Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Il vecchio Totosai    11/02/2006    15 recensioni
Fu allora che alzò gli occhi. E vide. Vide le lamiere fuse di ciò che una volta era l’orgoglio americano. Vide le centinaia di rottami di aerei che persone troppo imprudenti e ottimiste avevano lasciato incustoditi. Vide il fuoco, ardere ancora dopo ore, beffardo, sotto gli occhi impotenti di migliaia di persone. Vide i morti, i soldati caduti nel vano tentativo di raggiungere una via di fuga. Vide i corpi dilaniati dei suoi nemici che giacevano a terra privi di vita. Nemici? A lui ora sembravano solo un mucchio di uomini…colpiti alle spalle, senza preavviso. Una voce femminile lo chiamò. Prima di andarsene, fissò nella mente quell’immagine. Pearl Harbor, dove i Samurai persero l’onore.
(Fatti, nomi, luoghi, potrebbero non corrispondere alla realtà.)
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Naraku, Rin, Sango, Sesshoumaru, Shippou
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ringrazio chi ha commentato, dal primo all’ultimo

Ringrazio chi ha commentato, dal primo all’ultimo.

Per rispondere ad alcune cose, dico:

bea, grazie per i complimenti, li apprezzo soprattutto perché ho un alta opinione delle tue ff. comunque hai azzeccato, gli aerei all’epoca avevano cabine piccole e scomode. Sul film… beh naturalmente so che esiste e l’ho visto, ma più che altro l’idea mi è venuta paragonando Inuyasha a Tom hanks inSalvate il soldato Ryan’ hehe… poi dopo ho pensato a Pearl Harbor. Ciau!

 

Lisachan, sono felice che consideri questa ffqualcosa di godibile’. Grazie. Come ti sei accorta, dei personaggi ancora non hanno preso parte alla storia, quindi si capisce che la fic è più complicata di quello che sembra…

Solo una piccola cosa: preveduto e previsto, come perduto e perso, e altri, sono sinonimi. Certo non si usano molto, sono parole alquanto arcaiche, ma sono grammaticalmente corrette^^

 

 

 

Capitolo 3. - Parte seconda

 

 

Ore 8:02 am

 

“A tutti gli aerei, è il Colonnello che vi parla. Ripeto: è il Colonnello Totosai che vi parla. Annuncio che la prima parte dell’operazione è andata a buon fine. Ripeto: la prima parte dell’operazione è riuscita, siamo riusciti a coglierli di sorpresa. Tora, Tora, Tora.*” Gracchiò una voce alla radio. “Bene…ora… mi scusi potrebbe dirmi che cosa… Aha…Si… Si ricordo! L’obiettivo primario è stato modificato in quanto le tre portaerei americane non si trovano più nella baia. Ripeto: obiettivo primario cambiato, colpire e distruggere le otto corazzate.

“E bravo lupastro…” fu il commento di Inuyasha.

“Tra poco tocca a noi…” Disse mesto Miroku, appoggiando la testa allo schienale del sedile.

Che hai Miroku? Sei un veterano tu… hai affrontato missioni molto più difficili di questa.” Disse Inuyasha senza staccare gli occhi dal radar.

Si ma…Questa volta è diverso.” Proferì. “Non mi piace attaccare alle spalle.”

“Per i principi morali ci sarà tempo una volta tornati sulla Soryu, ora dobbiamo darci da fare. Concluse Inuyasha.

Che i Kami ci assistano…” Miroku abbassò lo sguardo, sconsolato.

 

Ore 8:54 am

 

“Ci siamo. Ecco Pearl Harbor.” Inuyasha afferrò l’apparecchio.

Shikon a squadrone, Shikon a squadrone: Obiettivi in vista, continuare a volare in formazione fino a nuovo ordine. Ai caccia Zero il compito di coprire i bombardieri dal fuoco nemico, sembra che la battaglia infuri laggiù, passo e chiudo.

Una distesa di fuoco e fiamme occupava quella che una volta era la tranquilla baia di Pearl Harbor. Il Maresciallo Koga come da ordini si era ritirato, lasciando dietro di sé morte e distruzione. Molte navi erano state colpite, due corazzate erano completamente distrutte, rottami di aerei americani lasciati imprudentemente ala contro ala ancora fumavano. Inuyasha vide però che alcuni caccia USA erano operativi, e volavano verso di loro. Testardi…

Shikon a squadrone, obiettivi agganciati, abbandonare la formazione, prepararsi all’attacco. Inuyasha posò la radio e mosse il collo lateralmente, stirandolo.

L’hanyou virò in alto, lasciando ai caccia i pesci piccoli. Subito si buttò in picchiata, evitando per un pelo i colpi di una batteria antiaerea di una nave ancora in piedi.

Fanculo  Inuyasha sganciò la bomba siluro di cui era armato, colpendo in pieno la Torre della corazzata Oklahoma.

“Si!” Urlò Shippou da dietro.

“Soldato, raddrizza quel maledetto alettone!” Ringhiò Inuyasha.

“Mi scusi…” Shippou tornò ai suoi compiti.

Inuyasha mirò ancora in alto, da lì poteva avere un quadro generale della situazione. Il suo squadrone era nettamente in vantaggio, ma stavano subendo comunque delle perdite. Con un colpo d’occhio l’hanyou si accorse di un particolare importante:  gli enormi serbatoi di petrolio del porto erano totalmente incustoditi. E nessuno dei suoi uomini se ne stava occupando.

