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Autore: Lucillia    30/04/2011    5 recensioni
Come molti turisti, i maghi di tutto il mondo tendono a prendere cose che non dovrebbero. A differenza delle loro controparti babbane, comunque, le cose che prendono sono molto più grandi, ed è il lavoro di un Auror frustrato provvedere affinché gli oggetti rubati facciano ritorno.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Tornano le traduzioni delle storie di Lucillia, autrice americana dotata di un senso dell'umorismo veramente paradossale e particolarmente gustoso. Potete trovare l'originale di questa storia in questa pagina.
Dalla Sala Traduzione è Elos che vi parla. Si ringrazia nuovamente LaureDeTroyes, Beta Sul Momento, e, com'è ovvio, l'autrice per aver permesso che questa traduzione nascesse.
Buona lettura!




Gli Auror americani sospirarono per il sollievo. La Statua della Libertà era stata rimessa a posto appena in tempo per l'apertura, e nessuno aveva notato che c'era qualcosa che non andava. Questa era la quindicesima volta che qualche idiota straniero rubava l'oggetto; il conteggio attuale per i maghi americani era giunto ad un molto più impressionante trentasei (una volta l'avevano ritrovata mentre stava venendo usata come vaschetta per gli uccellini nel Sud Dakota). Si ritenevano piuttosto fortunati che nessuno avesse ancora preso spunto da quel film babbano e l'avesse portata in giro per la città, perché le scartoffie che avrebbero dovuto essere riempite per le Obliviazioni di massa dopo un incidente del genere sarebbero state una pila alta probabilmente fino alla luna.

Dall'altra parte dell'oceano diversi Auror britannici ringhiavano per la frustrazione guardando il punto vuoto che aveva recentemente ospitato il Big Ben. Fottuti turisti, non avevano assolutamente nessuna considerazione per gli altri (come per i poveri sfigati1 che avrebbero dovuto riempire miglia e miglia di scartoffie sull'incidente). Se non era il Big Ben era la Torre di Londra: perché non potevano sgraffignare qualcosa di meno appariscente, come il museo di Sherlock Holmes?

L'Auror francese in qualche modo riuscì a rendere letteralmente l'aria di colore blu con le proprie imprecazioni dopo aver scoperto che la torre Eiffel era nuovamente scomparsa. Avevano passato quasi un mese inseguendola, l'ultima volta che era stata rubata, ed erano riusciti a rimetterla a posto solo la settimana passata. Delle teste sarebbero cadute per questo (metaforicamente parlando).

L'Auror egiziano sospirò mentre compilava il rapporto sull'ultimo idiota che aveva provato a rubare le Piramidi. Il cretino non aveva preso in considerazione il fatto che gli antichi avessero posto sul luogo incantesimi per prevenire un'evenienza del genere quando aveva deciso di tentare. Era stato trasferito al San Mungo, dove stavano rimettendogli la testa e il sedere nelle posizioni appropriate: gli antichi, apparentemente, avevano un senso dell'umorismo piuttosto rudimentale.

L'Auror australiano strabuzzò gli occhi per l'incredulità mentre fissava lo scenario che aveva di fronte. Il solo pensiero della quantità di magia necessaria a ridurre la Grande Barriera Corallina ad una dimensione tale da poter entrare in una vaschetta per pesci gli faceva girare la testa. Era un peccato che il vecchio Lord Voldemort fosse morto: gli sarebbe piaciuto chiedergli come avesse fatto.

Mentre tutto ciò accadeva, i Babbani giravano il mondo ammirando i panorami con beata inconsapevolezza del fatto che i famosi paesaggi che stavano andando a visitare avevano l'abitudine di gironzolarsene per conto loro (spesso nella tasca del mantello di un mago).



Note alla traduzione:
(1) S.O.B.: Come giustamente mi ha fatto notare dierrevi, non tutti sanno che S.O.B. è una sigla americana che sta per sons of a bitch, tradotto letteralmente figli di buona donna (x°D); ma può essere reso anche come sfigati, imbecilli e molto altro.

L'umorismo di Lucillia è un umorismo tutto anglosassone, che sfrutta modi di dire inglesi e americani spesso intraducibili, giochi di parole e sonorità. Nel tradurre in italiano ovviamente qualcosa si perde: perciò tutti i consigli su possibili modifiche alla traduzione sono non solo bene accetti, ma accolti con ondate di petali di rose.
Il titolo della storia si potrebbe tradurre approssimativamente come Negozio delle cinque dita; che è anche il titolo di un episodio della serie americana Raven, di una band americana e di una band inglese, tra le altre cose.
  
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