Blaine Anderson presents:
the Pips!
#02 I need to understand myself…
La
mattina, alla Dalton Academy, è sempre stata una fase
della giornata particolarmente
problematica,.
Un
po’ perché alla fine si finisce sempre per far tardi la sera, praticamente ogni
sera… o per studiare (la mole di lavoro è davvero
ampia) o perché bisogna festeggiare qualcosa.
E
c’è sempre qualcosa da festeggiare.
La
sera precedente per esempio avevano festeggiato il centenario dell’acquisto di
un bellissimo armadio in stile barocco.
Ok,
il compleanno dell’armadio non era proprio il massimo della scusa ma alla fine
bastava aver un’argomentazione da esporre a Thad.
“Sobrio
non è un gran che” diceva sempre Jeff proprio parlando del capo-consiglio Harwood “Ma ubriaco ha quel suo perché”
Nick
ridacchiò, prendendo posto accanto a lui e sospirando stanco “Quando vorrei
fingermi malato….
Ma poi chi spiega a Suor Genevieve che in realtà ho
solo bevuto troppo ieri sera?”
Jeff
scrollò piano il capo, prima di guardarsi attorno “Allora, sei certo che non ho
detto o fatto nulla di, come dire…. Compromettente?”
L’altro
alzò un sopracciglio “Beh hai chiesto a Blaine se
poteva darti qualche dritta sull’essere gay” disse vago mentre il biondino
impallidiva “Ma lui ti ha risposto che non ha mai visto un emù in vita sua, e
questa mancanza lo distruggeva…. Ergo, fossi in te
starei tranquillo”
Jeff
sospirò appoggiandosi con la schiena alla sedia della sala da pranzo proprio mentre l’oggetto del suo
desiderio entrava per consumare la colazione. Li salutò entrambi con un cenno
del capo prima di prendere posto solo, ad un tavolo un po’ appartato, e
iniziando a leggere un libro dalla copertina di pelle scura mentre girava
lentamente il cucchiaino nella tazza.
“Jeff
chiudi la bocca, o entrano le mosche” lo prese in giro il suo amico e subito il
ragazzo avvampò, drizzandosi sulla sedia e prendendo a mangiare un po’
forzatamente il suo cornetto al cioccolato “Ma perché non ci parli, scusa? Tu
gli stai simpatico”
Il
biondo alzò gli occhi al cielo “Tutti gli stanno simpatici”
“Non
ha tutti sorride…”
“Beh
ha sorriso anche a te no?”
Nick
sospirò, cercando di mantenere la pazienza perché, dopotutto, quello era il suo
migliore amico e se l’avesse ucciso ci avrebbe rimesso di certo. Anche se,
pensandoci bene, la balia tra i due era lui….
“Buongiorno
ragazzi” Blaine, come chiamato dal cielo, si appoggiò
alla sedia libera davanti a loro, sorridendo raggiante.
“Tu
hai fatto le tre del mattino” disse Nick alzando le sopracciglia “Come diavolo
fai ad essere così riposato, scusa?”
“A
dire il vero ho aiutato Thad a pulire il vomito,
quindi ho fatto quasi le quattro e mezzo….
Onestamente non saprei! È una così bella giornata!”
“Torni
a Lima oggi? Per questo tutta questa allegria?” chiese Wes
passandogli accanto, e proseguendo fino al suo tavolo senza fermarsi.
Le
guance di Blaine si imporporarono appena, poi
sorridendo ai ragazzi si sbrigò a seguire l’amico.
“Che
palle, tutti hanno intrallazzi tranne me” constatò Duvall scocciato “Forse
dovrei seguire il consiglio di James…”
Jeff
alzò un sopracciglio “La rinoplastica?”
“Già…”
Al
tavolo imbandito del buffet Trent prese un paio di brioches (e con un paio intendo sei), impilandole con precisione
sul piattino e infilandosene una in bocca per sicurezza, prima di avvicinarsi
al tavolo in cui Flint leggeva con apprensione un libro.
“Mhp prche stoi
sompro solo?”
Il
ragazzo alzò gli occhioni azzurri sui suoi e,
sfilandogli la pasta dalla bocca, chiese con garbo “Eh?”
“Perché
stai sempre solo, Flint?”
L’altro
si lasciò scappare un sorrisetto prima di chiudere il libro e appoggiarlo con
eleganza sul tavolo. Ogni movimento che quel giovane compiva sembrava irreale,
tanto fini erano i suoi modi.
