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Autore: Zomi    30/04/2011    5 recensioni
certo che è proprio un bel problema essere i proprietari dell'unico letto matrimoniale della Sunny... nuova FF in stile Zonami
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin, Sanji | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Chiedo profondamente scusa a tutti coloro che mi seguono e che hanno aspettato una mia FF che avevo promesso di pubblicare prima di Pasqua ma che non sono riuscita a completare… Scusate (inchino). E chiedo venia anche per il ritardo di tutte le mie e-mail di risposta a chi ancora pazientemente commenta le mia storie e spera in una mai risposta…Perdonatemi (inchino ancora più profondo). In particolare chiedo scusa a Zonami84 per aver impiegato ben 5 giorni per darle risposta… Sorry (inchino così profondo da notare i saluti degli acari del pavimento). Detto ciò spero vi piacciano queste 4 acca scritte in velocità solo per voi… CIAO =)
 
P.S.: scusate la leggera depravazione di questa FF, ma non ce l’ho fatta a trattenermi dal non scriverla quando mi è venuta in mente…Jess, se la leggi, ricordati che non per niente mi chiami X^3 =P
Zomi92
 
 
 

QUEL LETTO E’ NOSTRO!!!!

 
 

  I gemiti e i sospiri si susseguivano senza tregua. Le grida di piacere erano udibili nonostante la porta chiusa. Sanji era leggermente imbarazzato nel sentirle, e continuava a guardarsi intorno per paura di essere scoperto da qualcuno nel suo ascoltare quei strepiti riconducibili solo al sesso. Per sua fortuna, il corridoio che collegava la zona notte al resto degli alloggi della Sunny era deserto. E pensare che lui vi era passato per caso, andando verso la lavanderia per il lavaggio settimanale degli abiti della ciurma. Di certo non credeva di imbattersi in quel tipo di situazione, in quella stanza poi: quella di Nami e Zoro!!!!!
La relazione tra quei due era a conoscenza di tutti, ma mai si erano lasciati trasportare dalla loro passione in quel modo, producendo così forti gemiti e a quell’ora del giorno. Cavolo, erano solo le tre del pomeriggio!! Possibile che non avessero avuto la forza di trattenersi?
Un gemito più acuto interferi nei suoi pensieri, accendendo ancora di più la sua curiosità e spingendolo ad abbandonare la cesta del bucato sporco per terra, avvicinando l’orecchio alla porta.
-Accidenti!!!- mugugnò, contando gli affannosi respiri dei 2 amanti –Certo che quel spadaccino ne ha di fiato… e Nami? Come può una bellezza del suo calibro, avere così tanto desiderio per un uomo che a mala pena sa reggersi in piedi? Certo che quei 2 insieme fanno scintille… Sentili…-. E una nuova ondata di gemiti di piacere fuoriuscì intrattenuta delle pareti del vano, come a conferma del commento del cuoco pervertito. Ormai il suo padiglione auricolare era un tutt’uno con il legno della soglia, e il sudore che gli colava dalla fronte scendeva senza freni lungo il suo collo, generando in lui una qual certa eccitazione.
-Sanji… Che fai?- la voce squillante e inaspettata della navigatrice fece perdere almeno dieci anni di  vita al biondo.
-Nami!!!! Mia dolce Nami… che ci fai tu qui?-
-In verità quella è la domanda che ti ho posto io… che combini spiaccicato su per la…- un grido di soddisfazione le diede risposta. Implacabilmente un pugno si scaraventò contro la nuca del perverso ascoltatore biondo.
-Depravato!!! Come ti permetti? Questa è violazione della privacy-. Nami si ricompose ma arrossì nel sentire nuovi mugugni provenire dalla sua canina.
-Scusa mia dolce sirena, ma sono capitato qui per caso… mai oserei violare la tua vita privata… anzi, credevo che fosse la tua ma dato che tu sei qui presumo che … Oddio no!!!! Anche la mia dolce Robin?!? NOOOOOOO!!!!- . Un pianto di tristezza e profondo dolore si impadronì di Sanji, che ormai batteva i pugni con forza e rabbia contro le assi del pavimento, sconfitto ancora una volta da qualcun’altro nella corsa al cuore delle ragazze Mugiwara. Nami dal canto suo però non aveva smesso un secondo di analizzare quei sospiri. Okey, di certo lì dentro c’era Robin, ma con chi?
Un orribile dubbio le attanagliò lo stomaco.
-Zoro?…. Zoro! ZORO, ZORO…- iniziò a chiamare con tutto il fiato che aveva in gola, distogliendo per un attimo Sanji dalla sua depressione post-scoperta della relazione di Robin.
