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Autore: MusicAddicted    30/04/2011    2 recensioni
Brian Molko è alle prese con un fan innamorato perso di lui, che lo assilla e non gli da tregua. Cosa c’è di strano in tutto questo? Forse, forse che questo fan ossessionato risponde al nome di Matthew Bellamy!!
[Matt/Dom, Bri/Stef, Bri/Matt, Stef/Dom... e si incasinerà ancora di più!!]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse, Placebo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Buonasera!!
 
Per prima cosa, of course, i ringraziamenti:
 
tesoweeee, vi adooooooooro sempre di +!!!
 
 
Lilla : ahaha, felice ti sia piaciuta quella parte! Nu, nu, Matt è cerbiatto, lol! ^^ ahaha, ma lo sai che non lo so ancora nemmeno io chi vincerà la scommessa? Ormai fanno tutto da soli ‘sti qua ;P
 
Nai: nuu ma fidati, poi proseguirò con ‘Pierrot’ (l’ho lasciata su un punto tristissimo sigh e sob).  Felice che ti piaccia Matt imbranatino e approvi Baby-Blue ^^
 
Lady: felicissima ti sia piaciuta la parte delle tinte ehehe, e ultra felice ti piaccia Brian!! ^^.. ehmm riguardo alla tua richiesta di non farvi aspettare tanto… *si nasconde con vergogna*
 
Lilla Wright: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaw, cosa dirti se non un infinito graaaazzzieeeeeeeeeee (elevalo all’ennesima potenza!) ? ci son rimasta a leggere il tuo ultra iper chilometrico commento alias l’analisi completa di ‘sta storiella ! Il tuo ragionamento non fa una grinza.. e fa venire un gran mal di testa ahaha, scherzo! Grazie per tutti i quotes, mi hanno fatto un piacere immenso! ^^
 
E ora, la prova inconfutabile che Matt è un cerbiatto :  http://tinypic.com/r/m8jytv/7 < -- è uguale preciso a lui! lol. Se non s’è capito, Brian fa semplicemente da portavoce di questa mia assoluta convinzione! :D
 
Sapete, quando ho detto che non avrei aggiornato prima di Agosto non scherzavo… m’era preso un blocco paura con ‘sta ff (porella, non ha vita facile, continua ad essere abbandonata, ahaha!) , poi invece ho ripreso il quaderno in mano questa settimana e inaspettatamente…
ancora una volta, non ho scritto niente di quello che effettivamente avrei dovuto.
 
Premesso che nella mia (malatissima ) mente i personaggi delle ff mi parlano (su, vi prego, autrici, ditemi che succede anche a voi!) e premesso che con quelli reali non sarei in grado di spiccicare una sillaba, stavo per accingermi a scrivere quello che volevo, quando
 
Matt (sguardo minaccioso): ‘Hey tu, ti rendi conto che nello scorso capitolo m’hai fatto bisticciare con Dom?’
 
io ‘ Sì, ma ora lasciamo implicito che avete fatto pace e.. ‘
 
Dom (sguardo altrettanto minaccioso, mentre è avvinghiato a Matt): ‘Non credo proprio che lo lasceremo implicito!’
 
io: ‘ok, scriverò qualcosina ‘
 
Brian (lunatico e insofferente) ‘ : ‘ Hey, cos’è questa storia? Se lo scricciolo e il suo tirapiedi hanno un momento tutto per loro, allora ne voglio anch’io uno con Stef!’
 
Stef si limita ad annuire, tenendo per mano Brian.
 
io ‘ma no, che palle! I momenti solo con voi sono faticosissimi da scrivere!’
 
Brian ‘Affaracci tuoi, non te l’ho mica chiesto io di scrivere sta storia!’
 
io ‘E’ vero… ok, vedrò di accontentarvi… ‘
 
tutto ciò è per spiegarvi il perché di questo (inutile?) capitolo.
 
Disclaimer : il titolo del capitolo è preso dalle lyrics di ‘Exo Politics ‘ dei Muse.
 
 
Capitolo VI: And I’m waiting patiently, and I’ll wait for the sign
 
 
“Dominic, aspetta!” lo rincorse Matt, raggiungendolo.
 
“Hai almeno la più vaga idea di come mi senta? Non siamo in una situazione di parità, Bells. Io trovo che Stefan sia un figo assurdo, ma nient’altro. Invece per te… con Brian è diverso!” spiegò l’altro.
 
