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Autore: Andy14    30/04/2011    6 recensioni
Blaine decide di fuggire, accanto a sé vuole solo Kurt. Scappare da tutto, da tutti, senza dire niente.
Dal Prologo: -Si può sapere per quale cavolo di motivo siamo qui?- gli aveva chiesto Kurt, desideroso di una spiegazione.
-Voglio andare via, Kurt.- gli aveva risposto, senza guardarlo. –Con te. Scappare, lasciarmi tutto dietro.- e Kurt era rimasto in silenzio, a guardarlo. L’usignolo lo guardò a sua volta, gli occhi quasi disperati. Con un sospiro, Kurt si rigirò il cellulare fra le mani. Una nuova chiamata riempì l’abitacolo con le note di Teenage Dream, quella suoneria che ancora non aveva il coraggio di cambiare. [...] -Sai che è una pazzia- disse, mentre Blaine tratteneva il respiro. –Ma se la cosa può farti sentire meglio… facciamolo.- sorrise, forse un po’ freddamente, poggiando una mano su quella dell’altro.
-Grazie, Kurt.- sussurrò Blaine, mettendo in moto la macchina.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Know U Remain There
Capitoli: 1/3 (potrebbe essere soggetto a cambiamenti)
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Burt Hummel, Finn Hudson.
Genere: Generale, Romantico.
Raiting: Arancione (per il futuro)
Avvertimenti: OOC, Slash.          
Parole: Prologo, 221. Capitolo I 825. (Sì lo so è corto. I prossimi sono più lunghi).      
Disclaimer: I personaggi non sono miei, ma di proprietà di R.Murphy e della FOX.
Ringraziamenti: Grazie a RuikaLShinoda e Aya_Black che hanno sopportato e sopportano le mie paranoie e mi sanno consigliare su ciò che scrivo. Grazie ragazze.
Note Iniziali: La mia prima storia su Glee. Lo ammetto, me la sto letteralmente facendo sotto. Non so se vi piacerà, se sarà all'altezza, se i miei personaggi escano troppo dai caratteri originali. Se la trama che ho scelto possa essere interessante ai vostri occhi. Se farete caso alla non betatura del capitolo xD. Vi chiedo un'ultima cosa, prima di lasciarvi leggere in pace. Se avete tre secondi del vostro tempo, fatemi sapere che ne pensate. Anche per mandarmi a quel paese se vi fa piacere. Buona Lettura a tutti.

Prologue

 

Kurt strinse forte il suo iPhone fra le mani. Squillava ormai ininterrottamente da un’ora e mezza. I nomi si susseguivano uno dopo l’altro, sempre gli stessi. Dad, Finn, Mercedes, Carol. Dad, Finn, Mercedes… era quasi rassicurante. Guardò Blaine seduto al suo fianco, mentre stringeva il volante della sua auto talmente forte che si aspettava si rompesse di li a pochi attimi. Erano fermi sull’autostrada che li avrebbe portati a New York, e quando Kurt se ne era accorto, aveva fatto accostare Blaine ad una banchina.

-Si può sapere per quale cavolo di motivo siamo qui?- gli aveva chiesto Kurt, desideroso di una spiegazione.

-Voglio andare via, Kurt.- gli aveva risposto, senza guardarlo. –Con te. Scappare, lasciarmi tutto dietro.- e Kurt era rimasto in silenzio, a guardarlo. L’usignolo lo guardò a sua volta, gli occhi quasi disperati. Con un sospiro, Kurt si rigirò il cellulare fra le mani. Una nuova chiamata riempì l’abitacolo con le note di Teenage Dream, quella suoneria che ancora non aveva il coraggio di cambiare. Mercedes. Ancora. Con una stretta al cuore rifiutò la chiamata, spegnendo il cellulare.

-Sai che è una pazzia- disse, mentre Blaine tratteneva il respiro. –Ma se la cosa può farti sentire meglio… facciamolo.- sorrise, forse un po’ freddamente, poggiando una mano su quella dell’altro.

-Grazie, Kurt.- sussurrò Blaine, mettendo in moto la macchina.

 

I

 

Burt imprecò, stufo di sentire la segreteria telefonica informarlo che il cellulare di Kurt poteva essere “spento o non raggiungibile”. Finn incrociò le braccia al petto, negando con la testa.

-Non può essere sparito, insomma. Magari ha il cellulare scarico…-

-Finn, Kurt non ha mai il cellulare scarico. Ha una specie di collegamento interiore con quell’aggeggio.- Burt si lasciò cadere sul divano, stanco.

-Proviamo a chiamare Blaine…-

-Cellulare spento. Anche lui.-

-Mercedes?-

-Non ne sa niente. Ragazzo, credi davvero che non ci abbia già pensato? Ho già chiamato chiunque potesse sapere dove si è cacciato MIO figlio!- l’uomo si mise la testa fra le mani, appoggiando i gomiti alle ginocchia.

