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Autore: _Globulesrouge_    30/04/2011    22 recensioni
La ff è ispirata alla serie Tv The Vampire Diaries. Tutti i fatti avvenuti fino alla nona puntata della seconda stagione sono da ritenersi validi, perchè la storia continua appunto da lì per poi evolversi secondo un filone proprio.
Ho cercato di rispettare a grandi linee i caratteri e i modi di fare dei personaggi del telefilm. Il prologo mostra una situazione sconvolgente iniziale da cui si capisce attraverso dei flashback di Elena tutto ciò che è successo dalla nona puntata in poi, per poi riprendere il continuo della storia. Detto così sembra complicato ma vi assicuro che leggendo il tutto apparrà più semplice di ciò che sembra. Il titolo di ogni capitolo sarà il titolo di una canzone che ha a che fare in qualche modo con la trama del capitolo stesso o con una frase detta da uno dei personaggi.
Auguro a tutti buona lettura!
Ringrazio anche Giulia che con le sue bellissime ff mi ha invogliato a scrivere e mi ha fatto conoscere questo sito! Grazie di tutto!
Genere: Avventura, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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27- BROKEN


The broken clock is a comfort,
it helps me sleep tonight
Maybe it can stop tomorrow
from stealing all my time

And I am here still waiting
though i still have my doubts
I am damaged at best,
like you've already figured out


L’aria aveva iniziato a farsi irrespirabile, quasi come se fosse stata velenosa. Elena respirò affannosamente, era come se tutto intorno a lei ci fosse stata una nube di gas altamente tossici che le impedissero anche di parlare.
Damon se ne era andato da quella casa troppo arrabbiato e in modo troppo irruente perché potesse passare inosservato.
Elena si rinchiuse nella camera degli ospiti senza parlare con nessuno, era stata via pochi giorni ma le cose che avrebbe dovuto raccontare ai propri amici erano moltissime. Tuttavia ella aveva un unico chiodo fisso che le martellava nella mente; Damon doveva tornare al più presto perché senza di lui era come se le mancasse l’aria, non poteva credere che fosse arrabbiato con lei, non poteva pensare di essersi comportata da egoista per l’ennesima volta.
I fatti erano stati chiari, non confidare a nessuno i propri sentimenti non poteva cambiarli; essi sarebbero rimasti tali e quali sia che li avrebbe tirati fuori o meno; quello che Elena aveva dentro non sarebbe mutato ma avrebbe contribuito soltanto ad aumentare il rimorso e il senso di colpa che aveva nei confronti di entrambi i fratelli Salvatore.
Damon aveva ragione, ancora una volta aveva dimostrato di essere mille volte più saggio e altruista di lei. Damon, che fino ad appena un anno prima non era nient’ altro che un mostro agli occhi di tutti adesso era una delle persone di cui Elena si fidasse di più al mondo; una delle persone a cui non avrebbe mai rinunciato.

Elena avvertì un brivido correrle lungo la spina dorsale, provò un senso di freddo invaderla dalla testa ai piedi, rabbrividì e si affacciò alla finestra nella speranza di vedere Damon avvicinarsi nuovamente a quella soglia; ma il sole accecante di mezzogiorno le bruciò gli occhi senza però mostrarle traccia del vampiro.
Provò a chiamarlo ma non ottenne alcuna risposta. Girò su se stessa almeno dieci volte nell’attesa di avere una illuminazione sul da farsi ma soltanto una cosa le frullava nella mente; doveva trovare Damon, doveva vederlo perché sentiva che potesse essere in pericolo.

