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Autore: Unsub    02/05/2011    2 recensioni
Il nuovo team è finalmente tornato a casa. Ognuno di loro ha preso la propria decisione. Ma saranno tutte rose e fiori ? Avranno fatto la scelta giusta? Perchè questo nuovo caso sembra mettere in discussione tutte le loro vite?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emily Prentiss, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Profiler'
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18 Capitolo XVIII. Old friends

Isabel batteva il piede nervosa mentre scrutava il volto di Prentiss, che dopo averle esposto il suo piano la guardava con una faccia da poker. Mille pensieri diversi le affollavano la mente, l’idea era ottima ma non era sicura che lei fosse la persona giusta per metterla in pratica. Inoltre c’era il problema più grosso… Chris.
Sapeva che lui non avrebbe preso bene la faccenda, ma se volevano dimostrare che il loro legame non interferiva minimamente con il lavoro avrebbe dovuto accettare la cosa senza fare scenate. Decise che gli avrebbe parlato in privato, ma prima doveva chiarire un paio di cose con il suo superiore.
-    Il piano potrebbe funzionare, ma non credo di essere la persona più adatta.
-    Perché? Non te la senti di rischiare? – Prentiss la guardò in modo strano, come cercando di valutarla.
-    Ehi, sono qui, mi vede? Le sembro in qualche modo anche vagamente simile a quelle ragazze? – Irons si alzò in piedi di scatto e batté una mano sul tavolo – Non sono una ragazza di classe e non sono bella, come pensa che potrei attirare quell’uomo?
-    Il tuo problema è la scarsa autostima, la non esperienza nello scegliere i vestiti e una totale mancanza di trucco – Emily ammiccò divertita – Lascia fare a me e in un giorno ti trasformerò completamente. Certo, se tu non te la sentissi di rischiare io ti capirei… anche se la squadra non ti perderebbe di vista un solo istante.
-    Riuscirebbe a trasformarmi? Cos’è, agente Prentiss, la fata di Cenerentola sotto mentite spoglie? Credo abbia lasciato a casa la bacchetta magica – la ragazza era volutamente ironica e impertinente.
Il suo aspetto fisico era stato un cruccio fin dai tempi delle superiori. Per quanto si sforzasse, non riusciva a ottenere nulla usando cosmetici e reggiseni imbottiti, era un disastro e nessuno era mai riuscito a renderla anche vagamente attraente. Ora il suo superiore, una donna bella e di classe, le proponeva di fare da esca e le diceva che sarebbe riuscita a trasformarla. Era una cosa che decisamente la lasciava perplessa e che la metteva in conflitto diretto con tutti i timori che si portava dietro dai tempi dell’adolescenza.
Sospirò mentre si massaggiava le tempie, con gesti lenti e circolari, per alleviare l’emicrania che sentiva arrivare. Persino Kathy aveva provato a renderla più “interessante”, gettando la spugna dopo un pomeriggio infruttuoso chiuse nel bagno a provare acconciature e make-up diversi. Si chiese cosa aveva da perdere a lasciare fare il suo superiore e trasformarsi in un manichino, una bambola a grandezza naturale che qualcuno si sarebbe divertito a rendere passabile.
Aveva paura che l’esperimento di Prentiss risultasse un fiasco, ma si rese conto di avere ancora più paura che la donna riuscisse nell’intento. Come sarebbe stato essere diversa esteriormente? Avrebbe cambiato anche il suo modo di essere interiore? Avrebbe creato problemi nel suo già teso rapporto con Chris? E come avrebbe reagito il suo ragazzo alla prospettiva di un’Isabel diversa, più femminile e bella? Decise che era ora di scoprirlo.
-    Ci sto – guardò il suo capo diritto negli occhi, cercando di trasmettere quella sicurezza che in realtà non provava.
-    Per quanto riguarda Reid…
-    Preferisco parlargli io, sarà più facile – da brava attrice era risultata convincente, anche se temeva che quella conversazione sarebbe stata tutto fuorché “facile”.
-    Allora lascio a te l’incombenza… cerca di parlargli il prima possibile, perché domattina ti passo a prendere nel tuo appartamento – Emily si alzò ad indicare che il colloquio era finito.
Isabel scese nell’openspace, dove Jack e JJ stavano parlando mentre sfogliavano ancora una volta il dossier. Due paia di occhi la guardavano curiosi, mentre lei cercava Chris con lo sguardo. Del ragazzo nessuna traccia e la cosa la mandava in bestia, specialmente perché era sicura che dopo la “conversazione” sul piano di Prentiss avrebbero litigato di brutto. Dubitava seriamente che stavolta la lite sarebbe finita in camera da letto, aveva la nitida immagine di Chris che usciva dal suo appartamento sbattendo la porta.
-    Se cerchi Reid, sei sfortunata – la prevenne Jasmine – Il suo avvocato lo ha portato fuori per un drink.
-    E’ fuori con Lamontague?
-    Sì – ammise Jack distogliendo lo sguardo.
-    C’è qualcosa che dovrei sapere, Hotch?
-    Beh, ecco… - il ragazzo non trovava il coraggio di formulare una spiegazione.
Puka, che aveva assistito alla conversazione appoggiata alla porta, si avvicinò ad Isabel togliendo l’incombenza a Jack.
-    Prima che ti conoscesse… insomma… - prese un respiro e decise che non c’era un modo carino per dirlo – Quei due andavano sempre a caccia insieme.
-    Vuoi dire quel tipo di caccia? – Isabel sentì la rabbia montarle dentro.
-    Esattamente quello a cui non si è più dedicato da quando state insieme – annuì decisa Puka – Ma questo non vuol dire che…
-    Ti prego, non trattarmi come una ragazzina – Irons afferrò la sua giacca – Domani non verrò in ufficio, se qualcuno di voi lo vede può dirgli di chiamarmi? E’ importante ed urgente.
Detto questo si allontanò con passo deciso all’ascensore. Così l’avvocato spaccone era il compagno di bisbocce di Chris, di bene in meglio! Si chiese cosa stessero facendo in quel momento quei due, poi si rispose che era anche troppo ovvio. Sentiva di non dovere più alcun genere di spiegazioni a Reid, se il bel moro voleva tornare alla vita di prima lei non avrebbe fatto scenate. Avrebbe agito di conseguenza concentrandosi sul lavoro e al diavolo quel dongiovanni!

