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Autore: Lady_A    02/05/2011    2 recensioni
Salve,io sono Alessia e sono nuova qui.Ho deciso di scrivere una storia cambiando gli avvenimenti di The Vampire Diares.Sono cioè partita da un punto del telefilm e ho continuato cambiandolo a mio piacimento.Breve riassunto di quello che già dovreste sapere:Katherine è fuori dalla cripta e alloggia a casa Salvatore.
Elena:Voglio continuare la storia con il Delena quindi,ora Elena è confusa per quello che prova per entrambi i fratelli
Damon:Ama Elena anche se infatuato di Katherine,ma ormai è immune alle sue avance.
Stefan:Ama Elena come sempre ma...non voglio anticiparvi niente dovrete continuare a leggere per scoprire cosa accadrà.
Spero la storia sia di vostro gradimento e che la seguirete in tanti.Buona lettura :D
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Poche ore dopo,Damon,si alzò dal letto di Elena.Non voleva andarsene,anzi fosse stato per lui sarebbe rimasto con lei per tutto il tempo ma,semplicemente non poteva,aveva una cosa da fare,e doveva essere fatta subito.Così,a malincuore,ritrasse la mano con cui stava accarezzando il viso della ragazza e,sospirandosi calò dalla finestra.
In pochi minuti fu davanti la porta della pensione,la aprì e,con andatura spavalda,salite le scale arrivò davanti alla camera di Stefan e la aprì.
La scena che si trovò davanti lo spiazzò,non poteva crederci solo poche ore fa era sul punto di piangere per aver fatto soffrire Elena e ora era lì,a spassarsela con quella menefreghista spezzacuori,come se il dolore della ragazza non avesse alcuna importanza?Una furia cieca montò dentro di lui,nella sua mente imperversava una battaglia senza esclusioni di colpi:Sottrarre Stefan a Katherine in modo rude e violento,magari sfogando la sua ira o semplicemente prendersela con la vampira?!?Optò per…….esattamente nessuno dei due.Indossò la sua maschera di fredda indifferenza e con una smorfia lanciò lì una delle sue battutine:
“Oh,ma per favore.Non sapete fare di meglio.Persino il decrepito Lincoln,che spero non si rivolti nella tomba,sarebbe capace di farmi divertire,invece voi….Non emozionate,ragazzi”
Un rignhio fuoriuscì dalle labbra della pazza di cui un tempo era innamorato e che ormai non rappresentava più niente per lui: “Perché non vai all’inferno una buona volta?”
“Credimi tesoro,ci sono già stato e ho preso anche  lo zolfo,se può consolarti”ribattè il vampiro ironicamente,con un sorriso beffardo.
“Volete smetterla una buona volta voi due,con queste frecciatine?”La terza voce,immessasi nella discussione apparteneva a quel sono-migliore-di-te-perché-sono-quello-saggio-e-buono di suo fratello.Oh,ironia della sorte,da quello che aveva combinato non rivestiva più quel ruolo.Avrebbe voluto prenderlo e riempirlo di botte solo per aver permesso a Elena di aver versato una SOLA lacrima per lui,che non meritava affatto le sue lacrime.Si era sbagliato,è vero lui non meritava la giovane ma il fratello non era nella posizione migliore per averla.
“Devo parlare con te,ERGO fai uscire questa qui dalla stanza” disse il vampiro indicando Katherine,senza degnarla nemmeno di uno sguardo.
“Per tuo sommo dispiacere,questa qui,ha un nome” la ragazza era piuttosto scettica da come si era rivolto a lei.
“”Ecco,brava,hai centrato il punto.Con mio sommo dispiacere .Ora perché non porti quel tuo bel sederino fuori da qui e ci lasci parlare in pace?!?” La vampira si alzò sbuffando,dopo aver dato un bacio a Stefan mormorando un “ci vediamo dopo”,durante il quale Damon,per tutta risposta,alzò gli occhi al cielo esasperato.Gli passò accanto lanciandogli una delle sue migliore occhiate da ‘Me-la-pagherai-per-averci-interrotto’ prima di sparire dietro la porta,ma non prima di aver recepito il segnale dello sguardo del ragazzo dagli occhi azzurro ghiaccio ‘Non vedo l’ora’.
