UN MIRACOLO
VOLUTO DAL DESTINO …
By Rubin89
Era inverno. Erano le sei del
pomeriggio del 24 di dicembre del 2004 e l’indomani per una volta dopo tanti
anni si sarebbe potuto godere davvero di un Bianco Natale come dice la canzone. Seduta su una poltroncina davanti al
caminetto guardavo fuori dalla finestra che dava sulla
piazza. Era la vigilia della nascita di Gesù, e fuori
vedevo tanti alberi di Natale, qualche gruppetto di bambini che giocava gioioso
tra le neve e fuori vedevo tanta, ma tanta
gioia…
Invece io in quest’ ultimo periodo stavo
letteralmente nelle tenebre più nere, dopo che “lui” era venuto a mancare. Ci eravamo sposati a maggio, la luna di miele in Grecia, era
stata quasi come un idillio, passeggiate romantiche in riva al mare, la mattina
presto salivamo in cima al promontorio per guardare il sole che sorgeva dal mare
e altre cose simili. I primi mesi li avevamo passati felici,
ma questo paradiso purtroppo era destinato a spezzarsi, Noel, il mio Noel… proprio due
mesi fa un incidente stradale ti strappò via da me…
Quella sera decisi di uscire e di andarlo a trovare in
cimitero, almeno per cercare di averlo vicino almeno nella vigilia di Natale, se
tutti quella notte erano felici, perché io non potevo
esserlo?
Presi il cappotto e la borsa dove
avevo messo delle pastiglie. Sì avete capito bene… quella notte volevo essere
finalmente felice nel cielo insieme alla persona che amavo... quello credevo sarebbe stato il mio destino, la mia pace... Ma
sapete cosa successe?
Quando entrai nel cimitero, con il buio
vedevo tante luci di lumini sulle varie tombe, evidentemente in quel giorno
molte persone erano venute a dare un omaggio ai propri cari, ma io non ero solo
venuta per visitare mio marito, come ho già detto volevo solo ricongiungermi con
lui, ormai non avevo più niente da perdere su questa terra, e così davanti alla
sua lapide presi quelle pasticche di cianuro e ne presi una. Gli effetti
cominciarono a farsi vedere subito, avevo già cominciato ad accusare forti mal
di testa e nausea, poi un dolore atroce al ventre e dopo un po’ cominciai a
vomitare sangue. Svenni.
Non so cosa successe, ma lentamente
mi sembrò di cadere in un mondo di pace, vedevo una distesa di bianco luminoso
e un cielo così azzurro… sembrava veramente il paradiso. Una sensazione
indescrivibile, bellissima, ma non vi sono parole per definire quello che
provai, sentii solo che mi alleggerivo sempre di più e
continuavo a provare una sensazione di pace con l’anima incredibile, come
l’arcobaleno dopo una tempesta. Subito dopo cominciai a sentire una presenza
vicino a me, sembrava quasi famigliare, in quel momento, un solo istante, vidi
un flashback di quando anche “lui” era in vita,
precisamente il momento in cui mi chiese di sposarlo… rivissi la felicità di
quella volta, ma poi… provai una tale nostalgia…
All’improvviso sentii qualcuno
pronunciare il mio nome… e ancora…
- Brenda…-
Riconobbi subito quella voce, come
avrei potuto dimenticarla… mi venne quasi da piangere e
sussurrai:
-Noel…-
Mi voltai, lui era lì davanti a me,
più bello che mai… Indossava una tunica che sembrava fatta di luce e da dietro
la schiena un paio di ali bianche, immacolate. Ma allora… quello era davvero il
paradiso?
Quindi ero davvero morta?
- No. Non sei morta. Questo è il
limbo tra la vita e la morte… -
A parlare era stato Noel, sembrava quasi che mi avesse letto nel pensiero, forse
essere angeli significava anche questo? Lui mi sorrise e disse:
-Non è ancora giunto il tuo tempo,
Brenda. Il disegno di Dio per te deve ancora
realizzarsi…-
In quel momento non capii molto di
quello che voleva dire, anche perché non ne ebbi il
tempo per chiedere spiegazioni. Mi ricordo soltanto che all’improvviso cominciai
a precipitare verso l’ignoto per poi tornare alla realtà. Quando mi svegliai mi ritrovai ancora davanti alla tomba del
mio Noel, e fui presa da un tale stupore… dovevo
essere morta, ma allora che era successo? Ero svenuta, ma poi? Avevo forse
sognato?
Ero in preda a queste domande quando mi accorsi di stringere qualcosa nella mano
destra. La aprii e guardai cosa avevo. Era un rosario dorato insieme ad una piuma bianca.
Osservai meglio quel rosario, non l’avevo mai visto… Guardai sul retro
del crocifisso e vidi delle
scritte.
“-Non dimenticare la tua
missione…-
Noel”
Quando lessi queste parole, cominciai a
capire che quello che avevo fatto non era stato solo un sogno, Noel era venuto dirmi di continuare a vivere. Sorrisi forse era vero, nella vita probabilmente avevo ancora
qualcosa da fare… questi furono i miei ultimi pensieri in quella notte
santa.
È passato ormai un anno da allora, e
nella mia vita sono cambiate tante cose. Per esempio dopo quel giorno ho
scoperto di essere incinta di due mesi. Ho avuto una gravidanza difficile, ma
ce l’ho fatta: adesso ho una bambina di pochi mesi che
ho chiamato Irien. È davvero bellissima, ha degli
occhioni castano chiaro e il suo viso roseo è
incorniciato da tanti boccoli dorati tipo gli angeli del cielo.
E chissà… forse ho capito quelle
parole del rosario, credo che la missione che Dio ha disegnato per me era
proprio il mio piccolo angelo, Irien, che più che
altro la vedo come un miracolo voluto dal destino.
FINE