“Lo so, ma cerca di capire… lui è il mio idolo!” si giustificò l’ex moro.
 
“Tu come la prenderesti se fossi io a fare una corte spudorata ad uno dei miei idoli?” domandò l’ex biondo.
 
“Questo non può succedere: Freddie Mercury, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Kurt Cobain. Dommie, non è colpa mia se tutti i tuoi idoli sono già morti e sepolti da un pezzo!” gli fece notare Matt.
 
“Va beh, mi restano gli attori, tipo Ben Affleck, Jude Law, Matthew McConaughey o Jonathan Rhys Meyers. Sai che se diventassimo famosi e mi proponessero un festino con uno di loro, anzi no, meglio ancora, tutti assieme, accetterei senza pensarci due volte!” confessò Dom, con un sorriso furbetto.
 
“Uff. Quattro attori contro un solo cantante non è leale!” si lamentò Matthew, alzando gli occhi.
 
“Bells, con te niente è mai leale!” ribatté Dominic.
 
“Ad ogni modo, Dom, ti faccio una solenne promessa: famosi o meno che diventiamo, noi non andremo mai a Hollywood!” spergiurò il suo compagno.
 
“Lo immaginavo!” sbuffò l’altro.
 
“Hey, Dommy, a proposito, lo sai che in un film di Jonathan Rhys Meyers anche Brian ha una particina?” lo informò Matthew, con un sorrisone.
 
“Certo che lo so, lo abbiamo visto insieme quel film , ricordi? Ad ogni modo, possibile che tu debba sempre andare a parare lì?” sollevò gli occhi Dom, indispettito. “E, per la cronaca, in quel film il tuo caro Brian è orrendo!” aggiunse, con una punta di malcelata cattiveria.
 
“Hey!” protestò Matt. “Vabbè, te lo concedo soltanto perché ora sei arrabbiato, ma non t’azzardare mai più a dire una cosa del genere!” gli intimò, per poi calmarsi e guardarlo con altri occhi.
 
“Hey, Dommie, lasciamo perdere Brian e tutto il resto, pensiamo a noi due. Che ne dici se andiamo a casa mia e ti dimostro quanto tu sia più importante dell’ossessione che possa avere per chiunque altro, da semplice fan?” gli propose.
 
“Ci sto. Però andiamo a casa mia.” replicò il suo interlocutore.
 
“E perché?” si accigliò l’altro.
 
“E’ inquietante fare sesso con te, attorniati da tutte quelle foto di Brian!” confessò Dom.
 
“Non è anche una cosa eccitante, in fondo?” gli sussurrò Matt all’orecchio, succhiandoglielo.
 
“Noooooo… è inquietante e bastaaaa!” ribatté Dom, emettendo vari gridolini.
 
“Ne sei sicuro? Pensaci bene. Mi puoi cavalcare selvaggiamente mentre guardi una sua foto e pensare ‘Ok, è te che ha appeso a tutti i suoi muri, ma è me che stringe fra le sue braccia, è me che ama!’” persistette Matt, senza che la sua bocca smettesse anche per un solo istante di dedicare attenzione all’orecchio del suo ragazzo, mentre scaltro faceva scivolare una mano sul cavallo dei suoi jeans neri, attillati, strofinandolo insistentemente.
 
“Awwwnnghhh… oddio, Maaaaaatt! Andiamo dove diavolo vuoi tu, basta che facciamo in fretta, altrimenti finiremo per farlo qui, per strada, adesso!” lo avvisò Dom, abbandonandosi alle sensazioni che il suo amato gli stava regalando.
 
“Mm… qui per strada suona così eccitante… “ sogghignò il ragazzo dai capelli blu, prima di baciare il suo compagno.
 
“Matthew!” esclamò il ragazzo dai capelli arancioni, in tono di supplica disperata.
 
“Ok, ok, andiamo a casa mia!” lo trascinò con sé l’altro, correndo.
 
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“Dio, sìììììììììì! Ora va decisamente meglio!” esclamò, o meglio, quasi urlò, Dominic seduto nudo a cavalcioni di Matt, altrettanto nudo e sdraiato sul letto, collassandogli sulla schiena.
 
