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Autore: Zomi    30/04/2011    4 recensioni
La musica a volte traduce nel miglior modo i sentimenti che nascondiamo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Ecco qui la mia prima song-fiction, tratta da un brano dell’album “Viva i romantici” dei Modà. Non so perché ma questa band mi ispira particolarmente, e le loro canzoni mi influenzano, stimolando la mia fantasia riguardo nuove situazioni Zonami. Spero vi piaccia e che vi metta un po’ di curiosità nell’andarvela a cercare e ascoltare… i commenti sono moooooooolto graditi!!! Grazie.
Zomi92
 
 

SCUSA IL DISTURBO

 
 

È sera, e tu sei lì, sotto i tuoi mandarini. L’aria pensierosa e il volto nascosto dalle tue braccia e dalle ginocchia al petto. Brooke si avvicina a me, sul parapetto davanti la porta della cucina. Mi sorprende a cercarti con gli occhi e, inforcando il suo violino, guardandomi mi invita ad andare a parlare con te e a scoprire cosa ti turba. Sbuffo, anche se solo per fingere fastidio perché in verità voglio veramente esserti vicino. Scendo le scale e le prime note nate dall’archetto dello scheletro mi infondono coraggio.
 
Scusa il disturbo,
Volevo solo dimostrarti
Anche se sbaglio
Che se scrivo ho più coraggio
 
Si, scusami se ti disturbo, ma non riesco a vederti così… So che i miei continui commenti di oggi ti hanno ferita e non posso non sentirmi in colpa, e il perché è semplice…So di essere un esimia testa d’alga perché non ho il coraggio di dirti ciò che veramente tu sei per me… ho provato a reprimere i miei sentimenti ma non ci riesco… ho provato a chiarirmi con me stesso mettendoli per iscritto e il risultato è stato che mi sono reso conto di essermi innamorato di te…
 
Per parlare, per dimostrarti
Che anche quando striamo insieme
E sto in silenzio, provo di tutto
E mi chiedo,
Senza mai capire bene
Quello che tu stai provando
 
Mi siedo accanto a te.Anche ora, che siamo così vicini, non so fare altro che restare in silenzio, in balia del casino che ho dentro e chiedendomi se anche tu provi qualcosa per me…
 
E mi confondi
E mi accontento
Di far l’amore con la pelle
Con un tuo abbraccio,
Con un semplice mano nella mano
Camminando passo, dopo passo
 
Mocciosa che non sei altro, mi confondi i sensi e mi annebbi il cervello… ma va bene così, perché mi basta il tuo sorriso per ritrovare l’equilibrio; il tuo abbraccio per sentirmi bene, appagato, felice… ti prendo la mano e la stringo forte nella mia, ti giri verso di me e mi  sorridi nonostante tu sia stanca, del mio atteggiamento,  dei tuoi pensieri…
 
Anche se soffro
E anche se sbaglio
Non sono un santo, e te l’ho detto
Non l’ho nascosto sin dal primo giorno in cui
Ti ho conosciuta e ti ho rivelato che son pazzo
 
Mi sembra strano di potermi permettere di sfiorarti in questo modo… ripenso al nostro primo incontro, ai nostri primi litigi, al tuo storcere il naso quando hai saputo dei miei sanguinosi precedenti… ma nonostante tutto mi sorridi ancora e stringi forte la mia mano nella tua… e non soffro più, perché se mi rimani vicino vuol dire che mi hai perdonato… come sempre, mi perdoni…
 
Ma sono pronto
A dimostrarti che c’è altro
E vorrei tanto regalarti
Tutto il meglio che mi porto dentro
E cancellare il resto
Ma tu sei fredda, e ti difendi
E di barriere ti circondi
 
Se solo me lo permettessi ti potrei dimostrare tutto il mio amore, regalandoti la mia vita e la mia anima perché il mio cuore è già tuo… un tuo solo assenso e potrei dimenticare tutti i miei passati, ma non mi permetti tutto ciò… a frenarti c’è ancora il tuo passato, che ti impedisce di aprirti completamente… sospiri e ti avvicini a me, fino ad appoggiarti al mio torace. Le nostre mani ancora intrecciate tra loro.
 
Sarò banale
Ma son sicuro che da amici non potrebbe funzionare
Quando provi un’attrazione così forte
Da non riuscire più a pensare a niente
Tranne a quanto sei speciale
Come poi mi fai sentire
Quando vedo che stai bene
Anche in un piccolo paese
Senza case e senza strade
 
Ripenso alla giornata appena trascorsa, tu che mi hai costretto a seguirti per tutto il paese della piccola isola a cui siamo ormeggiati, incantandomi con i tuoi splendidi risi, facendomi vivere un sogno incredibile, e io che stupidamente ti canzono per il tuo comportamento spensierato chiamandoti “Mocciosa” o “Ragazzina”, solo per nascondere il mio amore per te… e poi mi chiedo anche perché ti rinchiudi in te stessa e mi metti il muso? Come potresti aprirti con uno come me? Come non posso biasimarti per la tua espressione di tristezza? Come posso attendermi che tu provi amore per me?
Ma nonostante tutto io continuo a sperare che tu ricambi i miei sentimenti…
 
Con te accanto posso rinunciare a tutto
A tutto
Senza te vicino è niente
 
Mi chiedo cosa sarei senza di te… solo un giovane con tre katane, un orgoglio smisurato e un ambizioso sogno a cui però sono pronto a rinunciare se tu me lo chiedessi…
-Zoro- mormori, alzando lo sguardo fino a incrociare il mio -Veramente credi che io sia solo una mocciosa? Non sono nient’altro per te?-.
Ti guardo, stupito: ti preoccupi per quello che penso? Realmente vuoi sapere cosa sei per me?
Ti stringo forte e, non riuscendo più a trattenermi, mi dichiaro… -Ti amo…- ti sussurro all’orecchio -… e non sei una mocciosa, anzi, sei la donna che sogno ogni notte di avere al mio fianco per il resto della vita…-. Da dove mi nascono queste parole? Mi sono forse ispirate dalla melodia suonata da Brooke?
 
Ti prego di qualcosa
Anche se può far male
Chiedimi pure di sparire di dimenticare
Di non tornare
Di far finta che non sei speciale
Ma allontanami ti prego se
Poi pensi che in qualunque modo
Tra noi due non possa funzionare
No, tra noi due non possa funzionare
No, tra noi due non possa funzionare
 
Rimani in silenzio, a fissarmi. Ho paura di aver fatto la più grande cazzata al mondo e arrossisco fino a diventare della stessa sfumatura dei tuoi capelli. Mi contempli ancora e poi, sfoderando il più bello dei tuoi sorrisi, avvicini il tuo delicato viso al mio e mi baci… rimango in apnea per lo stupore e noto una suono stonato nella sinfonia musicata dallo scheletro, forse provocata dallo stupore nel vedere questo tuo improvviso atto. Abbandoni le mie labbra e sussurri a fil di voce  –Ti amo anch’io, spadaccino scorbutico-. Sono spiazzato. La gola secca come ad Alabastra. Ma poi arriva di nuovo il tuo bacio a dissetarmi, ad insegnare a respirare di nuovo ai miei polmoni. E mi convinco che tra noi due possa funzionare, che tra noi due può funzionare, che tra noi due funziona, che tra noi due funzionerà, ora, sempre… 

   
 
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