“Cosa è successo?’’ le chiese Stefan apparendo di fronte a lei mentre si precipitava di corsa verso le scale di legno massello.
“Sono preoccupata per Damon, non sarebbe dovuto andare via in quel modo’’ gli rispose senza riuscire a guardarlo in faccia.
“Stai tranquilla’’ le disse il vampiro mettendole una mano nella spalla, “sai com’è fatto Damon, ha bisogno di uscire e prendersi una boccata d’aria ogni tanto’’ continuò sorridendo leggermente.
“No Stefan’’ lo freddò Elena, “questa volta è diverso, sento qualcosa che non va, è come se lui mi avesse chiamato per dirmi che è in pericolo, non so spiegarti questa sensazione ma sono sicura di aver avvertito qualcosa del genere’’.
“Ha bevuto il tuo sangue?’’ le chiese Stefan con un misto di curiosità e paura.
“No Stefan, ho solo bisogno di trovarlo per assicurarmi che stia bene e poi cosa c’entra il sangue adesso?’’ le rispose Elena cercando di andare oltre lo scudo di freddezza che si era frapposto tra lei e Stefan.
“Elena è andato via da appena un’ora, perché sei così apprensiva?Cerca di stare tranquilla’’ continuò a ripeterle Stefan.
“Stefan io sento che non sta bene, lo avverto con ogni briciolo della mia pelle, è soltanto colpa mia se è andato via in quel modo; se io mi fossi comportata diversamente forse adesso sarebbe ancora qui con noi, adesso sarebbe al sicuro’’ gli rispose Elena sbattendo un pugno contro un pezzo di legno.
“C’è qualcosa tra voi, l’ho capito Elena’’ le disse Stefan guardandola negli occhi, “non pensi che dopo tutto questo tempo io meriti un minimo di sincerità da parte tua?’’
“Stefan mi dispiace ma non posso perdere tempo a parlare di questo adesso’’ le rispose Elena avviandosi di corsa verso la porta.
“Dimmi cosa è successo!’’ le disse Stefan quasi urlando tenendola per un braccio.
Elena lo guardò negli occhi e non riuscì a restare impassibile. No, non sarebbe riuscita a mentirgli un’altra volta, avrebbe dovuto dare una spiegazione alle lacrime che ormai scendevano copiose dalle sue iridi nocciola: “Mi dispiace Stefan, avrei dovuto dirlo prima, avrei dovuto dirtelo con Damon, mi dispiace tanto’’ fu l’unica cosa che Elena riuscì a rispondergli.
“Ti dispiace di cosa?’’ le chiese Stefan urlando mentre scaraventava una sedia contro il camino.
“Io mi sono innamorata di lui e non posso più nasconderlo ’’ le rispose lei con le mani davanti agli occhi.
Stefan rimase senza parole, continuò a fissare il viso sconvolto di Elena mentre dentro di sé una miriade di emozioni contrastanti lo stavano invadendo; barcollò su se stesso e si gettò nel divano senza smettere di fissare il vuoto.
“Stefan perdonami, tra noi era finita; io non ti ho mai tradito, è successo tutto dopo, ma è inutile che io continui a fingere di non amarlo’’ continuò a ripetere Elena affinché lui potesse riprendersi dallo stato di trance in cui era entrato.
“Io avrei dovuto capirlo prima, ho visto la tensione che c’era tra voi quando lui se n’è andato’’ le rispose Stefan mettendosi le mani davanti agli occhi.
Elena si sedette accanto a lui e gli prese le mani nel tentativo di scoprirgli il volto: “Ti prego’’ gli disse, “è soltanto colpa mia, io capirò se vorrai odiarmi, ma per favore non odiare Damon’’ gli disse iniziando a piangere, “lui è tuo fratello e voi siete molto più legati di due fratelli qualunque; io non voglio essere ciò che vi dividerà, se così dovesse essere metterò da parte i miei sentimenti e vi lascerò in pace, io non voglio dividervi come ha fatto lei…’’ continuò senza poter arrestare le lacrime che ormai sgorgavano liberamente dai sui occhi impregnando di sale le proprie mani e quelle di Stefan.
“No Elena’’ le rispose Stefan, “io non potrei mai odiarvi’’ continuò pensando alle infinite volte in cui nonostante tutto avesse sentito di tenere a suo fratello più che a qualunque altra persona al mondo.
“Stefan adesso devo andare a cercarlo’’ gli disse Elena stringendo le mani del vampiro tra le sue.
Elena si avviò di corsa alla porta ma una barriera invisibile la bloccò facendola sbattere più volte contro la soglia.
“Che succede?’’ chiese Elena non riuscendo ad uscire di casa.
“Mi dispiace Elena’’ disse Bonnie, “Klaus è qui da qualche parte e io non posso permettere che tu ti metta in pericolo!’’
“Ma Damon allora?Perchè l’hai lasciato andare?Io devo trovarlo’’ disse Elena agitandosi.
“Non posso impedire a un vampiro di uscire, ma posso farlo con te’’ le rispose Bonnie con sguardo fermo.
“Bonnie io non posso essere prigioniera di questa casa!’’ iniziò a urlare Elena.
“Mi fido di ciò che ha detto Elena’’ intervenne Stefan mascherando la sua espressione sconvolta, “devi dirmi cosa hai sentito, c’è un legame forte tra voi, devi dirmi se hai avvertito la sua presenza’’.
“Legame?’’ gli chiese Elena, “ma di cosa stai parlando?’’ “Ci sono dei casi in cui umani e vampiri possono essere legati tra loro, è una cosa rara che non avviene facilmente ma solo per alcuni tipi di persone. Può essere completata soltanto con un reciproco scambio di sangue’’ le rispose Stefan sorpreso anch’esso dalle proprie parole.
“Ma cosa stai dicendo?’’ gli chiese Bonnie.
“Elena ha bevuto il suo sangue in passato; cioè Damon ha fatto in modo che lei lo bevesse quando minacciò di trasformarla; ciò può aver scaturito un legame tra loro’’ le rispose Stefan.
“Ma lui non ha mai bevuto il mio sangue Stefan’’ le rispose Elena, “tu al contrario si eppure non ho mai avvertito una cosa simile prima d’ora’’.
“E’ una cosa molto rara Elena; molto tempo fa Lexie mi ha spiegato che lo scambio di sangue può legare un vampiro e un umano, che possono chiamarsi l’un l’altro quando sono in pericolo’’ continuò Stefan, “tu non puoi chiamarlo perché lui non ha bevuto il tuo sangue, ma lui può chiamare te se tu hai bevuto il suo; adesso devi dirmi chiaramente cosa intendevi quando hai avvertito la sensazione che lui fosse in pericolo’’.
“Non so come spiegarlo’’ rispose Elena ancora confusa dalle parole di Stefan che si susseguivano a raffica senza un apparente senso logico, “E’ stata come una scossa alla spina dorsale ed è come se avessi sentito che lui fosse in pericolo dopo quella vibrazione’’.
“Dobbiamo trovarlo’’ esclamò Stefan.
“Non potete mettervi in pericolo, sapeva cosa ci fosse fuori quando è uscito da questa casa’’ intervenne la strega.
“Bonnie è mio fratello!’’ le rispose Stefan impulsivamente.
“Stefan non posso credere che tu voglia mettere in pericolo Elena, io non le permetterò di varcare questa soglia’’ continuò la strega perentoria.
“Infatti andrò io soltanto a cercarlo’’ rispose Stefan avviandosi verso l’uscita.
“Voglio venire con te’’ gli rispose Elena, “non sappiamo nemmeno dove sia adesso’’.
“No Elena tu devi rimanere al sicuro, Klaus non vuole me, è te che vuole’’ le rispose Stefan stringendole le spalle come a volerla rassicurare.
“Posso provare a rintracciarlo’’ disse Bonnie arrendendosi alla determinazione di Stefan ed Elena, “ci vorrebbe qualcosa che ci leghi a lui’’ continuò la strega guardandosi intorno nel tentativo di avere una illuminazione.
“Ci sono!’’ esclamò Bonnie avvicinandosi a Stefan; “dammi il tuo anello’’ gli disse, “posso rintracciare il suo attraverso questo, così potrai capire dove si trovi Damon’’ continuò stringendo l’anello di lapislazzuli tra le mani e chiudendo gli occhi in attesa di mettersi in contatto con Damon.
“Nel bosco!’’ eclamò la strega, “vicino al cimitero’’ concluse sicura di sé mentre porgeva a Stefan il suo anello magico.
“Vado a cercarlo’’ esclamò il vampiro uscendo dalla casa.


