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Autore: Veronique.    29/04/2011    2 recensioni
Breve One Shot dedicata alla storia d'amore tra Angelina e George Weasley. Una storia d'amore nata così, dalle risate dei due. Un amore, il loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, personaggio, George, e, Fred, Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ridevano. Percy aveva fatto una battuta, strano a dirsi e poi..

Una luce verde. Quella luce verde che l’aveva portato via, allontanato dal suo gemello.

George si svegliò di soprassalto nel suo letto, con gli occhi sbarrati. L’aveva sognato ancora, ancora si era svegliato nel cuore della notte, il cuscino sudato.

Quella luce verde che non lo faceva dormire. George si girò verso il letto intatto del gemello, che da un anno a quel giorno era scomparso. Il letto vuoto. Volse lo sguardo dalla parte opposta, non ce la faceva ancora a guardarlo senza star male. Non poteva essere successo davvero. Non poteva essere davvero solo.

Eppure era così che si sentiva. Una parte di lui era morta, una parte fondamentale di lui. Non riusciva nemmeno a trovare la forza di ridere. Richiuse gli occhi, cercando di pensare ad un ricordo felice passato assieme a Fred. Erano tanti, troppi, innumerevoli. Sorrise al ricordo degli scherzi che avevano organizzato, della scelta di lasciare gli studi per intraprendere un’attività insieme. Ecco, insieme. Non lo sarebbero stati più, quella luce verde gliel’aveva portato via.

Era suo fratello, era il suo gemello, era parte di lui.

Si svegliò qualche ora dopo e guardò verso il letto. Gli succedeva sempre, si illudeva che la morte di Fred fosse stata solo un brutto sogno, ma sapeva benissimo che era successo.

A ricordarglielo bastavano le mille foto sparse per casa, le lacrime versate dalla madre e lo sguardo assente del padre.

La situazione era così da troppo tempo. Era certo che Fred non avrebbe voluto che nella Tana ci fosse quel clima, sorrise pensando alle parole che lui gli avrebbe detto “Su, che mortorio. Facciamo qualcosa”.

Si, avrebbe fatto qualcosa. Si vestì e uscì di casa, diretto ai “Tiri Vispi”. Il negozio suo e di Fred, un luogo in cui non aveva più messo piede. Troppi ricordi, troppe sensazioni, troppe lacrime.

Entrò nella grande stanza. La luce illuminò tutto, gli scaffali semi vuoti che nessuno si era degnato di sistemare, ma lui l’avrebbe fatto. Per Fred.

Doveva essere forte per entrambi dopotutto. Ce l’avrebbe fatta ad affrontare tutto.

Affisse un annuncio sulla porta. Aveva bisogno di qualcuno che gli desse una mano, qualcuno che lo aiutasse. Ma che non prendesse il posto di Fred. Nessuno avrebbe mai preso il suo posto.

Qualche giorno dopo qualcuno entrò nel negozio, i clienti non erano mancati, mai, ma chi entrò quel giorno chiedeva un lavoro. Davanti a George si presentò una ragazza dalla pelle color cioccolato ed una cascata di capelli neri, ricci che le contornavano il volto. Gli occhi, che richiamavano il colore della pelle, fissavano il gemello e un sorriso comparve sulle labbra di entrambi. “Angelina?” chiese George scettico. Non la vedeva da..dai tempi della scuola, da quando l’aveva lasciata.

“Eh già, vedo che ti ricordi di me” sorrise lei, sventolando il volantino che prima era affisso sulla vetrina “se non hai già trovato qualcuno, bè io sarei qui” riprese poco dopo.

George dovette sbattere gli occhi un paio di volte, era rimasto colpito dalla bellezza di Angelina. Era sempre stata una bella ragazza, ma quella che aveva davanti ora era ormai una donna. Una bellissima donna.

“Certamente, ho proprio bisogno di qualcuno” rispose lui sorridendo “ma aspetta, devo vedere se sei all’altezza” scherzò lui e le porse una caramella “su assaggia e vedrò se sarai all’altezza o meno di questo grande compito”.

La ragazza non si fece problemi, prese la caramella e la mangiò. Una ciocca di capelli verdi le spuntò e scoppiò a ridere.

Si, era perfetta. “Assunta” rise George passandole un antidoto a quello scherzo così semplice.

Aveva fatto uno scherzo, pur semplice. Ma era uno scherzo. Il primo dopo la morte di Fred. Si rabbuiò per qualche secondo, era strano scherzare senza di lui.

Passarono i giorni. Lavorare con Angelina lo faceva distrarre molto, lei era brava in quello strano lavoro e a lui piaceva passare del tempo con lei. Che forse..no. Assolutamente no.

George si risvegliò da quei pensieri, quei pensieri che lo ossessionavano da giorni ormai. Che si fosse innamorato di Angelina?
Dopotutto insieme scherzavano, ridevano. Passavano molto tempo insieme, parlavano di tutto. Ma non avevano mai parlato del vuoto che c’era in George.

Quel pomeriggio lui la invitò a bere qualcosa. Una semplice burro birra, tra amici.

Iniziarono a parlare fino a quando..”Sai, sento molto la mancanza di Fred” esordì lui.

Si stava aprendo, con qualcuno che non fosse della famiglia. Sentiva di potersi fidare di lei, sentiva di poterle dire tutto.

“Ricordo il ballo del ceppo” sorrise lei “ero al ballo assieme a lui, manca molto anche a me” sussurrò lei, alzando lo sguardo fino ad incontrare gli occhi di George, nel quale forse per la prima volta, si perse.

Anche lei, anche lei si sentiva bene in sua compagnia. Lui era uno di quei ragazzi con cui poteva parlare di tutto, con il quale poteva sfogarsi e ridere.

Parlarono ancora e ancora, di Fred, di tutto.

Uscirono dai Tre Manici e iniziarono ad incamminarsi sotto la neve bianca che cadeva in quel periodo.

Si fermarono davanti all’entrata del negozio. Angelina alzò lo sguardo verso l’alto “Vischio” sussurrò dolcemente, tornando a guardare George. Lui non perse tempo, prese il volto di lei tra le mani e appoggiò le sue labbra a quelle di Angelina.

Un bacio, un dolce bacio. Uno di quelli che fanno sognare tante ragazze, un bacio atteso, un bacio ricambiato.

Il loro bacio.

 

 

Qualche anno dopo..

“Ragazzi perderete il treno!” urlava una giovane donna, dai capelli neri e raccolti in una coda. Al suo fianco un uomo dai capelli rossi “Amore tranquilla, non perderanno il treno. Non l’hanno mai fatto”.

“Roxanne su, non perdere tempo con le amiche, le rivedrai poco dopo” urlava la giovane donna, Angelina.

George, ormai uomo e padre le stringeva una mano al fianco, sorridendo ai figli, nati da quel grande amore.

Eh si, George e Angelina si erano sposati, dopo anni di relazione. Avevano fatto la scelta migliore.

“Mamma, Fred non si muove” urlava la ragazza che Angelina aveva chiamato Roxanne.

Lei e Fred II erano i figli nati da quell’amore, quell’amore ricco di risate.

Quell’amore, il loro amore.

   
 
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