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Autore: MrsLovett    30/04/2011    6 recensioni
E' un giorno come tanti altri quando un personaggio inaspettato compare nella vita di Richard Castle riportando a galla persone e avvenimenti ormai sepolti nei meandri della memoria. Chi sarà? Buona lettura ;)
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La Lexus sfrecciava per le vie di Manhattan facendo slalom tra le altre vetture. Beth riusciva a sentire il nervosismo dello scrittore nell'andamento della macchina. Quasi istintivamente si strinse più forte al bracciolo della portiera e sperò nella resistenza della cintura di sicurezza. Da quando Castle era ritornato dalla centrale aveva cambiato umore: era più nervoso, più suscettibile del solito. La ragazza non aveva osato fiatare per paura di infastidirlo ancora di più, si limitava a fissare la strada che si snodava davanti a sé.

Arrivarono in un grande parcheggio ai margini della città e scesero dalla macchina. Rick la condusse verso un edificio in stile coloniale “E' un ospedale privato di un mio conoscente” disse quasi per rispondere alla domanda silenziosa della ragazza “Ho chiesto un favore. Ci porteranno i risultati il prima possibile.” Castle aveva programmato le cose in grande stile, come sempre.

Il cuore di Beth stava battendo come un tamburo nel petto. Se ci fosse stato assoluto silenzio si sarebbe potuto sentire. Un'infermiera li fece accomodare in una sala d'aspetto deserta dicendo che il medico sarebbe arrivato di lì a poco. Beth si sedette sul bordo della sedia mentre lo scrittore rimase in piedi accanto a lei.

Nervosa?” le chiese. La ragazza strinse le mani e fece cenno di sì con la testa. “Anche io. Ho il cuore che sta scoppiando... E sto sudando”

Beth rise, una risata nervosa le uscì dalla gola arida. Quando arrivò il medico la ragazza saltò in piedi come una molla. Li fece accomodare nel piccolo ambulatorio e uscì un attimo.

Accada quel che accada sarai sempre la benvenuta a casa Castle.” disse. Si avvicinò alla fanciulla e la abbracciò. Lei si strinse come per non lasciare andare quell'ancora di salvezza che aveva le sembianze di Richard.


Un paio di minuti dopo uscirono con un cerotto all'altezza dell'incavo del gomito e con un paio di capelli in meno. Il dottore aveva prelevato loro un campioncino di sangue per controllare eventuali malattie genetiche, dei capelli e della saliva.

Tra un paio di giorni al massimo dovrebbero arrivare i risultati.” avevano detto loro.

Entrambi erano usciti quasi sollevati, come se fossero riusciti a togliersi un peso che li opprimeva.

Alexis sembra felice della tua presenza.” buttò lì l'uomo scoccandole un'occhiata accompagnata dal suo solito sorrisino.

Beth si strinse nelle spalle sorridendo “E' stata gentile con me, nonostante la mia irruzione.”

Rick guardò dinnanzi a sé sempre con aria soddisfatta “Mi ricordo quand'era piccola... A Natale chiedeva sempre una sorellina.” disse scoppiando a ridere e aggiungendo subito dopo “Forse quel desiderio sta per avverarsi.”

La ragazza abbassò lo sguardo e sussurrò “Magari anche il mio sta per esaudirsi.”

Castle le mise un braccio intorno alle spalle e si avviarono insieme verso la macchina.


Quando rientrò nella casa deserta, Castle si bloccò sulla soglia. Dietro di lui Beth lo guardava con aria interrogativa, poi, quando allungò l'occhio oltre la spalla dello scrittore capì. La vista di Katherine Beckett a casa Castle non era cosa di tutti i giorni. 

Rick, con aria indispettita, entrò salutando la detective con un semplice “Kate”.

Castle” rispose lei con lo stesso tono con le mani affondate nella giacca.

Beth notò che era bellissima anche nel suo semplice trench grigio chiaro coordinato con i pantaloni a sigaretta che lasciavano intravedere i suoi inseparabili tacchi. Regnava un silenzio irreale, i suoni che arrivavano dalla strada sembravano ovattati. La ragazza, avvertendo la brutta aria che tirava decise saggiamente di levarsi di torno. Salì i gradini che portavano al piano superiore e sparì nella sua camera.

I due continuavano a guardarsi in cagnesco, poi Castle ruppe quel fragile equilibrio dicendo “Per cosa sei venuta? Per insultarmi di nuovo?”

Kate avrebbe voluto tirargli un ceffone ma si limitò a stringere il pugno che aveva in tasca. Lasciò passare la rabbia e disse semplicemente “Sono venuta qui per scusarmi per il mio comportamento di oggi. Tutto qua.”

Kate di avviò verso la porta per andarsene ma Rick si pose davanti a lei bloccandola. “Perchè te la sei presa tanto?”

La detective lo guardò accigliata e fece finta di non aver capito la domanda “Non capisco cosa intendi dire.”

Avanti Kate, lo sappiamo entrambi che eri furiosa per tutte quelle cose che ti ho detto. E' per questo che hai reagito così.”

Beckett corrugò la fronte “Io non... Non è vero!”

Allora perchè quella reazione?”

Perchè...” si bloccò, non sapeva cosa dire. E stava diventando rossa.

Avanti, dillo.”

Dire COSA?”

Che eri gelosa, che sei gelosa.”

Kate cercò di ribattere un paio di volte ma la voce le era venuta meno. Era sempre così quando era in imbarazzo. Si limitò a scuotere la testa guardando altrove. Non aveva la forza per guardare negli occhi Castle e mentirgli spudoratamente.