“Bonnie io voglio uscire’’ continuò Elena nel disperato tentativo di convincerla mentre chiamava insistentemente Damon senza che il suo telefono desse il minimo segno di vita.
“Elena dovrai passare nel mio cadavere’’ le rispose la strega impassibile, “magari è soltanto arrabbiato e vuole farti stare male, vuole che tu stia in ansia per lui, sai di cosa sia capace’’ .
“Ma come puoi dire questo di Damon?’’ le urlò in faccia Elena sconvolta, “come puoi pensare che lui voglia farmi del male? Come puoi credere che lui si diverta a vedermi soffrire? Io non posso credere che tu l’abbia davvero detto ’’ .
“Elena ha ragione’’ intervenne Caroline, “lui non le vuole meno bene di noi, non so come tu possa pensarlo’’
“Io sto solo cercando di tenervi tutti al sicuro’’ rispose Bonnie quasi piangendo perché nessuno aveva capito che lei avesse deciso tutto ciò soltanto per il bene di Elena, “lei non uscirà da questa casa’’ continuò Bonnie con le lacrime agli occhi mentre si avviava verso la stanza che le era stata assegnata, “potrai anche odiarmi per questo ma io lo sto facendo per il tuo bene’’ concluse dando le spalle alle proprie amiche.
“Vedrai che Stefan tornerà con lui’’ le disse Caroline abbracciandola, “Stefan deve tornare’’ continuò provando a nascondere tutta la preoccupazione per lui che la stava invadendo.