No,
doveva senza dubbio essere gay, almeno secondo il parere del compagno di
stanza.
Il
morettino gli fece segno di sedersi davanti a lui e appena questo l’ebbe fatto
con un sorriso disse “La solitudine è la dieta dell’anima, Trent”
Ah,
dimenticavo: Flint Wilson era dannatamente filosofico.
Trovava
aforismi per tutto, persino per la colazione a quanto pare.
“Dici
che dovrei stare un po’ solo io?” chiese divertito l’altro, toccandosi la
pancia e fancendolo ridere.
“Non
intendevo offenderti….”
“Oh
non l’hai fatto” prese a mangiare
osservandolo curioso mentre l’altro guardava con falsa non chalance qualche tavolo più in là.
Flint
era alla Dalton da circa due mesi ed era da poco uscito dal suo involucro di
mutismo, quindi Trent non intendeva essere indelicato
con lui e chiedergli se per caso fosse gay, onde evitare che quello smettesse
di nuovo di parlare.
Ma
decisamente lo era.
Poteva
scommetterci la pausa pranzo…
Beh,
si disse, si possono sempre estrapolare informazioni in modo indiretto, no?
“Flint
tu hai la ragazza?”
Il
morettino lo guardò curioso prima di rispondere “Uh? No.”
Ok,
non aveva dedotto un accidente ma poteva sempre riprovare…
“Nessun
tipo di…. Relazione?”
L’altro
scosse piano il capo come se avesse capito qualcosa, poi finì il caffè e si
alzò “Ci vediamo alle prove!” lo salutò con un sorriso tirato prima di fuggire
letteralmente.
“Hey Flint aspetta! Non volevo farmi gli affari tuoi e…”
Era
sparito di nuovo.
Trent si alzò dal tavolo notando che il suo
coinquilino si era come al solito Smaterializzato, stavolta dietro ad un paio
di ragazzi del primo anno che erano comunque più alti di lui. fece per uscire
dalla saletta quando notò sul tavolo che Flint si era dimenticato il libro…
Lo
raccolse chiedendosi se lo avrebbe mai beccato prima delle lezioni….
Ma
poi la soluzione gli passò davanti.
“Hey Jeff!”
Il
biondo si voltò sorridendo all’amico “Ciao Trent.”
Il
ragazzotto fece un cenno anche a Nick prima di rivolgersi al biondo “Tu
frequenti storia con Flint, giusto?”
A
quelle parole il biondo smise di pensare del tutto, visto che i pochi neuroni
che aveva in testa continuavano ad inciampare tra loro invece che far la
sinapsi. Ci pensò Nick a rispondere “Già, alla prima ora…”
“Bene
allora potete per favore dargli questo? L’ha dimenticato….
Lo lascerei in camera ma non so…. Magari gli serve”
Il
moro lo prese sorridendo “Certo, nessun problema!”
Si
salutarono e appena i due uscirono dalla mensa Nick diede il libro a Jeff con
enfasi “Vai! È il tuo momento!”
Il
biondo arrossì violentemente “Ma…. Non puoi darglielo
tu?” chiese mentre passavano per il dormitorio.
“No,
a me non piace.”
Si
avvicinarono alla classe lentamente mentre Nick sbuffava con tanto entusiasmo
da sembrare un vulcano in eruzione. Jeff dal canto suo pareva un condannato a
morte, sì uno di quelli ‘Uomo in marcia nel miglio verde’ per intenderci.
Camminava a passettini così piccoli che per un attimo Nick si chiese come fosse
possibile, visto la spataffia di gambe che si
ritrovava. Si aspettava di vederlo sudare sangue, ma purtroppo non avvenne.
“Se
ci metti un altro po’ iniziano le vacanze di primavera…”
“Ma
è novembre…”
“Eh
appunto….” Nick si portò una mano al viso “Come fai a
non riconoscere il sarcasmo? È un problema che va risolto…”
“Ora
ho altro per la testa” fu la risposta stizzita di Jeff mentre si portava il
libro al naso, sfogliando le pagine per carpirne il profumo. Quando notò cosa
aveva appena fatto era troppo tardi. Nick lo guardava come se fosse pazzo “Che
c’è?” disse provando a recuperare quel poco di dignità ormai andata a puttane
“Io annuso sempre le pagine dei libri…. Lo trovo rilassante…”
“Oh
ti prego! Non ti ho mai visto con un libro in mano in tutta la vita, eccetto
quelli di scuola!” si portò una mano al viso “Sei uno di quei ragazzi che
annusano la biancheria usata, lo sapevo!”
