggerle tutte prima che arrivi la Cooper…

“Io intendevo un aiuto più consistente. Ecco….” Si imbarazzava moltissimo e, nonostante si fosse stupito da solo per quanto stava parlando, fu comunque difficilissimo azzardare quella proposta “Ti andrebbe di trovarci qualche pomeriggio per fare esercizi?”

Jeff avvampò, staccandosi da lui, poi lentamente acconsentì a quella richiesta.

Doveva essere una sorta di sogno, o qualcosa di simile….

L’arrivo della Cooper lo salvò dal collasso appena in tempo.

Alcuni posti dietro di lui Nick osservava la scena, seduto accanto a Cameron che però non prestava attenzione, e sogghignando iniziò a prendere appunti mentali su come aiutare Jeff ad uscire da quel blocco fiabesco in cui si era cacciato da solo.

 

Continua….

 

 

 

Nel prossimo capitolo:

Kirk osservava con un sorriso sadico i gavettoni che pulsavano di acqua colorata, reggendone con attenzione uno fra le mani.

“Ethan…Questo è il giorno che tutti ricorderanno come l’umiliazione pubblica di Blaine Anderson…

L’altro ridacchiò appena, prima di guardare critico il compagno di stanza “Ma non pensi che sia un po’…. uhm, esagerato? Questo colorante non se ne andrà mai via dalla camicia…

“Gli piace il rosa, no? E poi l’umilizione deve essere evidenziata nel modo più marcato possibile…

 

 

 

 

 

NdA :

 

Sette recensioni, quattro persone hanno messo la storia tra le preferite, una tra le ricordate e otto tra le seguite e più di cento ottanta letture**

Che dire? Come inizio niente male davvero!!

 

Faccio un paio di precisazioni che mi sono totalmente dimenticata di fare nel primo capitolo!

-      Innanzitutto io con Flint Wilson intendo Brock Baker (per chi non lo conoscesse questo bel tipino qui) perché la storia è nata quando io credevo che fosse lui e non Luke Edgemonde come in realtà sarebbe per davvero! Mea culpa per questo scambio di persone, ma penso di tenerlo così perché alla fine per Brock mi sono affezionata al nome Flint!

-      Luke apparirà ma, per proprietà transitiva, avrà il nome di Nicholas Madison.

-       Per tutti gli amanti del Klaine posso affermare che esso arriverà dal prossimo capitolo in avanti.

Passando ai ringraziamenti veri e proprio grazie mille a coloro che mi hanno recensita, ovvero: Miry, Safelia22, HachikoGiuls, JCriss, ElfoMikey (♥) Nix e Heven Helphas!

 

 

A presto!

Jessika

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Chemical Lady