Non appena la porta si fu richiusa,Damon si scaraventò su Stefan prendendolo per la gola alzandolo dal letto e sbattendolo contro un muro violentemente: “Cosa diavolo hai combinato?” Il viso a pochi centimetri dal suo mentre lasciava fuoriuscire i canini.
“Di cosa stai parlando?” “Sai benissimo di cosa sto parlando,non guardarmi con quel viso d’angelo innocente perché non incanti nessuno e di certo non ME” Stefan continuava a guardarlo con la fronte aggrottata non riuscendo a capire perché il fratello si comportasse così.Notando il suo spiazzamento,il vampiro pronuncio una sola parola,o meglio,ringhiò “Elena” prima di aumentare la presa sulla gola del primo.Subito la consapevolezza si fece strada attraverso quegli occhi,un attimo prima smarriti. “Come fai a saperlo?” “Beh,forse perché IO,a differenza di qualcun altro,TU,non mi piacciono i sotto-intendimenti,era lì a fare il suo turno di guardia invece di spassarsela con una vampira da quattro soldi che..” Non riuscì a finire la frase che si ritrovò con la faccia schiacchiata contro il muro,da qualcuno,da Katherine,come avrebbe scoperto pochi secondi dopo,che lo girò e lo sbattè con la testa nella parete,era….accidenti furiosa era dir poco “…Una vampira da quattro soldi che…?Su Damon,abbi il coraggio di dirlo davanti a me” Il suo sorriso era..malvagio,perverso.Non volendo ritrovarsi con un paletto  in una qualsiasi parte del suo corpo,il ragazzo non rispose,nonostante gli costasse un enorme sforzo non farlo “Cosa c’è?Il gatto ti ha mangiato la lingua?O dovrei dire il pipistrello..” Il vampiro non riuscì a trattenersi “Oh.questa potevi anche risparmartela.Era davvero di pessimo gusto” Ebbe appena il tempo di finire la frase che si ritrovò all’altro capo della stanz,con un braccio rotto.Infatti era andato a scontrarsi contro il muro con una angolazione del raccio,non delle migliori ritrovandosi così con un braccio spezzato che,si riaggiustò alzandosi da terra.
“Và avanti Damon.Cosa stavi dicendo riguardo a...” deglutì,forse era davvero dispiaciuto per aver fatto soffrire Elena o forse fingeva di essere dispiaciuto.Riprese “…Cosa stavi dicendo riguardo a Elena?”
Damon si aggiustò la camicia con indolenza,prima di continuare con il suo discorso “Stavo appunto dicendo,prima che la tua…scusa dolcezza ma non mi riesce proprio di chiamarti ragazza” Se non fosse stato per Stefan,che aveva fermato Katherine sul nascere della sua furia,Damon si sarebbe ritrovato un paletto,non voleva nemmeno sapere dove. “Damon,diavolo.Smettila di fare lo stupido e parla.SENZA battutine,per favore” “Ah!Io dovrei smetterla di fare lo stupido” Esordì,il vampiro perdendo ancora una volta il controllo nei confronti del fratello minore,e ignorando la sua ultima frase. “Quello che si sta comportando da stupido sei tu.Stai facendo soffrire Elena,e non te ne preoccupi minimamente,anzi cosa anche peggiore,ti diverti mentre lei piange e si dispera perché TU l’hai lasciata per LEI” Indicò prima l’una e poi l’altra persona che aveva di fronte,la sua calma,ormai era andata a farsi benedire mentre pronunciava quelle parole,urlando,letteralmente.Non riusciva a capire come Stefan fosse potuto cadere di nuovo nella tela di Katherine.Oh! Certo,come aveva potuto dimenticarlo,loro si amavano.Si,perché quella donna,non aveva mai amato lui,il suo amore era sempre stato per il suo fratellino e questo,a volte,ancora gli doleva.Ma ormai Katherine era acqua passata,e per quanto gliene poteva importare,quei due potevano andarsene anche all’inferno insieme.L’unica cosa che gli premeva,ora,era Elena,il benessere di Elena.