“Io
non ce la faccio Nick…”
“Dai
non fare così. Alla fine a parte lo shock iniziale è solo feticismo…”
“No…. Non ce la faccio a parlare a Flint….
È troppo ovvio!”
Nick
alzò un sopracciglio “Troppo ovvio se gli restituisci un libro?”Ma il biondo
gli diede le spalle percorrendo veloce il dormitorio al contrario “Jeff non
puoi scappare quando sei già nella trincea!”
Cameron
si avvicinò a Duvall preoccupato, mentre Jeff girava l’angolo in fretta e furia
andandosene “Ma che succede? Non si sente bene?”
“Non
è mai stato bene in vita sua, mi sa….” Sospirò prima
di aggiungere sottovoce, più a se stesso che all’altro “Poteva almeno lasciarmi
il libro, così lo restituivo io….”
James
Kirk non odiava Blaine perché era il cantante solista.
Lo
odiava perché tutti lo amavano e lui voleva distinguersi. Letteralmente.
Odiava
il fatto che qualsiasi cosa dicesse fosse oro colato per Wes
e David in particolare, e anche se Thad faceva il
riottoso alla fine pendeva sempre dalle sue labbra….
Odiava
il fatto che tutti gli sorridessero come un branco di idioti che non ce la
possono fare a capire che è solo un ragazzo come molti altri. Anzi a lui
mancava qualcosa: una ventina di centimetri in altezza.
Cosa
aveva di tanto speciale alla fine? Una bella voce?
Oh
andiamo, quella ce l’avevano praticamente tutti! Nick era un tenore, un tenore
rediamoci conto! E Wes? Flint? Oh Flint faceva
sognare ad occhi aperti quando prendeva la chitarra classica e si metteva a
strimpellare, anche a caso.
Sapeva
forse ballare?
Ok,
non era un tronco, ma non era paragonabile a Jeff e i suoi passi hip hop oppure ai salti di David.
Era
simpatico? La risposta era sempre la stessa….
Non
più di chiunque altro.
Quale
era quindi il suo segreto? Faceva servizietti a tutti
tranne che a lui? Non che ne volesse, per carità, la sua ragazza lo avrebbe linciato….
Forse
la sua forza stava in una cosa sola…. Il carisma.
E
forse nei capelli.
Insomma,
quella sottospecie di barriera architettonica che aveva in testa doveva essere
molto ammirata dagli altri, dopotutto era costruita con dovizia mattina dopo
mattina, doccia dopo doccia….
Secondo
Kirk dovevano esserci circa tre strati di gell, uno
di lacca per uniformare, un paio di strati in cemento armato e almeno due
passate di stucco nero per pareti. In una struttura di quel tipo anche Hitler
sarebbe sopravvissuto al bombardamento degli alleati…..
Ethan
Moore, il suo compagno di stanza, non condivideva molto le sue vedute anti-Blaine, ma aveva notato anche lui che quando si
parlava di Mr porto-occhiali-rosa-e-nessuno-mi-discrimina
Anderson il consiglio smetteva di essere imparziale e iniziava a vomitare
cuoricini da ogni orifizio “Non è molto giusto, in effetti”
“No,
Ethan. Non lo è affatto…. Dannazione questo sfigato
arriva dal nulla e prende tutti gli assoli, tutti lo venerano…. Sai… dovremmo fare
qualcosa”Kirk si portò una mano al mento mentre l’altro trascriveva gli appunti
di Letteratura Americana, poi lo guardò alzando un sopracciglio.
“Tipo
dobbiamo organizzare qualcosa che faccia capire a tutti che Blaine
Anderson non è affatto un modello….”
Ethan
annuì lentamente “Hai in mente qualcosa?”
“Per
ora no” ammise il biondo spostandosi il ciuffo con un gesto veloce dal viso
“Però direi che uno dei soliti scherzi da galera, che si organizzano per
umiliare qualcuno, sia la retta via…”
Moore
sgranò gli occhi “Vuoi umiliarlo? Addirittura?!”
Kirk
sogghignò “E pesantemente, anche….”
Thad aveva un brutto vizio.
