Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Juliet    10/02/2006    6 recensioni
“Quanti anni aveva la zia quando ha iniziato a servire l’Oscuro Signore?”
Narcissa chiuse gli occhi per un instante. La sua risposta aveva un che di rassegnato nel modo in cui fu esposta.
“Sedici” mormorò.
Draco sorrise.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Non ci posso credere, Bella

Categoria: Harry Potter

Titolo: Purosangue

Autrice: Juliet

Personaggi&Pairings: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy

Rating: Giallo.

Avvertimenti: One - Shot





Purosangue



“Non ci posso credere, Bella!” la voce di Narcissa era strozzata, come se faticasse a pronunciare le parole che stava urlando in direzione della sorella. Che, come sempre aveva fatto durante i loro sporadici ma violenti litigi, la osservava con gli occhi zaffiro appena più stretti del normale, la bocca piegata in una mezza smorfia.

A metà fra un sorriso e un’espressione amara.



“Se n’è andata, ed è tutta colpa tua! Tua e di nostro padre!”

Bellatrix appoggiò la spazzola con cui si stava pettinando i capelli e si voltò con calma verso l’ingresso della sua stanza, nella quale la sorella minore aveva appena fatto irruzione. Si soffermò per un attimo sul viso di lei, notando le guance accese e gli occhi pieni di lacrime.

“Non è stata colpa di nessuno. Ha fatto la sua scelta, Cissy”

Il tono di voce freddo della ragazza spiazzò la sorella per un momento.

“Come sarebbe a dire? Se tu non avessi raccontato a nostro padre che Andromeda vedeva quel Babb—“

“Lei avrebbe continuato a vederlo di nascosto, magari fuggendo nella notte per andare a trovarlo, magari facendosi pure mettere incinta e gettando ancora più disonore sulla famiglia di quanto abbia fatto andandosene ora. Del resto” continuò, riprendendo in mano la spazzola e ricominciando a passarla con cura fra le ciocche corvine, senza nemmeno più degnare la sorella di uno sguardo “se ha intenzione di stare con un Sanguesporco non saremo né io, né papà e tanto meno tu a impedirglielo”

“E così” insistette Narcissa, più calma ma a sua volta più fredda “per non macchiare l’onore di questa Casata tu sei disposta a non rivederla mai più. È nostra sorella!” pronunciò, sottolineando pesantemente l’ultima frase.

Sembrò non sortire nessun effetto, per un attimo; ma quando rispose, la voce di Bellatrix era puro veleno.

“Nostra sorella? Sì, forse lo era, un tempo”

Narcissa riuscì a cogliere il luccichio crudele degli occhi zaffiro che si riflettevano nello specchio davanti al quale Bellatrix sedeva. Si ritrasse e chiuse la porta senza far rumore, lasciando la sorella intenta a pettinarsi.



“Il Signore Oscuro ha…”

Le sue parole furono interrotte da uno nuovo scoppio di ira da parte della sorella. I suoi occhi azzurri sembravano bruciare, nonostante le lacrime li avessero invasi da parecchi minuti e minacciassero ormai di rigarle le guance pallide.

“Non mi importa, non mi importa!” urlò, passandosi una mano fra i capelli biondi che le ricadevano morbidamente sulle spalle, con forza, quasi a volerli strappare, una ciocca alla volta “Draco è il mio unico figlio! Come hai potuto farmi una cosa del genere?”

Il tono isterico che dominava ormai la sua voce, il tremito delle mani strette convulsamente a pugno non erano sfuggite allo sguardo della sorella. Bellatrix Black Lestrange piegò lievemente la testa di lato, senza perdere la sua espressione gelida, composta, nemmeno alla vista della donna bionda e fragile di fronte a lei. Che piangeva per suo figlio, che piangeva per quello che avevano deciso di fargli fare.

Che piangeva perché sapeva sarebbe potuto morire nell’impresa disperata che si era messo in testa di compiere, spalleggiato dalla zia e confortato dal pensiero di poter seguire le orme del padre, rinchiuso nelle celle in cui la pazzia dominava, ormai da diversi mesi, a causa dei suoi errori.