Stefan non parlava,era stato ammutolito dalle parole da quel fratello che tante volte aveva considerato senza sentimenti e che ora si mostrava così preoccupato,così arrabbiato perché lui stava facendo soffrire la ragazza per cui provava qualcosa.Si perché,Stefan sapeva bene ciò che Damon provava per Elena,anche se fino ad ora non aveva voluto accettarlo.Ed era strano,ma nel profondo del suo cuore,continuava a non accettare quella cosa.Si sentiva un’egoista si,egoista perché non voleva che il ragazzo di fronte a lui amasse o addirittura coinvolgesse in una storia,la ragazza che un tempo era stato il suo tutto,il centro del suo universo,nonostante ora avesse Katherine,il suo primo amore.Ma ovviamente non poteva esprimere ciò che provava,non poteva dire quelle cose.
Damon interruppe i suoi pensieri “Sapete cosa vi dico?Mi avete scocciato.Andate pure avanti felici e contenti con la vostra esistenza.A Elena ci penserò io” E così dicendo uscì da quella stanza,da quella porta con una rabbia nel cuore che non aveva mai provato,o almeno si l’aveva provata ma non era mai stata così forte.
In quel momento l’unica cosa che voleva,che desiderava era andare da Elena e spronarla a ragionare.Ma aveva anche intenzione di fare un’altra cosa.Una cosa di vitale importanza per lui.Una cosa che stavolta non le avrebbe fatto dimenticare.
 
Stefan sospirò.Quella conversazione,anche se breve,era stata impegnativa,davvero impegnativa.Non sapeva cosa pensare,cosa fare.Gli dispiaceva che Elena stesse male,ma allo stesso tempo non riusciva a provare rimorso pe quello che aveva fatto.Dio,che situazione complicata.Si sedette sul letto,il viso tra le mani,scosso dopo quella conversazione con il fratello.
Katherine,gli si avvicinò e si inginocchio davanti a lui.Non poteva sopportare di vederlo così,non il ragazzo che amava.Gli accarezzò una guancia,dolcemente,per quanto Katherine Pierce potesse accarezzare qualcuno,ma in quel gesto c’era tutta lessenza e la personalità di Katerina Petrova.Il vampiro al suo tocco alzò lo sguardo “Non puoi addossarti la colpa per quello che è successo.Non è colpa tua se ti sei accorto di non amarla,non più.Non posso vederti così,Stefan.Ti prego.”Le costava davvero tanto ammetterlo ma con Stefan,tutto era diverso,con lui riusciva a portare fuori il lato di lei,più umano.Grazie a lui Katerina Petrova era risalita a galla,predendo in mano le redini della sfera emotiva di Katherine Pierce e lasciando che questi sentimenti prendessero il sopravvento su entrambe,su loro,su lei.
Il ragazzo di fronte a lei le rispose con una scrollata di spalle,e per tutta risposta l’abbracciò.Non riusciva a capire come avesse fatto,fino a quel momento,a non accorgersi di quanto l’amasse,di quanto l’avesse sempre amata.Iniziò ad accarezzarle i capelli,distrattamente,mentre lei affondava la testa nella sua spalla continuando a mormorare parole per tirarlo su di morale.Non era in grado di fare altro,non era mai stata brava a cavarsela in quelle situazioni.