“Credo che avrò qualche difficoltà a camminare per le prossime due ore, però sì, è quello che ci voleva!” commentò Matthew, lasciando scendere Dom, prima di tirarlo a sé per un bacio. “Ora però vado un attimo in bagno.” lo avvisò, dandogli un bacetto sul naso, prima di alzarsi dal letto e incamminarsi con un’andatura tutt’altro che disinvolta.
 
Dominic lo osservò compiaciuto, fiero di averlo ridotto in quello stato, e poi si alzò dal letto, infilandosi nuovamente i suoi boxer, mentre fissava uno dei tanti poster di Brian.
 
“E’ inutile che guardi tanto, belloccio! Tu sarai anche il suo idolo, ma io sono il suo vero amore. Non puoi competere!” parlò alla sua immagine, come se lo potesse effettivamente ascoltare.
 
< Matthew aveva ragione: c’è un che di appagante nel fare questo. > sorrise l’ex biondo, prima di raggiungere il suo amato in bagno, dove lo trovò impegnato a sciacquarsi il volto nel lavabo.
 
“Matthew James Bellamy, ora ti insegnerò i benefici vantaggi che puoi trarre da una bella doccia post-sesso!” lo avvisò Dom, con fare da saputello.
 
“Se tu entri a farla con me, ne traggo un benefico vantaggio di sicuro!” gli sorrise seducente il ragazzo dai capelli blu.
 
“Mm… è un invito?” mormorò il ragazzo dai capelli arancioni, avvicinandosi.
 
“No. E’ un ordine!” gli impose l’altro, baciandolo.
 
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“Allora, com’è andata?” domandò Chris, accogliendo i due amici nel suo garage, pronti ad iniziare le prove.
 
“Cosa?” finse di non capire Dom, mentre si posizionava alla batteria.
 
“Lo sai meglio di me cosa! vabbè, già per il fatto che siete tornati vivi, direi che è andata abbastanza dignitosamente la vostra avventura.” dedusse il loro amico, infilandosi la tracolla del basso.
 
“E’ andata alla grande! Brian è stato gentilissimo, ci ha fatto accomodare, si è intrattenuto a chiacchierare con noi ed è stato davvero molto disponibile, ci ha invitato a tornare quando vogliamo!” raccontò Matt, mentre era intento ad accordare la sua chitarra.
 
“Sì, e ci ha anche offerto il te coi biscotti, vero? Mattie, perdonami, ma esattamente quand’è che Brian avrebbe fatto tutto quello che hai detto? Se fosse dipeso da lui, saremmo ancora fuori da quel maledetto cancello!” obiettò Dom.
 
“Beh, non è uno sprovveduto e non apre agli estranei. Non gliene puoi fare una colpa.” fece spallucce Matt.
 
“Ma se hai appena detto che… “ borbottò Chris confuso, guardando il chitarrista.
 
“Amico, fatti raccontare le cose dal punto di vista di qualcuno che sa come sono realmente andate!” lo interruppe Dom, mentre si rigirava una bacchetta fra le dita, con gran destrezza.
 
“Quell’acido di Brian ci ha tenuti a distanza di sicurezza, come se fossimo due appestati, e ci ha parlato a malapena.” borbottò Dominic.
 
“Con me ci ha parlato!” puntualizzò Matt, ma Dom preferì ignorarlo.
 
“E poi è arrivato Stef, tutto carino e sorridente, che come prima cosa ha pensato bene di aprirci. Lui sì che è gentile!” proseguì il ragazzo dai capelli arancioni.
 
“Certo. Se essere gentile significa mettersi a fare il cascamorto con te!” borbottò Matt, piuttosto infastidito.
 
“Parla quello che ha fatto gli occhi dolci a Brian per tutto il tempo!” sbottò Dom, altrettanto innervosito.
 
Chris doveva ammettere a se stesso che era piuttosto divertito da quel siparietto.
 
“E, per la cronaca, Matthew, sappi che è stato *Stefan* ad invitarci a tornare!” precisò il batterista.
 
“Vabbè, Brian non l’ha esplicitamente detto, ma sono sicuro che l’ha pensato!” fece spallucce il ragazzo dai capelli blu.
 
“Ok, ragazzi, mi sono fatto un’idea di com’è andata. E ora che vi siete aggiudicati entrambi, in ex equo, la medaglia d’oro in Gelosia, possiamo cominciare a suonare o cosa?” li distolse il bassista.
 