-Scusami… farò qualche giro di telefonate fra i ragazzi del Glee Club. Magari qualcuno sa qualcosa.- Finn si diresse in camera sua con un brutto presentimento. Un pessimo presentimento.

 

***

 

-Andiamo vicino alla stazione.- disse Kurt, sporgendosi dal finestrino per ammirare le strade newyorkesi.

-Perché vicino alla stazione?-

-Non abbiamo abbastanza soldi per permetterci un albergo. E io non ho intenzione di fare… cosacce, per permetterci una stanza.-

-Non te lo avrei comunque lasciato fare.- lo rassicurò Blaine, più tranquillo di quanto non fosse poco prima. –Uh guarda una karaoke bar!-

-No, no Blaine! Dobbiamo tenere i soldi per…-

-Oh andiamo spendere due dollari non ci ucciderà no?- Kurt assottigliò gli occhi, mettendosi il cellulare da poco acceso in tasca.

-Perché mi viene in mente una certa festa di Rachel Berry?-

-Oh, ancora? Sono passati secoli…-

-Ma l’immagine di te ubriaco fradicio nel mio letto non abbandonerà mai la mia mente.- lo sfotté Kurt, scendendo dalla macchina, che Blaine aveva prontamente parcheggiato vicino il locale. Il bar era molto piccolo, per gli standard di New York, ovvio. Poteva quasi confondersi con uno dei Pub che si trovavano vicino a Lima. Una ragazza stava cantando sul palco, storpiando Fireworks di Katie Perry. Kurt storse il naso, mentre Blaine gli faceva segno di andarsi a sedere. Un ragazzo giovane con un grembiule bianco gli fu subito accanto, non appena presero i menu in mano.

-Che vi porto ragazzi?- chiese loro con un sorriso cortese. Kurt richiuse il menu subito.

-Acqua. Liscia. Del rubinetto-

-Kurt finiscila, possiamo benissimo permetterci da bere. Due diet coke, grazie- il cameriere sorrise ancora, allontanandosi. Kurt mise il broncio, puntando lo sguardo sul palco, sopra il quale si stava esibendo una signora di colore. La sua bevanda gli fu posata davanti, e lui sorrise al cameriere bevendone subito un sorso. Blaine fece lo stesso poi, passandosi la lingua sulle labbra, posò lo sguardo sul ragazzo di fronte a lui.

-Kurt… grazie per essere qui- Hummel scrollò le spalle, continuando a fare il sostenuto. Blaine sorrise e, vedendo il palco vuoto, si alzò. Kurt lo guardò con le sopracciglia aggrottate, mente il ragazzo si avvicinava agli spartiti, selezionando la canzone che aveva scelto di cantare. Le prime note di Nightmare dei Vanilla Sky riempirono il locale. Molti occhi si posarono su Blaine, che continuava a guardare Kurt.

 

What am I doing here?
What happened before?
Did I mess up?
Someone is calling me
Someone is whispering
Blaine wake up

Blaine chiuse gli occhi, tenendo il ritmo battendo il piede a terra. Il ritmo di quella canzone che troppe volte aveva sentito steso sul letto della sua stanza, e che in quel momento rappresentava di più le sue paure.

 

And it makes me feel bad
When I find that you're not here
And it makes me so scared
When I find that I'm alone

Kurt si alzò, avvicinandosi al palco, salendo poi di fianco a Blaine. Decise che, forse, era il caso di accompagnarlo in quella che ai suoi occhi sembrava una richiesta d’aiuto. Aguzzò la vista, cantando insieme a lui.


I can't remember
I was holding your hand tight
Lost in that light
Suddenly I'm here
Darkness around me
Should I wake up

Si sorrisero, Blaine grato e Kurt incoraggiante.

 

And it makes me feel bad
When I find that you're not here
And it makes me so scared
When I find that I'm alone

Blaine sentì prendersi la mano. Voltandosi verso Kurt, vide un sorriso rassicurante incorniciargli le labbra. E non poté fare altro che sorridere a sua volta. Ancora.


Please save me

I can't remember
what happened before
Should I wake up and call your name loud and on?

And it makes me feel bad
When I find that you're not here
And it makes me so scared
When I find that I'm alone

 

Il locale si riempì di applausi, forse per la prima volta quella sera. Kurt, in uno slancio di affetto, lo abbracciò baciandolo poi sulle labbra. Dopo un attimo di sorpresa, Blaine ricambiò la stretta.

-Non sei da solo. Ricordalo. Coraggio.- gli sussurrò Hummel, senza allentare la presa. Il moro annuì, staccandosi da quell’abbraccio inaspettato. –Ora, tocca a me.- decise Kurt, cominciando a sfogliare gli spartiti. Blaine rise.

-E meno male che tu nemmeno ci volevi entrare qui dentro!-

                       
                                                                                                                                                                                                
Note Finali: Il prossimo capitolo è già pronto, e sto scrivendo il terzo. Non ci metterò molto a postare :) Grazie per aver speso il vostro tempo a leggere questa... cosa.
   
 
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