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Autore: Alison_95    01/05/2011    7 recensioni
"Le persone credono nel destino. Non importa che esse si affidino ciecamente ad esso, che credano in una storia già scritta o che decidano di costruirselo con le proprie mani, ma il destino è sempre presente nelle nostre vite."
Ma ora c'è un ultima prova da affrontare, le guerriere ce la faranno? Bunny ce la farà?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo I: Until the day…
 

Quando la sveglia suona la mattina, tu non vorresti alzarti, vorresti continuare a poltrire o proseguire il bellissimo sogno nel quale ti sposi con  l’amore della tua vita. E’ tutto perfetto, vi scambiate le fedi, vi state per baciare e poi improvvisamente senti un rumore sordo vicino alle orecchie. No, non è l’allarme della chiesa che va in fiamme, è semplicemente il segnale che è arrivata l’ora di mettere da parte la fantasia e addentrarsi nel mondo reale.
Se però si tratta di un incubo, il nostro subconscio desidera disperatamente che gli occhi si aprano, vuole iniziare la giornata e dimenticare i pensieri che ti hanno disturbato per tutta la notte.
 
Rea era sempre stata una sensitiva. Probabilmente se l’avesse detto al mondo intero, tutti le sarebbero scoppiati a ridere in faccia; per fortuna aveva trovato quelle amiche che condividevano con lei qualche stranezza, una di quelle facoltà non comuni a tutti. Insieme avevano vissuto delle avventure fuori da qualsiasi immaginazione eppure qualche volta questa ragazza dai lunghi capelli corvini avrebbe voluto essere una semplice ragazzina, senza nessun grande compito.
Questo accadeva quando faceva un incubo. Non un semplice incubo ma era terribilmente preoccupata quando sentiva che era una premonizione. E quella mattina Rea lo sentiva. L’unico problema era decifrare ciò che aveva visto. Perché ovviamente essere una sensitiva non è cosa semplice, non è che ti appaiono delle scritte che ti dicono esattamente cosa succederà in quel giorno o nel futuro. Semplicemente essere quel tipo di persona implica l’interpretazione.
E lei lo sapeva da anni. Poteva chiedere aiuto alle sue migliori amiche ma era difficile trasmettere le sensazioni che provava, quindi risultava più semplice stare giornate intere a meditare e a pensare.
Durante il tragitto dal Tempio a Scuola rifletteva ed elencava tutte le varie probabilità, tuttavia ogni volta che i suoi pensieri sfioravano l’idea di una nuova minaccia, Rea allontanava il pensiero, cercando altre vie d’uscita che, inevitabilmente, la riconducevano sul percorso evitato. Anni di lotta l’avevano resa ancora più forte, avevano legato profondamente le guerriere Sailor, ma adesso era tempo di pace. Non aveva bisogno di altra violenza, di altre morti, di pianti e sofferenze. Ora che era passato un anno, si alzava la mattina senza che la minima preoccupazione le sfiorasse la mente. Nessun nemico, nessun problema. Tutti erano felici, tutto era perfetto, fin troppo perfetto.
“Niente panico, sarà stato solo un incubo a cui non devo dare troppa importanza”.
Ma sappiamo cosa ha importanza e cosa no nella vita? Evidentemente Rea doveva ancora impararlo.
 
Jubaan School.
 
- “Ragazze! Ho la notizia più fenomenale del mondo, venite qui” Bunny si agitava nel giardino della scuola, chiamando le amiche.
- “Hai per caso visto un cantante bellissimo da queste parti?” Marta la prese per il fiocco della divisa.
- “Ancora con questa storia?! Non l’hai proprio dimenticato! Poverina.” Morea si portò una mano sul fianco.
- “Scusa?! Di chi stai parlando? Se ti riferisci a quel lurido verme di Yaten, allora sappi che tra noi è finita!”
- “Marta, tra voi non è mai iniziata! E poi ormai se ne sono andati, è passato un anno, non torneranno più, bisogna dimenticare. Capitolo chiuso, archiviato, buttato nel cestino, nella macchina trituratrice, biodegradato!” Ami muoveva freneticamente le mani mentre pronunciava le frasi come un piccolo robot.
- “Qualcuno qui sta evitando l’argomento, vero Ami?” Morea la punzecchiò.
- “Ragazze! Ma mi ascoltate?! Logico che manchino anche a me i Three Lights… e anche tanto, però ho una bellissima notizia!” Rispose Bunny prima che qualcun altro potesse interromperla. “Ho preso 59 nel compito di algebra, non è fantastico?” E sventolò saltellando il foglio incriminato.
“Wow! Che notiziona! Ci credete?! Bunny ha preso quasi la sufficienza!” Disse sarcasticamente Marta.
“Parli proprio tu! Sentiamo, quanto avresti preso?”
“58, ma a differenza tua io diventerò una star e tu rimarrai a marcire!”
“Brutta antipatica! Io almeno ho un cervello!”
“Questa è buona! E da quando?”
“Ehm… ragazze non vorrei interrompere la vostra lite barra attacco isterico, ma ho appena sentito Rea per telefono. Ha detto che nel tardo pomeriggio siamo da lei al Tempio per studiare.” Annunciò Ami.
“Io non posso…oggi devo prendere il treno e andare a Osaka da mia nonna per salutarla. Anzi vi saluto proprio adesso perché dopo devo scappare alla stazione” Bunny pose una mano dietro la nuca, in segno di scusa.
 