“Uh? Non sapevo che la Gelosia fosse diventata una disciplina olimpica!” commentò Dom.
 
“Un giorno lo diventerà. E vi assicuro che voi due vi fate scenate peggiori di quelle che mi fa Kelly, quando per caso sorrido ad un’altra ragazza!” ridacchiò Chris.
 
“Ah, Chris, lo sai che Brian mi ha chiamato Cerbiatto?” lo informò l’ex moro, con l’aria trasognata.
 
Dubbioso, Chris rivolse lo sguardo verso Dominic, in cerca di conferme.
 
“Purtroppo questo è vero.” alzò gli occhi l’ex biondo, sbuffando.
 
Matt sogghignò. Sapeva esattamente come fargli cambiare umore.
 
“Ok, Chris, hai ragione, cominciamo. Scelgo io da cosa partire e voi mi venite appresso.” propose Matt, cominciando a suonare il riff di ‘Darkshines’ , canzone ormai completata, approvata ed entrata a tutti gli effetti nel repertorio della loro band.
 
Riconoscendola all’istante, Dom si voltò in direzione di Matt, sfoderandogli un sorriso radioso, mentre la mente di entrambi veniva invasa da piacevolissimi ricordi.
 
********************************* (Contemporaneamente)
 
Brian e Stefan se ne stavano distesi, in quella spiaggia che finalmente Brian era riuscito a visitare, impegnati a godersi il sole che inaspettatamente quel pomeriggio sembrava determinato a sovrastare i grigi nuvoloni.
 
“Lo vedi che valeva la pena di venire qui?” domandò retoricamente il frontman, levandosi la t-shirt.
 
“Mm…” mugugnò Stefan, con gli occhi chiusi, lasciando che il sole abbronzasse il suo corpo, coperto soltanto dai boxer.
 
“Pare che non ci sia nessuno nei paraggi, ne dovremmo approfittare.” suggerì il cantante, percorrendo con un dito il petto del suo ragazzo, per poi sostituire al dito la sua bocca, tracciandogli di baci la pelle esposta.
 
“Brian, da bravo, qualcuno potrebbe arrivare da un momento all’altro.” cercò di farlo desistere il bassista.
 
“Meglio. E’ più intrigante così, non credi?” ridacchiò Brian, mettendosi a cavalcioni sopra di lui e mettendo alla prova la sua intenzione di resistere.
 
“No, è solo stupido e imprudente. E se passa un paparazzo? Alex ci fa un culo così se diamo spettacolo un’altra volta!” gli ricordò Stef, mentre il suo corpo gli stava lanciando tutto un altro genere di messaggio.
 
“Un paparazzo? Qui?! Nel mezzo di niente?” rise il frontman, baciandolo e rotolando nella sabbia con lui.
 
Nel giro di qualche minuto, anche i pantaloni di Brian erano finiti gettati sulla sabbia, spiegazzati, mentre i due amanti cominciavano a darsi da fare più seriamente.
 
Per loro fortuna, non arrivò nessun paparazzo a importunarli, ma ci pensò il cellulare di Stefan, che iniziò a suonare incessantemente, deciso a non arrendersi finché non avesse ricevuto una risposta.
 
“Chi osa rompere i coglioni in un momento così importante?” sbottò Brian, separandosi dall’amato.
 
“E’ Alex!” lo informò Stef, passandogli il telefono.
 
Brian rispose al decimo squillo, pronto a subirsi una solenne ramanzina.
 
“Sì, dimmi, Alex.” esclamò, sforzandosi di mantenere un tono calmo.
 
“Te ne dico sì! E non sai quante te ne ho dette prima. Chi cazzo ti ha autorizzato a spegnere il tuo cellulare?” sfuriò la manager.
 
“Volevo starmene un po’ per conto mio.” si giustificò Brian.
 
“Scordatelo, è inammissibile. Chi firma un patto col diavolo rinuncia per sempre alla sua anima, ma chi firma un patto con me rinuncia per sempre alla sua privacy!” ribatté Alex.
 
“Ma io con te non ho firmato nessun patto, solo un contratto.” replicò il cantante, un po’ spaventato.
 
“Fa lo stesso!” asserì Alex, risoluta. “Meno male che Stef è un po’ la tua ombra e soprattutto è più coscienzioso di te. Lui il telefono lo tiene sempre acceso.” proseguì.
 