“Guarda, Bella”

Narcissa le porse il bambino che aveva appena sollevato dal tappeto del salotto nel quale stava giocando, sorvegliato da un’elfa domestica che gli stava accanto e dallo sguardo attento della madre, a poca distanza.

La donna lo prese fra le braccia con delicatezza.

“Davvero un bel bambino… ha gli occhi di Lucius” osservò, mentre Draco allungava una manina e afferrava un ricciolo nero che sfuggiva dall’acconciatura della zia, nascosta da un cappuccio nero.

“Togliti il mantello!” sbuffò Narcissa, un po’ infastidita “così non ti può vedere il viso, si spaventerà!”

Bellatrix sembrò non averla nemmeno sentita; continuò a fissare il bimbo per qualche attimo, poi, liberati i capelli dalla sua stretta, lo posò con cura sul tappeto, in modo che potesse riprendere a giocare.

“Davvero un bel bambino…” ripeté, avvicinandosi alla sorella; le strinse brevemente una mano, poi si avviò verso il grande atrio della Malfoy Manor. Narcissa la seguì.

“Te ne vai di già?” chiese, raggiungendola.

“Ho chiari ordini datimi dal Signore Oscuro, è necessario che parta subito. Ma volevo vedere tuo figlio, prima”

“Fermati” disse Narcissa, prendendola per un braccio e interrompendo il suo passo spedito. Bellatrix attese, in silenzio.

“La missione deve essere davvero pericolosa, se hai trovato il tempo di passare di qui” osservò, tra l’ironia e l’angoscia.

Bellatrix abbassò lentamente il cappuccio. I suoi occhi color zaffiro sembravano quasi sorridere maliziosamente.

“Non avevo mai visto tuo figlio” rispose solamente.

“Draco”

“Già, Draco” ripeté la sorella, con voce ironica “che razza di nome…”

Narcissa sospirò.

“Sei sempre la stessa”

Bellatrix si rimise il cappuccio, nascondendo nuovamente il volto alla donna che le stava davanti, chiaramente preoccupata.

“Sta’ tranquilla, Cissy… ora devo andare”

La sorella la guardò uscire dal maniero e Smaterializzarsi quasi immediatamente.



“Draco” mormorò Bellatrix, con voce terribilmente incolore “compierà ciò che l’Oscuro Signore gli ha ordinato, Cissy. Tu sai come non ami essere contraddetto. E dopo il compito che tuo marito non è riuscito a portare a termine, fallendo miseramente…”

Narcissa fece un passo verso la sorella, un lampo di cieca furia nello sguardo cerulo.

“Non osare, Bella” sussurrò, senza evitare di incontrare gli occhi colmi di indifferenza della sorella “Non contro mio marito… lui ci ha provato, ha commesso un errore che…”

Fu Bellatrix a interromperla, stavolta.

“Esatto, Cissy” rispose, con voce più dolce “ha sbagliato e Draco, come il Signore Oscuro desidera, porrà rimedio al suo errore”

Un attimo di silenzio aleggiò fra le figure delle due donne, ritte una di fronte all’altra. Narcissa, così bionda e così sconvolta, Bellatrix, così mora e così tranquilla.

“Draco è solo un ragazzo”

Bellatrix sorrise, poi assunse quel tono di voce che la sorella trovava così irritante, simile alla parodia crudele di una bambina di pochi anni.

“Draco è solo un ragazzo… Devo ricordarti a quanti anni ho iniziato a servire la mia Causa, Cissy?” Gli occhi di Bellatrix sfavillavano, mentre metteva a nudo l’avambraccio sinistro, sul quale spiccava la sagoma del Marchio Nero, scura e minacciosa a contrasto con la pelle così chiara.



“Non hai ancora finito la scuola!”

Bellatrix continuò tranquillamente a raccogliere i lunghi capelli corvini sulla nuca.

“Cosa credi di fare, non sei nemmen—“

“Lasciami passare, Cissy. Rod mi aspetta”

La sorella la fissò, decisa e insensibile all’ordine perentorio indirizzato a lei.

“Rod non dovrebbe permettertelo!”

Bellatrix rise brevemente, poi rispose, caustica.