Al suono della campanella, le ragazze tornarono in classe e, quando anche quella giornata scolastica fu finalmente terminata, si recarono al Tempio da Rea, mentre la futura principessa correva verso la stazione, sbraitando, spingendo i passanti, in maniera non molto… regale.
A chi era saltata in testa quell’idea stupida di mandarla proprio quel pomeriggio a Osaka? Non ne aveva assolutamente voglia. Avrebbe preferito starsene a casa a leggere fumetti, poi avrebbe dormito, avrebbe chiamato il suo Marzio e avrebbe ascoltato “Search for your love”. Amava quella canzone: le riportava alla memoria tempi passati, tristi per l’assenza del suo fidanzato, ma felici per la presenza di Seiya. La verità era che le manca tremendamente. Tutti avevano sempre temuto ci fosse più di una semplice amicizia, ma lei era sempre stata fedele nonostante i sentimenti provati dal ragazzo, perché amava alla follia il suo principe. Non aveva mai pensato a Seiya in quel modo perché non le era minimamente passato per l’anticamera del cervello, eppure ogni tanto si chiedeva cosa stesse facendo e se stesse bene quella persona che era così importante. Forse non aveva mai pensato a lui in quel modo perché aveva paura. Paura di immaginarsi una vita accanto a qualcuno che non fosse stato Marzio. Perché lei aveva uno stupendo destino e non vedeva l’ora si compisse; qualche volta pensava a come sarebbe stato se non fosse mai stata una guerriera Sailor ma la sua mente lavorava per pochi minuti perché il cuore impediva certi pensieri.
Le persone riflettono molto, forse troppo e questo le porta spesso ad avere rimorsi e rimpianti. Se semplicemente non stessero ore e ore concentrate sul passato, riuscirebbero a pensare solo al futuro e reputerebbero ogni scelta quella giusta per loro. Ma Bunny si era mai trovata di fronte a scelte? Tutto per lei era stato già scritto e si sentiva sollevata perché era venuta a conoscenza del suo destino perfetto, ma se avesse voluto sbagliare avrebbe potuto? No, lei era una principessa ed era collegata a un filo perfetto che l’avrebbe condotta ad avere un regno perfetto dove non esisteva la parola “sbagliare”. Lei non era persona da fare certi tipi di ragionamenti, semplicemente viveva come meglio credeva senza porsi problemi. Un giorno però, anche lei, sarebbe uscita dal mondo della perfezione.
 
Appena prese il treno, mandò subito un messaggio a Marzio per comunicargli la partenza e dopo iniziò a leggere una rivista. Ogni tanto le piaceva guardare fuori dal finestrino per ammirare il paesaggio giapponese; gli alberi di pesco le trasmettevano gioia e spensieratezza, ma quel giorno erano malinconici.
 
---------------------------- - “Allora Rea cosa hai sognato?”
- “C’era un treno, degli alberi e improvvisamente un tuono, e poi un sacco di feriti…è stato tremendo”
- “Vedrai che sarà sicuro solo un incubo”. La rassicurò Morea.
 
Il treno andava così veloce che gli alberi sembravano tutti uniti tra di loro, Bunny poteva vedere che essi disegnavano una scia, simile a quella di una stella cadente. Pensò a Seiya, sorrise.
Il suo sorriso ebbe la durata di qualche secondo perché presto fu sostituito dal buio più totale. Un enorme boato e gli alberi che si tingevano di rosso mentre si sentivano urla di dolore provenienti dal vagone.
Bunny sorrideva, poi non più.
 
Niente è perfetto, neanche il destino. E la prova era cominciata.


Angolo dell'autrice: ecco qui il primo capitolo dove finalmente compaiono le nostre eroine. All'inizio è tutto normale e poi alla fine invece.... beh penso abbiate capito cosa succede^^
Vorrei ringraziare chi ha messo la storia tra le seguite, tra le preferite, chi commenta e i lettori silenziosi.
Un bacio a tutti^^

Alison_95
  
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