“Damon non è nel bosco, è scomparso’’ esclamò Stefan entrando in casa con il viso stravolto dal dolore, “Damon non può essere davvero morto’’ continuò urlando.
“Stefan calmati’’ intervenne Caroline abbracciandolo mentre cercava di capire cosa potesse aver visto per pensare che Damon fosse morto, “sarà da qualche parte, non può essere morto’’ continuava a ripetere la bionda come una macchinetta impazzita.
“Vattene via!’’ esclamò Stefan scrollandosi di dosso la presa di Caroline mentre urlava e sbatteva i pugni contro il tavolo mostrando a tutti il suo lato furioso che per più di cento anni aveva tentato di tenere nascosto al mondo.
“Mi-mi dispiace’’ balbettò Caroline staccandosi da lui mentre indietreggiava senza smettere di fissarlo confusa, “volevo solo…’’
“Cosa volevi?’’ le chiese Stefan irruento con le lacrime agli occhi e la bocca impastata di saliva, “è pieno giorno e il suo anello non è con lui, l’ho cercato ovunque e non l’ho trovato, cosa pensi che sia lui adesso?Cosa pensi che succeda a un vampiro sotto il sole in pieno giorno?’’
“Io non lo so’’ balbettò Caroline, “deve esserci un’altra spiegazione’’.
“E’ cenere adesso, mio fratello è un fottuto mucchio di cenere ed è soltanto colpa mia’’ urlò Stefan in preda al delirio e al dolore.
Caroline indietreggiò sempre più velocemente fino a rifugiarsi al piano superiore.

Elena non aveva fatto caso alle parole degli altri, era rimasta immobile; persa a fissare le fiamme del fuoco espandersi e poi soffiare nel camino come rami di alberi in preda alla tempesta, numerose lacrime le avevano rigato il viso da entrambi i lati prima di ricadere copiose e incontrollate nelle proprie gambe, accovacciate e immobili perché non sarebbero state in grado di sostenerla; non in quel momento.
“E’ tutta colpa mia’’ continuava a urlare Stefan rigirandosi l’anello di Damon tra le mani, “avrei dovuto dire qualcosa prima che lui uscisse da questa casa’’.
“No Stefan’’ intervenne Elena tra le lacrime, “è soltanto colpa mia; lui voleva dirti tutto, lui voleva che te lo dicessimo insieme’’ continuò a singhiozzare Elena.
“Sono impazzito quando ho capito che tra voi fosse successo qualcosa, ma adesso di fronte alla sua morte tutto ha perso importanza’’ le rispose Stefan continuando a sentire un dolore lancinante al petto, come se una parte di se stesso si fosse staccata per sempre dal suo corpo.
“Io non posso averlo perso, non così’’ disse Elena, “la mia vita non ha più senso adesso, preferirei morire anch’io per non vivere con addosso il dolore di averlo perso per sempre’’.
“No Elena, lui non avrebbe mai voluto questo ed io non posso perdere anche te’’ le rispose Stefan avvicinandosi per abbracciarla.
Elena lasciò che le braccia grandi di Stefan l’ avvolgessero. Per la prima volta sentì in un suo abbraccio qualcosa di diverso rispetto a ciò che aveva sempre provato; sentì un gesto d’affetto disinteressato, un amore quasi fraterno. Era come se l’amore per Damon che avevano temuto avesse potuto dividerli per sempre adesso fosse lì ad unirli per condividere attraverso il suo ricordo il dolore di averlo perso.
“Tienilo tu’’ le disse Stefan sciogliendo quell’abbraccio, “Damon avrebbe voluto così’’.
Elena lo guardò senza emettere parola e strinse l’anello di Damon tra le mani quasi come se avesse voluto che al posto dell’oggetto di lapislazzuli ci fosse stato Damon stesso. “Non avrei dovuto prendermela con lei’’ farfugliò Stefan mentre si dirigeva verso la propria stanza.
“Di cosa stai parlando?’’ lo interruppe Elena asciugandosi le lacrime con il torso della mano.
“Caroline’’ disse Stefan per poi riprendere fiato, “è una delle poche persone con cui sto bene e con cui riesco a sentirmi me stesso; lei voleva soltanto starmi vicino ed io l’ho trattata malissimo’’.
“Dovresti dirle quanto tieni a lei’’ gli disse Elena, “dovresti dirle che ti dispiace prima che sia troppo tardi’’.