Lui
non era cattivo, anzi tutti lo trovavano anche più che accettabile (Meglio se ubriaco,
ma anche sobrio poteva starci) solo che aveva un bisogno impellente di rompere
le palle in qualsiasi momento della giornata.
E
per qualsiasi cosa.
Per
questo quando trovò Jeff con lo sguardo assente, seduto su una panchina in
giardino si sentì in dovere di andare a dirgli di filare a lezione.
Non
si era nemmeno posto il problema che potesse star poco bene, o avere una
giornata no. Non gliene fregava di meno, doveva rompere i coglioni con la sua
solita aria da rispettoso delle regole.
E
l’avrebbe fatto, senza alcun rimorso.
“Warbler Sterling che ci fai fuori
durante l’orario scolastico?”
Il
biondino alzò gli occhi su di lui facendosi esattamente la stessa domanda: -Thad perché sei qui? Mi perseguiti per caso? Perché anche
tu non vai a lezione e impari a tacere?-
Ma
Jeff, essendo di natura bonaria e maledettamente educato, troppo, sorrise
appena “Scusami, Thad, ma oggi non sono molto in vena…”
“Questa
è una scuola…. Se non sei in vena per seguire i corsi
che ci stai a fare?”
Ok,
non aveva tutti i torti, ma non si poteva sopportare.
“Thad tu non ti sei mai sentito diverso? Nel senso…. Ti sei mai accorto di essere diverso da ciò che in
realtà pensavi di essere?”
Questa
domanda stupì moltissimo il capo del consiglio Harwood,
tanto che abbassò il blocco per appunti su cui segnalava le infrazioni e, con
placida calma, prese posto accanto al biondo.
“Jeff…. È successo qualcosa?” il biondo scosse il capo, continuando a
fissare con insistenza la ghiaia “Sicuro? Qualcosa ti ha turbato o magari
qualcuno ti ha dato fastidio?”
“No,
davvero…. È una cosa tra io, me e me stesso” disse
con un sorrisetto per tranquillizzarlo il più giovane “Solo che mi sto ponendo
delle domande e spesso non trovare le risposte è un problema”
“Posso
capirlo, sai?” Thad appoggiò una mano al ginocchio
del biondo guardandolo attentamente nelle iridi cangianti “Ti posso dare solo
un consiglio: non ti tirare mai in dietro. Se senti di dover fare qualcosa,
falla. Se pensi che qualcosa possa più danneggiarti che farti del bene, evita…. Ok?” il biondo annuì.
“Grazie…”
Thad sorrise per un istante, un
sorriso sincero.
Poi
drizzò quel maledetto block notes alzandosi in piedi e controllandolo “Bene,
per stavolta lascio correre…. Ma ora fila a lezione!”
Jeff
sorrise di nuovo, alzandosi e salutandolo alzando una mano poi lentamente si
incamminò verso la scuola.
Era
giusto in tempo per algebra…
….
Sì, algebra.
Flint
non sopportava quella materia, la trovava fondamentalmente inutile.
Continuava
a guardare quell’equazione logaritmica chiedendosi perché mai il risultato non
tornasse, anche se, in effetti, il procedimento era giusto.
Lo
aveva copiato pari dal libro! Non poteva continuare a sbagliare.
Pensava
già di essere spacciato, già la vedeva nitida davanti a se quella F rossa a
fine anno….
Ad
interrompere questo deflusso di pura disperazione furono un paio di belle mani
che appoggiarono davanti a lui, sul banco, il suo libro. Lo guardò da prima
sorpreso, chiedendosi come aveva fatto a non notare di averlo perso, poi alzò
con calma gli occhi sulla figura che glielo aveva restituito, scontrando i suoi
grandi occhioni azzurri con quelli cangianti di Jeff,
che arrossì lievemente.
Sperava
che Flint non lo avesse notato, ma invece lo notò eccome, arrossendo a sua
volta di riflesso.
“L’hai….” il biondino sentiva la gola innaturalmente secca
“L’hai lasciato sul tavolo…. Trent
mi ha chiesto di portartelo ma…. Non ho fatto la
prima ora e….”
Flint
gli sorrise, appoggiando il volume di Orwell nel sottobanco “Grazie Jeff, sei
stato molto gentile….”
“Di
nulla…” fece per allontanarsi ma poi, per la prima
volta da quando militava alla Dalton Academy, decise
di dar retta ad un consiglio di Thad. E no, non stava
impazzendo. O forse si? Non era ben chiaro “Senti, posso?” chiese indicando il
post accanto al morettino che un po’ stupito gli fece cenno di sì.