“Nessuno, come tu ben sai, può impedirmi alcunché. Ho deciso che cosa voglio fare, non è in tuo potere impedirmelo” constatò.

Narcissa scosse la testa, mordendosi il labbro inferiore.

“Non voglio impedirti di fare quello che vuoi, Bella, vorrei soltanto che tu mi ascoltassi…”

Bellatrix sospirò piano.

“Ti ho ascoltato, Cissy” disse, con voce pacata “ma va contro quello che voglio io. Non importa se non ho ancora finito la scuola. Questa Causa “ continuò, mentre i suoi occhi si accendevano di una luce combattiva e appassionata “questa Causa è molto più importante dei MAGO. Lo sai che cosa posso diventare, seguendo l’Oscuro Signore?”

Narcissa aspettò la risposta.

“Potente, molto più di quanto non lo sia adesso”

“Tu sei già potente, Bella!”

La sorella la superò, ma si voltò di nuovo quando fu sulla porta.

“Sì, ma con il dovuto insegnamento lo sarò di più”

Narcissa parlò solo dopo qualche attimo.

“Entrerò anche io a farne parte. Dei Death Eaters. Come Lucius, come te e Rod”

Bellatrix sorrise prima di andarsene.



“Qui non stiamo parlando di te” replicò Narcissa, freddamente.

Bellatrix lasciò che la manica dell’abito che indossava coprisse nuovamente l’arto marchiato.

“Già, è vero…” sussurrò, crudelmente “io ero un caso a parte, no?”

Narcissa alzò lo sguardo su di lei, indugiando sull’espressione di orgoglio che era apparsa sul viso della sorella.

“Draco non deve finire come noi… come te, rinchiusa fra queste mura per non essere catturata, come me, rinchiusa in queste mura a cercare di salvare il salvabile…”la sua voce sfumò, seguita da un silenzio assordante.

“Se compirà il suo dovere” insinuò la voce di Bellatrix “non accadrà”

“Combatterò, mamma. Silente ha fatto che sì che mio padre finisse in prigione, lo ha umiliato e ha distrutto la nostra famiglia. Ora tocca a me, non posso permettere che gli Auror piombino qui e ti trattino come la peggiore delle Mezzosangue!”

Narcissa cercò di toccare il figlio, che però si ritrasse, guardandola orgogliosamente. Bellatrix sedeva sul divano e osservava intensamente la scena, rigirandosi la bacchetta fra le dita, in una sorta di distrattezza composta e apparente.

“Non sono un bambino, la zia ha ragione! E il Signore Oscuro vuole me, per questo servigio che sarò felice di rendergli”

Narcissa vide la sorella sorridere, alle spalle del ragazzo.

“So che lo faresti, Draco, lo so. Ma ora io voglio che tu inizi il sesto anno, che tu finisca la scuola! Hai solo sedici anni, avrai tempo per dimostrarti un degno seguace del Signore Oscuro, come lo è tuo padre, come lo siamo io e la zia Bellatrix…”

Draco si voltò verso la donna che li fissava dal divano, poi si rivolse nuovamente alla madre.

“Quanti anni aveva la zia quando ha iniziato a servire l’Oscuro Signore?”

Narcissa chiuse gli occhi per un instante. La sua risposta aveva un che di rassegnato nel modo in cui fu esposta.

“Sedici” mormorò.

Draco sorrise.

“Allora non c’è motivo per cui io non possa divenire un Death Eater, mamma”

Il tono era dolce, anche se gli occhi grigi esprimevano tutta la sua irremovibilità.

“Vedrai, papà uscirà presto da Azkaban, se io aiuterò il nostro Padrone”

La donna abbassò lo sguardo al pavimento, mentre Draco si voltava verso la zia.

“Che cosa vuole che io faccia?”

Narcissa emise un sospiro tremante.

“Voglio parlare con una persona…” disse, il viso rivolto al pavimento “Non posso permettervelo… né al Signore Oscuro né a te”

Bellatrix la osservò per un momento uscire di corsa dal salone, poi la seguì.

“Cissy, aspetta!”





***





Dove poi Narcissa sia andata lo sappiamo tutti…^^

Ogni recensione è ben accetta! Grazie per la lettura!

Juliet

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Juliet