Shikon a squadra: ma che vi passa per la testa? Distruggete quei serbatoi!” Gridò Inuyasha alla radio.

Ryokotsusei a Shikon: Signore, dobbiamo attenerci agli obiettivi primari. Rispose un uomo.

Ma quel petrolio è di fondamentale importanza! Rifornisce le navi di mezza America!” Miroku riflette sulle parole dell’amico. In effetti poteva aver ragione…

“Caporale, noi abbiamo il compito di eliminare le corazzate e gli incrociatori, non ci è stato ordinato di…”

“Al diavolo!” Inuyasha gettò via il ricevitore. “Se nessuno se la sente, ci vado io.”

Nessuno parlò. Sapevano per esperienza che era meglio non contraddire il Caporalmaggiore in questi casi.

L’hanyou virò a sud-est, dove si trovavano gli impianti petroliferi. Mossa azzardata.

“Dannazione…” Alcuni caccia americani Curtiss P- 40bTomahawk’ gli erano dietro.

Shippou dammi più spinta al motore.” ordinò Inuyasha.

“Ma Caporale abbiamo compiuto già un lungo viaggio e…”

“Fallo e basta!” Un tono che non ammetteva repliche.

“…Subito.” Eseguì Shippou.

L’aereo accelerò, ma anche così riusciva a malapena a tenersi a qualche decina di metri dai vicini caccia. Troppo vicini.

In pochi istanti, dei colpi precisi da dietro raggiunsero l’ala destra del bombardiere.

Cazzo no!” Inuyasha sudava freddo. Stava cercando con tutte le sue forze di rimanere in quota.

Con una forte esplosione, il motore andò in pezzi.

Miroku cerca di contenere i danni! Ce la facciamo a restare su?” Gridò l’hanyou sovrastando il rumore del vento che penetrava nell’aereo.

“E’ gia tanto se siamo vivi!” Miroku slacciò la sua imbracatura, alzandosi, e tentò di riparare alla meglio l’ala destra, quasi completamente distrutta.

Un'altra raffica dei Tomahawk, e la fragile fusoliera si staccò completamente dal resto del bombardiere, facendo sbalzare via Miroku, che batté forte la testa sul cruscotto.

“Non ce la faccio!” Gridò Inuyasha. Il motore danneggiato davanti a lui gli impediva di vedere qualcosa oltre al denso fumo nero, stavano precipitando.

Il bombardiere B5N, ridotto ad un missile aria-terra, perdeva quota vertiginosamente. Diventato ormai una scia di fuoco nel cielo, si schiantò vicino al serbatoio petrolifero principale, sfiorandolo di poco.

Un boato precedette l’incendio che divampò nei resti dell’aereo.

MerdaMiroku!” Inuyasha era ancora cosciente, aveva una brutta ferita alla tempia, e il polso sinistro probabilmente slogato, ma era vivo, dopotutto era un hanyou.

Si tirò via a stenti e si guardò attorno. Schiacciato sotto le lamiere fuse dell’ala, c’era Miroku, svenuto. Lo trascinò per la divisa lontano da quella trappola.

Poi tornò nella parte posteriore, o meglio ciò che ne restava, per trovare il secondo pilota.

Shippou!” Urlò l’hanyou, prendendo a calci le lastre di metallo ardente.

S-sono qui…” Una flebile voce da sinistra.

“Ti tiro fuori.” l’hanyou afferrò le braccia di Shippou, tirandolo.

Ahhh! La gamba…” Imprecò Shippou contorcendo il volto per il dolore.

Inuyasha se lo caricò sulle spalle, allontanandosi. Con un ultimo sbuffo di fiamme, il bombardiere esplose, scagliando in aria una miriade di frammenti carbonizzati.

L’hanyou si nascose ai piedi di una Torre di controllo di uno dei quattro piccoli aeroporti di Pearl Harbor, l’Ewa. Era stremato. Ma non c’era tempo per riposare. Un piccolo gruppo di soldati americani attirati dal rumore si stava dirigendo proprio verso di lui. Era in trappola, c’era solo spesso cemento intorno, un vicolo cieco. Si alzò in piedi a fatica, nonostante fosse stanco e disarmato, si preparò allo scontro. Con un leggero movimento del braccio destro, contrasse le dita artigliate, allargò le gambe e abbassò la testa.

“Non è una buona idea…”  Un uomo incappucciato sbucò dietro Inuyasha, prendendolo per una spalla.

Seguimi.” Disse l’uomo, infilandosi in una stretto passaggio al lato del muro, che l’hanyou non aveva notato.

Che altro poteva fare? Afferrò Miroku portandolo sulla schiena, poi guardò Shippou seduto poco più in là.

“Ce la faccio.” Disse lo youkai con un gemito.

Entrarono in un buio e piccolo corridoio, seguendo quello sconosciuto.

 

Fine Capitolo.

 

*Gli alti comandi giapponesi comunicavano alle truppe tramite dei messaggi cifrati. Il 1° Dicembre l’ammiraglio disse al colonnello, che a sua volta ripeté ai soldati,Si scali il monte Niitaka’, che stava a significare la conferma dell’operazione militare. Il 7 Dicembre lo stesso colonnello, per indicare la riuscita dell’attacco a sorpresa, trasmise alla radio il famoso messaggio ‘Tora, tora, tora.’ (Tigre)

 

  
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Il vecchio Totosai