Rick non si diede per vinto e cercò lo sguardo della detective che si posava dappertutto tranne su di lui. “Kate dimmi la verità” disse con dolcezza prendendole delicatamente il viso tra le mani. Beckett non potè fare a meno di guardarlo. I suoi occhi erano di un azzurro così intenso che sembravano dipinti dalla mano di un pittore, talmente belli da sembrare quasi finti. Notò che il colore somigliava a quello della ragazza, Beth. Forse è veramente sua figlia pensò mentre vagava con la mente.

No. No, ti sbagli.” rispose senza molta convinzione mentre lo sguardo si abbassava verso quella bocca carnosa che così tante volte aveva sognato di baciare. Ora era lì a pochi centimetri da lei, leggermente dischiusa, come se stesse aspettando una sua mossa.

Istintivamente si avvicinarono di pochi millimetri, spinti dall'atmosfera carica di elettricità che si era formata tra loro. Rick sentiva il respiro di lei sfiorargli la bocca: aveva un odore di ciliegie, proprio come ricordava. Fece scorrere la punta del pollice sulle labbra di lei, morbidissime e di un delicato color rosa che si intonava perfettamente alla sua persona. Lei non gli scostò la mano come avrebbe fatto in qualsiasi altro momento ma lo lasciò fare. Spostò una mano sul suo collo, sempre con infinita delicatezza, mentre con l'altra le circondava la vita e la attirava a sé. Lei rispose docile, come se due pezzi di una calamita di unissero finalmente dopo tanto tempo.

Kate appoggiò le sue mani sulle spalle dello scrittore. Sotto il sottile strato della camicia di seta riusciva a sentire il calore della pelle e la compattezza dei muscoli che formavano il deltoide e che più sotto si attaccavano ai pettorali. Si avvicinarono sempre di più finchè le loro bocche si incontrarono. I movimenti erano ancora un po' rigidi ma la scintilla era scoccata. Beckett ruotò la testa quasi a volerla nascondere sotto l'incavo del collo dello scrittore, per timidezza. Rick sorrise con amore e continuò a baciare la detective. Si baciarono a lungo, rimanendo lì immobili, mentre il tempo sembrava non passare mai. Le loro lingue volteggiavano in un'armonia quasi perfetta, che per tanto tempo avevano cercato, senza mai trovarla.

Improvvisamente la maniglia della porta ruotò e Alexis e Martha entrarono in casa con un paio di pacchi e si bloccarono alla vista dei piccioncini davanti a loro. Rick e Kate di separarono: lei cercò di allontanarsi dallo scrittore mentre lui la trattenne per la vita.

Oh...” disse con sorpresa Martha. Non si aspettava quella visita. “OH” continuò quando capì cosa stava succedendo durante la loro assenza.

Alexis al suo fianco era raggiante. Li guardava come se si aspettasse che continuassero da dove avevano interrotto. Kate fissava il pavimento mentre Castle guardava madre e figlia con lo stesso sguardo di Alexis.

Scusate l'interruzione” commentò Martha con una frecciatina.

Kate era venuta a...”

Scusarmi. Ero venuta a scusarmi. Per... Stamattina.” continuò interrompendolo “E' meglio che vada”

Saremmo molto felici di averti per cena.” disse Martha

No, ho già degli impegni. Grazie lo stesso per l'invito.”

Rick la guardò a bocca aperta. “Come? Te ne vai di già?”

Sì. Sarà per un'altra volta.”

Castle fece spallucce e si protese verso di lei per baciarla ma lei si ritrasse. Non sapeva cosa fare, si sentiva denudata dalla sua armatura e non ne era abituata. Impacciata gli porse la mano che lui strinse scrutandola attentamente. Kate salutò la famiglia e uscì dall'appartamento.


Kate sollevò il braccio per chiamare un taxi. Il cielo si era fatto scuro e delle nubi minacciavano una pioggia imminente. Anche l'aria si era rinfrescata e la detective si strinse nel suo impermeabile primaverile. Una macchina si fermò davanti a lei e l'uomo alla guida accese il segnale luminoso per indicare che il taxi era occupato.

Kate, aspetta!” urlò qualcuno.

Beckett si volse prima di salire in macchina e riconobbe Castle. Il respiro le si bloccò e chiese all'uomo di aspettare un attimo.

Sei sicura di non voler rimanere?”

Sì, ho degli impegni.”

Non potresti rimandarli?” chiese con sguardo supplichevole.

Lei scosse la testa “Ho preso l'impegno da tempo, non posso mandare all'aria tutto ora. Josh...” tasto dolente. Appena la detective pronunciò il suo nome si morsicò la lingua e Castle distolse lo sguardo.

Come vanno le cose con lui?” chiese fingendo di essere gentile.

Kate sospirò “Non bene come vorrei...”

Ci fu un silenzio generale. Evitarono di guardarsi direttamente negli occhi perchè non sapevano cosa dirsi.

Allora... Buona serata”

Grazie. Buona serata anche a te” lei salì in macchina e lui, come un gentiluomo le chiuse la portiera.

Ah Castle” disse abbassando il finestrino “Riguardo a prima... Avevi ragione tu” fece un cenno all'autista e il taxi partì.

Rick guardò l'auto sparire nella notte mentre una pioggerellina fine iniziava a scendere. “Lo sapevo!” urlò in direzione di Kate alzando le braccia al cielo in segno di trionfo.

Non era mai stato così felice in vita sua.


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Eccomi di nuovo qui!! Scusate il super ritardo ma l'università mi ha tenuto impegnata... Cosa ne pensate??? Inizialmente pensavo di aggiungere l'ultima parte nel prossimo capitolo ma poi ho cambiato idea, non volevo tenervi sulle spine XD 

La storia si concluderà nel prossimo capitolo (non piangete XD) Spero di aver fatto un buon lavoro e di avervi appassionato ^^

Sempre e con affetto la vostra 

MrsLovett <3

  
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