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Autore: Mari Ace    30/04/2011    1 recensioni
I pensieri di Fubuki nei confronti del fratello all'anniversario della morte di quest'ultimo sulle note della canzone di Roberto Amadè - Come Pioggia presentata a Sanremo.
Spero di avervi incuriosito! Fatemi sapere com'è venuta! Kiss!
~la one-shot è ambientata più o meno a metà della seconda serie quando Atsuya è ancora legato a Fubuki~
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando crederai che tutto sia
come pioggia che porta via,
via i pensieri, gli errori e poi
via il buio che vive dentro noi.



Non riesco a capire i miei sentimenti, come sempre.
Oggi è l’anniversario della tua morte e di quella dei nostri genitori.
Ormai non mi stupisco più del fatto che piova ogni anno in questo giorno. Anche gli angeli piangono.
Vorrei che almeno questa pioggia alleviasse il mio dolore e anche che ti portasse via da me. Perché ormai non desidero più essere perfetto.


Tu come me,
arriverai a sentirti più forte perché
da ogni lacrima rinascerai
come pioggia che scivola via.



La tua presenza mi fa sentire forte, invincibile… ma non voglio questo. Almeno non più.
Ogni lacrima che verso al tuo solo ricordo è, per te, un invito a ritornare. Non sai quanto lo vorrei ma non così, non servendoti di me.
L’acqua piovana purifica tutte le cose che incontra… viaggia senza ostacoli, ed è quello che farei anch’io se solo potessi. Anche per dimenticarmi di tutto questo e allontanarmi per un po’ dalla realtà.


Forse sentirai che è solo tua
la scia del temporale che vive dentro un arcobaleno.
Sono qui vicino
ma non pensare che
io non rida mai.



Ti ricordi? Ci piaceva tantissimo la pioggia, non quanto la neve ma… ci facevamo prendere dall’euforia soltanto per vedere l’arcobaleno. L’unica cosa che non apprezzavi in quelle giornate erano i temporali: dicevi che eri forte quanto loro ma, in realtà, avevano sempre la meglio su di te.
Ti rifugiavi sempre sotto il tavolo della cucina affondando il viso tra le ginocchia, anche se era difficoltoso, vista la tua posizione rannicchiata, io venivo sempre ad abbracciarti con fare protettivo.
In fondo avevi paura solo di quello ed, a maggior ragione, era l’unica situazione in cui potevo fare l’eroe coraggioso.
Molte volte tu mi dicevi che i miei sorrisi erano tristi e non ridevo mai di gusto, neanche alle barzellette più divertenti. Forse è vero…


Tu come me,
arriverai a sentirti più forte perché
da ogni lacrima rinascerai
come pioggia che scivola via,
via, via da qui.



Quando eravamo bambini litigavamo su chi era quello più forte e tu insistevi sul fatto che era difficile mandare la palla nella porta avversaria e non evitare di farla andare nella propria. Insomma, era un modo per farci capire che quello che aveva il compito più difficile e che lo faceva bene eri tu.
Ma non ero geloso, né tanto meno invidioso perché ero sicuro che, in cuor tuo, sapevi quanto eri indifeso senza di me. Senza la mia presenza.
Eravamo legati da un filo invisibile e indistruttibile che ci lega ancora e che neanche questa pioggia così scrosciante potrà mai spezzare.


Siamo noi
che possiamo cambiare colore alla vita e poi via.
Restami vicino
ora ridi piano
lascia tutto e riparti da qui.



Abbinavi un colore ad ogni emozione: il rosso era l’imbarazzo, il giallo era la felicità, il verde era l’invidia, e così via…
Non riuscivi a non essere te stesso in ogni occasione. Quando non giocavi a calcio diventavi un’altra persona; un giorno, dopo aver visto di nascosto un film horror che parlava di un uomo con una doppia personalità, pensai che ce l’avessi anche tu e da lì la paura che potessi uccidermi da un momento all’altro. Non ci dormivo la notte!
Quando ti confessai questo mio timore tu scoppiasti a ridere cadendo addirittura dalla sedia. Ti scompisciasti dalle risate per un bel po’ ed io ti guardai per tutto il tempo con il broncio e le braccia incrociate. Ti alzasti, trattenendoti ancora la pancia, e mi mollasti una pacca sulla spalla dicendomi di non avere paura.


Arriverai a sentirti più forte perché
da ogni lacrima rinascerai
come pioggia che scivola via, via.



Ritornando al presente mi accorgo di quanto mi manchi… ecco cos’è questo sentimento. È malinconia e anche tristezza.
Le lacrime cominciano a rigarmi il viso mischiandosi con le gocce di pioggia che, incessante, continua a percuotere tutto ciò che tocca con la sua fresca acqua.
Poco più in là vedo che si è formato un piccolo laghetto nel solco che lega il marciapiede alla strada.
Porta con sé tutto quello che, poco prima, giaceva forse da giorni. La mia mente mi sembra vuota.
Forse era possibile che quella stessa pioggia stava facendo scivolare via anche quei pensieri e quei ricordi che giacevano nei meandri della mia mente e che, puntualmente, mi spingevano a piangere facendoti tornare da me, risvegliandoti dal tuo sonno eterno. Come la pioggia forse scivolerai via dal mio corpo.
Aspetterò quel momento come se fosse il più bel regalo di Natale.
Perché vorrei ricordarti come una persona e non come un’anima.




Nota dell'Autrice:
Finalmente ce l'ho fatta a postarla! xDDD
Per un motivo o per un altro non la postavo mai, non so perché!
Cmq, aspetto qualche commentuccio, anche negativo! ^^
Baci,
Mari 

  
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