Stefan era distrutto,si,distrutto da ciò che il fratello gli aveva detto.Ma cosa poteva farci lui se amava Katherine?!?Proprio lui avrebbe dovuto capire che un sentimento così forte non poteva essere soffocato,perché non se ne aveva la forza.Quello speciale sentimento era più forte di quanto lo fosse la sua volontà,di quanto lo fosse il suo non voler ferire Elena.Ma il danno ormai era fatto e lui non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine della ragazza in lacrime e furiosa con lui per quello che aveva fatto.Si,persino mentre faceva l’amore con Katherine,le compariva,improvvisamente,davanti il viso della giovane,perché non riusciva a smettere di pensare alla sua sofferenza e non voleva darlo a vedere,semplicemente perché sapeva che la vampira sarebbe rimasta ferita nel sapere quelle cose,anche se non l’avrebbe mai ammesso.Anche in quel momento sapeva che Katherine si sentiva ferita,perché lui continuava a pensare alla sua ex,ma non lo dava a vedere.Non le era mai piaciuto dimostrarsi vulnerabile,agli occhi degli altri.Ma lui non voleva che la vampira stesse così,non gli andava bene.Iniziò a baciarle il collo,consapevole che quel contatto con lui,l’avrebbe fatta stare meglio.Con le labbra continuava ad andare su e giu sulla sua giugolare,mentre,buttandosi indietro,la trascinò con sé sul letto,mentre girava su se stesso mettendola sotto di sé .Affondò una mano nei suoi boccoli scuri mentre con l’altra le accarezzava la schiena,al di sotto del tessuto della maglietta.Nel contempo raggiunse la sua bocca,bramando le sue labbra,non desiderando altro che lei.Per lui un contatto con quella donna equivaleva a toccare il paradiso.”Il paradiso per due demoni” Si ritrovò un attimo a pensare,ironicamente.Ma,purtroppo doveva mettere fine a quell’estasi piacevole,per quanto non lo volesse,doveva farlo.Fermò le mani della vampira,che stavano cercando di sbottonargli i pantaloni,afferrandole i polsi “Mi dispiace,amore,ma devo andare”Lei lo guardò con il suo broncio irresistibile.Era sleale quando faceva così,sapeva che non poteva resisterle “Di già?Ma..Oh,lasciamo perdere,va bene.Vai” “Tornerò presto.Promesso”E dopo averle dato un leggero bacio sulle labbra,uscì dalla pensione.
 
Katherine sbuffò,alzandosi a sedere.Non aveva protestato perché sapeva che alla fine Stefan avrebbe fatto di testa sua nonostante le sue continue suppliche e i suoi “ti prego”.Era l’unico che non si era mai sottomesso al suo volere e,in parte,era pet questo che lo amava,lui era l’unico che non poteva comandare a bacchetta,che non si era mai lasciato comandare da lei.Ovviamente questo non era l’unico motivo,e inoltre lei non riusciva a capirli nemmeno tutti.Dopotutto quando sei innamorato di qualcuno non esiste un perché,lo ami e basta.
Sospirò alzandosi,definitvamente,dal letto.Aveva bisogno di una sacca di sangue,così scese di sotto,nel sotterraneo dei Salvatore e si diresse al mini-frigo,lo aprì e,dopo aver preso una sacca,lo richiuse e andò in soggiorno,gustandosi il liquido rosso.Ciò che vide,una volta in salotto,la pietrificò all’istante,la sacca le cadde dalle mani mentre lei cercava di convincersi che la persona davanti a lei fosse solo un frutto della sua immaginazione e della sua costante paura.Klaus non poteva essere lì,non poteva.Era l’avverarsi del suo peggiore incubo.Dire che,in quel momento,non era invasa dalla paura era una bestemmia.Era terrorizzata.
“Buongiorno,Katerina.Sorpresa di vedermi?” La sua voce era pacata,ma Katherine sapeva che dietro quella calma si celava una rabbia a stento trattenuta.Non voleva dimostrarsi intimorita,così gli rispose: “In effetti si,pensavo fossi in cerca della tua doppelganger” non abbassava la guardia,nonostante il suo corpo non mostrava la tensione che provava in quel momento,lei non stava abbassando la guardia “Cosa ci fai qui?” azzardò a domandare,conoscendo già il perché di quella visita,era piuttosto ovvio.