“Ma certo, il cocchino della maestra deve essere sempre irreprensibile!” borbottò Brian, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Stef, che stava sentendo tutto grazie al vivavoce.
 
“Non sono il cocchino di nessuno io!” protestò lo Svedese.
 
“Sei il mio.” sogghignò Brian, facendogli l’occhiolino e vedendolo arrossire.
 
“Hey, voi due avete finito di amoreggiare?” li richiamò la donna.
 
“Scusa.” dissero i due ragazzi, in coro.
 
“Allora, Alex, si può sapere perché ci hai scoccia… voglio dire, chiamato?” domandò Brian.
 
“Per accertarmi delle tue condizioni psichiche. Allora, come va, soffri ancora di attacchi isterici?” si interessò lei.
 
“Sta’ tranquilla, non ho più avuto niente del genere, chiedi a Stef se non ci credi!” affermò il frontman, passandole il bassista.
 
“E’ vero, già ieri, coi fan, Brian è stato impeccabile. Per non parlare di stamattina… due ragazzini hanno scoperto dove abitiamo adesso e si sono appostati sotto casa. “ cominciò a raccontarle Stefan.
 
“Dannazione, sanno dove abitate? Hanno già diffuso la notizia? Avete bisogno di trovare un’altra sistemazione?” si allarmò Alex.
 
“Sta’ calma, Alex, è molto meno grave di quel che pensi. E no, non credo abbiano sparso la voce, altrimenti a quest’ora saremmo sommersi di fan.” spiegò Brian.
 
“Già. Come ti stavo dicendo, si sono appostati e Brian è uscito per primo, intrattenendosi a parlare con loro, ma, fidati, non ha fatto nessuna scenata del tipo ‘Come osate invadere la mia proprietà? Ora vi faccio arrestare! ‘ o cose del genere, non ha nemmeno preso la mazza da baseball! Poi sono uscito anch’io e li ho fatti entrare, visto che Brian li teneva dall’altra parte del cancello.” le comunicò il bassista.
 
“La prudenza non è mai troppa!” si giustificò il frontman.
 
“Hai fatto bene, Bri. Tu invece sei un incosciente, Stef!” commentò la manager, con un aspro tono di rimprovero nell’ultima parte.
 
“Pare che il cocchino della maestra abbia perso punti.” ghignò perfidamente Brian.
 
“Piantala con quella dannata storia!” sbottò Stef. “Quanto a te, Alex, guarda che non è successo nulla, sono comunque rimasti fuori dalla casa e abbiamo continuato a chiacchierare,tranquillamente. Niente comportamenti troppo fanatici, solo molta emozione da parte del ragazzo che aveva occhi solo per Brian!” spiegò Stef, un po’ scocciato nel dare quell’ultima notizia.
 
< E che occhi! > pensò Brian. < Devo ammettere che un po’ mi manca anche quel suo sproloquiare senza senso. Forse Stef non ha fatto poi così male a dir loro che possono tornare quando vogliono. > meditò il bel moro.
 
“Comunque, davvero, non hai nulla da temere, sono due bravi ragazzi. Simpatici, a modo, educati. “ ribadì Stef.
 
< Ok, uno dei due è anche pericolosamente bello… ma questi sono dettagli irrilevanti! > rifletté lo Svedese. < Spero che accetti il mio invito a tornare, magari anche senza quello sgorbietto blu alle calcagna! > pensò fra sé e sé.
 
“Vi è andata bene per stavolta, ma non dovreste avvicinare chiunque con così tanta facilità.” si raccomandò Alex.
 
“Ci staremo più attenti.” promise Brian.
 
“Bene. Ad ogni modo, Bri, è un traguardo importante che tu sia riuscito ad attorniarti di gente, senza dare in escandescenze, fai progressi a vista d’occhio.” si complimentò lei. “Perfetto. Quindi, io e Steve possiamo anche tornarcene a Londra e lasciarti qui a proseguire la terapia.” aggiunse.
 
“Ve ne andate?” domandò Brian.
 
“Sì, giusto il tempo di sbrigare un paio di cosette e lasciare qualche dichiarazione, ma torneremo, tra una, massimo due settimane. Anzi, sai che ti dico? Si potrebbe affittare una bella sala prove lì nei dintorni  e farvi suonare un po’. “ propose la donna. “Per lo più, ci sarebbe da insistere sulle nuove canzoni, c’è ancora qualcosa da perfezionare.” aggiunse.
 
