Ehilà! Relativamente velocemente vi porto il nuovo capitolo…è stata una faticaccia riuscire ad usare 500 parole giuste giuste però trovo sempre divertente tentare di scrivere qualcosa con le parole contate quindi alle volte ci provo. Con questa si conclude la prima canzone, non sono molto sicura che la fic rispecchi molto quest’ultima strofa ma spero di si. Ai “lettori” l’ardua sentenza. Spero piaccia ^_^
Titolo capitolo: Per vendicarti…
Fandom: NARUTO
Rating: Giallo
Spoiler: volume 43 e precedenti. Storia ambientata dopo le rivelazioni di Madara ma prima che Sasuke riveli la sua decisione e il cambio di nome della squadra. (capitolo 401)
Personaggi: Sasuke e Itachi
Parole: 500
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Masashi Kishimoto.
La prima canzone utilizzata
è GUIDE ME HOME di Freddie
Mercury and Mike Moran e interpretata da Freddie Mercury e Montserrat
Caballè
Who will find me, take care and side with me
Guide me back safely to my home
Where I belong, once more
How can I go on?
How can I go on this way
Apri
gli occhi…e ancora ti
sembra di sentire il suo tocco sulla fronte, la scia della sue dite che
ti
sfiorano il volto come in un’ultima disperata carezza.
Tuo
fratello è morto e ora
sai di non essere stato tu la causa della sua fine. Se sei ancora in
vita è
solo perché lui voleva così, perché
non ti avrebbe mai ucciso. Sai che è stata
la sua malattia ad averlo indebolito al punto da permetterti di avere
la
meglio. Quella malattia l’ha ucciso, non sei stato tu, no,
non sei stato tu…te
lo ripeti fino allo sfinimento perché, ora che conosci la
verità, non puoi
sopportare anche solo di pensare di aver ucciso quel fratello che ti
amava più
di qualsiasi altra cosa. Quel fratello che ora anche tu scopri di aver
in fondo
sempre continuato ad amare come quando eri un bambino.
In
quell’oscurità
illuminata debolmente dalla sola luce di una candela lasci che la tua
mente
riporti a galla ricordi della tua infanzia che avevi sopiti da troppo
tempo.
Immagini che scaldano il cuore e al tempo stesso te lo strappano in
mille
pezzi.
Non
puoi andare avanti
così.
Ti
alzi di scatto e un
dolore improvviso al petto ti costringe a ricadere indietro. Non riesci
ancora
ad alzarti. Sei disteso sul quel letto improvvisato, ricoperto di bende
e non
hai idea di quante ore siano passate da quando Madara ti ha lasciato
solo dopo
averti vomitato addosso quella storia troppo assurda, troppo tremenda,
troppo
tragica per non essere vera.
Tornare
a Konoha. Per un
attimo avevi pensato fosse la cosa giusta da fare, seguire le
volontà di tuo
fratello. Ma come avresti potuto farlo? Come avresti potuto continuare
a vivere
e a servire quel villaggio che aveva distrutto la vita alla persona che
nel
bene o nel male era sempre stata la tua unica pietra salda,
l’unico punto fisso
e l’unica meta che ti eri sempre posto? Quel villaggio ti
aveva privato del tuo
clan, della tua famiglia e lo aveva fatto nel modo più
terribile e spietato che
potesse esistere…usando colui che tu più di tutti
stimavi.
“Mi
detesti?”
Quanto
ti sbagliavi
fratello…io non ti detestavo affatto. Ero arrivato a pensare
di odiarti, ma in
realtà era solo che non mi sentivo alla tua altezza, avevo
solo paura di essere
lasciato indietro e di non poterti più trovare al mio fianco
se avessi smesso
anche solo un istante di pensare a come superarti.
Non
tornerò in quel
villaggio che ha usato il nostro, il tuo, sangue come collante per non
disfare
quella pace fittizia. Fratello, non puoi chiedermi di camminare sui
cadaveri
della nostra gente e di dimenticare la verità di cui sono
venuto a conoscenza.
Non mi importa che ne sarà di me, continuerò a
cibarmi di oscurità e di dolore
così come hai fatto tu. Con la tua morte sono morto
anch’io, ma, fratello, ti
prometto che non saremo i soli a sprofondare all’inferno.
Konoha
dovrà pagare per ciò
che ti ha fatto!