I'm falling apart, I'm barely breathing
With a broken heart that's still beating
In the pain there is healing
In your name I find meaning


Elena rimase immobile a piangere ore e ore con l’anello in mano, a riflettere su tutte le cose che avrebbe dovuto dirgli e a quanto lui fosse importante per lei; tutte cose che Damon tuttavia non avrebbe mai saputo. Era come intorno a lei ci fosse un vortice di dolore che continuava a girarle intorno, era stato come vedere sfumare la propria felicità e tutte le certezze che aveva. Elena si sentiva sola al mondo e avrebbe dato qualsiasi cosa pur di vedere Damon ancora una volta.
“Ehi’’ Caroline le si affacciò davanti e la abbracciò forte.
“Non può essere andata così Caroline’’ le rispose, “non posso stare qui immobile senza fare niente, io voglio uscire da qui’’ continuò a singhiozzare senza sosta.
“L’incantesimo di Bonnie non è perfetto’’ le svelò Caroline sottovoce, “C’è una porta nel sotterraneo di cui Bonnie non è a conoscenza; non credo che anch’essa sia coperta dall’incantesimo’’.
“Dici davvero?’’ le rispose Elena guardandola insistentemente.
“Si’’ le rispose Caroline, “non posso credere che sia davvero morto’’.
“Temo di si invece’’ continuò a piangere Elena, “non ho più avuto segnali da lui dalla prima volta, se fosse stato ancora in pericolo mi avrebbe richiamato, è quasi il tramonto e non ho avuto più nessuna notizia da lui’’ concluse Elena infilando l’anello di Damon nel pollice della mano destra.
“Mi dispiace Elena’’ fu l’unica cosa che Caroline riuscì a risponderle stringendola tra le braccia, “vado a casa mia, non ha senso che rimanga qui questa sera, non sarei d’aiuto a nessuno’’ disse con un velo di malinconia mentre usciva dalla villa.
“Stefan ti vuole bene davvero’’ le disse Elena provando a fare in modo che l’amica non se ne andasse.
“No, non credo’’ le rispose Caroline con gli occhi lucidi, “io sono soltanto l’amica stupida con cui ridere e andare ad uccidere poveri coniglietti’’ le rispose chiudendosi la porta alla spalle e scomparendo.


And I still see your reflection
inside of my eyes
That are looking for a purpose,
they're still looking for life

I'm falling apart, I'm barely breathing
With a broken heart that's still beating
In the pain is there healing?
In your name I find meaning