Chris guardava ostentatamente il fondo del suo bicchiere, mentre Henry si guardava in giro sorridendo alle procaci ragazze sedute al bar. Si sentiva in imbarazzo nel trovarsi in quel posto con Henry, dopo che si era messo con Isabel non gli aveva mai fornito spiegazioni circa i suoi continui rifiuti di andare in giro a rimorchiare.
Ora il suo vecchio amico, nonché figlioccio di suo padre, era seduto davanti a lui con l’atteggiamento tipico delle loro serate fuori. Il moro dagli occhi azzurri aveva la chiara intenzione di divertirsi e Chris si trovava in difficoltà. Quel giorno Isabel non aveva fatto mistero di provare antipatia profonda per Henry e non sapeva niente dei loro trascorsi, figuriamoci se avesse saputo che loro due si davano man forte quando uscivano alla ricerca di qualche bella ragazza vogliosa di intrattenerli.
Sospirò, indeciso su come affrontare l’argomento e porre un freno alle possibili intenzioni del suo vecchio socio. Alzò finalmente gli occhi e si ritrovò lo sguardo dell’avvocato piantato nel suo. Il ragazzo, di poco più grande di lui, lo guardava con aria seria come se avesse aspettato quella spiegazione per tutta la serata.
-    Henry…
-    Lo so, vecchio mio, lo so – afferrò il bicchiere e bevve tutto d’un sorso.
-    Cosa credi di sapere esattamente? – un sorriso divertito piegò le labbra di Reid.
-    Secondo te? Sarai tu il profiler tra noi due, ma io non sono sciocco…
-    Mai sostenuto il contrario.
-    Allora perché non me lo hai detto e basta? E’ stato brutto venirlo a sapere solo perché vi siete cacciati nei guai.
-    Non sapevo come l’avresti presa… nessuno sembrava convinto del mio cambiamento. Tu poi mi conosci anche troppo bene.
-    E proprio per questo, forse, sarei stato l’unico a crederci da subito. Certo, dopo che ho conosciuto lei, non ho più dubbi a riguardo.
-    Cosa vuoi dire? – Reid era allarmato, c’era qualcosa che non gli piaceva nel tono dell’amico.
-    Ti invidio. Come te, mi sono sempre buttato in mille avventure passeggere perché non trovavo quello che cercavo.
-    Con Isabel non è tutto rose e fiori – si stava mettendo sulla difensiva, non sapeva neanche lui perché.
-    Lascia che ti dica una cosa: sei fortunato, quella ragazza è unica nel suo genere. Se decidessi che non la vuoi più…
-    Henry, siamo amici da una vita, ma tu prova solo a guardarla e…
-    Mi rifai i connotati – sorrise mentre faceva cenno alla cameriera di portargliene un altro – Amico, torno a ripeterti che non sono uno sciocco. Se fossi in te non mi lascerei scappare un tipo come Irons, quella ragazza ha il fuoco nelle vene.
-    Tu cerca di stargli lontano, altrimenti ci penso io a farti bruciare – si guardarono e scoppiarono a ridere all’unisono.

Continua…
   
 
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