“Ottimo. Lo sai che sono sempre bendisposto a suonare. Qui mi sono portato solo un paio di chitarre e un pianoforte e ogni tanto faccio qualche jam-session con Stef, ma col gruppo al completo è tutta un’altra cosa!” sorrise il cantante.
 
“Allora, fa’ buon viaggio, Alex, e salutaci Steve. Ci vediamo tra due settimane!” la salutò Stefan, riattaccando.
 
“Ma bene. E così pare che il sottoscritto non ti basti più. Tanto vale che mi aggreghi a Steve e Alex.” commentò Stefan, facendo il finto permaloso, mentre raccoglieva le sue cose.
 
“Vieni qui, che ti mostro almeno duecentoquarantacinque motivi per cui devi restare!” lo tirò a sé Brian, dandogli un bacio impetuoso.
 
Il primo motivo si rivelò già più che convincente.
 
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“Su, forza, Matteh, alzati!” esclamò Dominic, scuotendo il suo ragazzo in un modo che non si poteva certo definire gentile.
 
Matthew aprì un occhio, poi l’altro, blaterò qualcosa di inintelligibile, senza nemmeno preoccuparsi di scoprire chi si era azzardato a disturbare il suo sonno, e si girò dall’altro lato, seppellendo la testa sotto il cuscino.
 
Dominic lo afferrò per i pantaloni del suo pigiama rosso, tirandolo.
 
“Non ci provare nemmeno, Bells, ho detto che è ora di alzarsi!” insistette, tirandogli via il cuscino e rigirandolo a pancia in su.
 
“Che succede? E’ la fine del mondo e tu sei il demone che mi tormenterà per l’eternità?” brontolò Matt, con gli occhi chiusi.
 
“No, sono solo io, Dominic.” l’ex biondo ridacchiò.
 
Matt spalancò gli occhi, accertandosi che fosse proprio lui e poi si voltò a guardare la sua radiosveglia.
 
“Dannazione, Dom! Che cacchio ci fai qui alle 5:30 del mattino?” sbottò Matthew, stropicciandosi la faccia.
 
L’altro non poté resistere a quella visione così teneramente infantile e lo baciò con bramosia.
 
“No, così non vale, non sono ancora completamente sveglio!” protestò l’ex moro, allontanandolo da sé. “Ma soprattutto sono ancora incazzato!” aggiunse.
 
“Beh, non più di qualche settimana fa, tu hai fatto la stessa cosa con me. Ora i ruoli si sono invertiti. Visto? Non è affatto piacevole come sensazione!” sogghignò il batterista.
 
“Per niente!” sbottò il ragazzo dai capelli blu. “Ma come sei entrato? Al contrario di te, io la finestra la chiudo quando dormo!” puntualizzò.
 
“Già. ma è anche vero che voi Bellamy non vi distinguete certo per originalità nei nascondigli segreti. Voglio dire, le chiavi di scorta, sotto il vaso, all’entrata? E’ un classico!” sghignazzò Dom, mostrandogli trionfante il mazzetto di chiavi.
 
“E’ nonna che insiste a metterle lì. Io gliel’ho detto che è troppo prevedibile!” contestò Matt.“Ma il motivo di questo raid almeno me lo vuoi dire?”
 
“Mi sembra ovvio. Andiamo alla spiaggia a perlustrare la zona. Come speri che conquistiamo Stef e Brian se prima non conosciamo le loro abitudini?” spiegò Dom.
 
“Tu sei pazzo!” borbottò Matt, mentre si alzava dal letto molto faticosamente, centellinando ogni gesto.
 
“Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.” ribatté l’altro, aprendo l’armadio e scegliendogli i vestiti. “Caro il mio zoppo, vedi di non metterci molto. Siamo già in ritardo. Ricordati che abbiamo una missione!” aggiunse, perentorio.
 
Matt si cambiò a tempo record, pronto ad incamminarsi con il suo ragazzo.
 
“La sto già odiando questa missione!” brontolò, mentre uscivano.
 
TBC
 
Come sempre, liberi di dirmi ciò che più vi aggrada... accetto anche insulti! ^^
 
E, per chi la segue,  col favore delle tenebre (lol), di là, aggiornerò anche ‘Just a little bit ‘
 
Alla prossima!!
   
 
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