Elena si assicurò che nessuno potesse vederla; senza perdere ulteriore tempo si infilò le scarpe da ginnastica, non si curò del fatto che indossasse ancora il vestito giallo canarino che teneva per stare comoda in casa; accese una candela per avventurarsi nei sotterranei della villa e tra le ragnatele fittissime intravide una finestrella che l’avrebbe condotta direttamente all’esterno. Strappò le ragnatele con le mani e uscì dalla casa senza preoccuparsi dei capelli e delle gambe impregnati di polvere.
Elena si ritrovò a correre senza una meta tra il bosco, con le lacrime che continuavano a bagnarle il volto e il vestito canarino che aleggiava con il vendo fondendosi con il colore arancio del tramonto. La sua corsa sfrenata la portò al luogo dove era solita sfogare il proprio dolore quando era ancora una bambina; si ritrovò al cimitero di fronte alla tomba dei propri genitori e non poté far a meno di continuare a piangere in modo più insistente di prima.
Elena aveva perso tutte le persone che amava, aveva perso i propri genitori e Damon, ma se suo padre e sua madre avevano sempre saputo che lei li avesse amati, Damon sarebbe morto con il dubbio di non essere ricordato da nessuno, con il dolore che nessuno mai avrebbe portato un fiore nella sua tomba.
Era necessario affrontare la sua morte per capire che in sua assenza le mancava il respiro?Era necessario arrivare a tanto per comprendere che avrebbe gridato al mondo intero che lo amava e che non poteva vivere senza lui accanto?Era necessario farlo morire per capire di non poter respirare sapendo che lui stesse male o peggio, che potesse essere morto?
La sua attenzione venne attratta verso un angolo del cimitero ricoperto dall’edera e da diversi tipi di piante rampicanti; intravide delle lapidi antiche, ‘Giuseppe Salvatore’ c’era scritto su una. Elena si inginocchiò nella terra umida e continuò a muovere lo sguardo tra quelle antiche pietre.
In fondo alla fila né intravide una completamente coperta di edera, strappò le foglie con foga; foglie che ormai erano un tutt’uno con la pietra fredda, un temporale iniziò improvvisamente a bagnare la terra, ma lei rimase lì con le ginocchia affondate nel terreno a cercare qualcosa come mossa da una forza invisibile. Delle scritte in bassorilievo scavate nella pietra serena ed annerite dagli anni e dall’usura le apparvero con violenza di fronte agli occhi: ‘Damon Salvatore’ lesse come una scritta marchiata a sangue, ‘morto per amore’ c’era scritto un po’ più in basso con un carattere minuscolo.
Elena si accasciò sopra la lapide fredda ormai bagnata dalla pioggia, i suoi capelli umidi si confusero con l’erba che aveva strappato via, quasi a voler creare un nuovo riparo per colui a cui quel piccolo posto era stato dedicato.
“Damon’’ urlò al cielo, ma la sua voce fu coperta da un tuono, “perché mi stai facendo questo?’’ continuò mentre le sue lacrime cadevano come fiumi in piena confondendosi con la pioggia acida e cadendo nel fango che aveva ormai impregnato ogni parte della sua pelle.

Damon udì le urla di Elena e sentì il sole tramontare del tutto avvertendo la terra diventare sempre più fredda, le ferite continuavano a bruciargli la pelle; egli sentiva ancora il dolore delle piaghe e i proiettili di legno perforargli entrambi gli arti inferiori, ma quella voce disperata gli dette la forza di uscire allo scoperto; quel grido di dolore lo aiutò a scavare con le proprie mani il metro di terra umida e pesante che lo stava seppellendo vivo.
Continuò a tirare via la terra a manciate non curante delle unghie che si stavano sfaldando sotto le sue stesse dita, una mano uscì finalmente dalla terra, ma il fango molle in cui si era tramutato il terreno del cimitero gli impediva di aggrapparsi e di poter uscire fuori, provò di nuovo a liberarsi da quell’imponente manto di fango che lo tirava in basso come una sabbia mobile, ma le ferite lo rendevano troppo debole per poter risalire.
La sua mano continuò a vagare tra il fango, in attesa di un appiglio, di un’ancora di salvataggio, afferrò qualcosa che finalmente poté aiutarlo a risalire e a salvarsi da quel metro di terra che lo stava opprimendo.
Elena sentì qualcosa di gelido afferrare la sua caviglia, si sentì scivolare nel fango e si aggrappò alla lapide di Damon per non essere trascinata via e inghiottita in quello che le parve un vortice di morte. Mille pensieri le passarono per la mente mentre gridava “No!’’ con tutto il fiato che aveva in gola.
Elena pensò che chiunque avesse ucciso Damon portandole via il suo cuore adesso fosse tornato a prendere ciò che restava di lei, pensò che forse avrebbe trovato pace nella morte e lasciò andare la lapide di Damon come a volersi far trascinare in quel vortice di oblio che la stava travolgendo.