“Non ti fa piacere la mia presenza?” un finto broncio trasparì da quelle labbra perfette,che un tempo,ormai secoli fa,aveva desiderato ma che ora gli provocavano solo disgusto sapendo a chi appartenevano.Come se avesse captato i suoi pensieri dalla prima all’ultima parola,l’Originario gli fu di fronte in un lampo,e lei si ritrovò,alzata,a cinque centimetri dal pavimento,da una mano forte e possente che la teneva per la gola “Un ospite merita un po’ più di riguardo,non te l’hanno mai insegnato,Katerina?” Fortuna per lei che l’ossigeno non le servisse,altrimenti sarebbe morta all’istante.Nonostante questo però,la presa sul suo collo era dolorosa,sarebbero potuti,addirittura,rimanere dei segni,per la forza brutale che stava esercitando.Cercò di liberarsi,anche se sapeva che non serviva a niente,ma comunque continuò a provarci fino a che non fu Klaus che la lasciò.Dallo sguardo basso della vampira,che continuava a massaggiarsi il collo,si intuiva la sua umiliazione,non le piaceva farsi trattare così quando era lei che trattava gli altri in questo modo.L’originario le alzò il mento con due dita,costringendola a fronteggiare il suo sguardo,i suoi occhi di quell’azzurro cristallino,che l’avevano conquistata fin dal primo incrocio di sguardi. “Ah Katerina,Katerina.La tua bellezza non è sbiadita affatto anzi,oserei dire che sei ancora più bella di prima”Con la mano le sfiorò una guancia,quasi delicatamente.Lei non sopportava affatto quel contatto,la irritava in un modo che nemmeno chi avesse captato i suoi pensieri avrebbe potuto immaginare.E la sua rabbia e la sua irritazione crescevano man mano che il tocco dell’originario si spostava sul suo collo,che lei aveva smesso di massaggiarsi,sulla sua spalla fino a raggiungere la pelle sotto il suo leggero golfino.Non frenata dal suo orgoglio,dalla sua testardaggine a non mostrarsi così vulnerabile a un contatto con lui,rabbrividì leggermente girando la testa di lato,chiudendo gli occhi,impotente,mentre lui si chinava ad assaporare la fragranza della sua pelle,il suo profumo con labbra e narici.Quanto avrebbe voluto reagire,opporsi a quella serie di avvenimenti ma non poteva,Klaus,le aveva ordinato di non reagire.Nonostante non avesse pronunciato quelle esatte parole gliele aveva trasmesse mentalmente e la sua volontà si era sottomessa a una molto più forte.
Immaginò che a farle quello fosse Stefan,che fossero le labbra di Stefan quelle che si spostavano dalla sua giugulare alla sua spalla,che fossero le mani di Stefan quelle che le stavano sfiorando i fianchi,le gambe,anche se con non molto successo.L’essenza di Klaus traspariva da quei gesti,da quei tocchi,impedendole di rifugiarsi in quel sogno a occhi aperti.Finalmente,si allontanò da lei mentre la stessa Katherine tornava a volgere verso di lui lo sguardo.Guardarlo negli occhi le faceva paura,non sapeva mai cosa potesse comprendere da quel contatto visivo.
“Ora,da brava bambina,verrai con me.Senza fare storie,senza lamentarti ma restando in silenzio.Capito?”Le sue pupille si dilatarono e così come quelle della vampira,in conseguenza all’ordine che la stava costringendo ad eseguire.Annuì,rispondendo alla sua domanda. “Ah,ancora una cosa.Dammi la tua collana” Katherine strabuzzò gli occhi,non poteva farle questo,era ancora giorno.E invece,Klaus aveva allungato la mano verso di lei,il palmo rivolto verso l’altro.La vampira sganciò il fermaglio della catenina e gli diede il suo ciondolo di lapislazzuli,che mise in tasca prima di avviarsi fuori,verso la sua auto.Lei lo seguì,non ancora pronta a ciò che la stava aspettando.Non appena mise un piede fuori dalla porta fu colta da un dolore bruciante che la scuoteva fin dentro le ossa,un dolore inimmaginabile fino a quando non lo si provava.In quel momento desiderò essere morta 500 anni fa.
 
 
 
  
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