“Giuro… se scopro che è lì dentro con lei, lo uccido a forza di fulmini” la rossa progettava già piani di vendetta verso il suo amato “…anzi no, prima lo picchio a sangue fino a portarlo in fin di vita poi lo faccio curare da Chopper e poi lo ripesto a sangue… e Robin? Oh, che non pensi di passarla liscia, le farò pentire di essere nata se solo la trovo tra le braccia di quel fedifrago di uno spadaccino da 4 Berry…”. Dai suoi occhi, migliaia di scintille rosse fuoriuscivano e le mani gli le tremavano dalla rabbia. Sanji, in compenso, si era ripreso grazie anche al pensiero di una possibile lite fra quella coppia che tanto sperava scoppiasse da un momento all’altro.
-Se quel muschio a due gambe è davvero lì dentro…- sperava malignamente sottovoce -… Nami potrebbe anche considerarmi per una possibile ripicca carnale verso di lui…-. La sua mente già navigava verso notti di fuoco di sesso selvaggio con la ramata cartografa, e la sua lussuria stava per raggiungere limiti mai sfiorati prima, quando una voce, cavernosa e rude, lo riportò brutalmente alla dura e crudelmente realtà.
-Che vuoi mocciosa? Stavo dormendo…- svegliato dalle urla della giovane, il samurai era arrivato, con calma e senza sudare troppo per carità, allo spettacolo in dolby suraund, -…mai che si possa dormire in pac… Ehy, ehy… chi è che ci sta dando dentro in questo modo???-.
Come il cuoco, anche Zoro si mise all’ascolto di quel concertino di gorgheggi monosillabici, sfoderando il suo ghigno più perverso e lanciando qualche occhiata maliziosa alla sua compagna.
Le si avvicinò e, prendendola per la vita, le soffiò in un orecchi, -Cos’è? Un messaggio subliminale per farmi intendere che ne hai voglia?-.
La riposta fu assai dolorosa. Non solo Nami lo colpì con una gomitata nelle costole, ma anche Sanji lo atterrò a terra con un calcio per punirlo per quella sua frase indecorosa.
-Maniaco…- aveva commentato la rossa, leggermente imbarazzata -…se provassi a ragionare potresti notare che qualcuno è nella nostra stanza e, proprio in questo momento, sta utilizzando il nostro letto per copulare…-.
Il verde la guardò inarcando le sopracciglia per poi spalancare gli occhi quando comprese quelle parole.
-Cosa??? Nella nostra stanza? Nel nostro letto?- subito si mise a sferrare pungi alla porta dell’alloggio e a imprecare contro i due abusivi al suo interno.
-Maledetta archeologa… esci subito da lì! Tu e quel cretino che è con te… fuori dal letto mio e di Nami…QUEL’LETTO E’ NOSTRO-. Ma da dentro la cabina non fuoriuscivano che gemiti e affanni.
-Maledizzione…-
-Secondo voi chi è il… ehm, compagno di Robin?-chiese curioso il cuoco. Zoro si voltò verso Nami, la quale, corrucciando la fronte, iniziò a riflettere ad alta voce:-Bhè, direi che possiamo escludere Chopper perché è quasi un bambino, Brooke…-
-Per la mancanza dei muscoli necessari per produrre sta sinfonia…- spiegò il biondo a Zoro vedendo la sua aria interrogativa.
-…Usop…-
-…Perché è perso per Kaya….- rispose a sua volta lo spadaccino verso il riccioluto sopracciglio alzato del compagno.
- escludendo voi due presenti, rimangono Franky e Rufy… secondo la vostra opinione maschile, chi ha le capacità tali per reggere ritmi del genere?-.
-Bha, a mio avviso- cercò di dare risposta Mr.Prince - forse…-, ma dalla cabina un inconfondibile orgasmo zitti tutti e tre gli spettatori, seguito da un nome che sciolse ogni dubbio: -Oddio…RUFY… Ahhhh…-.
Fu il colpo di grazia per il povero Sanji, che ormai arresosi all’evidenza che perfino un ragazzino come il suo capitano era preferito a lui dal gentil sesso, raccolse da terra il cesto dei panni sporchi e imprecando come non mai si diresse verso la lavanderia.
I due rimasti, si guardarono un po’ in imbarazzo. –Non avrei mai detto che Rufy avesse tutto questo dinamismo…-commentò Zoro.
-Spero solo che quando finiranno, ripuliscano tutto…-
-Già… e comunque non desiderare che stanotte ti lasci dormire in pace… dovrò pur riappropriarmi del mio letto in qualche modo, no?-
-Ma di solito non sei stanco dopo i tuoi allenamenti?- chiese malandrina la ladra, abbracciandoli il collo con le proprie braccia.
-Tu non ti preoccupare che per certe attività ho sempre una buona scorta di energie…- e prendendo per la vita la rossa, la avvicinò a se dandole un piccolo assaggio di ciò che la aspettava per tutta la nottata… 
  

   
 
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