“Elena stai bene?’’ una voce familiare la fece trasalire.
Elena chiuse gli occhi confusa assaporando il suono soave di quelle parole; pensò di essere già morta, di trovarsi in paradiso o all’inferno, ma non avrebbe fatto differenza se ci fosse stato Damon accanto a lei a condividere con essa l’eterna miseria dell’inferno o la perpetua misericordia del cielo.
“Elena!’’ urlò Damon completamente nudo poiché il fango e la pioggia lo avevano liberato da quel poco che restasse dei suoi vestiti. Damon si portò sopra di lei afferrando il suo viso tra le mani, la ragazza aveva ancora gli occhi chiusi e un senso di pace stampato nel volto, “Elena!’’ urlò nuovamente scuotendola come per volersi assicurare che fosse ancora viva dopo averla sentita gridare.
“Damon!’’ sussurrò Elena stupita ma felice allo stesso tempo nel vederlo sopra di lei e nel poter ancora sentire la sua pelle fredda a contatto con le proprie mani.
“Siamo morti?’’ gli chiese facendosi quasi cullare dal fango sotto cui stava sprofondando per il peso del vampiro che giaceva sopra di lei.
“Siamo vivi’’ le rispose lui avventandosi su di lei e baciandola avidamente sulle labbra dopo aver temuto di perderla ancora una volta.
“Ti amo’’ le disse lei piangendo e toccandolo nuovamente per assicurarsi che fosse tutto vero e non soltanto frutto della sua immaginazione e del suo delirio.
“Ti amo troppo’’ le rispose Damon afferrando la sua testa per potersi perdere ancora una volta negli occhi profondi dell’unica donna che avesse mai veramente amato per tutta la sua centenaria esistenza.
“Ho sentito il tuo richiamo di aiuto oggi’’ gli disse Elena accarezzandogli il viso senza riuscire a smettere di piangere.
“Lo so’’ le rispose Damon facendosi cullare dalla sua voce cristallina che per un attimo gli fece dimenticare il dolore lancinante che continuava a espandersi in tutto il suo corpo.
Damon si fiondò su di lei come una furia e la baciò nuovamente ma questa volta con più trasporto, con più passione e con una stretta quasi violenta.
Le paure di poterle fare male e di poterla ferire erano svanite nello stesso istante in cui lui aveva creduto di perderla per sempre. Elena poteva accettare ciò che fosse veramente, adesso era pronta per amarlo con tutta se stessa, per amare ogni parte di lui e fondersi con il suo essere completamente. Adesso Elena era pronta a farsi amare con ogni brandello della sua pelle.
Damon continuò a baciarla e le labbra di Elena iniziarono a sanguinare sotto l’impeto della passione sfrenata del vampiro. Damon assaporò il sapore del suo sangue; il sangue più dolce e puro che avesse mai potuto assaggiare. Scese lievemente indugiando più del normale nel suo collo e da come lei inclinò il capo inconsciamente, Damon capì che adesso era davvero pronta per fondersi del tutto con lui e completare il forte legame che si era istaurato tra loro nel più profondo dei modi.
Damon affondò i canini nella sua pelle rosea e profumata, sentì il sangue caldo irrorargli il corpo quasi completamente disidratato dalle ferite che il sole gli aveva inferto, sentì i suoi organi vitali rinvigorirsi e una voglia sfrenata di lei, più forte di qualunque altra volta, lo invase portandolo a prenderla lì in mezzo al fango e alla pioggia che avevano contribuito a cementarli come una cosa sola.
Elena sentì dapprima un po’ di dolore ma subito il tutto si tramutò in piacere; sentì il calore uscire lentamente dal suo corpo e la testa farsi più leggera mentre il sangue fluiva fuori dalla sua pelle. Era come se una parte di lei adesso potesse vivere all’interno del corpo di Damon e unirla a lui per sempre oltre ogni limite di spazio e di tempo.
Il vampiro smise di bere il suo sangue al momento giusto continuando ad affondare il proprio corpo in quello di lei in un modo talmente profondo che per un attimo non avvertì nulla di ciò che lo circondasse, soltanto loro due.
Erano soltanto Damon ed Elena; l’uno sopra l’altra. Da quel momento in poi niente e nessuno avrebbe avuto il potere di dividere ciò che quella notte aveva unito con il sangue, il fango e le lacrime.