Il
biondo si sedette velocemente, urtando anche la sedia e facendo sorridere
l’altro che nel mentre ancora cercava di risolvere quella dannata equazione.
No,
niente da fare….
Doveva
essere sbagliato il risultato del libro….
Osservò
con la cosa dell’occhio Jeff mentre, impacciatissimo,
prendeva fuori dalla tracolla un quaderno dalla copertina blu e un astuccio
nero, pieno di scritte col bianchetto, appoggiandoli poi sul banco.
“Jeff?”
chiamò facendolo sussultare “Posso chiederti se per caso hai svolto gli
esercizi che ci erano stati assegnati pero oggi?” il biondo annuì “E…. per caso ti sono riusciti?” ancora una volta annuì,
aprendo il quaderno sulla pagina giusta. Flint sospirò frustrato, portandosi
una mano tra le ciocche corvine.
Jeff
intuì il suo disagio così schiarendosi la voce disse “Posso darti una mano? Io ecco…. Sono bravino in matematica…”
“Te ne sai davvero grato….”
Con
il cuore che martellava a mille Jeff si avvicinò con la sedia al compagno,
appoggiando praticamente la sua spalla a quella dell’altro
Si
impegnò a concentrarsi sull’esercizio e miracolosamente ci riuscì. Flint
osservò attentamente il viso di Jeff contorcersi in una sorta di smorfia
concentrata che poco gli si addiceva, poi prendendo la penna del compagno,
appoggiata al banco disse “Ecco…. Hai sbagliato qui…. Gli esponenti sono invertiti…”
corresse “Ecco…. Ora è giusta…”
“Accidenti
sei davvero bravo…” mi morse le labbra “Ti andrebbe
di aiutarmi?”
Jeff
annuì “Certo, posso correggerle tutte prima che arrivi la Cooper…”
“Io
intendevo un aiuto più consistente. Ecco….” Si
imbarazzava moltissimo e, nonostante si fosse stupito da solo per quanto stava
parlando, fu comunque difficilissimo azzardare quella proposta “Ti andrebbe di
trovarci qualche pomeriggio per fare esercizi?”
Jeff
avvampò, staccandosi da lui, poi lentamente acconsentì a quella richiesta.
Doveva
essere una sorta di sogno, o qualcosa di simile….
L’arrivo
della Cooper lo salvò dal collasso appena in tempo.
Alcuni
posti dietro di lui Nick osservava la scena, seduto accanto a Cameron che però
non prestava attenzione, e sogghignando iniziò a prendere appunti mentali su
come aiutare Jeff ad uscire da quel blocco fiabesco in cui si era cacciato da
solo.
Continua….
Kirk osservava con un sorriso sadico i gavettoni che pulsavano di acqua colorata, reggendone con attenzione uno fra le mani.
“Ethan…Questo è
il giorno che tutti ricorderanno come l’umiliazione pubblica di Blaine Anderson…”
L’altro ridacchiò
appena, prima di guardare critico il compagno di stanza “Ma non pensi che sia
un po’…. uhm, esagerato? Questo colorante non se ne andrà mai via dalla camicia…”
“Gli piace il
rosa, no? E poi l’umilizione deve essere evidenziata
nel modo più marcato possibile…”
NdA :
Sette
recensioni, quattro persone hanno messo la storia tra le preferite, una tra le
ricordate e otto tra le seguite e più di cento ottanta letture**
Che
dire? Come inizio niente male davvero!!
Faccio
un paio di precisazioni che mi sono totalmente dimenticata di fare nel primo
capitolo!
- Innanzitutto io
con Flint Wilson intendo Brock Baker (per chi non lo
conoscesse questo bel tipino qui)
perché la storia è nata quando io credevo che fosse lui e non Luke Edgemonde come in realtà sarebbe per davvero! Mea culpa per questo scambio di persone, ma penso di
tenerlo così perché alla fine per Brock mi sono
affezionata al nome Flint!
- Luke apparirà ma,
per proprietà transitiva, avrà il nome di Nicholas Madison.
- Per tutti gli amanti del Klaine
posso affermare che esso arriverà dal prossimo capitolo in avanti.
Passando ai ringraziamenti veri e proprio grazie mille a coloro che mi hanno recensita, ovvero: Miry, Safelia22, HachikoGiuls, JCriss, ElfoMikey (