So I'm holdin' on,
I'm holdin' on,
I'm holdin' on
I'm barely holdin' on to you

I'm hangin' on another day
Just to see what you will throw my way
And I'm hangin' on to the words you say
You said that I will be ok



Katherine iniziò a gettare alla rinfusa le cose di prima necessità all’interno di un borsone; rivedere Klaus dopo cinquecento anni l’aveva scossa tantissimo e la cosa più saggia che potesse fare era continuare a scappare da lui, scappare finché non l’avesse uccisa, Katherine non conosceva altri mezzi di sopravvivenza oltre la fuga; lei sapeva che contro Klaus nessuno avrebbe mai potuto vincere.
‘Ho bisogno di parlarti prima che tu te ne vada, ti aspetto dietro al Grill’ un messaggio da Matt le apparve nel cellulare.
“Maledizione’’ affermò chiudendo il borsone e salendo nella moto in direzione del locale per sapere cosa volesse Matt prima di scappare definitivamente da quel posto.
“Matt?’’ gridò Katherine sopra la Ducati ancora con il motore acceso.
La vampira avvertì immediatamente un frusciare alle sue spalle, si voltò d’istinto prima di sentire un colpo grave che la fece cadere a terra emettendo un tonfo sordo mentre cadeva nell’asfalto.
Una risata macabra echeggiò alle sue spalle, “E’ incredibile quanto un cellulare rubato possa incastrare due ostaggi’’ esclamò Klaus rinchiudendo Caroline con una museruola e Katherine priva di sensi all’interno del bagagliaio della sua auto prima di scomparire del tutto nella notte.




SPAZIO AUTORE:
Eccomi di ritorno puntuale come un orologio svizzero.XD
Allora innanzitutto devo fare gli applausi a coto perchè già dalla precedente recensione aveva capito che il fatto che Damon fosse sotto terra al cimitero richiamasse una scena di True Blood, sei davvero una telepata.
Un applauso anche a Giuls che si è fatta spoilerare e ha capito subito a quale scena mi stessi riferendo XD
Allur invito tutti a guardare questo video (http://www.youtube.com/watch?v=1ARWlTomLgs) davvero non so in che lingua sia ma è essenzialmente muto perchè le scene passionali parlano da sole, quindi guardate e immaginatevi un delena. Io non amo molto il protagonista di true blood coinvolto in questa scena (alias il Billo) sono molto più per Eric <3 ma qui potremmo aprire un'altra questione che esula dai delena quindi mi blocco prima di andare off topic.XD
Terzo applauso va Dark Nemesis perchè è praticamente una sostenitrice di Underworld sfegatata e riesce a condividere il mio amore per quel film e i numerosi riferimenti che ho messo in questa ff, quindi non posso fare a meno di amarla per il fatto che ami underworld.
Ecco adesso le sdolcinatezze estreme sono finite e io RINGRAZIO DI CUORE tutte le anime pie che hanno commentato lo scorso cap e specialmente i miei sostenitori più accaniti che non mi hanno abbandonato mai, nemmeno per un capitolo e vi dico che senza di voi questa ff non esisterebbe. Adesso finito il monologo come sempre vado a rispondere personalmente ad ognuna delle vostre stupende recensioni.
La canzone che fa da sottofondo al cap è BROKEN dei 'Lifehouse' penso che molte di voi la conoscano; io la amo e la vedo molto adatta al cap...comunque ascoltatevela se avete tempo o mentre leggete la parte finale delena perchè è molto bella.
Adesso INVITO I LETTORI A FARSI SENTIRE, LE RECENSIONI SONO UN PO' DIMINUITE E LA FF NON E' PER NIENTE LONTANA DAL FINALE QUINDI QUESTO E' IL MOMENTO DI BATTERE UN COLPO...Se dopo una scena delena così non recensisce nessuno potrei rimanerci anche male quindi fatemi felice.
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: nella prossima settimana sarò piuttosto incasinata quindi aggiornerò non tra una settimana esatta ma tra una decina di giorni circa, quindi non impauritevi; nel frattempo forse lancerò una OS delena che ho già scritto quindi se vi va date un occhio alla mia pagina.
Grazie a tutti come sempre e a presto <3
  
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